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Nervosismo, sfoghi e beghe legali: Manchester City, è crisi?

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Guardiola

I risultati che stentano. Le accuse della Premier League per il FFP e gli sfoghi di Guardiola. E’ finita l’epopea del Manchester City?

City, mai così male con Guardiola

Solo una volta nell’era Guardiola il Manchester City era stato quattro partite di fila senza vincere in Premier League. Era il 2017, il primo anno di Pep sulla panchina dei Citizens, e in due mesi (fra l’8 di Marzo e il 5 di Aprile) gli Sky Blues totalizzarono 3 punti. Frutto di tre pareggi e una sconfitta.

Esattamente come quest’anno. All’epoca il City era quinto in classifica. Oggi è quarto, ma potrebbe essere raggiunto dal Tottenham se gli Spurs stasera batteranno il West Ham al Tottenham Hotspurs Stadium.

Dopo aver realizzato il treble, una stagione di fisiologico appagamento è quasi naturale. Pensiamo all’Inter. Tuttavia, a Guardiola una cosa del genere non accadde dopo il suo primo triplete. Basti pensare che il suo Barcellona, nella stagione 2010-2011, vinse 4 dei 6 trofei disponibili.

Compresa la Liga. Non successe neppure al Barcellona di Luis Enrique, che nella stagione 2015-2016 fece la stessa cosa. Stante la doverosa promessa di cui sopra, le ragioni della crisi del Manchester City vanno probabilmente ricercate più in profondità. E, con ogni probabilità, hanno a che fare con lo tsunami giudiziario che rischia di abbattersi sul club.

Manchester City

Guardiola-Carragher: che scintille!

E’ inevitabile che il clima di totale incertezza che regna nella sponda blu di Manchester incida negativamente sull’andamento della squadra. Come ho detto anche nel mio approfondimento sull’argomento, il Manchester City non conosce neppure le proporzioni della possibile sanzione.

Lo stesso Guardiola, in una recente intervista, ha ammesso che la situazione sta danneggiando il club e che spera si possa giungere a una conclusione il prima possibile. Lo stesso Pep non è apparso sereno negli ultimi giorni. Quantomeno a giudicare dalle ultime schermaglie verbali che lo hanno visto coinvolto, assieme a diversi opinionisti d’oltremanica.

In particolare, Guardiola si è scagliato contro Gary Neville, Jamie Carragher e Micah Richards. La polemica nasce dalle critiche rivolte dagli ex-calciatori alla sua squadra, rei di sentirsi “appagata”. Critiche che, per usare un vasto eufemismo, Guardiola non ha apprezzato. Rispondendo per le rime nella conferenza stampa che ha preceduto la gara con l’Aston Villa.

❝Quanti titoli hanno vinto quelli che mi criticano? La mia squadra è in corsa per vincere il quarto titolo consecutivo in Premier League. Un’impresa mai centrata prima. Tutti sanno quanto sia difficile. Altrimenti Gary Neville ci sarebbe riuscito nel periodo migliore del Manchester United. Ma non è stato così, no? Jamie Carragher non ne ha vinto uno, non una sola volta. Micah Richards non ha conquistato quattro Premier League di fila. Mai e poi mai. Non è mai successo.❞

La risposta di Carragher non si è fatta attendere. L’ex-difensore del Liverpool ha affidato la propria risposta ai suoi profili social. In particolare a Twitter, dove ha rifilato una stilettata lapidaria al tecnico catalano.

❝Penso che probabilmente ne avrei vinto uno se il Liverpool fosse stato di proprietà di uno Stato nazionale e avesse spinto le regole così tanto da essere accusato 115 volte dalla Premier League.

Guardiola

Crisi di Gioco e di Risultati

Si è parlato tanto dell’evoluzione tattica del Manchester City in questa prima parte di stagione. Dalla media del possesso palla, una delle più basse dell’era Guardiola, al baricentro più basso per sfruttare la velocità di Doku.

