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Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 24° turno 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 24°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventiquattresimo turno: “Everlong”

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IL LIVERPOOL PASSA ANCHE A BOURNEMOUTH

Il Liverpool espugna anche il Vitality Stadium interrompendo la striscia di undici risultati utili consecutivi del Bournemouth, consolidando ulteriormente il primato in classifica.

I Reds, formato tipo con il solito Luis Diaz in qualità di falso riferimento offensivo, soffrono il veemente avvio dei padroni di casa, ancora senza Evanilson, Unal e Senesi tra gli altri, che impensieriscono Alisson al 12′ con la conclusione mancina ravvicinata di Kluivert e vengono fermati dal palo poco dopo con Semenyo che lo spacca con un potentissimo sinistro che avrebbe superato l’estremo difensore brasiliano.

La reazione ospite arriva qualche minuto più tardi del 20′: il destro incrociato di Szoboszlai, smarcato al tiro da una grande giocata di Gakpo, sbatte su Kepa, mentre poco dopo lo stesso olandese, lanciato in area da uno splendido tracciante di Robertson, viene uncinato in area da capitan Cook non lasciando alcun dubbio al direttore di gara England che assegna il penalty. Dal dischetto va, ovviamente, Salah che trasforma il suo 48esimo rigore in carriera sui 59 calciati raggiungendo i 20 centri in campionato per la quinta volta in Premier League (meglio di lui solo Shearer con 7 e Aguero e Kane con 6).

Le Cherries, però, non demordono e al 37′ troverebbero il pareggio con la stoccata mancina di Brooks sul cross basso di Kerkez, se non fosse per l’iniziale posizione irregolare proprio del terzino ungherese sul tocco di Semenyo, prontamente segnalata dall’assistente dell’arbitro. La più che positiva prestazione dei padroni di casa prosegue anche nella ripresa: in apertura una lunga e rimarchevole manovra porta alla conclusione Semenyo sui cui Alisson si oppone alla grande, mentre al 70′ Tavernier scaglia in porta dalla distanza un sinistro imprendibile che si infrange sul palo interno, carambolando poi sui piedi di Kluivert che spreca un’occasione più unica che rara a porta vuota.

Cinque minuti più tardi, nel momento migliore del Bournemouth, il Liverpool da squadra spietata quale è raddoppia al culmine di una ripartenza guidata da Luis Diaz, rifinita da Jones e finalizzata, inevitabilmente, da Salah con il suo solito mancino a giro che gli permette di tagliare il traguardo dei 300 centri in carriera con i club, di cui 235 in maglia Reds.

La squadra di Slot, dopo aver perso con il PSV ma non il primato nel super girone di Champions League, mantiene, dunque, l’imbattibilità esterna allungando a 14 la striscia di risultati utili consecutivi esterni in campionato (12 in questo, 2 nel precedente. Il loro record è di 21, stabilito tra il 2019 e il 2020) e mercoledì prossimo tornerà sull’ultimo campo in cui è maturata una sconfitta, Goodison Park, per recuperare il derby con l’Everton. I Toffees, invece, saranno gli avversari proprio del Bournemouth nel quarto turno di FA Cup che andrà in scena nel prossimo weekend.

CINQUINA ARSENAL, NOTTINGHAM: CHE RISPOSTA!

Tiene aperta la corsa al titolo l’Arsenal che per la quinta gara consecutiva resta imbattuto contro il Manchester City facendo rientrare Arteta nell’esclusivo club di allenatori capaci di infilare tale striscia contro Guardiola (oltre allo spagnolo, infatti, ci erano riusciti solamente Tuchel e Klopp).

I Gunners sbloccano immediatamente la sfida principalmente grazie all’ennesimo errore stagionale degli ospiti in costruzione, con Akanji che si addormenta facendosela soffiare da Trossard, bravo poi a mettere in moto Havertz, a sua volta lucido nel servire Odegaard che appoggia in rete il terzo gol nei primi tre minuti di gioco incassato dai campioni in carica nel torneo (il peggior dato a pari merito con Ipswich e Wolverhampton). I Citizens, reduci dal 3-1 in rimonta con il Club Brugge valso la qualificazione con annesso brivido ai playoff di Champions League, reagiscono comunque bene allo svantaggio sfiorando l’1-1 prima con Gvardiol e poi con Savinho, entrambi schermati da un superlativo Raya, pur concedendo una grandissima chance di raddoppio sprecata da Havertz in seguito a un altro errore in prima costruzione.

