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Roma, ecco chi puoi incontrare ai play-off di Europa League

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Roma, Dybala

Tutte le possibili avversarie della Roma nei play-off (ex-sedicesimi di finale) di Europa League suddivise in base al coefficiente di difficoltà.

Regole e Restrizioni del Sorteggio

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Come ben sapete, da qualche anno la fase eliminazione diretta della UEFA Europa League è stata accorciata di un turno. I vecchi sedicesimi di finale sono stati trasformati in dei moderni play-off. Le prime classificate di ciascun girone saltano un turno e passano direttamente al sorteggio degli ottavi di finale, mentre le seconde sfidano le terze classificate dei gironi di Champions.

L’unica restrizione in tal senso è che le squadre della stessa federazione non possono sfidarsi fra di loro nei turni preliminari. Ne consegue che la Roma non potrà essere sorteggiata con il Milan e viceversa, riducendo di una singola unità il novero di possibilità per ambedue le compagini.

Roma

(Salvatore Di Nolfi/Keystone via AP)

Chi può prendere la Roma?

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Come detto, la Roma potrà essere sorteggiata con una qualsiasi delle terze classificate (escluso il Milan) degli otto gironi della UEFA Champions League. Andiamo a vedere quali sono queste squadre:

  • Girone A: Galatasaray.
  • Girone B: Lens.
  • Girone C: Braga.
  • Girone D: Benfica
  • Girone E: Feyenoord.
  • Girone G: Young Boys.
  • Gruppo H: Shakhtar Donetsk.

Andiamo quindi a suddividere le squadre di cui sopra in tre gruppi. Ci tengo a precisare che sia la scelta di inserire una squadra in un gruppo piuttosto che in un altro sia il coefficiente di difficoltà assegnato a ogni squadra sono frutto unicamente del parere soggettivo di chi scrive.

  • Squadre da evitare: 
  1. Benfica ★★★★★
  2. Feyenoord ★★★★☆
  • Mine vaganti:
  1. Galatasaray ★★★★
  2. Lens ★★★★
  3. Braga ★★★☆
  • Squadre abbordabili:
  1. Shakhtar Donetsk ★★★
  2. Young Boys ★★★

N.B: ☆ equivale a “mezza stella”. 

Roma

Da evitare: Spauracchio Benfica per la Roma. Feyenoord, non c’è due senza tre…

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C’è poco da girarci attorno. La squadra da evitare come la peste è il Benfica di Schmidt. Una squadra il cui livello tecnico rende impossibile capire come abbiano fatto a retrocedere in Europa League. I lusitani sono arrivati sino ai quarti di finale nella scorsa edizione della Champions League e si sono arresi soltanto davanti all’Inter, poi finalista della competizione.

La squadra attuale è indubbiamente meno forte di quella battuta dall’Inter e ancor meno di quella che inflisse due severissime lezioni di calcio alla Juventus nel girone, ma gli oltre 200 milioni di euro ricavati dalle cessioni di Enzo Fernandez e Goncalo Ramos sono serviti per portare a Lisbona giocatori di livello internazionale.

Parlo soprattutto di Kocku, cervello e cuore pulsante al tempo stesso del Feyenoord, oltre all’eterno Angel Di Maria. I portoghesi hanno sicuramente perso qualcosa sulla fascia sinistra, dove la perdita di Grimaldo (che si sta confermando uno dei laterali più prolifici d’Europa al Bayer Leverkusen) non è stata ancora assorbita in nessuna delle due fasi di gioco.

Il suo erede designato, l’esperto Juan Bernat, non ha portato le garanzie che ci si aspettava. Una situazione che ha convinto Schmdit a operare alcune variazioni sul tema, come per il esempio il passaggio alla difesa a tre. In attacco né Musa né l’ex-Fiorentina Cabral sono riusciti a colmare il vuoto lasciato da Ramos. Il Benfica però ha due giovani interessati, come il danese Tengstedt (centravanti) ma soprattutto il tuttocampista classe 2004 Joao Neves.

