Premier League
Manchester United, crisi senza fine: Amorim scelta giusta?
La comunicazione, le scelte tattiche e i risultati mettono anche Ruben Amorim sulla lista degli imputati per la crisi del Manchester United.
Non sarà certo il principale responsabile della crisi del Manchester United, che tra l’altro persiste da prima ancora che il tecnico lusitano sedesse sulla prestigiosa panchina dell’Old Trafford, ma la comunicazione adottata da Ruben Amorim nelle ultime settimane rischia di far precipitare la situazione.
Amorim depone le armi: “Siamo i peggiori di sempre“
L’anno nuovo ha portato il vento del cambiamento a Manchester, ma non quello che si aspettavano i tifosi dei Red Devils. Dopo la sconfitta interna contro il Newcastle, infatti, l’ex-Sporting Lisbona aveva parlato apertamente di “rischio retrocessione” per il suo club. Concetto (in parte) ribadito anche dopo la sconfitta interna contro il Brighton, dove Amorim non ha lesinato le critiche nei confronti dei suoi giocatori.
“Siamo il peggior Manchester United della storia” il suo lapidario giudizio nella conferenza stampa del post-partita. Stante che ad oggi sembrerebbe difficile ipotizzare un Manchester United realmente in lotta per non retrocedere. Non solo per il valore della rosa, imparagonabile a quella delle ultime tre della classifica, ma anche per il rendimento che Leicester, Ipswich e Wolves stanno tenendo in questo momento.
Dieci punti di margine sulla terzultima sono un vantaggio rassicurante, considerando che i trattori hanno vinto una delle ultime sei mentre le volpi vengono da sette sconfitte consecutive. E se da una parte può essere comprensibile la volontà di Amorim di iniziare una sorta di terapia d’urto nei confronto dei suoi giocatori, nel tentativo di imporre loro uno shock, dall’altra non sembra sortire gli effetti sperati.
Il Manchester United ha mietuto un’altra vittima?
Il Manchester United è attualmente 13esimo in classifica, con gli stessi punti del West Ham 14esimo: ovvero 26. E’ innegabile che in questi due mesi e mezzo la mano di Amorim (seppur a tratti) si sia vista. Basti pensare alla vittoria di Etihad nel derby contro il Manchester City o alla stoica prestazione all’Emirates contro l’Arsenal, che ha consentito l’approdo al turno successivo di F.A. Cup nonostante l’inferiorità numerica.
Per non parlare del meritorio pareggio sul campo del Liverpool. Quando la partita ha preteso determinati stimoli dai Red Devils, i giocatori degli inglesi hanno sempre risposto presente. Resta però il fatto che i Red Devils abbiano vinto solo una delle ultime otto partite fra campionato e coppa. Vittoria che, tra l’altro, è arrivata contro l’ultima in classifica: ovvero il Southampton di Juric, con 6 punti fatti in 22 giornate.
Saints che, per giunta, vincevano 1-0 ad Old Trafford sino all’84esimo, prima della tripletta dell’ex-Atalanta Amad Diallo. Nessuno si aspettava miracoli di Amorim in questi sei mesi ed è chiaro che il suo lavoro verrà giudicato a partire dalla scorsa stagione, ma il Manchester United rischia aver fagocitato un altro giovane allenatore. E visto il rendimento dello Sporting Lisbona, il suicidio potrebbe esser stato triplo.
Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 22° turno di Premier League 2024-25
Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 22°giornata della nuova stagione.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Ventiduesimo turno: “Adventure Of A Lifetime”
IL LIVERPOOL LA VINCE NEL RECUPERO
Ennesimo scatto verso il titolo da parte del Liverpool che nonostante i 37 tiri prodotti sul campo del Brentford (record di tutti i tempi per una squadra in trasferta, pareggiato, invece, quello interno: i Reds ne avevano effettuati 37 anche in un derby casalingo con l’Everton nel 2016) ottiene i tre punti in pieno recupero.
