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Juve, alla scoperta di Douglas Luiz: tutti i numeri del brasiliano

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La Juve attende con ansia l’arrivo di Douglas Luiz. Di seguito l’analisi dei dati dell’ acquisto più oneroso in questa sessione di calciomercato estiva.

Il brasiliano è atteso a Torino in serata tra le 20 e le 21. Si unirà ai nuovi compagni, sotto l’occhio vigile di mister Thiago Motta, con cui inizierà finalmente a mettersi al lavoro a tre settimane dall’inizio del campionato.

Indice

Il profilo giocatore: efficienza e versatilità

Douglas Luiz potrebbe avere un impatto non da poco sul gioco della Juventus. Le prestazioni nella scorsa Premier League si distinguono non solo per l’efficacia in attacco, ma anche per il proprio contributo difensivo, rendendolo un centrocampista versatile e completo; interprete perfetto del calcio moderno.

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Douglas Luiz of Aston Villa celebrates his goal to make it 3-2 during the Premier League match Aston Villa vs Burnley at Villa Park, Birmingham, United Kingdom, 30th December 2023
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)

I dati nell’ultima Premier League

Passaggi

Luiz ha accumulato un totale di 1763 passaggi riusciti con una precisione dell’ 89,4%. Tale dato evidenzia la sua capacità di mantenere il possesso palla e dettare ritmi di gioco. I 99 tiri lunghi con il 66% di precisione dimostrano come il brasiliano sia abile nel cambiare velocemente il gioco. 53 occasioni create e 31 cross riusciti, Luiz si conferma un giocatore chiave nella costruzione delle azione offensive.

Possesso

Per quanto riguarda il possesso, il brasiliano ha mostrato un ottimo standard, con 2455 tocchi di palla. E’ riuscito a completare 24 dribbling, con una percentuale di successo del 60%. I dati più impressionati sono quelli sulle palle perse, l’ex Aston Villa ha perso il controllo della sfera solamente 31 volte (facendo un paragone importante con un certo Rodri che ne ha perse 32). Con 41 tocchi nell’aria avversaria, Luiz non contribuisce solo alla costruzione dal basso, riversandosi nella parte opposta del campo per la fase conclusiva (ne sono la prova i 9 gol segnati in Premier)

Tiri

Luiz ha segnato 9 gol, superando le aspettative (xG) di 6,97. Ciò significa che il nuovo acquisto della Juventus è un abile finalizzatore. La propria precisione e concretezza sotto porta è sottolineata anche dai 4 gol segnati su rigore.

Difesa

In difesa, il centrocampista ha un impatto davvero significativo. I 38 contrasti riusciti e una percentuale di successo nei duelli del 51,2%, con 23 palloni intercettati, 20 blocchi e 184 palle recuperate fanno di Luiz un giocatore chiave nel rompere le azioni avversarie e recuperare il possesso. Un altro dato positivo è quello che riguarda i 38 soli dribbling subiti nell’ultimo campionato.

Luiz-Motta perfetti per la Juventus

Juventus

THIAGO MOTTA PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Douglas Luiz potrebbe essere l’innesto perfetto nella Juventus di Thiago Motta che aveva già mostrato in precedenza un forte apprezzamento verso giocatori dai caratteri ambivalenti:

I centrocampisti devono saper fare tutto. Difendere, attaccare, saper giocare, fare contrasti, segnare. Qui abbiamo solo giocatori forti, i centrocampisti che abbiamo e che avremo alla fine del mercato saranno centrocampisti che possono fare tutto. Qui ci sono giocatori moderni e giocatori forti. Non dico che tutti devono essere duttili e saper fare tutto. Se sei un fenomeno in ruolo ok, altrimenti serve essere duttili, e qui moltissimi sono così”.

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Calafiori “centrocampista”: la mossa di Spalletti che ha mandato in tilt Deschamps

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Bologna, Calafiori

Regalo di Thiago Motta a Spalletti e ad Arteta. La metamorfosi di Calafiori, la cui posizione ha fatto andare la Francia in cortocircuito.

Due mancini non posso giocare assieme. Non nell’epoca della costruzione dal basso sempre e comunque, al di là di quanto sia innaturale per un mancino difendere con una postura predisposta sul lato destro.