Anche il Feyenoord ha perso dei giocatori importanti in estate, su tutti Kocku passato proprio al Benfica, ma nonostante ciò la squadra di Sloth sembra addirittura più forte di quella dello scorso anno. Gli olandesi hanno celebrato la vittoria dell’Eredivisie regalandosi Stengs (che aveva già lavorato con Sloth ai tempi dell’AZ) e il centrocampista Zerrouki.

La sensazione è che il lavoro di Sloth e della società stia migliorando la squadra anno dopo anno. Al netto delle cessioni che (sulla carta) avrebbero dovuto impoverire la rosa ma che, all’atto pratico, non lo stanno facendo.

E’ però una squadra a cui manca probabilmente ancora qualcosa, come ha dimostrato l’esclusione dal girone di Champions per mano della Lazio. Gli olandesi sono nettamente più forti dei biancocelesti, e su questo non c’è ombra di dubbio, ma i capitolini hanno passato il turno mostrandosi più furbi e solidi.

Una mancanza di malizia e di abitudine a gestire determinate situazioni che è forse fisiologica per la fase che sta vivendo il progetto Feyenoord, ma che Sloth e i suoi potrebbero trovarsi nuovamente davanti qualora dovessero sfidare (per la terza volta in tre anni) il “Re delle notti Europee” José Mourinho.

Roma

Mine Vaganti: Gala, due mesi per essere squadra. Incontrare ora il Lens sarebbe spiacevole…

Come ho già detto sulle pagine di questa testata, il Galatasaray è un insieme di ottime individualità ma ancora ben lungi dall’essere definita “una squadra”. Non ci sono riusciti finora ed è difficile pensare che da qui a Febbraio le cose possano cambiare in maniera così radicale.

I turchi sono una squadra strana. Non vorrei mai incontrarli, perché hanno diversi giocatori estrosi (Zaha e Ziyech su tutti) il cui peso specifico è variabile e dipende molto da come gli gira nel momento in cui li incroci. Quella turca è una squadra capace di imprese memorabili, come i tre gol rifilati a domicilio al Manchester United, ma anche di schiantarsi in maniera fragorosa contro squadre solide e difese posizionali.

E la Roma, abituata a lasciare il pallone all’avversario e bravissima quando deve compattarsi sotto la linea del pallone, è l’avversario peggiore possibile. Il pallone piace (e tanto) anche al Lens. Squadra ben distante da quella che lo scorso anno contese sino alla penultima giornata la Ligue 1 al PSG di Messi, Neymar e Mbappe, arrendendosi per appena un punto.

Openda e (soprattutto) Fofana sono perdite troppo pesanti da assorbire e il tempo, in questo caso, non ricuce ogni ferita. Les Sang et Or, però, hanno tanti buonissimi giocatori. Hanno tenuto Medina e Samba, cosa assolutamente non scontata visto che le lusinghe dei grandi club europei non mancavano per nessuno dei due, e hanno portato a casa due come Diouf e Wahi.

Affrontare il Lens due mesi fa, quando era invischiato mani e piedi nella lotta per evitare la retrocessione, era una roba. Affrontarlo adesso, che sono tornati pienamente in zona europea, è un altro. Affrontarlo fra due mesi sarà un altro ancora, poiché Haise è un bravissimo allenatore e con il tempo è quasi certo che saprà limare le ultime imperfezioni rimaste sul viso della sua creatura.

Un gradino sotto queste due squadre metto il Braga. L’ho visto giocare contro il Napoli e contro il Real Madrid al Municipal. Non meritava la sconfitta in nessuno dei due casi. E in particolare, nella sfida contro gli spagnoli, c’è stato un momento della partita in cui le merengues non ci hanno capito nulla.

Rimane una squadra molto leggera e con i crismi tipici della scuola calcistica portoghese. Intendiamoci: la Roma è più forte e un sorteggio del genere non verrebbe certo accolto drammaticamente. Però il Braga rimane una buona squadra. Ha giocatori di grande esperienza come Moutinho, Pizzi o l’immarcescibile José Fonte, il talento di Abel Ruiz davanti et similia.