Per affrontare le Bees sul loro campo in cui sono passati solamente Arsenal e Nottingham e dove il Manchester City ha subìto una clamorosa rimonta nel precedente turno, Slot si affida al miglior undici possibile eccezion fatta per l’inserimento di Tsimikas al posto di Robertson e confermando l’esclusione dal 1′ di Nunez con Luis Diaz come riferimento offensivo. La prima, vera chance del match la creano i padroni di casa con Damsgaard che non trova la correzione sotto porta sul cross basso di Mbeumo, mentre la risposta ospite è affidata prima a Szoboszlai che colpisce la traversa da fuori area e successivamente a Gakpo che supera Flekken con un tocco sotto sul suggerimento di Salah non inquadrando la porta.
La ripresa è un monologo Reds che sfiorano nuovamente il vantaggio a più riprese, specie con Mac Allister, il cui colpo di testa da corner si infrange sull’esterno della rete, Alexander-Arnold e Salah, le cui conclusioni dal limite si perdono di un nulla alla destra di un già battuto Flekken. Slot inserisce Robertson, Nunez e Chiesa per dare ulteriore linfa alla spinta dei suoi e, per l’ennesima volta, si prende ragione e vittoria: al 90′ l’esterno ex Juve lascia partire un traversone sul secondo palo sulla cui respinta si avventa Alexander-Arnold che dialoga perfettamente nello stretto con Elliott (altro subentrato) mettendola poi nuovamente in mezzo per Nunez che, da rapace, prende il tempo alla difesa di casa girando il pallone in porta con una zampata di destro facendo esplodere il settore ospiti. L’uruguaiano, a secco in campionato dal 9 novembre, completa l’opera al 94′ finalizzando una ripartenza iniziata da Chiesa e rifinita ancora da Elliott trovando il suo settimo gol da subentrante dalla sua stagione d’esordio (2022-23, a cui si aggiungono 4 assist che fanno di lui il miglior super-sub del campionato), il terzo dopo il 90′ in trasferta (nessuno ci era mai riuscito in Premier League).
Ritorno, dunque, al successo per la capolista dopo i pareggi con Manchester United e Nottingham. Sono 50 ora i punti in classifica, sei in più dell’Arsenal primo inseguitore con una partita in meno. Quinta sconfitta nelle ultime nove, invece, per il Brentford che sembra aver smarrito lo splendido feeling con il proprio stadio che aveva contraddistinto la prima parte di stagione.
ARSENAL: CHE SPRECO!, VITTORIA CON BRIVIDO PER IL NOTTINGHAM
L’Arsenal getta alle ortiche una vittoria che sarebbe stata di vitale importanza facendosi riprendere nella ripresa da un caparbio Aston Villa, bravo a sfruttare le amnesie della squadra di casa.
Arteta fa fronte all’assoluta emergenza difensiva (alle assenze di White, Tomiyasu e Calafiori, infatti, si è aggiunto anche Saliba dopo il derby con il Tottenham) arretrando Thomas Partey a terzino destro e spostando Timber al centro insieme a Gabriel, e affidandosi in avanti al tridente obbligato Martinelli–Havertz–Trossard, viste le defezioni di Saka, Nwaneri e Gabriel Jesus. Nonostante una rosa praticamente dimezzata i Gunners imprimono sin da subito il loro ritmo alla sfida andando vicini al gol con Martinelli dopo pochi minuti e Gabriel sul solito corner calciato da Rice. Rete che arriva meritatamente al 35′ proprio con l’esterno brasiliano che mette in porta il cross teso di Trossard trovando il suo sesto acuto in campionato, il terzo in casa.
I Villans, già orfani di Diego Carlos, Pau Torres, McGinn e Barkley, perdono Onana al tramonto del primo tempo e incassano il 2-0 che sembra porre fine ai giochi al 55′ con Havertz che trova il suo primo gol nel 2025 girando al volo in porta un altro cross di Trossard (l’unico calciatore insieme a Damsgaard a mettere a referto due assist da cross in una singola partita in questa stagione), l’undicesimo centro stagionale sugli sviluppi di un traversone per i londinesi (nessuno ha fatto meglio). Trascorrono appena cinque minuti e la squadra di Emery rientra inaspettatamente in partita con Tielemans, a secco dal 13 maggio, che da centravanti va a chiudere di testa il cross ampio di Digne, per poi colpire il palo qualche istante più tardi dal limite dell’area.
