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Record Guardiola: adesso è primo in classifica

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Guardiola

Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, stabilisce un nuovo record e diventa primo in classifica della Premier League. Conquistando l’ennesimo trofeo.

Guardiola

Il tecnico spagnolo, alla guida del Manchester City con la vittoria del campionato in Premier League, ha alzato il suo undicesimo titolo nazionale nella sua carriera da allenatore, iniziata nella stagione 2008/2009 con il Barcellona.

Guardiola, la carriera 

Stiamo parlando di un allenatore tra i più vincenti della storia del calcio. Al Barcellona, nel 2009, ha conquistato il suo primo Triplete, vincendo 3 campionati.

In Germania, dalla stagione 2013/2014 fino alla stagione 2015/2016, ha vinto 3 campionati con il Bayern Monaco.

In Inghilterra con il Manchester City ha vinto per 5 stagioni la Premier League. In questi 15 anni di carriera ha espresso sempre un ottimo stile di gioco, con giro palla veloce e pressing alto.

Allenatori vincenti: la classifica

Ecco la classifica degli allenatori che hanno vinto il maggior numero di trofei nazionali: Guardiola (11) Allegri (6) Carlo Ancelotti e José Mourinho (4).

Ligue 1

Ligue 1, Barcola Re di Francia: Greenwood e David inseguono

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Ligue 1

Barcola comanda la classifica dei marcatori della Ligue 1, ma dietro di lui scalpitano Greenwood e Jonathan David: che sono on fire.

Bradley Barcola è il capocannoniere della Ligue 1, con 10 gol e 2 assist in 13 partite, ma dietro di lui vanno forte sia Mason Greenwood (che ieri ha trascinato il Marsiglia) e l’obiettivo bianconero Jonathan David.

Ligue 1, Barcola capocannoniere ma un dato incorona David

Barcola è il migliore non solo dal punto di vista statistico, avendo segnato più di tutti a parità di assist, ma anche dal punto di vista della media realizzativa. Ha infatti giocato appena 905 minuti su 13 partite, l’equivalente di poco più di 10 partite intere. Il ché significa che la sua percentuale di contribuzione ad una rete (sia questa “diretta”, tramite un gol, che “indiretta”, tramite un assist) è di una partecipazione attiva ogni 75,4 minuti.

Insegue David, che ha segnato gli stessi gol di Greenwood (9) ma senza assist. Il canadese ha realizzato 9 reti in 13 partite, ma spalmati su 1000 minuti esatti. Poco più di 11 partite intere, la sua media realizzativa è di una rete ogni 111 minuti circa. Come detto, l’ex-attaccante del Manchester United ha segnato 9 reti ma ha anche fornito 2 assist. 11 partecipazioni attive ai gol che dovrebbero porlo un gradino sotto l’attaccante del PSG.

Eppure, Greenwood (complice anche il fatto che il Marsiglia non giochi le coppe) è quello che ha giocato più minuti di tutti. 1105 minuti, che su 13 partite sono poco più di 12 partite intere. Ciò implica che l’inglese prende parte ad un gol della sua squadra ogni 100 minuti. Il dato più interesse, però, riguarda la percentuale di partecipazione attiva alle reti in rapporto ai gol segnati dalle rispettive squadre.

Infatti, Barcola ha contribuito (direttamente o indirettamente) al 32% dei gol dei parigini: che hanno segnato 37 reti in 3 partite. Il Marsiglia ne ha segnati 29, il ché porta la sua percentuale di contribuzione di poco sotto al 38%. Il Lille, però, di gol ne ha segnati solo 21. Il ché vuol dire che David ha segnato quasi il 43% dei gol dei mastini: per distacco il dato più alto di questa speciale classifica.

Ligue 1

Photo Source: OM.fr.

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Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 13° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 13°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Tredicesimo turno: “Perhaps”

All Eyes On Me

LIVERPOOL: PRIMO POSTO BLINDATO

Non c’è storia: il Liverpool è davvero inarrestabile. Dopo aver superato per 2-0 i campioni d’Europa del Real Madrid, si impongono con pieno merito con lo stesso risultato anche sugli attuali campioni d’Inghilterra del Manchester City chiudendo, di fatto, i giochi per il titolo alla 13° giornata.