Roma

Abbordabili: Young Boys e Shakhtar due fastidiose trasferte, anche se…

Chiudiamo con le squadre che la Roma si augura di pescare. Se prima ho detto che il Braga rappresenta il bicchiere mezzo vuoto (la classica massima “poteva andare meglio, ma anche molto peggio“) è perché ci sono squadre molto più auspicabili. Fra queste, probabilmente gli svizzeri degli Young Boys sono quelli con il tasso tecnico più basso dell’intera urna.

Al netto di qualche buona individualità e di una discreta organizzazione tattica, rimane a parer mio una squadra inferiore allo Shakhtar Donetsk. Gli ucraini hanno un livello tecnico superiore e possono contare su Sudakov, un giocatore che a queste latitudini ha pochissimi emuli. Inoltre, il calcio ucraino sta vivendo un’interessante evoluzione in questo momento storico.

Pur rimanendo squadre composte prevalentemente da palleggiatori e giocatori tecnici, stanno sviluppando un’intelaiatura di squadra quasi europea. Questa versione dello Shakhtar, seppur depauperata dei suoi migliori talenti come ogni anno, è più difficile da affrontare rispetto alle sue versioni passate.

E’ una squadra più organizzata. Più consapevole dei propri mezzi (infatti non disdegna alle volte di abbassarsi per lasciare l’iniziativa all’avversario, quasi una eresia calcistica sino a pochi anni fa) e che tiene meglio il campo. E allora come mai ho dato tre stelle a entrambe? Banalmente per il fattore campo.

Da quando è scoppiata la guerra civile, lo Shakhtar non ha mai potuto giocare a Donetsk. Ma quantomeno prima poteva continuare a ospitare le gare internazionali in territorio ucraino. Adesso, nel bel mezzo del conflitto con la Russia, sono costretti al nomadismo in giro per l’Europa. Polonia, Germania e via dicendo. E il fattore campo conta tantissimo per queste squadre.

Europa League

Porto-Roma: alcuni tifosi ancora bloccati in Portogallo

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Roma, Roma-Inter

Dopo la gara contro il Porto alcuni tifosi della Roma non hanno potuto ancora fare rientro nella capitale a causa di alcuni disagi avvenuti all’aeroporto.

La gara di giovedì scorso valida per il playoff di Europa League contro il Porto ha lasciato rabbia e delusione a molti sostenitori della Roma, e non solo per quanto avvenuto sul campo.

Caos all’aeroporto: cosa è successo

Tanti tifosi giallorossi che sono partiti per sostenere la propria squadra nella delicata trasferta portoghese hanno trovato dei disagi che, purtroppo, sembrano non essere ancora terminati.

I problemi erano iniziati già dal giorno prima della gara: a causa di problemi di visibilità dovuti alla nebbia parecchi voli d’andata erano stati spostati da Porto a Faro. Ma non è finita qui.

I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il rientro nella capitale, previsto per molti nella giornata di ieri, si è trasformato in una vera e propria odissea. A causa dei prezzi troppi elevati tanti tifosi romanisti hanno scelto di partire da Lisbona. Un gruppo di circa sessanta persone, una volta arrivati ai tornelli del gate, sono stati respinti dal comandante della linea aerea e non fatti salire a bordo.

La causa del respingimento, stando alle voci, era la presunta ubriachezza di questo gruppo di tifosi romanisti. La situazione è sfuggita di mano, tanto da richiedere l’intervento della Polizia portoghese. Molti hanno chiesto aiuto all’Ambasciata italiana presente a Lisbona, ma senza ricevere un adeguato supporto.

Tanti tifosi della Roma si sono poi lamentati sui social dell’accaduto, ed alcuni riusciranno a tornare in città solamente in questo weekend.

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Europa League

Roma: i Friedkin preparano una lettera all’UEFA

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Roma

Dopo le polemiche post gara con il Porto e le parole di Ranieri la presidenza della Roma si muoverà formalmente con i vertici dell’UEFA per protestare.

