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Inter: c’era una volta lo ‘Scansuolo’, ora la ‘Marotta League’

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Inter, Marotta

L’Inter ha subito un’altra sconfitta contro il Sassuolo, confermando che è l’unica squadra di Serie A capace di battere i neo-campioni d’Italia.

inter

Milano, Italy. 25th November 2020. Giuseppe Marotta Ceo of Fc Internazionale during Uefa Champions League Group B match between FC Internazionale and Real Madrid Fc .

Al Mapei Stadium, Laurienté ha deciso il match, replicando il risultato dell’andata a San Siro dove Bajrami e Berardi avevano ribaltato il vantaggio iniziale segnato da Dumfries.

La striscia di 42 partite consecutive in cui i nerazzurri hanno segnato almeno un gol in campionato si è fermata, sfumando la possibilità di battere il record della Juventus di Allegri, che è fermo a quota 44.

L’ultima volta che l’Inter non ha segnato è stata il 15 aprile 2023, quando il Monza ha vinto per 1-0 a San Siro.

Curiosamente, è stato il Monza, allenato da Palladino, a sconfiggere il Napoli alla 35esima giornata, dopo che quest’ultimo aveva festeggiato lo scudetto.

Questo scenario ricorda il percorso dell’Inter di quest’anno, dimostrando che i rilassamenti sono comuni e che le motivazioni giocano un ruolo cruciale.

Inter, Scansuolo e Marotta League

Sui social media, è tornato in tendenza l’hashtag #MarottaLeague, con l’opinione pubblica indignata per la sconfitta dell’Inter contro il Sassuolo.

Questo termine è stato usato in varie occasioni durante la stagione, inizialmente per il presunto favoreggiamento nel calendario, poi per i presunti “aiutini” del Var e ora per l’accusa di aver “regalato” i tre punti al Sassuolo per aiutarlo nella lotta contro la retrocessione.

Questa situazione ricorda la favola dello “Scansuolo”, un termine usato in passato per sostenere che il Sassuolo avrebbe favorito le vittorie delle grandi squadre italiane.

Tuttavia, la realtà è diversa, come dimostrato dalle vittorie del Sassuolo contro le grandi che riuscì nell’impresa di vincere in trasferta contro Juventus, Milan e Inter nella stagione 2021/2022.

Quella dello Scudetto vinto dai rossoneri di Pioli battendo proprio il Sassuolo nell’ultima giornata di campionato.

Allora furono i tifosi nerazzurri ad accusare i neroverdi di essersi “scansati”.

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CS&Isenzagiacca, La pancia del tifoso veronese I Napoli-Hellas Verona 2-0

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Calciostyle e Isenzagiacca vi danno il benvenuto in una nuova rubrica: La pancia del tifoso. Il format che da voce ai tifosi e permette di parlare senza filtri.

Sconfitta quasi annunciata quella del Maradona ma l’Hellas ha dimostrato di essere squadra e soprattutto di aver ritrovato compattezza. La testa è già alla prossima sfida.

La pancia del tifoso veronese: “Dal Napoli al Napoli, quanti cambiamenti!”

hellas verona la pancia del tifoso

Il confronto tra le due squadre che si sono affrontate ieri sera e alla prima giornata di questo campionato è impressionante. Una sembrava la copia dell’altra però agli opposti. Andare a Napoli con due squalificati e qualche acciacco di troppo non faceva ben sperare, per questo motivo la sconfitta non ha bruciato più di tanto anzi.

Finalmente si è vista una squadra difendersi ordinatamente contro un attacco spumeggiante e dilagante. Il gol in apertura ha solo anticipato i tempi di quella che sarebbe stata una sconfitta in ogni caso. Tuttavia, bisogna anche includere nel bilancio finale le due occasioni da gol capitate a Casper Tengstedt, che avrebbe potuto rimettere in equilibrio il match già nel primo tempo. È mancata sicuramente un po’ di cattiveria agonistica ma questa prestazione lascia ben sperare per i prossimi impegni.

La consapevolezza di poter contare su Faraoni, nonostante il bassissimo minutaggio finora concessogli, mette di certo tranquillità dal punto di vista numerico. Contro la Lazio tornerà Tchatchoua ma pensare di avere un cambio di altrettanto calibro può certamente aggiungere serenità. Anche Belahyane nonostante le recenti panchine ha dimostrato di non aver perso il talento straordinario dimostrato fin qui e se non partirà sarà un’ottima arma a nostro favore.