Tutta la differenza tra i momenti delle due squadre si esplica in campo già dai primi minuti con i Reds che dominano in ogni aspetto, dal possesso al recupero palla, sui Citizens impauriti e con 10/11 senza gol all’attivo in questo campionato messi in campo dal 1′. I binari della sfida si tingono di rosso al 12′ con Gakpo (schierato come riferimento offensivo mobile da Slot al posto di Nunez) che taglia alle spalle di Walker sul cross di Salah depositando il pallone in porta con la coscia. Sesto centro nelle ultime sette in tutte le competizioni per l’olandese, mai così performante dai tempi del PSV.

L’undici di casa continua a martellare sfiorando il raddoppio a più riprese, mentre gli ospiti arrivano a concludere per la prima volta verso la porta avversaria al 39′ con Lewis (peggior dato dall’aprile 2010, vs Arsenal al 59′), ancora una volta messo davanti alla difesa viste le assenze di Rodri e Kovacic. Nella prima parte della ripresa gli Sky Blues mostrano quantomeno un po’ di orgoglio, impensierendo sporadicamente Kelleher, anche se ad avere le occasioni più importanti sono i Reds che ne sprecano due a tu per tu con Ortega (inserito al posto di Ederson in seguito agli errori contro il Feyenoord) prima con Gakpo e poi con Salah.

Proprio l’egiziano mette il lucchetto alla sfida al 78′ trasformando il calcio di rigore (riscattando quello sbagliato in Champions contro i Blancos) provocato dall’intervento di Ortega su Luis Diaz, a sua volta mandato in porta dall’errore in disimpegno di Walker. L’attaccante egiziano mette così a referto due nuovi primati: ha segnato o assistito un compagno in tutte le ultime otto sfide con il City, per la 36esima volta ha siglato un gol e servito un assist nella stessa partita (come lui solo Rooney nella storia della Premier).

L’armata Slot prosegue senza intoppi, dunque, la propria marcia verso il titolo, ora sono 9 i punti di vantaggio sull’inseguitrice Arsenal (maggior distacco accumulato dal 2019-20, stagione dell’ultimo campionato vinto) e 11 sul City, con 18 vittorie in 20 gare stagionali, un dato che non ammette repliche.

Discorso ovviamente diverso per Guardiola (il cui trend ad Anfield è sempre stato negativo, vista la sola vittoria in 9 precedenti) che per la prima volta in carriera perde 4 gare consecutive in campionato. Il suo City sembra arrivato davvero a fine ciclo: il 3,57 di xG concesso (seconda volta nella storia del club), oltre che la sesta sconfitta nelle ultime sette in tutte le competizioni, non possono essere ascrivibili solamente alle tante assenze.

ARSENAL A VALANGA SUL WEST HAM, IL CHELSEA NON SI FERMA PIU’

Tutto troppo facile per l’Arsenal che spazza via il West Ham con uno sonoro 2-5 dopo lo 0-6 impartito agli Hammers nella scorsa stagione.

Sette gol, tutti nel primo tempo (solo tre volte era accaduto nella storia della Premier League, l’ultima nel 2012 tra Reading e Manchester United): i Gunners passano in vantaggio al 10′ con la terza incornata in campionato, la quarta stagionale da angolo di Gabriel (20esimo centro per la formazione di Arteta da questo fondamentale dall’inizio della scorsa stagione, il quinto per il centrale brasiliano, nessuno ha fatto meglio), e raddoppiano al 27′ con Trossard che deve solo depositare in porta l’assist di Saka (il decimo in appena 13 giornate, solo Fabregas, Ozil e Kane ci erano riusciti prima) a sua volta smarcato da un delizioso tocco di Odegaard.

