Premier League
Southampton, Juric perde ancora ma si gode Dibling
Nonostante la quarta sconfitta nelle prime 4 partite in Premier League, il nuovo allenatore del Southampton Ivan Juric si gode il baby talento Tyler Dibling.
Continua la crisi del Southampton, che ieri contro il Manchester United ha incassato la quarta sconfitta consecutiva in Premier League. I Saints erano passati in vantaggio con l’autogol di Ugarte al minuto 43, ma tra l’82’ e il 94′ uno scatenato Diallo ha messo a segno una tripletta che ha regalato il successo ai Red Devils per il 3-1 finale.
Nemmeno il cambio di allenatore, con l’arrivo di Ivan Juric al posto dell’esonerato Russell Martin, sembra aver dato la scossa necessaria. La squadra resta ultima in classifica con 6 punti in 21 partite, e la zona salvezza si allontana sempre di più col passare delle settimane: il quartultimo posto dista infatti 10 lunghezze.
Southampton, il baby talento Dibling promosso da Juric
E’ ancora alla ricerca del primo punto in campionato da quando siede sulla panchina del Southampton, ma nel frattempo Juric sta puntando su un giovane talento che rappresenta una delle pochissime note positive per i Saints: si tratta del classe 2006 inglese Tyler Dibling.
Cresciuto nel settore giovanile del Southampton, ha esordito in prima squadra appena diciassettenne l’8 agosto 2023 in EFL Cup con il Gillingham, mentre la prima presenza nel massimo campionato inglese risale alla prima giornata di questa stagione contro il Newcastle.
Lo scorso 21 settembre ha segnato all’Ipswich il suo primo gol in Premier, ma è col nuovo allenatore che Dibling sembra sul punto di sbocciare. Prima la rete in campionato contro il Crystal Palace, poi la doppietta rifilata allo Swansea in FA Cup, l’unica vittoria fin qui per l’ex tecnico della Roma.
Mancino naturale, predilige partire da destra per rientrare e calciare, ma Juric lo sta impiegando anche come trequartista o all’occorrenza come punta nell’attacco a 2. Nel match di Old Trafford è stato sostituito dopo 63 minuti a causa di un infortunio. Si spera non sia nulla di grave, perché questo ragazzo è destinato a fare strada.
Premier League
Arsenal, il dato da record sulle palle inattive: merito di Nicolas Jover
Grazie all’idea geniale di Nicolas Jover, membro dello staff di Arteta, l’Arsenal ha realizzato ben 26 gol su palla inattiva dall’inizio della stagione 2023/24.
Dopo l’eliminazione in FA Cup contro il Manchester United ai rigori, l’Arsenal si riscatta battendo 2-1 il Tottenham nell’ultima gara di campionato. Gli Spurs avevano sbloccato il derby londinese con Son, ma nel finale di primo tempo l’autogol di Solanke e la rete di Trossard hanno ribaltato il punteggio.
I Gunners si portano così a -4 dalla capolista Liverpool e allungano a +2 sul Nottingham Forest, approfittando del pareggio per 1-1 maturato nell’incontro tra queste due squadre. I Reds però devono ancora recuperare il derby con l’Everton.
Arsenal, Jover mago delle palle inattive: ben 26 gol nell’ultimo anno e mezzo
L’autogol di Solanke che ha dato il via alla rimonta dell’Arsenal è scaturito da un calcio d’angolo. Per la squadra allenata da Mikel Arteta, segnare da palla ferma è ormai un’abitudine, fin da quando nello staff del tecnico spagnolo è entrato Nicolas Jover. E’ lui ad aver ideato e messo in atto uno schema diventato a dir poco formidabile, che ha generato 26 reti dall’inizio della stagione 2023/24.
Lo schema di Jover parte da Declan Rice e Bukayo Saka, incaricati a battere il calcio d’angolo, di solito a rientrare: il mediano li batte quindi da sinistra, mentre l’esterno calcia dal lato opposto. Nel frattempo, all’interno dell’area di rigore i saltatori si ammassano sul secondo palo e creano una serie di blocchi per liberare Gabriel Magalhaes, il miglior colpitore di testa, autore di 3 gol in questa Premier League.
