Premier League
Rodri ricorda il gol in finale: “Un grande momento d’orgoglio. Alla fine è stata una liberazione.”
Il centrocampista del Manchester City Rodri ha ripercorso le emozioni dell’ultima finale di Champions League ai microfoni di France Football.
Le parole di Rodri
“Il calcio a questo livello ti espone in modo straordinario, ancora di più in tali circostanze. È stata la prima Champions League del Manchester City, a raggiungere uno storico treble. Un momento di orgoglio incredibile, per me e la mia famiglia. Ho ripensato a tutto il mio viaggio, agli sforzi fatti per arrivare a questo momento. E soprattutto, è una sensazione incredibile capire che ho avuto un impatto sulla vita dei sostenitori della città in tutto il mondo.
Ricordo la durezza della partita, che è stata bloccata, la situazione in cui ricevo la palla con la sensazione che ci sia una foresta di giocatori in un piccolo spazio, questo tiro che parte perfettamente e finisce in rete, lo sprint più veloce della mia vita per andare a festeggiare vicino al corner, e la frase che dico subito ai miei compagni che sono venuti a festeggiare con me: “Ragazzi, altri venti minuti! Venti minuti! “Perché non è stato fatto nulla in quel momento. Abbiamo sofferto fino agli ultimi secondi.”
Sul successo finale: “È stato così speciale, così grande al fischio finale. Soprattutto, ho sentito la liberazione. Perché il club ha lottato per questo momento per così tanto tempo, arrivandoci molto vicino molto spesso. E perché anch’io ho lottato tutta la vita per vivere questo momento. Mi vedo sul prato lasciar andare e piangere. Perché, in quel momento, il cervello si ferma e le emozioni prendono il sopravvento, non c’è più controllo. Capiamo che è al di là di noi, è anche al di là della squadra e del club, è un momento per i milioni di fan in tutto il pianeta. È oltre la comprensione. Ecco perché siamo sopraffatti dalle emozioni.”
Premier League
Ibrahima Konaté: “Ho affrettato il mio ritorno per la squadra, il ginocchio guarirà presto.”
Ibrahima Konaté si racconta: “Ho affrettato il mio ritorno per il team, sono disposto a tutto per questa squadra, anche a morire per loro”.
Il Ritorno Precipitoso di Konaté
Ibrahima Konaté, il talentuoso difensore del Liverpool, ha recentemente rivelato di aver accelerato il suo rientro in campo nonostante un infortunio al ginocchio. Il giovane calciatore francese ha spiegato di aver preso questa decisione per il bene della squadra, dimostrando una dedizione straordinaria verso il club. “Il mio ginocchio tornerà al 100% molto presto… va bene”, ha affermato Konaté, rassicurando i tifosi riguardo al suo stato di salute.
La Dedizione di Konaté al Liverpool
Le parole di Konaté hanno suscitato una forte reazione tra i tifosi del Liverpool, che hanno apprezzato il suo impegno e la sua passione per la squadra. Questa dichiarazione arriva in un momento cruciale della stagione, in cui il Liverpool sta cercando di consolidare la propria posizione in campionato. Il difensore ha dimostrato di essere un pilastro fondamentale per la squadra, non solo per le sue abilità sul campo, ma anche per la sua mentalità e il suo spirito combattivo.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
❤️👊🏾 Ibrahima Konaté: “I rushed my comeback with my knee. I’ve done this for my team, I can die for this team, it’s fine”.
“My knee will come back 100% really soon… it’s fine”. pic.twitter.com/lmwyFt6hQ8
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 20, 2025
Premier League
Chelsea-Wolverhampton, le ultimissime sulle formazioni
Chelsea-Wolverhampton, queste le probabili formazioni per la sfida di Premier in programma allo Stamford Bridge con i Blues che devono tornare alla vittoria visto che la vittoria contro la squadra di Vitor Pereira manca da 5 precedenti.
Chelsea-Wolverhampton, probabili formazioni:
CHELSEA (4-2-3-1): Sanchez; James, Chalobah, Colwill, Cucurella; Enzo Fernandez, Caicedo; Madueke, Palmer, Sancho; Jackson.
WOLVERHAMPTON (3-4-2-1): José Sa; Doherty, Bueno, Agbadou; Rodrigo Gomes, André, Joao Gomes, Ait-Nouri; Hwang, Cunha; Strand Larsen.
Premier League
Manchester United, l’esperienza di Amorim si trasforma in incubo
Manchester United, dal dominio in Portogallo all’inferno della Premier League. Il tecnico portoghese rischia di pagare caro un salto troppo grande.
Ruben Amorim ha accettato la sfida più complessa della sua giovane carriera, ma il suo approdo al Manchester United si sta rivelando un incubo. Eppure c’era davvero chi pensava che il tecnico portoghese, brillante protagonista allo Sporting Lisbona, potesse trasformare con la sola imposizione delle mani un gigante decaduto come lo United nella reincarnazione della leggendaria classe del ’92 di Sir Alex Ferguson.
Tuttavia, ad oggi, i red devils si confermano un club glorioso con piedi d’argilla, schiacciato da aspettative insostenibili e da anni di fallimenti, che ora sembrano fagocitare anche il rampante allenatore lusitano.
Manchester United, una squadra senza pace
Amorim è approdato a Old Trafford con un curriculum scintillante e una reputazione costruita grazie ai successi in Portogallo, dove allo Sporting Lisbona aveva collezionato 33 punti su 33 disponibili prima dell’addio. Ma il contesto che ha trovato a Manchester è ben diverso.
Lo spogliatoio è in subbuglio, esasperato dal fallimento del progetto Ten Hag, e i problemi si moltiplicano. Errori individuali come quelli di Onana, tensioni interne che hanno portato all’esclusione di Rashford, e il flop del costoso Zirkzee, alternato tra campo e panchina accompagnato dai fischi del pubblico. La pressione su Amorim è diventata insostenibile, e il suo score – appena 6 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte – riflette un cammino ben lontano dalle aspettative.
Le parole di un allenatore in crisi
Il tracollo è stato accompagnato da dichiarazioni che non lasciano spazio a fraintendimenti. Dopo il ko contro il Newcastle, Amorim aveva ammesso: “La retrocessione è una possibilità, dobbiamo essere chiari con i nostri tifosi. Dobbiamo cambiare qualcosa, ma questa stagione sarà davvero difficile.” E oggi, dopo il 1-3 subito contro il Brighton, ha rincarato la dose: “Siamo con ogni probabilità la peggiore squadra della storia del Manchester United.”
Parole pesanti, rafforzate ulteriormente dalla sconfitta di oggi contro il Brighton, che testimoniano lo smarrimento del tecnico portoghese.
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