Gli scricchiolii della difesa di casa (che senza Saliba ha una media di 1,7 gol subìti a partita in 13 sfide, contro lo 0,8 in 85 match con il francese in campo) sono tangibili e l’undici di Birmingham torna sul livello del mare con il decimo centro in campionato di Watkins, il sesto in 10 match contro i Gunners, lasciato libero di colpire con il destro al volo sul secondo palo su un altro traversone, questa volta di Cash.
Nel finale l’Arsenal troverebbe il 3-2 con Merino, ma il Var annulla giustamente per una deviazione di mano di Havertz sulla conclusione dello spagnolo, per poi andarci vicinissimo al 95′ con Trossard che cestina una ghiotta opportunità a tu per tu con Martinez, facendo si che i suoi tornino a non vincere una gara interna da situazione di doppio vantaggio dopo cinque anni e mezzo (2-2 contro il Crystal Palace nell’ottobre 2019).
La squadra di Arteta arriva così a toccare quota 12 punti persi in stagione da situazione di vantaggio vedendo la vetta sempre più lontana, mentre quella di Emery conquista un punto prezioso per la corsa Champions.
Settima vittoria nelle ultime otto giornate per il Nottingham che continua a volare e aggancia nuovamente l’Arsenal in seconda posizione superando con il brivido il Southampton.
Il Forest indirizza la sfida dopo undici minuti con il primo gol in carriera in Premier League Elliot Anderson che infila Ramsdale con un pregevole destro dalla distanza che equivale al diciottesimo 1-0 del campionato della squadra di Espirito Santo (solo il City con 19 e in due stagioni differenti ha fatto meglio). Al 28′, con la complicità di Bednarek, arriva il raddoppio di Hudson-Odoi, a secco dal 2 novembre, con un’altra splendida conclusione di destro da fuori, mentre al 41′ tocca a Wood che di testa mette in porta il cross di Ola Aina arrivando a toccare quota 14 in classifica marcatori eguagliando il suo record personale.
I padroni di casa allentano la tensione e i Saints prendono coraggio e iniziativa accorciando le distanze al 60′ con il sinistro dal limite di Ugochukwu deviato provvidenzialmente da Bednarek, al primo centro in Premier League negli ultimi tre anni, e mettendo conseguentemente pressione agli avversari. La squadra di Juric si porta addirittura a -1 nel recupero con la svettata di Onuachu, prima gioia in carriera in Premier League anche per lui, sul corner di Mateus Fernandes, e al 94′ va a addirittura a un passo dall’incredibile rimonta con il colpo di testa di Bednarek ancora da angolo salvato sulla linea di porta da Ola Aina.
Prosegue, dunque, l’annata sensazionale del Nottingham, così come quella da incubo del Southampton, alla diciottesima sconfitta in 22 partite.
ROBOANTE VITTORIA DEL BOURNEMOUTH A ST. JAMES’ PARK, IL CHELSEA SI RIPRENDE IL QUARTO POSTO
Decimo risultato utile consecutivo per il Bournemouth che rompe la striscia di nove successi complessivi di fila del Newcastle espugnando St. James’ Park con un roboante 1-4.
Le Cherries sbloccano la sfida dopo appena sei minuti con l’imbucata perfetta di Christie per Semenyo che smarca con un suggerimento arretrato il rimorchio di Kluivert che incrocia perfettamente il sinistro battendo Dubravka, ma vengono riprese al 25′ con il colpo di testa sul corner battuto da Hall di Bruno Guimaraes, al secondo centro in campionato.