Proprio il brasiliano ha provocato l’ultima autorete, facilitato dal fatto che i suoi compagni creino densità attorno al portiere. Un fattore determinante è anche il metro di giudizio dell’arbitraggio inglese, che tende a essere permissivo in queste situazioni. Nel complesso però bisogna essere bravi e scaltri a non commettere fallo sull’estremo difensore avversario. Non c’è dubbio che Jover, il mago delle palle inattive dell’Arsenal, abbia pianificato tutto nei minimi dettagli.
Premier League
Arsenal-Aston Villa, le probabili formazioni e dove vederla
Arsenal-Aston Villa è uno dei match validi per la 22^ giornata di Premier League, ed è in programma sabato 18 gennaio alle 18:30 all’Emirates Stadium.
Arsenal-Aston Villa è un match che mette di fronte due squadre che si trovano in una situazione di classifica abbastanza simile ed hanno bisogno di punti per rimanere in zona europa. I Gunners sfruttando il pubblico casalingo proveranno a centrare la quinta vittoria nelle ultime sei partite mentre i Villans cercheranno di fare la partita perfetta per centrare il quarto risultato utile consecutivo.
Qui Arsenal
In vista del match contro l’Aston Villa mister Arteta schiererà un 4-3-3 con Raya trai pali e il quartetto difensivo formato da Timber, Saliba, Gabriel e Lewis-Skelly. In mezzo al campo ci sarà il terzetto formato da Odegaard, Partey e Rice mentre in attacco spazio al tridente composto da Martinelli, Havertz e Trossard.
Qui Aston Villa
In vista del match contro l’Arsenal mister Emery metterà in campo un 4-2-3-1 con Martinez tra i pali e il quartetto difensivo composto da Cash, Konsa, Mings e Digne. In mediana ci sarà la coppia formata da Kamara e Onana mentre sulla trequarti alle spalle di Watkins opererà il terzetto composto da Rogers, Tielemans e Bailey.
Probabili formazioni di Arsenal-Aston Villa
Arsenal (4-3-3): Raya; Timber, Saliba, Gabriel, Lewis-Skelly; Odegaard, Partey, Rice; Martinelli, Havertz, Trossard. Allenatore: Arteta.
Aston Villa (4-2-3-1): Martinez; Cash, Konsa, Mings, Digne; Kamara, Onana; Rogers, Tielemans, Bailey; Watkins. Allenatore: Emery.
Dove vedere Arsenal-Aston Villa
Il match Arsenal-Aston Villa in programma sabato 18 gennaio alle 18:30 sarà visibile in esclusiva su Sky.
Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 21° turno di Premier League 2024-25
Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 21°giornata della nuova stagione.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Ventunesimo turno: “My Generation”
IL NOTTINGHAM SFIORA DI NUOVO L’IMPRESA CON IL LIVERPOOL
Il Nottingham diventa la prima squadra in stagione a rimanere imbattuta in due diverse sfide contro il Liverpool, al termine di una gara fisica, intensa che esalta le caratteristiche principali di entrambe.
Il Forest, vittorioso nella gara d’andata grazie alla rete di Hudson-Odoi, accoglie i Reds al City Ground come meglio non si potrebbe andando in vantaggio all’8′ grazie al solito cinismo che sta contraddistinguendo tutta la propria stagione. Il marcatore è sempre lui, Chris Wood, che capitalizza il quinto assist in campionato di Elanga incrociando il mancino da dentro l’area di rigore trovando il terzo centro consecutivo, il tredicesimo nel torneo (a -1 dal suo record personale) in ben 12 partite diverse (solo Salah ha segnato in più giornate, 15).
Gli ospiti, orfani dello squalificato Nunez, impiegano un bel po’ a carburare tant’è che nella prima frazione non riescono praticamente mai a rendersi pericolosi nonostante il 71% di possesso palla complice il sempre efficace blocco basso della formazione di casa. Nella ripresa è Salah a suonare la carica strozzando il suo sinistro da posizione favorevole, ma aprendo una crepa nelle certezze granitiche dell’undici di Espirito Santo. Anche Slot ci mette del suo inserendo Tsimikas e Diogo Jota al posto di Robertson e Konaté e un minuto più tardi, esattamente al 66′, proprio il portoghese svetta sul corner calciato dal greco prendendo il tempo a Murillo e Sels, bissando la rete trovata in FA Cup contro l’Accrington e fissando l’1-1 sul tabellone luminoso dell’impianto bianco-rosso.