Proprio il norvegese sigla al 34′ lo 0-3 dal dischetto in seguito al fallo di Paquetà su Saka che gli vale il primo gol stagionale, mentre Havertz due minuti più tardi sfrutta lo svarione di Kilman per superare Fabianski nell’uno contro uno calando il poker. Il conseguente moto d’orgoglio degli Irons produce ben due gol da chi non ti aspetti: Wan-Bissaka bissa la rete di lunedì scorso contro il Newcastle capitalizzando l’assist di Carlos Soler, ed Emerson Palmieri, a secco dal 26 febbraio scorso, si inventa un arcobaleno da calcio di punizione imprendibile per Raya.

Nel recupero, però, le velleità di rimonta degli Irons vengono stroncate dal direttore di gara Taylor che decide di punire il colpo di Fabianski ai danni di Gabriel, ancora protagonista da corner, assegnando il secondo penalty per gli ospiti trasformato con il brivido da Saka.

Nel secondo tempo gli ospiti si limitano a gestire, ottenendo la quinta vittoria esterna con cinque o più gol all’attivo nel 2024, la seconda consecutiva dopo l’1-5 rifilato allo Sporting in Champions League (solamente il Sunderland nel 1892 e il Manchester City nel 1937 ci erano riusciti prima). Ennesimo passo indietro, invece, per il West Ham che proprio non riesce a trovare continuità, incassando la sesta sconfitta in campionato e restando bloccato al 14esimo posto.

Anche il Chelsea scavalca in classifica il Manchester City appaiandosi all’Arsenal al secondo posto grazie al tris rifilato all’Aston Villa che equivale alla terza vittoria consecutiva tra campionato e Conference League, dove giovedì è arrivato lo 0-2 in casa dell’Heidenheim griffato NkunkuMudryk.

Nel match di Stamford Bridge i marcatori sono diversi ma la sostanza decisamente no: i Blues azzannano la sfida già al 7′ con il solito Nicolas Jackson che apre le danze nei primi dieci minuti di gioco per la quarta volta nel 2024 (nessuno ha fatto meglio) mettendo in porta con un sinistro di prima intenzione il cross teso dalla sinistra di Cucurella. Dodicesimo centro (l’ottavo in questo campionato) per il centravanti senegalese dallo scorso maggio, meglio di lui solo Haaland con 18 nel periodo.

Al culmine di un tangibile predominio, intervallato solamente dall’occasionissima sprecata da Watkins a tu per tu con Sanchez, arriva il raddoppio con uno degli elementi più in forma del momento: Enzo Fernandez (in coppia con Lavia per l’occasione con Caicedo adattato a terzino destro viste le tante defezioni) bravo a raccogliere l’assist di Palmer al limite dell’area prima di battere Martinez con un imprendibile destro che si infila all’angolino siglando il secondo gol consecutivo dopo quello di Leicester di settimana scorsa.

La ciliegina sul settimo successo degli uomini di Maresca in campionato la mette il solito Palmer (insolitamente a secco da un mese) che tira fuori dal cilindro un sinistro a giro da fuori che si insacca all’incrocio. Trentesimo centro con la maglia del Chelsea per l’ex City (l’ottavo in questa campagna) in 46 presenze (solo Hasselbaink con 41 ha tagliato questo traguardo giocando meno partite per i Blues).

Resta al palo, dunque, l’Aston Villa, a secco di vittorie da cinque giornate (non accadeva dal periodo tra maggio e  agosto 2022 sotto la guida di Gerrard), afflitto da un’imprevista involuzione e scivolato addirittura in dodicesima posizione complice la differenza reti in negativo.

BRIGHTON: OCCASIONE SCIUPATA, IL TOTTENHAM FRENA DI NUOVO

Passo falso del Brighton che fallisce l’opportunità di scalare posizioni nella parte alta della classifica visti i numerosi scontri diretti di giornata, impattando sul pareggio interno contro il fanalino di coda Southampton.

I Seagulls approcciano bene alla sfida creando i presupposti per il vantaggio in apertura prima con Rutter fermato dal palo e poi con Welbeck a cui non riesce completamente la girata aerea verso la porta sul traversone di Mitoma. Proprio il giapponese, però, al 29′ sblocca la sfida a culmine di una vera e propria supremazia prendendo il tempo di testa a Sugawara sul cross ampio di Lamptey dalla destra, trovando il secondo centro consecutivo dopo quello nella vittoria di Bournemouth di settimana scorsa.