Il match si livella al 55′ con il 19esimo centro in campionato di Haaland che tiene, più o meno, il passo di Salah grazie a uno splendido colpo di testa con cui prende il tempo a Saliba sul cross di Savinho, ma dopo neanche 60 secondi i padroni di casa trovano il nuovo vantaggio con Thomas Partey, al terzo acuto stagionale, bravo nel leggere preventivamente uno scriteriato passaggio orizzontale di Foden e fortunato nel trovare la decisiva deviazione di Stones sulla conclusione da fuori. Al 62′ i londinesi si portano addirittura sul 3-1 con Lewis-Skelly, nuovamente preferito a Calafiori vista la cancellazione della squalifica da parte della FA dopo il rosso diretto rimediato nel precedente turno contro il Wolverhampton, che al termine di una fantastica serpentina trova la sua prima gioia tra i professionisti grazie a un magnifico destro a giro che fa di lui il secondo calciatore più giovane (18 anni e 129 giorni) a segnare contro i campioni in carica dopo Rooney (17 anni e 150 giorni) proprio contro l’Arsenal nel 2003.

In seguito al 3-1 gli Sky Blues spariscono dal campo perdendo ulteriormente le distanze e permettendo ai Gunners di dilagare: al 76′ Havertz capitalizza la ripartenza guidata da Martinelli e al 93′ Nwaneri fissa il risultato sul 5-1 con un bellissimo mancino a giro da fuori facendo registrare per la prima volta dal 2007 due reti di due calciatori di 18 o meno anni in una singola partita per una singola squadra.

Dopo aver raggiunto il terzo posto nella League Phase di Champions con l’1-2 rifilato al Girona l’Arsenal si riporta, dunque, a -6 dal Liverpool in attesa del recupero, allungando a 15 la serie di gare interne di campionato senza sconfitta, proiettandosi al meglio alla semifinale di Coppa di Lega con il Newcastle in cui dovrà rimontare lo 0-2 dell’andata. Brutta battuta d’arresto, invece, per il Manchester City che per la quarta volta in stagione concede 4 o più gol all’avversario (prima volta in carriera per Guardiola) tornando a perdere dopo i 14 punti raccolti nelle ultime sei giornate.

Risposta veemente del Nottingham che dopo averne presi cinque dal Bournemouth nel turno precedente ne rifila addirittura sette al Brighton diventando la seconda squadra nella storia della Premier League a vincere con cinque o più gol di scarto subito dopo aver perso con lo stesso passivo (l’altra è lo Sheffield Wednesday che nel novembre 1997 vinse 5-0 con il Bolton dopo aver perso 1-6 con il Manchester United).

Il Forest indirizza l’esito della sfida già nel primo tempo sbloccando il punteggio al 12′ complice il settimo autogol in carriera di Dunk (solo Richard Dunne con 10 ha fatto peggio) che mette nella propria porta il cross teso di Gibbs-White e modificandolo per altre due volte tra il 25′ e il 32′ prima sempre con il numero 10 che mette in porta l’angolo di Elanga e poi con il solito Wood che di testa spinge in porta il cross dalla destra ancora dell’ex Manchester United.

Ma non finisce qui: l’attaccante neozelandese, in seguito alla clamorosa traversa colpita da Welbeck, diventa il primo calciatore del Nottingham a segnare una tripletta al City Ground dal 1987 (Nigel Clough contro il QPR in quel caso) mettendo dentro il terzo passaggio vincente di giornata di Elanga (il decimo per Wood dall’inizio della scorsa stagione, nessuno ha fatto meglio in questo senso) al 64′, e un calcio di rigore provocato dalla trattenuta in area di Lamptey ai danni di Gibbs-White al 69′, salendo a quota 17 in classifica marcatori (nuovo record personale in una singola stagione. Solo Collymore nel 1994-95 con 22 ha fatto meglio con la maglia dei Tricky Trees).

