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I 30 migliori attaccanti secondo ESPN: Mbappé inarrivabile, ci sono 7 “italiani”

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Mbappé

ESPN ha stilato la lista dei 100 migliori giocatori al mondo. In questo ultimo appuntamento vedremo i trenta migliori attaccanti.

ESPN, la TOP 30 degli attaccanti: quanta Serie A!

Viktor Gyokeres ha sciorinato una stagione pazzesca. 43 gol (e 15 assist) in 50 partite, di cui 29 nel campionato portoghese. Il secondo maggior numero di gol segnati da un giocatore in una singola stagione della massima serie lusitana dai 34 gol di Jonas: 2017-2018. Jack Grealish è stato meno centrale negli schemi di Guardiola in questa stagione, una situazione che (probabilmente) gli è costata una chiamata ai prossimi Europei.

Tuttavia, l’inglese rimane un “talismano” per il Manchester City. Infatti, con lui in campo (su 36 partite) i citizens ne hanno perse soltanto due. Il primo giocatore militante in Serie A di questa classifica è Christian Pulisic del Milan: senza dubbio l’acquisto più azzeccato dell’estate rossonera. L’americano è appena davanti a Ousmane Dembélé del PSG: miglior assistman della Ligue 1 (8) assieme ad Angel Gomes.

Passano gli anni, ma Robert Lewandowski rimane implacabile negli ultimi sedici metri. Lo dimostrano i 41 gol segnati nelle sue due stagioni con la maglia del Barcellona. Nessuno, dall’arrivo del polacco in Catalogna, ha segnato più di lui nel campionato spagnolo. Favolosa meravigliosa quella di Niclas Füllkrug, che in tre anni è passato dalla Zweite Bundesliga alla finale di Champions League e alla titolarità nella Germania.

ESPN non inserisce Romelu Lukaku, ma inserisce Paulo Dybala. Dusan Vlahovic, grazie al lavoro fatto da Allegri, non è più solo un finalizzatore ma sta diventando un centravanti completo. Dopo l’infortunio, Victor Boniface ha perso centralità negli schemi di Xabi Alonso. Nonostante ciò, rimane il miglior marcatore della squadra con 21 gol fra tutte le competizioni. Dal suo arrivo in Bundesliga nella stagione 2020-2021, Leroy Sané ha messo a referto 34 assist. Meglio di lui ha fatto soltanto il suo compagno di squadra Thomas Muller.

ESPN

Ci sono Kvara e Osimhen, ma non solo

Nonostante una seconda stagione in Italia non proprio esaltante, Khvicha Kvaratskhelia ha contribuito a 39 gol dal suo arrivo nel Bel Paese: il quarto nella classifica di ESPN. Discorso similare per il suo compagno di reparto Victor Osimhen, che nelle ultime tre stagioni ha segnato 55 gol. Meglio di lui (in questo triennio) in Serie A soltanto Lautaro Martinez con 66. Luis Diaz, per la prima volta dal suo arrivo in Inghilterra, è andato in doppia cifra per goal contributions: ovvero 8 gol e 5 assist, per un totale di 13 partecipazioni attive.

Era dai tempi di Alan Shearer (2003-20024) che un attaccante del Newcastle non superava quota venti gol in Premier League. Ci è riuscito Alexander Isak (21), al quale la maglia dei magpies inizia a stare stretta. Ollie Watkins ha partecipato attivamente a 32 gol dell’Aston Villa durante l’ultima stagione di Premier League. Più di lui soltanto Cole Palmer con 33. Nella storia del Real Madrid soltanto quattro giocatori sono riusciti a segnare almeno 5 gol in tre edizioni consecutive della Champions League: fra questi c’è Rodrygo Goes.

Complice anche la competitività del campionato saudita, Cristiano Ronaldo è tornato a superare quota 40 gol stagionali: non gli capitava dal 2017-2018. Per molti la stagione di Rafael Leao è stata deludente, ma rimane il miglior assistman della Serie A con 9 passaggi decisivi. Soltanto 5 giocatori, nell’ultimo campionato di Premier League, sono andati in “doppia-doppia“: fra questi c’è Heung-Min Son, totem del Tottenham.