In seguito all’1-0 l’undici di casa tira precocemente i remi in barca e, complice anche l’accensione del 2006 dei Saints Dibling già protagonista nella precedente giornata contro il Liverpool, viene ripreso al 59′ dal primo gol in carriera in Premier League del centrocampista classe ’99 Flynn Downes, bravo a mettere alle spalle di Verbruggen una palla vagante in area con un potente collo destro.

Gli ospiti, rigenerati in termini di consapevolezza dopo il 2-3 con i Reds dello scorso turno, tengono il campo alla grande e passano addirittura in vantaggio al 68′ con la zampata di Archer sul cross di Fraser, cancellata dal Var per posizione di fuorigioco di Armstrong giudicata attiva.

Finisce, dunque, 1-1 che coincide con il quarto pari interno per la squadra di Hurzeler in campionato, il terzo con squadre della “relegation zone” dopo quelli con Wolverhampton e Ipswich, che comunque resta in piena corsa Champions. Un punto utile soprattutto per il morale per quella di Martin che rimane distante dalla zona salvezza.

Niente da fare, il Tottenham non riesce proprio a garantire continuità. Secondo pari consecutivo dopo quello contro la Roma in Europa League e altri due punti persi nella rincorsa al quarto posto.

Il derby con il Fulham, reduce dall’1-4 incassato dal Wolverhampton, si rivela più equilibrato del previsto con i Cottagers che nel primo tempo costringono agli straordinari Forster (il vice di Vicario che ne avrà per diversi mesi) in ben tre occasioni, due con Raul Jimenez e una con lo scatenato Iwobi, murato dall’estremo difensore inglese anche a inizio ripresa.

Gli Spurs, ancora orfani della coppia centrale RomeroVan de Ven, sfiorano il vantaggio con Maddison che colpisce il palo da calcio di punizione per poi trovarlo al 54′ con il solito Brennan Johnson che capitalizza l’assist di Werner trovando il decimo gol stagionale (l’unico insieme a Haaland con 15 a raggiungere la doppia cifra senza rigori calciati), il terzo consecutivo. Purtroppo per Postecoglou, però, l’ennesima perla del gallese non basta perché il capitano ospite Cairney al 67′ piazza un potente mancino di prima alle spalle di Forster rompendo il digiuno da rete dopo un anno (lo scozzese non segnava in trasferta dal marzo 2010 con la maglia dell’Hull City: 14 anni e 269 giorni, il più lungo lasso di tempo intercorso tra un gol e l’altro fuori dalle mura amiche nella storia della Premier), prima di ricevere il rosso diretto per un duro intervento su Kulusevski.

Il Tottenham resta comunque il miglior attacco del campionato, ma proseguendo su questa lunghezza d’onda difficilmente riuscirà a raggiungere l’obiettivo. Punto prezioso, invece, per la squadra di Marco Silva che resta nella parte destra della classifica.

RIALZA LA TESTA IL NOTTINGHAM, NEWCASTLE RIPRESO ALL’ULTIMO ISTANTE

Torna a sorridere il Nottingham dopo due sconfitte consecutive con sei gol incassati e appena uno realizzato. La vittoria di misura sull’Ipswich permette agli uomini di Espirito Santo di portarsi a -1 dal Manchester City momentaneamente quinto.

Nel primo tempo non arrivano reti, ma entrambe le squadre creano: i padroni di casa ci provano con Yates il cui tentativo viene cancellato sulla linea da Davis, gli ospiti rispondono con Hutchinson murato Sels. La gara si sblocca a inizio ripresa con Szmodics che tocca in area Jota Silva concedendo il calcio di rigore trasformato con freddezza da Wood che tocca quota 9 in campionato diventando il miglior marcatore in Premier League nella storia dei Tricky Trees con 24 gol (il secondo calciatore dopo Shearer a diventarlo per due club diversi, considerati i 49 centri con il Burnley che fanno di lui il top scorer anche in quel caso).