Nel finale c’è spazio anche per i primi gol in questo campionato di Neco Williams e Jota Silva che fanno di questa vittoria la più larga del Nottingham dall’aprile 1991 (7-0 contro il Chelsea) e la seconda peggior sconfitta nella storia per il Brighton (minore solamente rispetto al 9-0 incassato dal Middlesbrough nel 1958). La squadra di Espirito Santo si conferma, dunque, al terzo posto, mentre i Seagulls incassano la seconda sconfitta consecutiva senza gol all’attivo.

COLPO ESTERNO DEL FULHAM, IL CHELSEA TORNA QUARTO

Passa a sorpresa il Fulham a St. James’ Park infilando la seconda vittoria esterna consecutiva dopo lo 0-2 inferto al Leicester due settimane fa.

Nel primo tempo, però, è il Newcastle a farsi preferire coprendo meglio il campo nonostante un possesso palla inferiore agli avversari, producendo complessivamente le migliori occasioni, tra cui (la prima) la clamorosa traversa colpita da Tonali con un violento destro da fuori area a Leno battuto. I Magpies trovano, comunque, il vantaggio al 37′ sugli sviluppi di un’azione perfettamente condotta in verticale da Gordon che prima si libera perfettamente con una finta di corpo della marcatura stretta di Tete per poi lasciar partire un cross teso su cui si fionda Murphy che chiude perfettamente sul secondo palo trovando il suo primo centro nel 2025, il quarto in campionato, mentre l’ex ala dell’Everton sale a quota cinque passaggi vincenti nel torneo.

Nella ripresa i Cottagers, reduci dall’immeritata sconfitta maturata contro il Manchester United nello scorso turno, rialzano la testa rendendo i loro attacchi decisamente più pungenti, livellando il risultato al 61′ grazie a Raul Jimenez, nono acuto in campionato, bravo a trasformare in offensivo uno sviluppo difensivo leggendo preventivamente il passaggio sulla trequarti avversaria di Tonali e conseguentemente avviando la ripartenza poi condotta da Adama Traoré e rifinita dal decimo assist di Robinson (eguagliato il record in maglia Fulham stabilito da Steed Malbranque nel 2003-2004) che raggiunge Saka al secondo posto nella classifica degli assist-man.

La squadra di Howe prova a reagire alla rete incassata, ma la sorte è decisamente avversa: Isak colpisce un’altra, clamorosa traversa con un destro a giro e poco dopo, all’82’ per la precisione, il Fulham mette la freccia con la beffarda zampata sul piazzato di Andreas Pereira da parte di Rodrigo Muniz che fa quattro in campionato (tutti in trasferta e tutti equivalsi al secondo gol in una partita per i londinesi) assicurando ai suoi tre punti che li rimettono in piena corsa per l’Europa. I Magpies, invece, attesi mercoledì dalla semifinale di ritorno di Coppa di Lega contro l’Arsenal, incassano il secondo k.o. interno di fila, pur restando aggrappati alla zona Champions.

Il Chelsea riscatta la sconfitta nello scontro diretto con il Manchester City superando in rimonta il West Ham dell’ex Potter nel derby, riprendendosi il quarto posto in solitaria.

Maresca affida a sorpresa le chiavi della porta a Jorgensen, optando per le migliori scelte a disposizione, invece, per quanto riguarda gli altri dieci, e i sono proprio i suoi a produrre il primo brivido della partita con il destro di Madueke di poco largo. Poco dopo è Sancho a provarci senza fortuna, e infine Palmer vede negarsi la gioia del gol da uno splendido Areola che toglie la sua punizione dall’incrocio dei pali. Al 42′, però, sono gli Hammers a passare in vantaggio complice un clamoroso svarione di Colwill, il cui retropassaggio si rivela un assist per Bowen che non fallisce a tu per tu con il portiere avversario toccando quota 6 in campionato.

A inizio ripresa il tecnico italiano opera qualche cambio con gli inserimenti, tra gli altri di Guiu, Nkunku e Neto, ma sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio con il palo colpito di testa da Kudus sul cross di Irving. Proprio uno dei tre subentrati in casa Blues, il portoghese per la precisione, si rivela decisivo al 64′ quando lascia partire un traversone dalla destra che porta al tiro ravvicinato Enzo Fernandez, sulla cui respinta si avventa nuovamente il 7 ex Wolverhampton che sigla l’1-1 interrompendo un digiuno personale che durava dal 10 novembre.