I Magpies soffrono l’asfissiante pressione ospite sulla prima costruzione e al 44′ proprio il brasiliano perde palla sull’attacco di Christie permettendo a Ouattara di smarcare al tiro Kluivert che, questa volta con il destro, non sbaglia trafiggendo ancora Dubravka sul secondo palo. Nella ripresa la formazione di Iraola, nonostante mezza squadra in infermeria compresi i titolarissimi Evanilson, Smith e Senesi, resiste alle iniziative dei beniamini di casa che per la prima volta dopo otto partite non possono contare sull’apporto in zona gol di Isak e trova altre due reti nel recupero.
Al 92′ Adams intercetta la giocata verticale di Gordon permettendo a Kluivert di mirare e indirizzare in porta il destro dal limite che gli permette di mettere a referto l’ottavo centro stagionale fuori casa (solo Salah con 11 ha fatto meglio) e la seconda tripletta stagionale dopo quella di rigore con il Wolverhampton dello scorso 30 novembre (l’ex Roma diventa, così, il settimo calciatore nella storia della Premier League a realizzare due hat-trick in trasferta nello stesso campionato, il primo in assoluto del club rossonero a fare ciò, nonché il quarto olandese a segnarne più di uno nella competizione dopo Van Nistelrooy, Van Persie e Hasselbaink). Al 96′, invece, è Kerkez a finalizzare la ripartenza condotta da Kluivert con uno splendido mancino incrociato che gli vale la seconda gioia stagionale.
Il Bournemouth continua, dunque, a riscrivere la propria storia: dopo il record di punti messo a referto lo scorso anno (48), infatti, ora sono ben 37 in 22 gare (addirittura 10 in più rispetto alla precedente stagione), mentre Howe prosegue nella sua striscia di risultati negativi contro il suo ex club: in 6 gare contro le Cherries, infatti, sono arrivati due pareggi e 4 sconfitte (solo Benitez contro il Liverpool ha fatto peggio con 7 confronti senza vittorie).
Dopo aver raccolto solo tre punti nelle ultime cinque giornate il Chelsea ritrova il feeling con la vittoria sconfiggendo il Wolverhampton nel monday night per 3-1.
Maresca, senza Fofana, Colwill, Badiashile, Enzo Fernandez e Lavia, si affida in difesa ad Adarabioyo e Chalobah, appena richiamato dal prestito al Crystal Palace, e a centrocampo punta sull’arretramento in mediana di Dewsbury-Hall al fianco di Caicedo. Le scelte del tecnico italiano danno i frutti sperati tant’è che al 24′, in seguito a un ottimo avvio di gara, i Blues la sbloccano proprio con il centrale ex Fulham, al quarto centro stagionale, che sugli sviluppi di un corner calciato dall’ex di turno Pedro Neto raccoglie la conclusione masticata di capitan James battendo José Sà da pochi passi. I Wolves trovano, però, un inaspettato pareggio nel recupero del primo tempo complice una clamorosa incertezza di Sanchez che non blocca il cross da angolo di Pablo Sarabia permettendo a Doherty di spingere il pallone vagante in porta che equivale al suo secondo acuto nel torneo.
Nella ripresa i padroni di casa dimostrano di avere la scorza dura reagendo come ogni grande squadra che si rispetti: al 60′ è Cucurella, secondo gol in campionato anche per lui, a siglare il nuovo vantaggio finalizzando da centravanti la spizzata di Dewsbury-Hall sul traversone di Madueke, mentre al 65′ è proprio l’ala inglese ex PSV a finalizzare la preziosa sponda di Chalobah sul piazzato di Palmer trovando la sesta gioia personale e il definitivo 3-1.
I blu di Londra si riprendono, dunque, il quarto posto mantenendo i due punti di vantaggio sul Manchester City, prossimo avversario, mentre la squadra di Vitor Pereira incassa la terza sconfitta consecutiva restando appaiato all’Ipswich in terzultima posizione.