Contro la Lazio sarà un’altra battaglia molto complicata visto anche il momento che stanno passando, tuttavia con la spinta del nostro pubblico possiamo fare di tutto. Testa alla prossima e sempre forza Hellas.

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Parma, sempre più nelle sabbie mobili della bassa classifica

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Genoa-Parma, Pecchia

 Il Genoa batte il Parma e conquista tre punti pesantissimi in ottica salvezza, dall’altra parte il Parma esce sconfitto e sprofonda nei meandri della zona rossa

Nonostante il Parma arrivasse alla sfida del Ferraris dopo aver ottenuto due risultati positivi ( una vittorie e un pareggio) ha conseguito  una sconfitta molto aspra da digerire, che il tecnico dei crociati giudica così: “Torniamo a casa con l’amaro in bocca, a spostare gli equilibri e la prospettiva e soprattutto rompere la partita è stato solo il gol che anche se strano è comunque un gol

La stagione del Parma sembrava essere partita nei migliori dei modi, dopo tanti risultati postivi e un ottima qualità nel gioco espresso. La squadra di pecchia a conosciuto un periodo buio, da cui ancora oggi fatica a rialzarsi. La situazione ad oggi è molto tesa, e sullo sfondo aleggia la possibilità di un esonero testimoniata anche dalla schiera di nomi di possibili allenatori pronti a subentrare a Pecchia.

“Bisogna prendere di più lo specchio della porta. Mi fanno rabbia le potenziali occasioni che sono state molte di più di quelle avute

queste le parole del tecnico subito dopo dopo la partita, che critica la fase offensiva della sua squadra giudicata come poco incisiva sotto porta.

Tuttavia, fino ad oggi si può dire tutto del parma fuorchè giochi male in attacco: infatti i gialloblu ad oggi non sono andati a segno nel 25% della stagione, dunque in sole 5 partite il Parma ha chiuso con 0 goal segnati, e sempre  2 di queste si sono concluse con un risultato positivo ( 0-0 contro Bologna e Torino) tra l’altro contro due avversarie entrambe più avanti in campionato. Quindi tralasciando le due sfide contro il Genoa ( entrambe perse  per un 1-0) e il grande tonfo contro la Roma (sconfitti per 5-0) la stagione offensiva del Parma non ha sicuramente sottolineato grossi limiti in fase offensiva, anzi.

Situazione Parma-Pecchia

Già da prima della sfida del Ferraris, si vociferava riguardo ad un imminente esonero del tecnico di Latina. I giocatori fino ad oggi non hanno mai mostrato segni di non gradire l’allenatore, che soprattutto in questi primi mesi di Serie A è riuscito a traghettare fino ad un 17 esimo posto (pari merito con il sedicesimo, con un Cagliari che comunque guarda con una partita in meno) una squadra composta da giocatori giovanissimi, 23,7 anni di media, la più giovane del campionato (e quinta nei top 5 campionati in Europa)

In caso di effettivo esonero nelle prossime ore, in cima alla lista della dirigenza dei crociati c’è solo un nome: quello dell’ex tecnico di Sampdoria e Juve, Andrea Pirlo. L’allenatore ha già fatto sapere il suo benestare nei riguardi del progetto e resta dunque in attesa di sapere i nuovi sviluppi per conoscere il suo prossimo futuro.

Parma

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Como, ti presento Caqueret: l’acquisto più caro di sempre

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como

Chi è Maxence Caqueret: l’acquisto più costoso nella storia del Como, che eliminò la Juventus di Sarri dalla Champions League.

17 milioni di euro nel calcio di oggi non sembrano una cifra esorbitante, ma se a spenderli è una neopromossa (a Gennaio) con nessuna tradizione calcistica alle spalle allora le cose assumono un altro significato.

Altroché neopromossa: il Como pensa già come una big

Il Como era partito forte e in molti si aspettavano un campionato molto più tranquillo, rispetto alla lotta punto su punto per sopravvivere. Del resto quella lariana non è certo stata pensata per cercare di rosicchiare punti su ogni campo con ogni mezzo necessario, anzi. Dalla scelta dell’allenatore (Cesc Fabregas) a quella dei giocatori, con il chiaro obiettivo di costruire una squadra che rispecchiasse il suo allenatore quando giocava.

A Dicembre i comaschi si leccavano le ferite, dopo aver vinto solo 2 delle prime 16 partite e incassando anche l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Sampdoria. A una striscia consecutiva di 9 partite senza successi ha fatto seguito un discreto momento di forma, collimato con il meritorio pareggio sul campo della Lazio ma anche prima erano arrivati due successi (Roma e Lecce) inframezzati dalla sconfitta di San Siro.