Nella parte finale del match il Liverpool assedia la porta del Nottingham trovando, però, sulla propria strada uno strepitoso Sels (in un vero e proprio periodo magico) che compie cinque parate senza senso sui vari Diogo Jota, Szoboszlai e Salah costringendo la capolista al secondo pareggio consecutivo dopo quello con lo United, succeduto dal k.o. per mano del Tottenham nell’andata delle semifinale di Coppa di Lega.
Il Forest, invece, vede interrotta la sua striscia di sei vittorie consecutive, sette se ci aggiungiamo quella sul Luton in FA Cup nel weekend, ma può, ovviamente ritenersi soddisfatto sia per il risultato che per la prestazione che alimenta ulteriormente le speranze Champions.
L’ARSENAL ACCORCIA, IL CHELSEA NON SA PIU’ VINCERE
Torna a sorridere l’Arsenal dopo una settimana da incubo costellata dalla sconfitta sia nella semifinale d’andata di Coppa di Lega per 0-2 con il Newcastle sia nel terzo turno di FA Cup ai rigori per mano del Manchester United, gara in cui i Gunners hanno anche perso per infortunio Gabriel Jesus fino al termine della stagione.
Arteta lancia dal 1′ Sterling (in sostituzione degli indisponibili Saka e Nwaneri), Havertz, nonostante le numerose critiche ricevute nei giorni precedenti per gli incredibili errori sotto porta nelle gare di coppa, e, al posto dell’altro infortunato Calafiori, di nuovo Lewis-Skelly, il secondo calciatore più giovane a scendere in campo nel North London Derby a 18 anni e 111 giorni dopo Fabregas, che insieme ai teenager del Tottenham Gray e Bergvall fanno si che per la prima volta nella storia l’accesa sfida tra le due squadre veda tra i titolari tre elementi con 18 o meno anni.
Il match si scalda dopo pochi minuti con il Tottenham, orfano di Vicario, Van de Ven, Romero, Udogie, Bentancur, Werner, Forster, Davies e Odobert, che sfiora il vantaggio con la conclusione ravvicinata di Kulusevski respinta da Raya a cui risponde Trossard che qualche istante dopo non inquadra la porta da posizione favorevole. Il punteggio si sblocca al 25′ grazie a Son che raccoglie la respinta di Gabriel sul cross dello svedese ex Juventus trafiggendo Raya con uno splendido destro al volo per il suo sesto centro in campionato, l’ottavo contro l’Arsenal (solo Kane con 14 ne ha realizzati di più).
Come troppo spesso capita, però, la formazione di Postecoglou si fa rimontare: al 40′ Solanke tocca per ultimo sul corner calciato da Rice nel tentativo di anticipare Gabriel (già decisivo all’andata) permettendo ai padroni di casa di trovare il decimo gol sugli sviluppi di questo fondamentale in campionato (nessuno ha fatto meglio), il quarto ai danni degli Spurs nelle ultime due stagioni. Al 44′, invece, Bissouma perde ingenuamente palla nei pressi della metà campo permettendo a Odegaard di smarcare al tiro Trossard che incrocia il mancino da posizione defilata rompendo un digiuno personale che durava dal 30 novembre con la complicità del non impeccabile Kinsky, estremo difensore ceco classe 2003 acquistato il 5 gennaio per 16 milioni dallo Slavia Praga per sopperire alla contemporanea assenza di Vicario e Forster.
La ripresa scorre via senza particolari sussulti, se non negli ultimi cinque minuti più recupero. Odegaard fallisce il 3-1 dall’altezza del dischetto del rigore, mentre Pedro Porro colpisce il palo esterno a tempo scaduto, permettendo all’Arsenal di conquistare l’ottava vittoria in rimonta nella storia del North London Derby, nonché la doppia supremazia stagionale sugli acerrimi rivali per la quinta volta, la seconda sotto la gestione Arteta.
I Gunners approfittano, dunque, del pari tra Nottingham e Liverpool per staccare il Forest e accorciare a -4 dai Reds, mentre gli Spurs, senza vittorie in Premier League all’Emirates dal 2010, incassano l’undicesima sconfitta in campionato, la quarta nelle ultime cinque dopo i due successi di coppa (1-0 contro il Liverpool nell’andata delle semifinali di Coppa di Lega e 0-3 ai danni del Tamworth in FA Cup) che sembravano aver invertito la rotta.