DOMINIO CITY, IL BRIGHTON PASSA A OLD TRAFFORD
Tutto troppo semplice per il Manchester City che passeggia a Portman Road rifilando un secco 0-6 all’Ipswich, ottenendo la tredicesima vittoria con sei o più gol all’attivo dell’era Guardiola (solo Ferguson con 14 ha fatto meglio).
In apertura un’occasione per parte: Haaland si fa ipnotizzare a tu per tu da Walton, mentre Hutchinson calcia alto dal limite provocando solamente un brivido al rientrante dal 1′ Ederson, con lui da annotare anche il ritorno alla titolarità di Ruben Dias. Gli ospiti sbloccano il punteggio al 27′ con la girata mancina di Foden sul suggerimento di De Bruyne, raddoppiano al 30′ con la bordata da fuori di Kovacic, a segno dopo tre mesi, in seguito all’appoggio di Foden e al 42′ calano il tris ancora con il talento inglese che deposita in porta il cross arretrato di De Bruyne mettendo a referto il sesto centro nell’ultimo mese a fronte di 18 tiri tentati dopo gli zero sui 24 provati in precedenza, nonché la seconda doppietta consecutiva.
Nella ripresa i Tractor Boys ci provano con Johnson ben neutralizzato da Ederson e incassano altri due gol nei primi dodici minuti: Doku scrive lo 0-4 al culmine di una serpentina delle sue, Haaland lo 0-5 capitalizzando l’assist del belga sull’orrore di Clarke trovando il suo 17esimo centro in campionato, portandosi a -1 dal capocannoniere Salah. Al 69′ c’è gloria anche per McAtee che finalizza di testa il passaggio vincente di Kovacic per il suo primo centro in Premier League con la maglia dei Citizens.
Gli Sky Blues agganciano, dunque, il Newcastle e si proiettano al meglio allo scontro diretto con il Chelsea di settimana prossima, mentre l’Ipswich cade per la seconda volta consecutiva in casa restando al terzultimo posto.
Secondo successo esterno e sesto risultato utile consecutivo per il Brighton che passa a Old Trafford rilanciando la propria candidatura per un posto in Europa.
I Seagulls mettono la freccia già al quinto minuto grazie al fantastico lancio di 50 metri di Baleba che coglie impreparata l’intera ultima linea dello United con Mazraoui che legge solamente la targa di Mitoma prima che il giapponese appoggi a Minteh per lo 0-1. Terzo centro in campionato per il gambiano. La reazione dei padroni di casa non tarda ad arrivare e, complice una leggerezza in costruzione di Verbruggen, si guadagnano un rigore per l’intervento irregolare di Baleba ai danni di Zirkzee, trasformato con freddezza da Bruno Fernandes che fa otto in stagione. Nel finale di primo tempo i Red Devils sfiorano il 2-1 con il colpo di testa di Maguire, mentre a inizio ripresa gli ospiti vedono cancellato dal Var il nuovo vantaggio siglato Joao Pedro per un fallo di Van Hecke su Diogo Dalot sugli sviluppi del piazzato calciato da Ayari.
1-2 che arriva comunque al 60′ con il secondo acuto consecutivo di Mitoma che chiude sul secondo palo il cross di Minteh, mentre al 76′ ci pensa Onana ad agevolare il compito a Rutter per il definitivo 1-3, non bloccando incredibilmente il cross basso di Ayari. Sesta sconfitta interna in campionato, dunque, per il Manchester United, il peggior rendimento arrivati a questo punto del torneo addirittura dalla stagione 1993-94 con 7, e conseguente tredicesimo posto in classifica.
RIALZA LA TESTA IL FULHAM, TRIS DELL’EVERTON. IL CRYSTAL PALACE ESPUGNA IL LONDON STADIUM
Tre punti importanti per il Fulham che al King Power Stadium riprende la propria marcia verso le zone nobili della classifica superando il Leicester per 0-2.