ESPN

Mbappé davanti a tutti, Serie A “assente” nella TOP 10

Stagione pazzesca per Bukayo Saka, con 20 gol e 14 assist. La seconda consecutiva in cui la sua partecipazione attiva ai gol supera quota 25, come Salah (quinto) e Haaland (terzo). Dopo un paio di stagioni passate a fare il “comprimario di lusso“, la stella di Phil Foden sembra essere deflagrata in tutta la sua bellezza. 19 reti totali sono il record personale della sua giovane carriera, nonché il quarto miglior dato della stagione del City.

Non ci sono giocatori di Serie A in TOP 10, mentre trova ancora spazio (nonostante l’esodo in MLS) Lionel Messi. Antoine Griezzman è la storia dell’Atletico Madrid. Miglior marcatore all time (181 reti) nella storia de La Liga per i colchaneros e giocatore simbolo: finirà la carriera in biancorosso. Vinicius Junior ha ultimato la sua trasformazione da talento a generazionale a fuoriclasse d’epoca. Terza stagione consecutiva in cui segna almeno 20 gol, i 24 di quest’anno sono il suo record personale: quello con il Dortmund però pesa di più.

Harry Kane ha vinto il titolo di capocannoniere della Bundesliga al suo primo anno in Baviera. Eguagliato il mito di Gerd Muller (1972-1973), soltanto tre giocatori hanno segnato più reti di lui in una singola stagione del campionato tedesco. Impossibile pensare che Kylian Mbappé non sarebbe stato al primo posto. Palmares che trabocca a soli 24 anni, ha vinto anche un Mondiale ma gli manca la Champions che potrà vincere con il Real.

La classifica completa di ESPN:

  1. Kylian Mbappé
  2. Harry Kane
  3. Erling Haaland
  4. Vinicius Junior
  5. Mohamed Salah
  6. Antoine Griezzman
  7. Lionel Messi
  8. Phil Foden
  9. Bukayo Saka
  10. Heung-Min Son
  11. Cole Palmer
  12. Lautaro Martinez
  13. Victor Osimhen
  14. Rafael Leao
  15. Cristiano Ronaldo
  16. Rodrygo
  17. Ollie Watkins
  18. Alexander Isak
  19. Luis Diaz
  20. Khvicha Kvaratskhelia
  21. Leroy Sané
  22. Victor Boniface
  23. Dusan Vlahovic
  24. Paulo Dybala
  25. Niclas Füllkrug
  26. Robert Lewandowski
  27. Ousmane Dembélé
  28. Christian Pulisic
  29. Jack Grealish
  30. Viktor Gyokeres

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Napoli, accadde oggi: Hamsik supera Maradona

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Marek Hamsik

Oggi, 8 anni fa, il Napoli ospitava la Sampdoria per la 18a giornata della Serie A 2017/18. Una giornata storica per il capitano dei Partenopei, Marek Hamsik.

La lotta Scudetto 2017/18 tra la Juventus e il Napoli è considerata una delle più belle della Serie A. Quello che succede alla 18a giornata è uno dei tanti motivi. I Partenopei allenati da Maurizio Sarri sono primi in classifica a +1 dalla Juventus e a +2 dall’Inter.

In attesa del big match tra Juventus e Roma che chiuderà la giornata di campionato, i Partenopei ospitano la Sampdoria. Può essere la partita in cui Marek Hamsik supera Diego Armando Maradona nella classifica marcatori all time della squadra Partenopea.

Napoli-Sampdoria, 23 dicembre 2017

Napoli

MAURIZIO SARRI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Sarri si affida ai suoi giocatori chiave ovvero Reina, Koulibaly, Albiol, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Mertens e Insigne. La Sampdoria, invece, si presenta in campo con Strinic, Torreira, Gaston Ramirez, Caprari e Quagliarella.

Nel primo tempo succede di tutto. Gli ospiti passano subito in vantaggio con un gran gol su calcio di punizione di Gaston Ramirez (2′). I Partenopei reagiscono, buttandosi all’attacco, ed eventualmente trovano il gol del pareggio. Cross di Mertens, tiro al volo di Callejon parato da Viviano, ma Allan riesce a mettere il pallone in rete a porta vuota (16′).