Nel finale i Tractor Boys ci provano, ma Sels cala la saracinesca blindando il sesto successo in campionato dei suoi. Si interrompe a tre, invece, la striscia di risultati utili consecutivi della squadra di McKenna tornata a occupare il penultimo posto.

Vittoria soltanto sfiorata per il Newcastle che rimane bloccato nelle sabbie mobili del centro classifica, complice anche un’ormai cronica carestia offensiva come certificato dal solo tiro effettuato in 90′ verso la porta avversaria (peggior dato dal 2015).

Chi ne tenta ben 16, invece, è il Crystal Palace che, specie nel primo tempo, non concretizza la mole di gioco creata. Mateta, Sarr e Munoz sprecano l’impossibile davanti a Pope, e i padroni di casa si ritrovano sotto al 53′ con la sfortunata autorete di Guéhi propiziato dallo schema da piazzato costruito dall’asse HallTonaliGordon.

Le Eagles non si perdono d’animo e continuano ad attaccare a spron battuto continuando a fallire ghiotte opportunità, quantomeno fino al 94′ quando Munoz, dopo aver sbagliato due gol praticamente fatti, mette dentro di testa il cross del redento Guéhi firmando il suo primo centro in carriera in Premier League.

Terzo pari nelle ultime quattro per la squadra di Glasner che esce momentaneamente dalla Relegation Zone per differenza reti, mentre i Magpies con la terza miglior difesa e il quintultimo attacco del campionato salgono a quota 19 punti insieme ad altre tre squadre.

UNITED: I PRIMI BENEFICI DELLA CURA AMORIM, BRENTFORD E BOURNEMOUTH: DUE POKER E ALTRETTANTE TRIPLETTE

Secondo successo consecutivo dopo il 3-2 al Bodo Glimt in Europa League per il nuovo Manchester United di Amorim, ancora imbattuto dall’addio di Ten Hag dello scorso 27 ottobre.

I Red Devils approcciano bene alla gara creando i presupposti per il vantaggio già dalle prime battute della sfida, concedendo all’Everton una sola, concreta palla gol con Beto che non la sfrutta. Il punteggio si sblocca al 34′ con il secondo centro consecutivo di Rashford che bissa la rete all’Ipswich di settimana scorsa mettendo in porta con un destro al volo il tracciante disegnato da Bruno Fernandes da angolo. Lo stesso portoghese sette minuti più tardi approfitta dello svarione di Branthwaite per smarcare Zirkzee, a secco dalla prima giornata e titolare per la prima volta in campionato dal 29 settembre, che mette Amorim nella storia facendolo diventare il primo allenatore ad andare all’intervallo con due o più gol di vantaggio nella sua gara d’esordio in campionato a Old Trafford.

Dopo appena 20 secondi dal fischio d’inizio della ripresa Rashford cala il tris sfruttando lo stesso green link di Ipswich con Diallo tornando a fare una doppietta dopo quasi due anni (l’ultima contro il Leicester nel febbraio 2023): l’inglese ne ha fatti più nelle ultime due uscite che nelle precedenti 18. Il punto esclamativo sulla quinta vittoria dell’ultimo mese dello United lo mette ancora Zirkzee che spiazza Pickford sfruttando il secondo assist di giornata di Diallo.

I Red Devils scalano, così, posizioni portandosi a ridosso della zona Europa in attesa del primo, vero banco di prova per il nuovo tecnico contro l’Arsenal nell’infrasettimanale. Si allunga a cinque, invece, la striscia di gare senza vittoria per i Toffees, senza gol all’attivo da quattro e peggior attacco insieme al Southampton.

Quarta vittoria interna consecutiva, la sesta nelle prime sette di campionato per il Brentford che ne fa quattro anche al Leicester confermando il miglior rendimento e attacco casalingo del torneo con ben 22 gol fatti.

Le Bees vanno sotto al 21′ con il quarto gol in questa Premier di Facundo Buonanotte, servito dal solito Vardy dopo aver preso posizione su Pinnock, ma la ribaltano in appena quattro minuti. Tra il 25′ e il 29′, infatti, prima Wissa (ottavo centro stagionale) e poi Schade scrivono il 2-1 sul tabellone luminoso del Brentford Community Stadium sfruttando il tutt’altro che irreprensibile atteggiamento della difesa ospite.