E fin quando il Manchester City era primo o secondo, ovviamente l’opinione pubblica si spellava le mani per applaudire il suo geniale trasformismo. Una ennesima dimostrazione di come Guardiola riesca a rinnovare il suo calcio anno dopo anno e vittoria dopo vittoria, dicevano.

Ma la verità è che è proprio il “gioco” a latitare nelle ultime uscite. Ieri sera a Birmingham è arrivata una sconfitta meritata, contro una squadra che ha giocato meglio e che ha creato molte più occasioni. Rendersi conto che, dopo quasi cento minuti di battaglia, la squadra di Guardiola ha tirato in porta appena due volte contro i ventidue tentativi avversari è paradossale.

C’è poi il dato della difesa a preoccupare Guardiola. Infatti, nelle ultime cinque partite la squadra di Pep ha subito dieci gol. Una media di 2 gol esatti subiti per partita è spaventosa per una squadra che spesso e volentieri chiude i propri campionati con una delle migliori difese del torneo.

Cosa ci lascia l’epopea del City?

Come ribadito in precedenza, a oggi è impossibile prevedere i termini in cui la commissione indipendente si esprimerà. Tuttavia, se davvero si dovesse arrivare a una soluzione estrema, come la retrocessione o l’esclusione dal circuito, che valore avrebbero i trofei conquistati dal City? 

Un traguardo tagliato barando ha veramente valore? I giochisti ovviamente risponderanno di sì. Additando come motivazione il fatto che i trofei potranno anche essere revocati, ma il lavoro di Guardiola rimane. E come stupirsi, dato che per loro i trofei non contano nulla? Se ci sono o meno, è lo stesso.

Per anni si è detto, il sottoscritto in primis, che è relativamente facile vincere in quel modo potendo contare ogni anno sui migliori giocatori del mondo. Ovviamente le vittorie non sono mai scontate, ma nessun allenatore nella storia del calcio ha mai potuto contare su fonti di talento pressoché illimitate come Guardiola.

Forse solo Arrigo Sacchi, che infatti ha dimostrato di essere un allenatore mediocre non appena gli hanno tolto gli olandesi dalle mani. Se per giocare quel tipo di calcio serve avere i migliori giocatori del mondo e se per avere i migliori giocatori al mondo bisogna rubare, allora che valore ha l’ideale giochista?

Premier League

Manchester United, Eriksen potrebbe partire a gennaio

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Manchester United, Ruben Amorim

 Ruben Amorim è diventato il nuovo tecnico del Manchester United. Eriksen è tra i possibili partenti, per lui c’è l’interesse del Fenerbahce.

Il tecnico portoghese, arrivato questa settimana al posto di Erik ten Hag, sembra avere le idee chiare. Ha già individuato i possibili partenti che non fanno parte del suo progetto, tra questi presente anche Eriksen. L’ex Inter ha offerte dall’Arabia e dalla Turchia.

Mourinho tiene d’occhio Eriksen

Sul centrocampista danese sembra aver messo gli occhi il Fenerbahce, squadra allenata da Jose Mourinho. I due hanno già lavorato insieme ai tempi del Tottenham, con l’allenatore portoghese che non ha mai nascosto la sua ammirazione per le qualità dell’ex Inter. La società turca sta preparando un’offerta per convincere Eriksen ha lasciare Manchester già a gennaio, in direzione Istanbul. Ipotesi molto probabile visto che per lui non sembra esserci davvero futuro a Old Trafford.

Manchester United

Roma’s Head Coach Jose Mourinho portrait during italian soccer Serie A match Venezia FC vs AS Roma at the Pier Luigi Penzo stadium in Venice, Italy, November 07, 2021 – Credit: Ettore Griffoni

Manchester United, non solo Eriksen in partenza

Amorim vuole gettare le basi per il futuro e, cercare di limitare i danni in questa stagione. Il tecnico portoghese sembra già aver scelto chi non farà parte del suo progetto e che quindi potrebbe cambiare aria già nella prossima finestra di mercato. Oltre Eriksen, ci sono altri 3 giocatori fuori dal progetto Manchester United: Antony, Casemiro e Lindelof. Per tutti e 3 sembrano esserci dei club arabi, con gli ultimi due che sono sul fine carriera e dunque potrebbero accettare la destinazione. Antony invece è probabilmente il più grande flop dell’era moderna ma è ancora molto giovane. Situazione da monitorare con tanti club che hanno cominciato a sondare il terreno.