Dieci minuti più tardi è il solito Palmer a prendersi la scena: semina il panico all’altezza della trequarti per poi lasciar partire un cross, decisivamente deviato nella propria porta da Wan-Bissaka per il decisivo 2-1 che resta tale anche per il fondamentale salvataggio al 94′ di Adarabioyo su Kudus.

Il Chelsea, dunque, torna nelle “Fab Four” chiudendo una finestra di mercato invernale stranamente scarna che ha visto andare via Joao Felix e tornare Chalobah, mentre il West Ham incassa, con rammarico, l’undicesima sconfitta in campionato scivolando in quindicesima posizione.

TRE PUNTI D’ORO PER I WOLVES, TORNA ALLA VITTORIA IL TOTTENHAM

Dopo quasi due anni il Wolverhampton torna a trionfare nel derby delle Midlands occidentali contro l’Aston Villa incamerando tre punti di vitale importanza in ottica salvezza.

I Villans, visibilmente stremati dall’impegno di Champions vinto 4-2 con il Celtic valso l’approdo diretto agli ottavi, si presentano al Molineux con diverse defezioni concernenti soprattutto il reparto arretrato con Cash, Pau Torres e Mings out e il conseguente esordio del neo acquisto Andrés Garcia (prelevato dal Levante per 7 milioni) sulla corsia destra, lo slittamento di Kamara al centro della difesa e l’inserimento in mediana di Bogarde considerate le precarie condizioni anche di Onana.

Il primo tempo è tutto di marca Wolves, orfani di Strand Larsen, che mettono la freccia al 12′ con il secondo centro in campionato di Bellegarde, sostituto dello squalificato Joao Gomes per l’occasione, bravo sia nel trovare i giusti tempi d’inserimento sull’imbucata di Sarabia che nel battere Martinez con un potente destro sul primo palo. L’estremo difensore argentino si rifà alla grande qualche minuto più tardi vincendo l’uno contro uno con Matheus Cunha lanciato a rete, per poi rivolgere una preghiera all’Altissimo sul diagonale mancino di Gonçalo Guedes che si spegne di un nulla sul fondo.

A inizio ripresa Emery inserisce Bailey e l’altro nuovo acquisto Malen dando al suo attacco maggiore effervescenza e imprevedibilità. L’ex Borussia Dortmund troverebbe il pareggio al 54′ sugli sviluppi di un bello schema da piazzato dell’asse BaileyMcGinn, se non fosse per il blocco di Rogers, partito in fuorigioco sul tocco che dà il là all’azione dell’esterno giamaicano e dunque considerato attivo, ai danni di Semedo, e come se non bastasse all’89’ vede negarsi l’1-1 da un reattivo José che gli chiude benissimo lo specchio sul tocco verticale di Tielemans.

A recupero inoltrato Matheus Cunha riesce a vincere la sfida personale con Martinez (in precedenza aveva prodotto altri due tiri verso la porta, neutralizzati) sfruttando il lancio a campo aperto di Hwang Hee-Chan, eludendo il tentativo di rientro di Konsa con una finta di corpo e battendo “El Dibu” con un bel diagonale destro mandando in visibilio il pubblico di casa. Il brasiliano sale, così, a quota 11 in classifica marcatori e festeggia al meglio il rinnovo di contratto fino al 2029.

Tornano, dunque, a vincere i lupi d’oltremanica dopo quattro sconfitte consecutive superando il Leicester al quartultimo posto. Sesta sconfitta nelle ultime otto trasferte di campionato, invece, per i Villans che restano in ottava posizione non approfittando dei k.o. di Bournemouth, Newcastle e Manchester City. L’undici di Birmingham ha detto anche addio a Duràn, volato in Arabia per 77 milioni.

Torna a vincere il Tottenham dopo sette giornate lontano dai tre punti, e lo fa su un campo difficile come il Gtech Stadium in cui erano riuscite a passare solamente tre squadre sin qui.

Ad approcciare meglio alla gara è il Brentford che crea due potenziali presupposti per il vantaggio con Wissa che di testa non inquadra la porta sull’invitante cross di Mbeumo e Norgaard, la cui stoccata da dentro l’area viene respinta da Kinsky. La risposta degli Spurs viene inizialmente affidata al destro strozzato in diagonale di Kulusevski su cui Richarlison non arriva di un soffio e successivamente al destro arrotato da angolo di Pedro Porro che colpisce fortuitamente la schiena di Janelt e batte Valdimarsson, il secondo di Flekken.