Schade, nella sua giornata di grazia, ne fa altri due tra il maxi recupero del primo tempo e il 59′ diventando il quarto tedesco nella storia della Premier League a realizzare una tripletta dopo Klinsmann, Bobic e Schurrle, grazie alla quale la squadra di Frank vola all’ottavo posto. Le Foxes, in attesa dell’insediamento di Van Nistelrooy sulla panchina, incassano la quarta sconfitta nelle ultime cinque: ora la terzultima posizione dista solamente un punto.

 

Partita pazza al Molineux tra Wolverhampton e Bournemouth con tre gol dopo appena otto minuti (dato che non si registrava dall’ottobre 2020 in Manchester UnitedTottenham), e sei complessivi.

Ad aprire le marcature sono le Cherries con il primo rigore guadagnato da Evanilson e trasformato da Kluivert, poi riprese al 5′ dal colpo di testa di Strand Larsen e successivamente di nuovo in vantaggio grazie al primo centro in carriera in Premier League di Kerkez che punisce José con un collo mancino sul primo palo. Proprio il portiere portoghese si rende protagonista nel prosieguo della partita provocando altri due penalty realizzati ancora da Kluivert (primo nella storia della Premier League a mettere a referto una tripletta di rigore, così come Evanilson a guadagnarne altrettanti).

Nel mezzo arriva la doppietta, seppur inutile ai fini del risultato finale, di Strand Larsen, già a quota 6 nella classifica marcatori. I Wolves tornano, dunque, nell’oblio dopo l’1-4 rifilato al Fulham nell’ultimo turno e si confermano la peggior difesa del torneo, mentre la formazione di Iraola torna a sorridere dopo due K.O. consecutivi.

Top & Flop

TOP

1) Kevin Schade – Tre gol e un assist. Una giornata indimenticabile e, senza dubbio, di grazia per il tedesco che supera, così, il suo score dello scorso anno (2 gol) e garantisce ai suoi tre punti pesanti per confermarsi outsider del campionato.

2) Joshua Zirkzee – Forse qualcun altro avrebbe meritato di essere in questa top 3 più di lui (i soliti Saka e Salah), ma sia per variare che per dare valore al suo momento difficile, oggi il secondo posto è suo. Doppietta dopo due mesi senza titolarità e davvero complicati, per alleggerire il pesante fardello dell’investimento fatto dallo United in estate.

3) Justin Kluivert – Un calciatore che ne fa tre non può non essere menzionato, anche se tutti realizzati dal dischetto. La freddezza dagli undici metri dell’ex Roma permette alle Cherries di portarsi a -2 dall’Europa nonostante le tante squadre davanti.

FLOP

1) José  – Disastroso in entrambi i rigori procurati, rivedibile sull’1-2 di Kerkez il cui sinistro, per quanto potente, era comunque sul suo palo di competenza. 32 gol incassati in 13 giornate: certamente non un buon inizio.

2) Max Kilman – Nel disastroso primo tempo del West Ham è sicuramente l’elemento che si mette maggiormente in risalto in negativo. Il clamoroso liscio che spiana la strada a Havertz per lo 0-4 è l’istantanea del suo match.

3) Jarrad Branthwaite – Prima la deviazione che spiazza Pickford sull’1-0 di Rashford, poi lo svarione che agevola l’assist di Bruno Fernandes a Zirkzee per il 2-0. Giornata storta sia per lui che per l’intero Everton.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

34 13 11 1 1  26:8 +18
2 Arsenal 25 13 7 4 2  26:14 +12
3

Chelsea

25 13 7 4 2  26:14 +12
4

Brighton

23 13 6 5 2 22:17 +5
5

Manchester City

23 13 7 2 4 22:19 +3
6

Nottingham Forest

22 13 6 4 3 16:13 +3
7

Tottenham

20 13 6 2 5 28:14 +14
8

Brentford

20 13 6 2 5 26:23  +3
9 Manchester United 19 13 5 4 4 17:13 +4
10 Fulham 19 13 5 4 4 18:18 0
11 Newcastle 19 13 5 4 4 14:14 0
12