Si allunga a cinque la striscia di gare senza vittorie del Chelsea, intervallata solo dal 5-0 contro il Morecambe in FA Cup, che impatta sul 2-2 interno contro il sempre ben organizzato Bournemouth.
I Blues, di nuovo senza Fofana, Badiashile e Disasi, si affidano nuovamente al classe 2006 Acheampong, come contro il Crystal Palace nel precedente turno, al centro della difesa arretrando Caicedo sulla corsia destra bassa escludendo dal 1′ sia James che Malo Gusto, scelta che non si rivelerà lungimirante. La squadra di Maresca passa, comunque, in vantaggio al 13′ grazie alla precisa imbucata di Jackson per Palmer che inganna Travers, il secondo dell’infortunato ed ex di turno Kepa a cui si aggiungono Araujo, Evanilson, Senesi, Unal, Tavernier e Smith, con una finta di corpo depositando poi in porta con il piatto mancino il suo 14esimo centro in campionato: il fuoriclasse inglese diventa il secondo calciatore a toccare quota 20 coinvolgimenti diretti in gol nel torneo (6 assist) dopo Salah.
Nella parte centrale del primo tempo le due squadre colpiscono un palo a testa in un minuto prima con Kluivert, partito fuori, e poi con Jackson sulla successiva ripartenza, e in apertura di ripresa proprio l’olandese ex Roma trasforma il rigore, il quinto stagionale, provocato dall’intervento in ritardo di Caicedo su Semenyo per l’undicesimo gol dalla panchina per l’undici di Iraola (nessuno ha fatto meglio). Le Cherries prendono campo e fiducia dopo l’1-1 e mettono la freccia al 68′ con Semenyo che capitalizza la verticalizzazione di Christie saltando Acheampong nell’uno contro uno, battendo Sanchez con un potentissimo collo mancino che si insacca sotto la traversa per il sesto acuto personale nel torneo che bissa quello in FA Cup nel 5-1 rifilato al West Bromwich.
Il definitivo 2-2 viene fissato da capitan James, subentrato a Lavia nel frattempo, che al 95′ mette in porta un calcio di punizione dai 20 metri abbondanti sorprendendo Travers sul primo palo, tornando a segnare dopo più di due anni (l’ultimo in campionato risaliva al 14 agosto 2022 contro il Tottenham in un altro 2-2 a Stamford Bridge).
Sono solamente tre, dunque, i punti raccolti dalla formazione di Maresca nelle ultime cinque giornate, contro i nove ottenuti da quella di Iraola, imbattuta dal 23 novembre e in piena zona Europa, nello stesso periodo.
IL NEWCASTLE NON SI FERMA PIU’, CITY: ALTRI DUE PUNTI BUTTATI
Sesta vittoria di fila, la nona considerando le due coppe nazionali, per il Newcastle, sempre più proiettato verso l’Europa grazie al secco 3-0 casalingo rifilato al Wolverhampton nel segno del solito Isak.
Lo svedese, tenuto a riposo nel terzo turno di FA Cup vinto per 3-1 contro il Bromley e a segno anche nelle semifinali di Coppa di Lega contro l’Arsenal, entra nella storia della Premier League al 34′ diventando il quarto calciatore ad andare a segno per l’ottava giornata consecutiva dopo Vardy, Van Nistelrooy e Sturridge, al termine di una straordinaria azione personale conclusa con destro dal limite dell’area provvidenzialmente deviato da Ait Nouri.
Lo show personale del bomber di casa non termina qui, anzi: al 57′ sfrutta alla perfezione l’imbucata di Bruno Guimaraes spiazzando da posizione centrale José Sà arrivando a toccare quota 15 in campionato, 31 dall’inizio della scorsa stagione (solamente Kane con 40 e Haaland con 35 hanno fatto meglio nei top 5 campionati europei), 46 con la maglia dei Magpies in 71 presenze (solo Wilson con 47 e Shearer con 148 hanno fatto meglio), e al 74′, per non farsi mancare nulla si traveste anche da assist-man per Gordon che viene coinvolto direttamente in un gol per la sesta gara consecutiva di campionato (prima volta in carriera per l’ex Everton).