Le Bees provano la reazione immediata al rientro dagli spogliatoi ma Wissa, evidentemente in giornata no, non trova nuovamente lo specchio da posizione favorevole, aprendo la strada alle prove generali del raddoppio ospite con Kulusevski e Bergvall che mettono a lato dall’interno dell’area di rigore. Alla fine lo 0-2 arriva, precisamente all’87’ con Sarr, secondo centro in campionato, che di punta infila il tracciante di Son tra le gambe di Valdimarsson.

Tre punti importanti, dunque, per la formazione di Postecoglou per dare continuità al 3-0 impartito all’Elfsborg in Europa League con annesso accesso diretto agli ottavi. Terza sconfitta interna consecutiva, invece, per quella di Frank che resta undicesima.

UNITED: UN INCUBO SENZA FINE, POKER DELL’EVERTON. IL SOUTHAMPTON INGUAIA L’IPSWICH

Prosegue il campionato da incubo del Manchester United che dopo tre vittorie consecutive in tutte le competizioni, tra cui l’ultima per 0-2 contro il FCSB che è valsa la qualificazione diretta agli ottavi di Europa League, cade ancora in casa, questa volta contro il Crystal Palace.

Amorim opta per la stravagante scelta Mainoo centravanti con Hojlund e Zirkzee in panchina non raccogliendo i frutti sperati, ma, anzi, concedendo agli ospiti svariate opportunità da gol. In apertura Mitchell ne cestina una clamorosa spedendo a lato un diagonale mancino su sponda di Kamada nel cuore dell’area di rigore, così come Mateta che non capitalizza la splendida imbucata di Lerma spedendo fuori un tocco sotto a tu per tu con Onana.

I Red Devils si fanno vivi per la prima volta dalle parti di Henderson intorno al 50′ con Bruno Fernandes sul cui destro dal limite l’ex di turno cala una parata sensazionale, ripetendosi qualche minuto dopo su Ugarte. Al 64′, però, sono le Eagles a mettere la freccia grazie al piazzato di Eze su cui svetta Lacroix prendendo la traversa dopo la quale è Mateta a ribadire il pallone in rete da vero rapace d’area. L’ennesimo pomeriggio di grazia del centravanti francese non finisce qui: all’89’, infatti, mette dentro l’assist di Munoz, pescato a sua volta in ripartenza da Sarr, mettendo a referto il suo 23esimo gol nella gestione Glasner (febbraio 2024), meglio di lui nel periodo solo Haaland, Isak, Palmer e Salah.

I londinesi scavalcano, così, in classifica proprio lo United, alla settima sconfitta interna in campionato (peggior dato dal 1893-94). Dall’inizio della scorsa stagione solo il Wolverhampton (16) ha perso più partite in casa dei Red Devils (13).

Terza vittoria consecutiva per l’Everton che sembra essere davvero rinato sotto la gestione Moyes. Tutto facile per i Toffees nel match interno con il Leicester indirizzato dopo pochissimi minuti.

Trascorrono, infatti, appena dieci secondi e Doucouré trasforma in oro il rinvio di Pickford realizzando il quarto gol più veloce della storia della Premier League, il più rapido mai fatto registrare da una squadra ospitante. Al 6′ i blu di Liverpool si portano addirittura sul doppio vantaggio con il diagonale vincente di Beto su assistenza di Tarkowski siglando il 15esimo centro nei primi 10 minuti di gioco dei Toffees, più di qualunque altra squadra.

I padroni di casa incrementano ulteriormente il vantaggio tra il recupero del primo e quello del secondo tempo con la doppietta dell’ex Udinese e il sesto centro in campionato di Ndiaye che fissa il risultato finale sul 4-0 che coincide con il +9 in classifica sulle Foxes all’ottava sconfitta nelle ultime nove e con la penultima difesa del torneo.

 

Prima vittoria esterna in campionato per il Southampton che passa a sorpresa a Portman Road condannando, di fatto, anche l’Ipswich.

Al 21′ è Aribo, terzo centro nel torneo, ad aprire le danze con un sinistro al volo sulla corta respinta della difesa avversaria sfruttando anche la complicità di un non irreprensibile Muric, ma al 31′ Broadhead trova il pertugio giusto per imbucare Delap che si invola verso la porta battendo Ramsdale per il suo nono acuto in campionato.

