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Empoli-Fiorentina come non l’avete mai vista

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Ricco di rivalità e tradizione, il derby tra Empoli-Fiorentina è una delle sfide più affascinanti del calcio toscano. Questa volta sarà ancora più speciale.

Il primo incontro risale alla stagione 1985-86, nei quarti di finale di Coppa Italia, dove la Fiorentina ribaltò la sconfitta dell’andata per 3-2 con un netto 3-0 al ritorno, grazie alla doppietta di Monelli e al gol di Oriali.

Empoli-Fiorentina, i primi confronti in campionato

La prima sfida in Serie A tra EmpoliFiorentina si giocò nella stagione successiva, 1986-87, e terminò 1-1, con i gol di Antognoni per la Fiorentina e Casaroli per l’Empoli​.

Batistuta con la maglia della Fiorentina

Nei due campionati successivi le partite terminarono in pareggio a reti inviolate e ci volle un decennio prima che le due squadre si ritrovassero di nuovo; nella stagione 1997-98. In quell’occasione l’Empoli ottenne una vittoria storica al Franchi per 2-1 con le reti di Tonetto e Martusciello, ribaltando il vantaggio iniziale dei viola firmato da Batistuta.

Keyword: equilibrio totale

Il derby toscano è una gara di totale equilibrio, le statistiche non mentono. Le due formazioni si sono incontrate 26 volte dal 1997 ad oggi. Nelle ultime 20 partite 5 sono finite a favore degli azzurri, 9 a favore dei viola e 6 match sono terminati in pareggio.

L’1-1 è il risultato più frequente tra le due squadre in Serie A, ma ha avuto luogo soltanto due volte al Castellani negli ultimi anni. L’ultima volta è stata nella scorsa stagione. Per trovare un altro pareggio con lo stesso punteggio in casa dell’Empoli bisogna tornare indietro al dicembre 2005, quando Pazzini e Vannucchi furono i marcatori del match. Questi dati sottolineano l’imprevedibilità di una sfida che, storicamente, ha sempre riservato sorprese.

Empoli-Fiorentina, gli anni recenti e l’inversione di marcia

Più recentemente, Fiorentina ed Empoli hanno continuato a sfidarsi regolarmente: con la viola che spesso ha mantenuto una posizione di predominio sia sul campo che in classifica. Tuttavia, ci sono stati episodi significativi in cui l’Empoli ha saputo imporsi. Uno degli esempi più eclatanti è la vittoria del 2021-2022, quando gli azzurri si imposero per 2-1 in rimonta con i gol di Bandinelli e Pinamonti.

Altra curiosità sul match sta negli ultimi score degli azzurri, i quali non perdono un derby dal lontano 2022: in quell’occasione la Fiorentina vinse grazie ad un gol dell’ormai ex Nico Gonzalez.​

Empoli imbattuto: un record storico

Inusuale per gli ultimi anni, l’Empoli si presenterà al prossimo derby contro la Fiorentina occupando una posizione migliore in classifica rispetto ai gigliati. Un altro fatto significativo che sottolinea il momento d’oro dell’Empoli è che, per la prima volta nella sua storia, la squadra è riuscita a restare imbattuta nei primi cinque turni di campionato​.

Empoli-Fiorentina

Questo risultato, insieme alla sorprendente posizione in classifica, evidenzia il buon lavoro fatto dalla squadra azzurra e prepara il terreno per un derby toscano ancora più inedito, combattuto e spettacolare. Un confronto tra passato e presente, proiettato verso il futuro.

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Borussia Dortmund, dalla Champions a una crisi senza fine

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Borussia Dortmund

Solo pochi mesi fa il Borussia Dortmund affrontava il Real Madrid in finale di Champions, mentre adesso la classifica vede i gialloneri sprofondare.

Il Borussia Dortmund sta vivendo uno dei momenti più bui della sua storia recente. I numeri parlano chiaro: nelle ultime sette partite di Bundesliga, i gialloneri hanno raccolto una sola vittoria, con tre sconfitte consecutive contro Bayer Leverkusen, il modesto Holstein Kiel e l’ultima ieri sera contro l’Eintracht Francoforte. Una crisi di risultati che ha portato la squadra al decimo posto e lontanissima dalle prime posizioni.

Borussia Dortmund, esonero inevitabile per Sahin?

Nuri Sahin, intanto, è sempre più in bilico. Nonostante le dichiarazioni concilianti del tecnico, che chiede tempo per costruire un progetto solido, il suo esonero appare ormai inevitabile. “Capirei se il club decidesse di reagire ed esonerarmi” ha ammesso Sahin dopo l’ennesima sconfitta. D’altronde, nel calcio, il tempo si guadagna con le vittorie, e il Borussia sembra incapace di risalire.

Roma, Hummels

Il declino in pochi mesi: dalla finale di Champions al caos

La crisi del Dortmund non è un fulmine a ciel sereno. Già nella scorsa stagione, la squadra aveva chiuso la Bundesliga al quinto posto, qualificandosi alla Champions League solo grazie al ranking UEFA della Germania. 

Da allora, il club ha perso giocatori fondamentali come Hummels, Reus, Füllkrug, Sancho e Maatsen, privandosi di tantissima qualità ma soprattutto esperienza. La squadra, guidata in campo da un Emre Can visibilmente frustrato, manca di identità e di leader.

Germany, Dortmund – February 18, 2020. Borussia fans celebrate their teams victory during a match at the BVB home stadium with the French team Paris Saint – Germain, PSG.