La squadra di Howe tiene anche la porta blindata facendo diventare Dubravka il portiere più anziano (36 anni) a collezionare un clean sheet nel giorno del proprio compleanno, scavalcando il Chelsea al quarto posto. Secondo k.o. di fila, invece, per i Wolves, per la settima volta in stagione senza un inglese in campo dal 1′, dopo il successo in FA Cup per 1-2 sul campo del Bristol City. Ora la squadra di Vitor Pereira, dopo un exploit iniziale sotto la nuova gestione, deve nuovamente guardarsi le spalle.
Si arresta al Gtech Community Stadium, campo in cui sono passati solamente Arsenal e Nottingham in stagione, il percorso di redenzione del Manchester City, ripreso nel recupero dopo essersi portato sul doppio vantaggio.
I Citizens, senza Ruben Dias, Stones e Walker già con le valigie pronte, si affidano al rientrante Matheus Nunes sulla destra, preferito a sorpresa anche a Lewis, e a Bernardo Silva e Kovacic in mezzo al campo, mentre il Brentford sceglie nuovamente Van den Berg per sopperire alla pesante assenza di Pinnock. Nella prima frazione non accade sostanzialmente nulla, con le due squadre che insolitamente danno prerogativa alla fase difensiva non arrivando mai a impegnare né Flekken né Ortega.
Una significativa scossa la dà Savinho il cui mancino incrociato viene fermato a inizio ripresa solamente dal palo a Flekken battuto, a cui viene data continuità da Foden che al 66′ sblocca il punteggio mettendo in porta con un delicato interno mancino il preciso cross di De Bruyne dalla destra. Il miglior giocatore della scorsa Premier League sigla la doppietta dodici minuti più tardi ribadendo in porta la conclusione di Savinho respinta da Flekken trovando il sesto gol nell’impianto del West London (l’anno scorso aveva messo a segno una tripletta), il quarto nel campionato in corso.
Dall’82’ in poi vengono fuori le consuete amnesie difensive degli Sky Blues: Bernardo Silva si perde Roerslev alle spalle sul cross di Damsgaard che smarca Wissa nel cuore dell’area, bravo a finalizzare trovando l’undicesimo centro nel torneo, diventando il miglior marcatore del Brentford in Premier League con 37 (superato Toney fermo a 36). Al 92′ le Bees acciuffano il pari con capitan Norgaard, secondo gol il campionato, che svetta su Akanji sul cross di Lewis-Potter e al 95′ è fondamentale Aké che respinge sulla linea il tentativo di Mbeumo sventando una sconfitta che avrebbe avuto del tragicomico.
La formazione di Frank rialza parzialmente la testa dopo il k.o. in FA Cup contro il Plymouth trovando il quarto pareggio stagionale, il quinto, invece, per quella di Guardiola dopo le vittorie con Leicester, West Ham e Salford per 8-0 in FA Cup.
COLPACCIO DEL VILLA A GOODISON PARK, BUONA LA PRIMA PER POTTER ALLA GUIDA DEL WEST HAM
Tre punti preziosi per l’Aston Villa che bissa i successi contro Leicester nella precedente giornata e West Ham in FA Cup agganciando il Manchester City al sesto posto, portandosi a -3 dal quarto.
Il Villa rovina il ritorno sulla panchina dell’Everton di Moyes quasi 12 anni dopo dal favoloso decennio (2002-2013) costellato da ben 518 panchine e 221 vittorie sfoderando una prestazione caparbia su un campo tradizionalmente ostico. Rogers batte il primo colpo nel primo quarto d’ora impegnando Pickford che, qualche minuto più tardi, tira un sospiro di sollievo sul destro piazzato di Watkins a tu per tu che si spegne sul fondo. Anche l’ex di turno Onana sfiora il vantaggio con due conclusioni da fuori, mentre i padroni di casa si fanno vivi dalle parti di Martinez solamente con un diagonale mancino di Calvert-Lewin che si perde largo.
L’unico e definitivo gol della sfida lo sigla Watkins al 51′, capitalizzando l’illuminante giocata verticale di Rogers con un tocco mancino che supera Pickford proteso in uscita, per il suo nono centro in campionato con annessa titolarità ritrovata in seguito a un mese di dicembre in cui Emery gli aveva spesso preferito Duran. In seguito allo svantaggio i Toffees provano ad alzare il ritmo, ma producono solamente un’occasione nel recupero non sfruttata da Calvert-Lewin.