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Premier League

Manchester City, Guardiola rinnova: ora lo seguirà Haaland

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Slovenia-Norvegia, Haaland

Pep Guardiola rinnova con il Manchester City con un contratto fino al 2026 che non prevede clausole rescissorie. Ora è pronto il maxi-rinnovo anche per Haaland.

Il Manchester City e Pep Guardiola proseguiranno la loro storia d’amore. L’allenatore catalano ha firmato un rinnovo di contratto fino al 2026, con un’opzione per estenderlo al 2027. Una decisione che consolida la sua leadership nel club inglese e ribadisce la fiducia reciproca con la proprietà guidata dal presidente Khaldoon Al-Mubarak.

Fonti vicine al tecnico confermano che l’accordo non prevede clausole liberatorie, nemmeno in caso di retrocessione o in relazione alle pesanti accuse che pendono sulla società, ovvero i 115 capi d’imputazione.

L’intesa è stata siglata nei giorni scorsi ad Abu Dhabi, dove Guardiola ha incontrato Al-Mubarak in un blitz strategico. La notizia del rinnovo rappresenta un segnale forte di stabilità per il progetto sportivo dei cityzens, che punta a consolidare il proprio dominio in Inghilterra e in Europa.

Manchester City

Manchester City, il legame chiave con Haaland

La permanenza di Guardiola potrebbe giocare un ruolo decisivo anche per trattenere Erling Haaland. Il norvegese, autore di stagioni straordinarie in maglia biancazzurra, avrebbe accolto con entusiasmo il rinnovo del tecnico. Secondo quanto riportato da The Sun, il Manchester City è pronto a offrire al bomber un contratto quinquennale con un adeguamento economico che potrebbe far impallidire ogni precedente.

Si tratta di una cifra ben oltre i 120 milioni di euro complessivi, bonus esclusi. Un passo che mira a blindare il 24enne norvegese, la cui intesa con Guardiola è considerata cruciale per il futuro del club.

Attualmente Haaland percepisce circa 22 milioni di euro l’anno. L’intenzione della società è non solo quella di prolungare il rapporto con il giocatore oltre il 2027, ma anche di dimostrargli un impegno totale verso il progetto, continuando a costruire una squadra che possa supportarlo al massimo.

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Premier League

Tottenham, squalifica Bentancur: il club farà ricorso

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Bentancur

Rodrigo Bentancur, centrocampista del Tottenham, è stato squalificato per 7 giornate a causa di una battuta razzista nei confronti del suo capitano: Son.

Il centrocampista uruguaiano è stato squalificato per un commento ironico nei confronti di un suo compagni di squadra: “Sonny? Potrebbe essere anche suo cugino, visto che sembrano tutti uguali”. Il Tottenham ha fatto sapere che farà ricorso per accorciare le giornate di squalifica.

La reazione del Tottenham

Il club inglese non starà fermo a guardare e ha deciso di presentare un ricorso contro la squalifica di sette giornate nei confronti di Rodrigo Bentancur. La società però ci tiene a sottolineare che la volontà del ricorso non è per il verdetto, ma per la durata della squalifica imposta. Non sono servite la scuse per l’incidente.

Tottenham

L’accusa della Federcalcio inglese

“Il centrocampista del Tottenham Hotspur ha violato la regola E3.1 della FA agendo in modo inappropriato e/o usando parole offensive e/o screditando il gioco. Si sostiene inoltre che ciò costituisca un ‘reato aggravato’ come definito nella regola FA E3.2, poichè includeva un riferimento, espresso o implicito, alla nazionalità e/o alla razza e/o origine etnica”.

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