Calendari fitti e senza respiro costringono i club a schierare i giovani. Quella che sembra un’inversione di tendenza nasconde però un analisi più profonda.
Le difficoltà generate dalle moltissime partite hanno costretto i club a rifugiarsi anche nelle giovanili. Quello che potrebbe essere un cambiamento di pensiero però, visto con occhio più critico, sembrerebbe soltanto una contingenza del momento attuale del calcio, in primis quello europeo.
IGOR TUDOR CARICA KENAN YILDIZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
In sintesi, lo spazio reale per gli U19 è piuttosto esiguo. In questa stagione, considerando tutte le competizioni organizzate dalla UEFA, sono stati 94 i ragazzi che hanno giocato almeno 180 minuti. Spoiler: nessuno di questi è italiano. Secondo spoiler: sebbene il numero di 19enni (o meno) utilizzati da club italiani è di 34 con soli 901 minuti totali. Un totale molto più basso rispetto a quello di altri campionati come Premier League, Bundesliga, LaLiga e Ligue 1. E non solo: anche di altri 13 campionati ritenuti sulla carta minori.
Per uno strano caso del destino però, la società ad aver schierato più U19 per minutaggio totale è allenata da un italiano. Stiamo parlando, ovviamente, dell’Ajax di Francesco Farioli, eliminata dall’Europa League agli ottavi. Più del doppio del Barcellona, che può contare sui gioielli usciti da La Masia
, in primis Lamine Yamal e Pau Cubarsí. In top 10 l’altra big giovane di Champions League, il PSG. Per trovare invece segni del nostro campionato bisogna arrivare alla 23ª posizione, occupata dalla Juventus.
I bianconeri hanno scommesso e creduto in Kenan Yildiz, uno dei due pupilli mandati in campo da Thiago Motta prima dell’eliminazione ai play-off. Il turco ha ripagato con un gol (al PSV) e un assist (contro il Man City). Questi sono stati gli unici registrati da un club della Serie A in Europa in stagione per la categoria U19 (19enni o più piccoli al momento della gara).
In totale i minuti del numero 10 bianconero sono stati 669, più di calciatori in ascesa come Warren Zaire-Emery e Désiré Doué. I due del club parigino però proveranno ad avvicinarsi nei prossimi impegni di coppa. Non abbastanza però per superare o raggiungere Lamine Yamal e di Geovany Quenda, fra i più chiacchierati del momento, e dell’ex-Milan Jan-Carlo Simić. La scelta del serbo è stata ripagata, passato all’Anderlecht per avere un ruolo più centrale nel calcio dei grandi. Del resto, la formula vincente rimane sempre la stessa: qualità importanti riscontrabili nel calciatore, fiducia e coraggio da parte dei tecnici. Quel mix che ha portato Farioli a fare di Jorrel Hato, 19enne olandese, un elemento cardine dei Lancieri.
Aggiornato al 10/04/2025 11:21
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