I Villans, dunque, tornano a vincere in trasferta dopo tre mesi e si proiettano al meglio alla super sfida del weekend contro l’Arsenal, in cui potrebbe esordire il nuovo acquisto Malen, mentre l’Everton, vittorioso in FA Cup contro il Peterborough, incassa la terza sconfitta consecutiva in campionato e dovrà affidarsi al talismano Moyes per scongiurare una serrata lotta salvezza.
Inizia con tre punti l’avventura di Graham Potter (assente dal grande palcoscenico dall’aprile 2023) sulla panchina del West Ham in Premier League riscattando con un 3-2 al Fulham il 2-1 incassato dall’Aston Villa in FA Cup.
Gli Hammers, che nella sfida di coppa hanno nuovamente perso Fullkrug per infortunio, indirizzano una sfida equilibrata all’altezza della mezz’ora con due gol in due minuti. Carlos Soler apre il conto con la maglia degli Irons sfruttando il clamoroso errore in costruzione di Andreas Pereira al 31′, mentre al 33′ è Soucek a finalizzare la manovra avvolgente dei padroni di casa mettendo in porta il cross arretrato di Wan-Bissaka per il quinto centro personale in campionato.
A inizio ripresa i Cottagers provano a rialzare la testa con il cross di Iwobi solamente sfiorato da Raul Jimenez il cui movimento trae in inganno il rientrante Fabianski , ma i padroni di casa ristabiliscono le distanze al 67′ con Paquetà che bissa la rete in FA Cup capitalizzando un altro clamoroso errore in costruzione, questa volta di Leno, disturbato provvidenzialmente dalla pressione di Ings. Il definitivo 3-2 arriva in seguito praticamente alla stessa dinamica del 2-1: altro traversone di Iwobi e altro movimento ingannevole, questa volta di Wilson, per la seconda doppietta stagionale dell’esterno nigeriano.
Il West Ham, dunque, rialza la testa dopo tre sconfitte consecutive tra campionato e coppa trovando il secondo successo interno negli ultimi tre mesi nella speranza che la gestione Potter possa dare nuova linfa (non un compito eccessivamente arduo visti i sei mesi con Lopetegui), mentre il Fulham vede sfumare la propria striscia di otto risultati utili consecutivi, nove se ci aggiungiamo il 4-1 in FA Cup inferto al Watford, perdendo in trasferta per la prima volta dal 5 ottobre (3-2 contro il Manchester City, con grandi rimpianti).
PASSA IL BRIGHTON A PORTMAN ROAD, UNITED: TRE PUNTI NEL SEGNO DI DIALLO. IL PALACE INGUAIA IL LEICESTER
Torna a sorridere il Brighton dopo otto gare senza vittoria in campionato, bissando il successo per 0-4 in casa del Norwich arrivato lo scorso weekend in FA Cup.
I Seagulls iniziano in sordina la sfida con l’Ipswich, reduce da quattro punti nelle ultime due e alla ricerca di preziose risorse per la salvezza, costringendo Verbruggen al triplo intervento nel giro di una ventina di minuti sulle conclusioni da fuori di Broadhead, Delap e Hutchinson nell’ordine. La squadra di Hurzeler tira fuori gli artigli nella ripresa e al primo, vero sviluppo degno di nota passa in vantaggio: Veltman pesca oltre la seconda linea di pressing avversario Ayari che tocca al centro per O’Riley, lucido nell’appoggiare la sfera al più smarcato Mitoma che, nonostante un interno destro strozzato, trova la via del gol dopo un mese e mezzo di digiuno diventando il miglior marcatore giapponese in Premier League al pari di Okazaki a quota 14.
I Tractor Boys non assorbiscono il colpo e si sgretolano di minuto in minuto non riuscendo più a rendersi pericolosi nei pressi dell’area avversaria, e all’82’ Rutter, già decisivo in coppa con una doppietta ma a secco in campionato dal 6 ottobre, sigla il raddoppio girando in porta la punizione malamente calciata da Ayari, permettendo finalmente ai suoi di incamerare tre punti importanti per la rincorsa all’Europa.
Undicesimo k.o., invece per i ragazzi di McKenna, il sesto in casa, che non approfittano dei passi falsi di Wolverhampton ed Everton non dando continuità anche al 3-0 rifilato al Bristol Rovers in FA Cup e restando in terzultima posizione.