La partita si fa intensa, con Gaston Ramirez che si guadagna un calcio di rigore (fallo di Allan): dal dischetto, Quagliarella segna il gol dell’1-2 (27′). Anche in questo caso, però, arriva la reazione dei Partenopei che ci mettono 7 minuti a pareggiare l’incontro. Lancio lungo di Mertens che riceve palla da Allan, e Insigne batte Viviano con un bel tiro al volo. Il numero 24 dei Partenopei non segnava dal 18 novembre 2017 contro il Milan.

5 minuti dopo arriva il vantaggio dei padroni di casa. Dopo una grande giocata, Allan la passa a Mertens che lascia il pallone ad Hamsik che deve solo battere Viviano. 3-2 e sono 116 gol per Marek Hamsik in maglia azzurra, superati i 115 gol di Diego Armando Maradona per la stessa squadra.

Il secondo tempo cala di intensità, nonostante la Sampdoria provi a segnare il gol del pareggio, soprattutto quando la squadra di Sarri rimane in 10 per l’espulsione di Mario Rui. Tuttavia, la difesa Partenopea non concede particolari occasioni da gol agli ospiti: sono addirittura i padroni di casa a sfiorare il quarto gol con Mertens.

Alla fine, però, il San Paolo può festeggiare: Natale in vetta, Insigne torna al gol ed Hamsik supera Maradona nella classifica dei marcatori all time del Napoli.

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Contestato, discusso, vincente: perché De Laurentiis è il miglior presidente della storia del Napoli

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Napoli

Dal fallimento alla Serie C fino a scudetti e trofei: i numeri e i fatti dell’era De Laurentiis alla guida del Napoli.

Si può discutere sul carattere, sul modo di comunicare, sulle scelte spesso divisive. Ma se si guarda ai fatti, è difficile sostenere il contrario: Aurelio De Laurentiis è il miglior presidente che il Napoli abbia mai avuto.

Il produttore cinematografico ha rilevato il club quando navigava in Serie C1, in uno dei momenti più bui della sua storia recente, e lo ha riportato passo dopo passo nell’élite del calcio italiano. Oggi il Napoli è stabilmente al tavolo delle grandi, al pari di Juventus, Inter e Milan, con una dimensione sportiva, economica e internazionale che prima semplicemente non esisteva.

Il 2025 lo ha confermato ancora una volta. Il popolo partenopeo è esploso in festa dopo l’ennesimo trionfo stagionale, celebrando una squadra che ha strameritato la Supercoppa Italiana nonostante assenze pesantissime come quelle di De Bruyne, Lukaku e Anguissa. Un successo che non nasce dal caso, ma da una struttura solida, da una programmazione precisa e da una continuità di alto livello.

Poi si può entrare nel merito delle scelte, delle frizioni, delle polemiche. Ma la realtà resta una sola: il Napoli di oggi è il risultato diretto di una gestione che ha trasformato un club fragile in una potenza credibile e vincente.

De Laurentis e l’inversione di trend

La prima stagione di Aurelio De Laurentiis alla guida del Napoli è la 2004/05. Il club, appena rifondato e ripartito dalla Serie C1, chiude al terzo posto: un classico anno di assestamento, utile a ricostruire struttura, identità e ambizioni.

È solo l’inizio. Nei due anni successivi il Napoli brucia letteralmente le tappe. Tra il 2005 e il 2007 arriva uno storico doppio salto: prima la vittoria del campionato di Serie C, poi il secondo posto in Serie B, che vale il ritorno in Serie A dopo sei anni di assenza.

Dal 2007/08 in avanti il Napoli torna stabilmente nel massimo campionato e, nel giro di quattro stagioni, mette in bacheca il primo trofeo dell’era De Laurentiis. È la Coppa Italia 2011/12, conquistata battendo 2-0 la Juventus campione d’Italia nella finale di Roma, con le reti di Cavani e Hamsik. Un successo che segna un punto di svolta e certifica il ritorno del Napoli ai vertici.

Quello è solo il primo sigillo. Ne seguiranno altri: la Coppa Italia del 2014, la Supercoppa Italiana dello stesso anno, e un’altra Coppa Italia nel 2020. In campionato, il Napoli resta costantemente competitivo, chiudendo quattro volte al secondo posto e altre quattro al terzo, sempre a ridosso dello scudetto.