Le Foxes approcciano meglio alla gara creando i presupposti per il vantaggio per ben due volte nei primi dieci minuti prima con Vardy e poi con Mavididi, ma alla distanza escono i Cottagers che vanno vicini allo 0-1 con le conclusioni da fuori di Bassey e Robinson che non inquadrano di poco lo specchio. Al terzo minuto della ripresa la squadra di Marco Silva passa meritatamente in vantaggio con la finalizzazione aerea di Smith Rowe, a secco dal 9 novembre, a sublimazione di una splendida manovra iniziata dall’apertura di Raul Jimenez per Wilson che la mette in mezzo con una prodezza per la sponda di Lukic prima del tocco vincente dell’ex Arsenal.
Il definitivo raddoppio arriva al 68′ nel momento migliore dei padroni di casa: perfetta transizione palla al piede di Lukic che scarica per Smith Rowe, bravo ad aprire per Wilson che disegna un pregevole cross per l’interno destro al volo di Adama Traoré che torna a gioire dopo 4 mesi e mezzo chiudendo i conti. Quarta affermazione esterna, dunque, in campionato per la formazione londinese che si conferma al decimo posto, settima sconfitta consecutiva, invece, per la formazione di Van Nistelrooy (la peggiore nella storia del club è di otto), relegata in penultima posizione.
Torna a vincere dopo sei turni e tre sconfitte di fila l’Everton del Moyes bis che supera in casa un sempre più disperato Tottenham con i soliti fardelli delle innumerevoli assenze e di una fase difensiva disastrosa.
I Toffees trovano l’1-0 al 13′ con Calvert-Lewin che rompe un digiuno da gol che durava da settembre ricevendo dentro l’area da Gueye, sterzando e contro-sterzando sul destro prima di battere Kinsky prendendolo in controtempo con un destro sul primo palo. Nella prima frazione gli Spurs non scendono praticamente in campo e vanno addirittura sotto 3-0 al rientro negli spogliatoi: al 30′ Ndiaye ubriaca di finte Dragusin all’ingresso dell’area di rigore prima di mettere il pallone sotto la traversa con il mancino per il suo quarto centro in campionato, mentre al settimo minuto del maxi recupero assegnato dal direttore di gara England arriva l’autogol di Gray sul cui fianco rimpalla il tentativo di liberare l’area da parte di Dragusin in seguito alla girata aerea di Calvert-Lewin. Per la prima volta in quasi otto anni l’Everton chiude un primo tempo in vantaggio di tre o più gol.
La reazione della squadra di Postecoglou è generosa, ma non basta. Kulusevski accorcia le distanze al 77′ con un delizioso pallonetto che scavalca Pickford precedentemente uscito dai pali per arginare l’inserimento di Maddison, e al 92′ Richarlison mette a referto il più classico dei gol dell’ex tornando a segnare per la prima volta in campionato da maggio mettendo in porta il cross di Moore, fissando il punteggio sul definitivo 3-2. Boccata d’ossigeno, dunque, per i blu di Liverpool in chiave salvezza, mentre i bianchi di Londra incassano la dodicesima sconfitta nel torneo, la quinta nelle ultime sei giornate con conseguente quindicesimo posto in classifica.
Quinto risultato utile consecutivo, il decimo nelle ultime undici giornate per il Crystal Palace che rinvigorisce ulteriormente il proprio periodo positivo battendo il West Ham in uno dei tanti derby capitolini d’oltremanica.
Nella prima frazione accade poco o nulla, a rendersi maggiormente pericolosi sono gli ospiti con il diagonale destro di Mateta bloccato in due tempi da Fabianski. Con il senno di poi il tentativo del francese si rivela una sorta di prova generale perché al 48′ finalizza alla grande la verticalizzazione di Eze con un poderoso destro sul primo palo dal limite dell’area facendo esplodere di gioia il gremito settore ospiti del London Stadium. Lo show del 14 delle Eagles non finisce qui, però: all’80’ provoca l’espulsione per doppio giallo di Mavropanos prendendogli il tempo su una palla vagante, mentre all’89’ smarca Nketiah a tu per tu con Fabianski che stende l’ex Arsenal provocando il calcio di rigore poi da lui stesso trasformato salendo a quota 8 in classifica marcatori.