I Saints riescono a vincerla nella ripresa, precisamente all’87’, grazie al secondo gol di Onuachu, il più lesto a fiondarsi sulla corta respinta di Muric dopo la conclusione da fuori di Sulemana. Juric ottiene, dunque, la sua prima vittoria in carriera in Premier League, mentre i Tractor Boys sprofondano sempre di più.

Top & Flop

TOP

Nottingham Forest, Chris Wood

1) Chris Wood – Tripletta, record personale di marcature in una singola stagione, 17 gol in appena 27 tocchi complessivi. Un’annata senza eguali sia per lui che per il Nottingham che vola verso la Champions.

2) Mohamed Salah – Parlando di numeri irreali non possiamo non fare riferimento all’egiziano, per l’ennesima volta mattatore di una vittoria dal peso specifico incalcolabile nella corsa al titolo. Due opportunità, due gol. Incontenibile.

3) Beto – La prima doppietta della sua stagione arriva in una sfida cruciale per la salvezza contro il Leicester. Non fa percepire l’assenza di Calvert-Lewin e permette ai suoi di mettersi decisamente al sicuro.

Extra: Jean-Philippe Mateta – L’avvento di Glasner sulla panchina del Palace gli ha decisamente cambiato la carriera, parallelamente a quello di Espirito Santo per Wood. Altre due reti pesanti che griffano un successo di prestigio a Old Trafford.

FLOP

1) Lewis Dunk – Nella disfatta del Brighton è quello che spicca di più in negativo complice l’autogol che sblocca il punteggio. Paga sicuramente anche colpe non sue, ma quando un reparto difensivo concede sette gol il primo a risponderne è il leader.

2) Vitaly Janelt – Sfortunato nell’autorete che consegna al Tottenham il vantaggio, ma altrettanto ingenuo nel farsi trascinare nella mischia sul cross di Pedro Porro.

3) Manuel Akanji – Discorso analogo a quello per Dunk: un suo errore provoca il primo gol dell’Arsenal dopo due minuti e nel secondo tempo crolla insieme a tutti i suoi compagni sotto i colpi dei Gunners.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

56 23 17 5 1 56:21 +35
2 Arsenal 50 24 14 8 2 49:22 +27
3

Nottingham Forest

47 24 14 5 5 40:27 +13
4

Chelsea

43 24 12 7 5 47:31 +16
5

Manchester City

41 24 12 5 7 48:35 +13
6

Newcastle

41 24 12 5 7 42:29 +13
7

Bournemouth

40 24 11 7 6 41:28  +13
8 Aston Villa 37 24 10 7 7 34:37  -3
9 Fulham 36 24 9 9 6 36:32 +4
10 Brighton 34 24 8 10 6 35:38 -3
11 Brentford 31 24 9 4 11 42:42 0
12

Crystal Palace

30 24 7 9 8 28:30 -2
13

Manchester United

29 24 8 5 11 28:34 -6
14 Tottenham 27 24 8 3 13 48:37 +11
15

West Ham

27 24 7 6 11 29:46 -17
16

Everton*

26 23 6 8 9 23:28 -5
17

Wolverhampton

19 24 5 4 15 34:52 -18
18

Leicester

17 24 4 5 15 25:53 -28
19

Ipswich Town

16 24 3 7 14 22:49 -27
20

Southampton

9 24 2 3 19 18:54 -36

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Venerdì 14 febbraio

Brighton 21:00 Chelsea

Sabato 15 febbraio

Leicester 13:30 Arsenal

West Ham 16:00 Brentford

Southampton 16:00 Bournemouth

Aston Villa 16:00 Ipswich

Manchester City 16:00 Newcastle

Fulham 16:00 Nottingham Forest

Crystal Palace 18:30 Everton

Domenica 16 febbraio

Liverpool 15:00 Wolverhampton

Tottenham 17:30 Manchester United

Premier League

Manchester City, Guardiola elogia Rico Lewis: “Eccelle nei piccoli spazi, uno dei migliori che abbia mai visto”.

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Premier League, Guardiola

Pep Guardiola elogia Rico Lewis: “È uno dei migliori che abbia mai visto”, sottolineando il talento emergente del Manchester City.