Poi arriva il momento più alto: il 2023, l’anno dell’apoteosi, con la conquista dello scudetto che mancava da oltre trent’anni. Un traguardo storico, seguito dal secondo titolo sotto la gestione De Laurentiis nel 2025, e ora impreziosito da una nuova Supercoppa Italiana.

Bilancio finale?
In 21 anni di gestione, De Laurentiis ha preso un Napoli in Serie C e lo ha trasformato in una realtà stabile, vincente e riconosciuta ai massimi livelli del calcio italiano ed europeo.
Può piacere o meno. Ma i numeri, alla fine, raccontano sempre la verità

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Napoli, accadde oggi: trionfo a Doha in Supercoppa

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Oggi, 11 anni fa, il Napoli affrontava la Juventus per la Supercoppa Italiana giocata a Doha. I protagonisti della sfida sono i due argentini: Tevez e Higuain.

Questa sera il Napoli di Antonio Conte affronterà il Bologna per la finale della Supercoppa Italiana 2025. Il club Partenopeo non vince il trofeo dal 2014 dopo aver battuto la Juventus ai calci di rigore. La partita terminò 2-2 ai supplementari (1-1 dopo 90 minuti).

C’è un dato curioso: quella partita si giocò lunedì 22 dicembre 2014. Oggi è lunedì 22 dicembre 2025. Dunque, sono passati 11 anni esatti dall’ultimo trionfo in Supercoppa dei Partenopei.

Juventus-Napoli, 22 dicembre 2014

Napoli

Da un lato troviamo Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli, Pirlo, Vidal, Pogba e Tevez: l’allenatore è Massimiliano Allegri. Dall’altro lato troviamo Albiol, Koulibaly, Hamsik, Mertens, Callejon e Higuain: l’allenatore è Rafael Benitez. Lo spettacolo è assicurato.

Passano solamente 5 minuti e la Juventus passa in vantaggio: Tevez approfitta di un erroraccio di Koulibaly ed Albiol, e si trova a tu per tu con Rafael. Il portiere brasiliano riesce a toccare il pallone, ma non ad impedire che entri in rete, 1-0. I Partenopei, però, non ci stanno e cercano in tutti i modi di pareggiare l’incontro.

Le occasioni per la squadra di Benitez arrivano eccome, con Hamsik e Higuain che colpiscono il palo. Nel secondo tempo, arriva il gol del pareggio: cross di De Guzman per Higuain che batte Buffon di testa (68′).

Il risultato non cambia per il resto del secondo tempo, dunque si va ai supplementari. Ad essere più pericolosa nei supplementari è la Juventus, visto che Koulibaly salva sulla linea un tiro di Vidal. I bianconeri, però, tornano in vantaggio dopo neanche un minuto dall’inizio del secondo tempo supplementare: Tevez riceve palla da Pogba, si libera di un suo avversario con una finta e batte Rafael con un destro chirurgico all’angolino.

Quando tutto sembra finito, però, arriva anche la doppietta di Higuain: cross di Gargano, tiro di Mertens bloccato, la palla arriva al numero 9 argentino che da terra in area riesce a mettere il pallone in rete (118′). Si va, dunque, ai calci di rigore.

La sequenza dei rigori inizia con gli errori di Jorginho (parata di Buffon) e Tevez (palo). Dopodiché, arrivano i gol di Ghoulam, Vidal, Albiol, Pogba, Inler, Marchisio, Higuain, Morata, Gargano e Bonucci. Buffon riesce poi a parare i tiri dal dischetto di Mertens e Callejon: tuttavia, i bianconeri sprecano entrambi i match point con Chiellini (parata di Rafael) e Pereyra (alto).

Dopo che Koulibaly segna il suo rigore, sono i Partenopei ad avere il match point: se Padoin non segna il suo rigore, il Napoli vince la Supercoppa Italiana 2014. Infatti, Rafael riesce a parare il tiro dal dischetto dell’ex centrocampista del Cagliari e la squadra Partenopea può esplodere di gioia insieme ai suoi tifosi.

Il Napoli vince la Supercoppa Italiana 2014 grazie ai due gol di Higuain e le parate decisive ai rigori di Rafael.

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