La squadra di Glasner ottiene, dunque, il suo settimo risultato utile consecutivo in trasferta (record per il club) volando in dodicesima posizione, traguardo impensabile a questo punto del torneo considerando il pessimo avvio di stagione, mentre quella di Potter per la seconda volta in stagione non produce alcun tiro verso la porta avversaria in un match interno (non accadeva dal 2005-06) incappando nella decima sconfitta in campionato, la sesta di fronte al proprio pubblico.
Top & Flop
TOP
1) Justin Kluivert – Della splendida stagione del Bournemouth è probabilmente il maggior esponente. Crescita rimarchevole per lui sotto la gestione Iraola sotto diversi aspetti, tra cui cinismo, tenacia e lungimiranza nelle scelte. Nella tripletta in casa di una delle squadre più in forma del campionato c’è tutto questo e forse qualche altra componente in più.
2) Darwin Nunez – In una stagione in cui nel Liverpool gira tutto a meraviglia forse il tema più scottante in negativo era proprio quello relativo al terminale offensivo. Spesso escluso da Slot nell’undici iniziale, il 9 dei Reds si riprende in un colpo solo fiducia di tecnico e tifosi realizzando una doppietta spartiacque nel recupero per mandare i suoi nello spazio.
3) Phil Foden – Sta pian piano rinascendo dalle proprie ceneri così come tutto il Manchester City. Lo 0-6 e la sua doppietta arricchita anche da un assist sono i primi vagiti di una redenzione individuale e collettiva di cui Guardiola aveva estremamente bisogno. Per tornare sui loro livelli i campioni in carica necessitano sicuramente della miglior versione del loro wonder boy.
Extra: Jean-Philippe Mateta – Doverosa menzione per l’attaccante francese i cui gol stanno dando un corposo contributo al notevole percorso positivo del Palace degli ultimi due mesi. Dopo i 16 dello scorso anno ora si trova esattamente a metà, comunque a un passo dalla doppia cifra, traguardo mai scontato per un centravanti della parte destra della classifica.
FLOP
1) André Onana – Nello United non sta funzionando nulla come certificato anche dallo stesso Amorim. Se poi ci si mette anche il portiere di speranze ne restano davvero poche. Il clamoroso errore in uscita sul cross senza pretese di Ayari è una delle tante istantanee deplorevoli della stagione dei Red Devils.
2) Archie Gray – Ormai costretto da diverse settimane a fare il centrale di difesa visti i copiosi infortuni nel reparto arretrato del Tottenham, incappa decisamente in una giornata no. Nel primo gol perde totalmente il riferimento su Calvert-Lewin, mentre il terzo lo provoca direttamente, seppur con un pizzico di sfortuna.
3) Konstantinos Mavropanos – Il doppio giallo rimediato contro il Crystal Palace è solo una goccia nell’oceano dei problemi del West Ham, è vero, come è altrettanto rispondente alla realtà il fatto che tagli definitivamente le gambe ai suoi. Né lui, né Kilman, né Todibo, centrali comunque affidabili, sono riusciti sin qui a dare certezze.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool* |
50 | 21 | 15 | 5 | 1 | 50:20 | +30 |
2 | Arsenal | 44 | 22 | 12 | 8 | 2 | 43:21 | +22 |
3 |
Nottingham Forest |
44 | 22 | 13 | 5 | 4 | 33:22 | +11 |
4 |
Chelsea |
40 | 22 | 11 | 7 | 4 | 44:27 | +17 |
5 |
Manchester City |
38 | 22 | 11 | 5 | 6 | 44:29 | +15 |
6 |
Newcastle |
38 | 22 | 11 | 5 | 6 | 38:26 | +12 |
7 |
Bournemouth |