Discorso analogo anche per quanto riguarda il Manchester United che torna a vincere a distanza di un mese in campionato (l’ultimo sussulto era arrivato nel derby lo scorso 15 dicembre), nel segno dello stesso calciatore, eroe di giornata anche in quel caso: Amad Diallo.
Contro l’ultima forza del torneo Southampton la gara dei Red Devils si rivela più complicata del previsto per tutto il primo tempo, dominato dai Saints che prima sfiorano a più riprese il vantaggio, specie con Dibling e Mateus Fernandes sui quali Onana deve superarsi, per poi trovarlo, al 43′, con il corner proprio del classe 2004 portoghese fortuitamente messo in porta da Ugarte con una deviazione illeggibile per l’estremo difensore di casa che equivale al decimo gol subito dallo United da corner in questa Premier League (squadra ad averne incassati di più insieme al Wolverhampton sugli sviluppii di questo fondamentale).
Amorim, dunque, ricorre ai cambi nella ripresa inserendo Antony, Zirkzee e Collyer nei primi minuti al posto degli spenti Hojlund, Ugarte e Mainoo e in un secondo momento anche Eriksen per Mazraoui e la squadra sembra girare meglio: Garnacho fa il diavolo a quattro sulla sinistra costringendo Ramsdale agli straordinari in più di un’occasione, mentre Antony sbaglia un gol praticamente già fatto all’altezza del 60′. Dall’82’ in poi, quando la sfiducia regnava sovrana, però, entra in scena Diallo, il migliore per distacco, lo ripetiamo, della gestione Amorim.
L’ivoriano pareggia i conti sfruttando un fortunoso rimpallo con Walker-Peters per superare Ramsdale, sigla il raddoppio al 90′ prendendo il tempo ancora a Walker-Peters sul bellissimo filtrante alto di Eriksen e cala il tris nel recupero sfruttando il clamoroso errore in costruzione di Harwood-Bellis diventando nell’ordine: il secondo calciatore più giovane a siglare una tripletta con la maglia dello United dopo Rooney, il terzo nella storia dopo Solskjaer e Rooney a farne una negli ultimi dieci minuti di gioco e il primo nel terzo millennio a metterne a referto una di giovedì per i Red Devils. L’ultimo ad aver realizzato un hat-trick per lo United era stato Cristiano Ronaldo nell’aprile 2022.
La formazione di Amorim sale, così, a quota 26 punti, mentre quella di Juric, alla quarta sconfitta consecutiva intervallata dal 3-0 rifilato allo Swansea in FA Cup, resta ultimissima a 6.
Successo di importanza capitale in chiave salvezza per il Crystal Palace che espugna il King Power Stadium grazie a due reti nella ripresa al termine di una sfida comunque equilibrata.
Nella prima frazione Vardy e Mateta sprecano due super occasioni in prossimità della porta avversaria, impegnando una volta a testa rispettivamente Stolarczyk e Henderson, reattivi e lucidi nel cancellare il potenziale svantaggio per le proprie squadre. La sfida si sblocca al 52′ proprio con l’attaccante francese, smarcato dalla splendida imbucata di Sarr, bravo nel saltare l’estremo difensore delle Foxes con un dribbling secco prima di depositare in porta il suo sesto centro in campionato. A chiudere i conti al 78′ è il capitano delle Eagles Guéhi, rimasto orfano del suo compagno di reparto Chalobah richiamato dal prestito dal Chelsea proprietario del cartellino, che di testa gonfia la rete sul piazzato calciato da Eze, arrivando a toccare già quota tre in classifica marcatori (record personale).
Nel finale l’ultimo sussulto del Leicester si compie con la traversa colpita da Soumaré, che non evita la sesta sconfitta consecutiva in campionato, intervallata solamente dal 6-2 rifilato dal QPR in FA Cup, con un Van Nistelrooy evidentemente in difficoltà dopo un buon inizio. Si stacca, invece, dal gruppone salvezza il Palace di Glasner, alla quarta vittoria nelle ultime dieci, la quinta se ci aggiungiamo quella contro lo Stockport in FA Cup, e ora a quota 24 punti in classifica.
Top & Flop
TOP
1) Alexander Isak – Se il Newcastle vive un momento magnifico lo deve principalmente al periodo di forma risplendente del suo centravanti. I numeri irreali dell’ultimo mese e mezzo li abbiamo già elencati, per il resto, l’unico consiglio è: osservate una sua partita in diretta e non ve ne pentirete.