Spesso i Friedkin sono stati accusati di essere immobili e silenziosi riguardo i fatti di campo attorno alla Roma. Dopo la gara d’andata dei sedicesimi di Europa League di giovedì scorso contro il Porto, però, qualcosa sembra essersi (finalmente) smosso.

Il discusso arbitraggio di Stieler durante la gara e le proteste del tecnico Claudio Ranieri nelle interviste post match contro il direttore di gara e contro il designatore Roberto Rosetti hanno lasciato una scia di polemiche che difficilmente si placherà a breve. Proprio per questo motivo, quindi, i Friedkin hanno deciso di muoversi, e di farlo ufficialmente.

Porto-Roma: i Friedkin non ci stanno

Roma, Ranieri

L’URLO DI CLAUDIO RANIERI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Stando alle ultime la presidenza americana sarebbe pronta ad inviare ai vertici dell’UEFA una lettera di protesta formale per chiedere spiegazioni sulla direzione di gara in Portogallo e su altri episodi passati che avrebbero danneggiato il club giallorosso.

Una presa di posizione forte e decisa, in contrasto con il solito modus operandi della famiglia texana. Durante la finale di Europa League del 2023 persa contro il Siviglia ai calci di rigore i Friedkin non avevano dato seguito alla furia di Mourinho (che nel parcheggio dello stadio al termine della gara si era scagliato verbalmente contro Rosetti), che si sentì derubato dall’allora direttore di gara Taylor.

A differenza di due anni fa, però, questa volta i Friedkin sembrano aver deciso di schierarsi dalla parte di Ranieri e di far sentire la propria voce.

 

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Europa League

Roma, Romondini: “Dybala? Ha bisogno di sostegno”

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Roma, Paulo Dybala

Dopo il pareggio raccolto dalla Roma in Europa League ieri sera, fioccano le opinioni riguardo la performance dei giallorossi.

A TMW Radio è intervenuto l’ex giocatore e allenatore Fabrizio Romondini. Interrogato sulla partita di Europa League di ieri sera della Roma in casa del Porto, ha detto la sua.

Porto-Roma, le dichiarazioni di Romondini

Come commenti il pareggio della Roma col Porto di ieri?
“Accetto lo sfogo di Ranieri che secondo me è sacrosanto, l’arbitro non ha avuto un atteggiamento giusto all’interno dei 90 minuti. Io sinceramente non ho visto una grande Roma, non ho visto predominio del gioco e voglia di vincere. Mi aspettavo una Roma esperta contro un Porto in difficoltà, si può criticare l’arbitro ma bisogna vedere quanto si è fatto.

La Roma contro questo Porto in difficoltà doveva fare di più. Ho visto una partita incerta, imprecisa, piena di nervosismo. Non ho visto questa voglia di vincere da parte della Roma, sicuramente non è stato un arbitraggio giusto. È stato saccente l’arbitro, quello sicuro, ma non ho visto la voglia di vincere della Roma che poteva sicuramente fare di più”.

Cosa non ti ha convinto ieri della Roma?
“A me ha sorpreso la scelta di non far giocare Hummels e Paredes, non vengono convocati a Venezia per riposare e poi non giocano. Mi sorprendono le prestazioni di giocatori come Dovbyk e Pellegrini, che hanno deluso.

In più si prende gol da rinvio dal fondo, bisogna analizzare che non c’era neanche una copertura preventiva. Parlo dell’arbitro se mi annulla due gol regolari e non mi dà quattro rigori clamorosi, altrimenti parlo della partita. Possiamo discutere il possibile rosso per il fallo su Dybala, ma per me è giallo. La cosa che mi meraviglia è che non si va ad analizzare la prestazione calcistica della squadra”.

Quanto ha dato Dybala alla Roma?
“Credo che abbia dato tanto alla Roma, poi sicuramente può dare ancora di più. Un giocatore da solo non può fare tutto, ha bisogno di un sostegno da parte degli altri compagni di squadra. Sono loro che stanno facendo meno, ha bisogno di un aiuto dagli altri per emergere ancora di più”.

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