37 | 22 | 10 | 7 | 5 | 36:26 | +10 |
8 | Aston Villa | 36 | 22 | 10 | 6 | 6 | 33:34 | -1 |
9 | Brighton | 34 | 22 | 8 | 10 | 4 | 35:30 | +5 |
10 | Fulham | 33 | 22 | 8 | 9 | 5 | 34:30 | +4 |
11 | Brentford | 28 | 22 | 8 | 4 | 10 | 40:39 | +1 |
12 |
Crystal Palace |
27 | 22 | 6 | 9 | 7 | 25:28 | -3 |
13 |
Manchester United |
26 | 22 | 7 | 5 | 10 | 27:32 | -5 |
14 | West Ham | 26 | 22 | 7 | 5 | 10 | 27:43 | -16 |
15 |
Tottenham |
24 | 22 | 7 | 3 | 12 | 45:35 | +10 |
16 |
Everton* |
20 | 21 | 4 | 8 | 9 | 18:28 | -10 |
17 |
Wolverhampton |
16 | 22 | 4 | 4 | 14 | 32:51 | -19 |
18 |
Ipswich Town |
16 | 22 | 3 | 7 | 12 | 20:43 | -23 |
19 |
Leicester |
14 | 22 | 3 | 5 | 14 | 23:48 | -25 |
20 |
Southampton |
6 | 22 | 1 | 3 | 18 | 15:50 | -35 |
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Sabato 25 gennaio
Brighton 16:00 Everton
Liverpool 16:00 Ipswich
Southampton 16:00 Newcastle
Wolverhampton 16:00 Arsenal
Bournemouth 16:00 Nottingham Forest
Manchester City 18:30 Chelsea
Domenica 26 gennaio
Tottenham 15:00 Leicester
Crystal Palace 15:00 Brentford
Aston Villa 17:30 West Ham
Fulham 20:00 Manchester United
Premier League
Ibrahima Konaté: “Ho affrettato il mio ritorno per la squadra, il ginocchio guarirà presto.”
Ibrahima Konaté si racconta: “Ho affrettato il mio ritorno per il team, sono disposto a tutto per questa squadra, anche a morire per loro”.
Il Ritorno Precipitoso di Konaté
Ibrahima Konaté, il talentuoso difensore del Liverpool, ha recentemente rivelato di aver accelerato il suo rientro in campo nonostante un infortunio al ginocchio. Il giovane calciatore francese ha spiegato di aver preso questa decisione per il bene della squadra, dimostrando una dedizione straordinaria verso il club. “Il mio ginocchio tornerà al 100% molto presto… va bene”, ha affermato Konaté, rassicurando i tifosi riguardo al suo stato di salute.
La Dedizione di Konaté al Liverpool
Le parole di Konaté hanno suscitato una forte reazione tra i tifosi del Liverpool, che hanno apprezzato il suo impegno e la sua passione per la squadra. Questa dichiarazione arriva in un momento cruciale della stagione, in cui il Liverpool sta cercando di consolidare la propria posizione in campionato. Il difensore ha dimostrato di essere un pilastro fondamentale per la squadra, non solo per le sue abilità sul campo, ma anche per la sua mentalità e il suo spirito combattivo.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
❤️👊🏾 Ibrahima Konaté: “I rushed my comeback with my knee. I’ve done this for my team, I can die for this team, it’s fine”.
“My knee will come back 100% really soon… it’s fine”. pic.twitter.com/lmwyFt6hQ8
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 20, 2025
Premier League
Chelsea-Wolverhampton, le ultimissime sulle formazioni
Chelsea-Wolverhampton, queste le probabili formazioni per la sfida di Premier in programma allo Stamford Bridge con i Blues che devono tornare alla vittoria visto che la vittoria contro la squadra di Vitor Pereira manca da 5 precedenti.
Chelsea-Wolverhampton, probabili formazioni:
CHELSEA (4-2-3-1): Sanchez; James, Chalobah, Colwill, Cucurella; Enzo Fernandez, Caicedo; Madueke, Palmer, Sancho; Jackson.
WOLVERHAMPTON (3-4-2-1): José Sa; Doherty, Bueno, Agbadou; Rodrigo Gomes, André, Joao Gomes, Ait-Nouri; Hwang, Cunha; Strand Larsen.
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