Aston Villa

19 13 5 4 4 19:22 -3
13

Bournemouth

18 13 5 3 5 20:19 +1
14

West Ham

15 13 4 3 6 17:24 -7
15

Everton

11 13 2 5 6 10:21 -11
16

Leicester

10 13 2 4 7 16:27 -11
17

Crystal Palace

9 13 1 6 6 11:18 -7
18

Wolverhampton

9 13 2 3 8 22:32 -10
19

Ipswich Town

9 13 1 6 6 13:24 -11
20

Southampton

5 13 1 2 10 10:25 -15

Prossimo turno:

Martedì 3 dicembre

Ipswich 20:30 Crystal Palace

Leicester 21:15 West Ham

Mercoledì 4 dicembre

Southampton 20:30 Chelsea

Manchester City 20:30 Nottingham Forest

Newcastle 20:30 Liverpool

Everton 20:30 Wolverhampton

Arsenal 21:15 Manchester United

Aston Villa 21:15 Brentford

Giovedì 5 dicembre

Fulham 20:30 Brighton

Bournemouth 21:15 Tottenham

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Esteri

Ajax, Weghorst: “Non toglierei chi ha fatto due gol”. E Farioli affronta una domanda polemica…

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Ajax, trovato un accordo con il nuovo allenatore italiano

L’attaccante dell’Ajax Wout Weghorst si è detto contrariato della scelta del suo allenatore Farioli di sostituirlo, nonostante avesse realizzato una doppietta.

L’Ajax riscatta il ko in Europa League con la Real Sociedad vincendo 2-1 sul campo del NEC nella 14a giornata di Eredivisie. Padroni di casa in vantaggio con Hansen al 13° minuto, pareggio degli ospiti con Weghorst al 15°, poi al 48° arriva la doppietta dell’olandese che ribalta il punteggio. Con questo successo i lancieri restano a -7 dal PSV capolista, ma con una gara in meno: le speranze di titolo sono ancora vive.

2-1 al NEC, le parole di Weghorst sulla sostituzione

Nonostante i 3 punti, in casa Ajax sarà necessario un chiarimento tra Weghorst e il suo allenatore Francesco Farioli. Il giocatore non ha gradito infatti la sostituzione arrivata al minuto 68: “Se fossi l’allenatore e il mio attaccante avesse segnato due gol dopo 65′, non lo sostituirei” si legge su AD.nl.

Ajax

Ne parleremo naturalmente e gli dirò cosa ne penso. Mi piace giocare 90 minuti, ho sempre fatto così nella mia carriera, quindi questo è nuovo per me. Ma è la scelta del mister. Lui ha la sua filosofia e io ho la mia” ha proseguito l’attaccante della Nazionale olandese.

Una volta offerto il proprio punto di vista senza troppo giri di parole, Weghorst ha precisato di non aver messo in discussione le scelte del tecnico italiano: “Non si tratta di avere ragione. Si tratta dell’interesse dell’Ajax. Per ora questo funziona e vinciamo le partite“.

L’allenatore dell’Ajax Farioli nel post-partita

Dopo la partita, Francesco Farioli ha dovuto anche rispondere a una domanda polemica di un giornalista del De Telegraaf, che ha parlato di “partita rubata. Inizialmente l’allenatore ha ignorato la domanda, parlando di Kenneth Taylor che ha realizzato 2 assist per Weghorst: “Per noi è un giocatore molto importante“.

Ajax

Ma, dopo l’insistenza del giornalista in questione, ecco la risposta del tecnico dell’Ajax: “Non ho capito la tua domanda perché quella parola non fa parte del mio vocabolario. Oggi sarebbe potuta finire diversamente, il NEC meritava di più, ma anche noi abbiamo avuto le nostre occasioni. Quindi non si può parlare di partita rubata per descrivere il risultato di oggi” riporta FC Update.

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