Il mister del Manchester City ha recentemente espresso parole di grande elogio per il giovane talento Rico Lewis. Durante una conferenza stampa, Guardiola ha dichiarato: “Rico Lewis si muove davvero bene negli spazi stretti… è uno dei migliori che abbia mai visto, uno dei migliori”. Queste parole sottolineano quanto l’allenatore catalano stimi le capacità tecniche e tattiche del giovane calciatore.

Il mister ha inoltre sottolineato l’abilità di Lewis nel controllo e nella ricezione del pallone, affermando: “La sua ricezione, il suo controllo, il suo ritmo sono davvero eccellenti!”. Questo tipo di encomi da parte di un allenatore del calibro di Guardiola non solo aumenta la fiducia del giovane giocatore, ma lo pone anche sotto i riflettori del calcio internazionale.

L’importanza di Lewis per Guardiola e il futuro del Manchester City

Rico Lewis rappresenta una delle promesse più luminose per il futuro del Manchester City. La sua capacità di adattarsi rapidamente agli spazi ristretti e la sua visione di gioco lo rendono un elemento chiave nella strategia di gioco di Guardiola. Con la sua crescente esperienza e il supporto del team tecnico, Lewis potrebbe diventare un pilastro fondamentale per i successi futuri del club inglese.

L’apprezzamento di Guardiola non solo motiva Lewis a migliorare ulteriormente, ma conferma anche la qualità del settore giovanile del Manchester City, sempre attento a coltivare giovani talenti in grado di competere a livello internazionale.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Premier League: nelle ultime 8 stagioni solo due vincitrici

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Liverpool

Si è conclusa la lotta per il titolo in Premier League, con il Liverpool campione d’Inghilterra. Gli ultimi 8 campionati inglesi sono stati dominati da due club.

Il 5-1 del Liverpool contro il Tottenham ieri di ha consegnato la ventesima Premier League ai Reds nella loro storia. Insomma, niente male come primo anno di Slot alla guida del club.

I Reds tornano a vincere il titolo dopo 5 stagioni (2019/2020), dopo essere stati in vetta per quasi tutto il campionato. Le ultime 8 Premier hanno avuto solo due vincitrici del titolo. Una di queste, appunto, il Liverpool.

Premier League, dominio Liverpool-Man City

Premier League in TV,

Dalla Premier 2017/18 solo Liverpool e Man City sono riusciti a laurearsi campioni d’Inghilterra. I Reds hanno trionfato due volte, nel 2019/20 e in questa stagione, mentre i Citzens hanno vinto le altre 6 Premier.

Per quanto riguarda le altre top 5 della Premier, il Chelsea non trionfa dal 2016/17: dalla prima di Conte con i Blues. Il Man Utd non vince la Premier addirittura dal 2012/13, l’ultima stagione con Ferguson alla guida.

L’Arsenal invece non vince la Premier dal 2003/04, con Wenger in panchina: i Gunners all’epoca portarono a casa la Premier da imbattuti.

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Premier League

Chiesa: Incredibile, potrebbe non ricevere la medaglia di campione

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Liverpool, Chiesa

 Chiesa-Liverpool: Incredibile: Chiesa rischia seriamente di non ricevere la medaglia di campione della Premier League. Ecco perchè:

 

Nella giornata di ieri, a seguito della netta vittoria per 5-1 sul Tottenham Hotspur ad Anfield, il Liverpool si è laureato campione d’Inghilterra per la 20ª volta nella sua storia. Un traguardo storico per i Reds, che hanno conquistato aritmeticamente il titolo con diverse giornate d’anticipo.

Tuttavia, tra i protagonisti assenti in campo figura Federico Chiesa. L’ex esterno di Fiorentina e Juventus, approdato al Liverpool nella sessione estiva di mercato, non è sceso in campo nella sfida contro gli Spurs. Un dettaglio che potrebbe pesare in vista della consegna delle medaglie di campione.

Infatti, il regolamento della massima competizione inglese prevede che, per essere insigniti della massima onorificenza — ovvero la medaglia da campioneè necessario aver preso parte ad almeno 5 partite durante tutta la stagione.

Chiesa, al momento, ha collezionato soltanto 4 presenze, tutte per pochi minuti, coprendo appena l’1% del totale dei minuti disputati in Premier League,  per di più senza mai partire da titolare.