Il Como è attualmente fuori dalla zona retrocessione, al 16esimo posto con 19 punti (gli stessi dell’Hellas Verona, ma con una migliore differenza reti) e due punti di vantaggio sul Cagliari terzultimo. Nonostante ciò, la proprietà dei lariani ha messo mano al portafoglio per dare a Fabregas tutti gli strumenti necessari per mantenere la categoria. Infatti, l’immediato ritorno in Serie B sarebbe un incidente di percorso inaccettabile.

Como

LA FORMAZIONE DEL COMO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Chi è Caqueret: caratteristiche e come lo userà Fabregas

La permanenza nella massima serie è una conditio sine qua non per portare avanti il progetto di crescita graduale della squadra, ed ecco quindi che una neopromossa di provincia diventa la regina del mercato italiano quando la sessione invernale non è arrivata neppure a metà. Dentro un nuovo portiere con esperienza di Champions League, l’ex-Anversa Butez, e l’ex-Betis Assane Diao: gioiello attenzionato da mezza Europa.

Dentro soprattutto Maxence Caqueret, che fino a pochi mesi fa era il titolare del Lione. Una delle squadre più importanti di Francia, nonché una delle favorite per la vittoria dell’Europa League. Un colpo storico, non solo per le cifre (15 milioni più 2 di bonus, il più esoso di sempre) ma anche per l’immagine della società comasca e per ciò che rappresenta aver convinto un giocatore di questo calibro a sposarne il progetto.

Caqueret ha dedicato tutta la sua vita sportiva al Lione, essendo arrivato nel centro di formazione de Les Gones nel 2011 (a 10 anni) ed essendone uscito appena maggiorenne nel 2019: collezionando 236 presenze in totale di cui 184 con la prima squadra. Centrocampista box-to-box, molto dinamico ma dotato anche di grande qualità tecnica, il francese ha iniziato la stagione da titolare, per poi scalare in panchina a fine Ottobre.

Chiuso da giocatori come il veterano Tolisso e il duo di ex-romanisti Matic e Veretout, Caqueret è finito fuori dalle rotazioni. Tanto da aver giocato soltanto 66 minuti nelle ultime 8 partite, di cui da titolare solo la gara di Coupe de France contro il Feignies Aulnoye. Squadra di quarta serie transalpina, dove tra l’altro è stato sostituito alla fine del primo tempo. Per questo, e anche per i gravi problemi finanziari che gravano sulle casse del club, il Lione ha deciso di privarsene, non potendosi permettere di rifiutare una simile cifra.

Como, Fabregas

L’URLO DI CESC FABREGAS CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, ricordi Caqueret? Ora dovrai affrontarlo ancora

I tifosi della Juventus lo ricorderanno poiché, da giovanissimo, contribuì all’eliminazione dell’allora squadra di Maurizio Sarri dalla Champions League. In piena pandemia, il formato della competizione venne rivisitato e trasformato in una sequenza di gare secche verso la finale. Il Lione aveva vinto la gara d’andata per 1-0 al Groupama e al ritorno, con Caqueret titolare, passò il turno, nonostante la sconfitta per 2-1.

Caqueret s’inserisce nel solco lasciato da Sergi Roberto e Perrone, individuati a inizio stagione da Fabregas come i giocatori cardine del suo gioco ma infortunatisi quasi subito. La loro assenza è coincisa con la crisi della formazione lariana e le alternative non si sono rivelate all’altezza, tanto da spingere il tecnico catalano ad inventarsi Da Cunha (anche lui con un passato in Ligue 1 al Nizza) da ex-fantasista a interno di gamba.

Un’ulteriore spinta a tornare sul mercato, con Caqueret che (per caratteristiche) dovrebbe elevare il livello di gioco proposto proprio dal connazionale. Ovvero un giocatore dinamico, capace sia di giocare il pallone con qualità ma anche di sganciarsi per creare situazioni di gioco imprevedibili e sempre mutevoli. Allo stato attuale delle cose, il Como ha speso oltre 30 milioni sul mercato invernale.

Una cifra che, sommata ai circa 50 spesi in estate, rendono il Como la quinta squadra italiana per investimenti profusi in stagione. Davanti all’Inter (circa 75 milioni) e dietro soltanto alla Roma (circa 93 milioni); all’Atalanta (circa 98 milioni); al Napoli (150 milioni); e alla Juventus. (circa 170 milioni) In Europa è appena fuori dalla TOP 30, esattamente alla 31esima posizione, e potrebbe non essere finita qui.

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