Borussia Dortmund, una squadra senz’anima

Quella che un tempo era una fucina di giovani promesse, ora sembra un terreno sterile. Ad eccezione di Jamie Bynoe-Gittens, il vivaio non produce più giocatori in grado di fare la differenza, mentre i big rimasti, come Brandt, faticano a trascinare il gruppo. La passione che infiammava il Signal Iduna Park si è spenta, e il Dortmund appare un’ombra della squadra capace di emozionare l’Europa.

Continuando così, il Borussia Dortmund rischia seriamente di restare fuori dalle competizioni europee. La mancanza di un progetto chiaro e di figure di riferimento in società contribuisce ad alimentare un senso di smarrimento che potrebbe costare caro al club giallonero.

Il Borussia Dortmund si trova davanti a un bivio: cambiare radicalmente o rischiare di sprofondare ulteriormente. La domanda è una sola: chi sarà in grado di risollevare una squadra ormai privata della propria anima?

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Un talento da ritrovare: Gollini e il destino del secondo portiere

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Genoa

Sembra ormai questione di pochi giorni il passaggio di Pierluigi Gollini alla Roma. Il portiere si prepara a salutare il Genoa dopo soli 6 mesi.

La parabola di Pierluigi Gollini sembra aver intrapreso un percorso sempre più lontano dalla titolarità. Dopo l’esperienza da padrone tra i pali dell’Atalanta, il classe ’95 ha intrapreso una serie di esperienze che lo hanno visto spesso relegato al ruolo di secondo. 

Prima al Tottenham, dove era la riserva di Lloris, poi alla Fiorentina, dove ha perso il posto a favore di Terracciano, e infine al Napoli, dove è stato spettatore della cavalcata Scudetto dietro Meret.

Genoa

Gollini e l’illusione Genoa

L’approdo al Genoa l’estate scorsa sembrava rappresentare per Gollini una nuova opportunità per tornare protagonista. Le gerarchie iniziali lo vedevano titolare, ma un infortunio a ottobre ha cambiato le carte in tavola. 

Nicola Leali ha sfruttato al massimo la chance, conquistando la fiducia di Gilardino prima e Vieira poi. Al rientro dall’infortunio, Gollini si è ritrovato nuovamente ai margini, una situazione che ha portato il Grifone a considerare la sua cessione.

Destinazione Roma: un altro ruolo da comprimario?

Con la Roma vicina alla cessione di Mathew Ryan, i giallorossi hanno individuato in Gollini la nuova alternativa a Mile Svilar. Per l’ex portiere dell’Atalanta è pronto un contratto fino al 2027, ma anche questa volta sembra destinato a un ruolo secondario.

Le immagini di Gollini ventenne, difendere con personalità la porta del Verona in Serie A, sono ancora vivide negli occhi degli appassionati. Il portiere sembrava destinato a una grande carriera, magari anche a un posto in Nazionale, ma qualcosa lungo il percorso sembra essersi incrinato. Errori, cambi di squadra e gerarchie sfavorevoli hanno frenato la sua ascesa, lasciando tanti interrogativi sul suo futuro.

Gollini, la speranza di una rinascita

Nonostante il destino sembri avverso, Gollini ha ancora 29 anni e tutto il tempo per riscrivere la sua carriera. Magari, il trasferimento alla Roma potrebbe essere il trampolino di lancio per ritrovare fiducia e continuità. Perché, in fondo, il talento di un portiere come lui, meriterebbe di essere protagonista.

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Juventus, Vlahovic sta deludendo? Un confronto lo scagiona

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Juventus, a caccia di un vice-Vlahovic

Vlahovic è fra i nomi più dibattuti in casa bianconera. Nonostante questo i numeri sembrano essere dalla sua parte, se confrontati con altri centravanti.

Dusan Vlahovic è finito nell’occhio del ciclone in casa Juventus. L’attaccante serbo è fra i nomi più discussi, sia dentro che fuori dal campo. Thiago Motta, infatti, non lo vede come elemento indispensabile nel suo progetto tecnico, alimentando di fatto le voci di mercato che lo vedrebbero lontano da Torino. Tuttavia, la Juventus farebbe bene a privarsi del proprio attaccante? La domanda spacca in due la fanbase bianconera.

Le statistiche di Vlahovic

Vlahovic

LA GRINTA DI DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ciò su cui non può esistere dibattito sono i numeri. In questa stagione, infatti, Vlahovic ha realizzato 12 gol in 23 presenze, che lo rendono il capocannoniere della Juventus in tutte le competizioni giocate. Un traguardo importante, se si considerano le difficoltà offensive che la squadra bianconera sta palesando in questa stagione.

Vlahovic vs M. Thuram: numeri a confronto

Scarpa d'Oro, Thuram

MARCUS THURAM SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le statistiche di Vlahovic acquisiscono un valore maggiore se messe a confronto con quelle di altri attaccanti di Serie A. Marcus Thuram, attaccante francese dell’Inter, presenta numeri simili a quelli del serbo (13 gol in 24 presenze), risultando anch’egli capocannoniere della sua squadra.

Il confronto di squadra

Se ai dati individuali aggiungiamo quelli di squadra, arriviamo infine al nocciolo della questione: a parità di partite disputate finora (28 nda), l’Inter ha totalizzato 61 gol totali, mentre la Juventus solo 46.

Numeri che ci dicono come l’Inter sia una squadra collaudata, in cui ogni elemento contribuisce efficacemente in zona gol. La Juventus, al contrario, presenta un progetto in costruzione, con un allenatore e giocatori ancora in cerca della giusta identità.

Conclusioni

I dati riportati sopra suggeriscono che, in un contesto più rodato, Vlahovic potrebbe esprimere appieno il suo potenziale ed essere ancora utile alla causa bianconera, migliorando tecnicamente sulla pulizia dei passaggi e nella protezione della palla spalle alla porta.

Antonino Nicolò

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