Tuttavia, rimane ancora una piccola speranza per l’esterno italiano: qualora dovesse scendere in campo in almeno una delle prossime quattro partite — contro Chelsea, Arsenal, Brighton e Crystal Palacepotrebbe ottenere il diritto alla medaglia da campione e concludere così la stagione con il massimo riconoscimento

Chiesa, chi come lui

Partendo dal presupposto che ogni club ha a disposizione 40 medaglie da assegnare tra giocatori e membri dello staff, solo chi ha totalizzato almeno cinque presenze in Premier League riceve automaticamente il riconoscimento. Attualmente, il Liverpool conta 21 giocatori che hanno già raggiunto questa soglia, il che significa che le restanti 19 medaglie saranno assegnate in parte allo staff e a a chi riuscirà a totalizzare il numero minimo di presenze.

La situazione di Federico Chiesa non sarebbe un unicum nella storia della Premier League. In passato, diversi giocatori non sono stati premiati con la medaglia di campione pur facendo parte della rosa del club vincitore. Tra questi, due hanno avuto giocato per un club italiano.

Micah Richards, ex difensore con un passato anche alla Fiorentina, nella stagione 2013/14 non ricevette la medaglia da campione con il Manchester City perché non raggiunse il numero minimo di presenze.

Mohamed Salah, oggi superstar mondiale, nella stagione 2014/15 — la stessa in cui si trasferì in prestito proprio alla Fiorentina — non riuscì a ottenere la medaglia con il Chelsea, rimanendo fermo a 3 presenze in campionato, insufficienti per il riconoscimento.

Infine, Wes Brown, colonna del Manchester United per anni e vincitore di 5 titoli nazionali, fu escluso dalla medaglia nella stagione 2008/09 a causa di un infortunio che lo tenne lontano dal campo per quasi tutta la stagione.

Chiesa

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Visualizzazioni: 15 Lucas Bergvall rinnova il contratto con il Tottenham fino al 2031, assicurando il suo futuro nel club londinese...

Real Madrid ancelotti Real Madrid ancelotti
Notizie33 minuti fa

Ancelotti-Brasile, il grande gelo: il Real Madrid frena sull’accordo!

Visualizzazioni: 22 Sembrava tutto pronto per il debutto di Carlo Ancelotti sulla panchina del Brasile, ma il club di Florentino...

Inter Inter
Champions League37 minuti fa

Inter, Inzaghi: “In 4 anni, risultati eccezionali. Nonostante le difficoltà, competiamo sempre per ogni titolo”

Visualizzazioni: 23 Simone Inzaghi difende il suo operato: “Abbiamo compiuto imprese straordinarie in quattro anni, smentendo i detrattori” Simone Inzaghi,...

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Champions League43 minuti fa

PSG, Dembélé: “Ho avvertito qualcosa, ma va bene. Tutto si risolverà!”.

Visualizzazioni: 21 Ousmane Dembélé rassicura i tifosi: “Mi sono sentito un po’ strano, ma va tutto bene!” Ousmane Dembélé ha...

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Champions League47 minuti fa

Barcellona, Yamal: “Paragoni con Messi? Lui è il migliore della storia, io ho 17 anni. Più pressione mi mettono, meglio cercherò di fare”

Visualizzazioni: 22 Lamine Yamal risponde ai paragoni con Messi: “È il migliore della storia, io ho solo 17 anni”. Il...

Inter Inter
Champions League53 minuti fa

Inter, dubbi in vista del Barcellona: Dimarco è il titolare, ma occhio a Carlos Augusto

Visualizzazioni: 27 L’Inter si prepara alla sfida contro il Barcellona: sulla fascia sinistra il titolare nelle gerarchie è Dimarco ma...

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Champions League58 minuti fa

Inter, Lautaro: “Siamo in forma e pronti a giocare. Abbiamo sentito la mancanza di Thuram…”

Visualizzazioni: 25 L’attaccante dell’Inter, Lautaro Martinez, ha espresso fiducia in vista della gara d’andata contro il Barcellona per le semifinali...

Champions League1 ora fa

Inter, Inzaghi: “Affrontiamo una delle migliori squadre al mondo”

Visualizzazioni: 25 L’Inter di Simone Inzaghi affronta il Barcellona di Flick in Champions League dopo una serie di sconfitte. Fischio...

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