2) Phil Foden – Il suo feeling con il Brentford non è venuto meno neanche questa volta, al contrario di quello del City con la vittoria. Neanche la sua doppietta è riuscita a garantire continuità alla formazione di Guardiola, in una stagione decisamente no.
3) Amad Diallo – Fare una tripletta in dieci minuti non è da tutti, specie in un momento così delicato per la tua squadra. L’ormai 22enne ex oggetto misterioso si sta caricando sulle spalle lo United. Amorim non può più rinunciarci.
Extra: Matz Sels – I cinque interventi compiuti dal 70′ sono irreali così come l’annata che sta vivendo il Nottingham. Un pizzico di fortuna, vero, ma anche tanta, tantissima confidenza nei propri mezzi e un’esplosività che mai aveva messo in mostra in carriera.
FLOP
1) Dominic Solanke – Nell’autogol che compie all’Emirates c’è una buona dose di sfortuna, è innegabile, ma ciò che lo fa entrare in questa Flop 3 è la prestazione abulica fornita in un match di tale portata. Possiamo dire che, al contrario di Isak, la stagione horror del Tottenham può, seppur in minima parte, essere attribuita al rendimento deludente del suo riferimento offensivo.
2) Manuel Ugarte – Anche per lui vale più o meno lo stesso discorso fatto per Solanke. Nell’autogol propiziato c’è tanta sfortuna, ma bisogna anche riconoscere come dalla sua uscita dal campo lo United abbia completamente cambiato faccia.
3) Andreas Pereira & Bernd Leno – Primo ex aequo nella storia di questa Top e Flop per i due calciatori del Fulham, talmente gentili da regalare il primo e il terzo gol al West Ham.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool* |
47 | 20 | 14 | 5 | 1 | 48:20 | +28 |
2 | Arsenal | 43 | 21 | 12 | 7 | 2 | 41:19 | +22 |
3 |
Nottingham Forest |
41 | 21 | 12 | 5 | 4 | 30:20 | +10 |
4 |
Newcastle |
38 | 21 | 11 | 5 | 5 | 37:22 | +15 |
5 |
Chelsea |
37 | 21 | 10 | 7 | 4 | 41:26 | +15 |
6 |
Manchester City |
35 | 21 | 10 | 5 | 6 | 38:29 | +9 |
7 |
Aston Villa |
35 | 21 | 10 | 5 | 6 | 31:32 | -1 |
8 |
Bournemouth |
34 | 21 | 9 | 7 | 5 | 32:25 | +7 |
9 | Brighton | 31 | 21 | 7 | 10 | 4 | 32:29 | +3 |
10 | Fulham | 30 | 21 | 7 | 9 | 5 | 32:30 | +1 |
11 | Brentford | 28 | 21 | 8 | 4 | 9 | 40:37 | +3 |
12 |
Manchester United |
26 | 21 | 7 | 5 | 9 | 26:29 | -3 |
13 |
West Ham |
26 | 21 | 7 | 5 | 9 | 27:41 | -14 |
14 | Tottenham | 24 | 21 | 7 | 3 | 11 | 43:32 | +11 |
15 |
Crystal Palace |
24 | 21 | 5 | 9 | 7 | 23:28 | -5 |
16 |
Everton* |
17 | 20 | 3 | 8 | 9 | 15:26 | -11 |
17 |
Wolverhampton |
16 | 21 | 4 | 4 | 13 | 31:48 | -17 |
18 |
Ipswich Town |
16 | 21 | 3 | 7 | 11 | 20:37 | -17 |
19 |
Leicester |
14 | 21 | 3 | 5 | 13 | 23:46 | -23 |
20 |
Southampton |
6 | 21 | 1 | 3 | 17 | 13:47 | -34 |
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Sabato 18 gennaio
Newcastle 13:30 Bournemouth
West Ham 16:00 Crystal Palace
Brentford 16:00 Liverpool
Leicester 16:00 Fulham
Arsenal 18:30 Aston Villa
Domenica 19 gennaio
Nottingham Forest 15:00 Southampton
Everton 15:00 Tottenham
Manchester United 15:00 Brighton
Ipswich 17:30 Manchester City
Lunedì 20 gennaio
Chelsea 21:00 Wolverhampton
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