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Bastoni o Calafiori: il dubbio amletico di Spalletti

Il tema della coesistenza “forzata”, dettata dal fatto che l’Italia (in un periodo così arido di talenti, soprattutto al centro dei ranghi serrati) non possa permettersi di lasciare in panchina uno dei suoi migliori giocatori, fra Bastoni e Calafiori è stato un tema per tutta la durata dell’ultima rassegna europea.

Come far convivere due giocatori abituati a battere le stesse zolle di campo? La scelta più ovvia e più immediata, ovvero portare Bastoni al centro del reparto difensivo, sarebbe andata in controtendenza con i dettami declamati da Spalletti nella conferenza stampa di presentazione della Nations League.

Metteremo tutti nella condizione di esprimersi al meglio“. Basta esperimenti, quindi, è il sottotesto che emerge dalle dichiarazioni del tecnico di Certaldo. Già, ma come? Come fare a far convivere due giocatori che si sono segnalati al grande pubblico giocando nella stessa posizione, ovvero da braccetti di sinistra?

Calafiori

LUCIANO SPALLETTI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Luis Enrique indica la strada: esperimento duplicabile?

Uno dei pochissimi esempi di squadra che gioca con due mancini in difesa è il PSG. Sappiamo però che Luis Enrique ha una concezione del calcio estremamente sui generis. Si presentò con due mancini al centro della difesa (in una linea a quattro, per giunta) anche ai penultimi Europei: quando allenava la Spagna.

Esperimento sconfessato quasi subito. Un’impostazione farraginosa e una fase difensiva disastrosa lo portarono a correre ai ripari, adattando Rodri sul centrodestra. Esperimento replicato (seppur solo in parte) quest’anno in Francia, data la necessità di far convivere Pacho e Lucas Beraldo: rivelazione della scorsa Ligue 1.

Nell’impostazione a tre di Luis Enrique l’ecuadoriano gioca al centro del reparto, con il brasiliano (più bravo a scivolare sulla linea laterale in fase di costruzione) dirottato sul centrosinistra. Una soluzione parzialmente adottato anche dallo stesso CT azzurro, con però l’aggiunta di una variante tattica inaspettata.

Riccardo Calafiori, Bologna

Le scalate di Calafiori

Orfana di Barella, l’Italia si schiera con il redivivo Tonali e con l’energico Frattesi ai lati della sorpresa di serata: Samuele Ricci del Torino. Nei primi minuti di gara, quelli in cui l’Italia imbarca acqua e non affonda per miracolo, “Samu! Samu!” è l’indicazione maggiormente udibile a provenire dalla panchina degli azzurri.

Il metronomo granata appare spaesato. Frastornato da un compito per lui inedito, ovvero una salida lavolpiana dove il vertice basso del rompo di centrocampo diventa perno centrale di un trittico difensivo. Praticamente un unicum nella storia del calcio, ma il cervellotico esperimento inizia a carburare.

Quando Ricci si abbassa, Bastoni scivola sul centrosinistra. Posizione a lui più congeniale, essendo il ruolo che ricopre abitualmente nell’Inter. E Calafiori? Calafiori viene dentro il campo, avanzando la propria posizione e andando a posizionarsi alla sinistra di Tonali: che nel frattempo si era accentrato.

Calafiori

Euro 2024: Luciano Spalletti ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Metamorfosi kafkiana: ora al top in Premier

La variante tattica, adottata per supplire all’assenza di Barella e andare a (ri)comporre quel centrocampo “di gamba e muscoli” che Spalletti aveva predicato nel pre-gara, funziona a meraviglia. La Francia è una squadra senza equilibrio, dove i quattro attaccanti fanno una fase sola e il neo-milanista Fofana girovaga per il campo.

Le incursioni di Frattesi e Calafiori vanno a nozze con una squadra così lunga e sfilacciata, con i francesi che vengono fatti a fette dalle taglienti transizioni azzurre. La pressione dei transalpini, asfissiante nei primi exit poll di partita, viene alleggerita dalla regia di Ricci e Bastoni. Il difensore nerazzurro risulta essere più confident in prima costruzione, una volta riportato all’interno della sua comfort zone.

Difficilmente questo esperimento sarà replicato quando il tecnico italiano tornerà ad avere tutti gli effettivi a disposizione, ma certamente la metamorfosi di Calafiori è totale. Non più solo un difensore, un terzino o un braccetto ma un giocatore totale. Dotato di grande gamba, ottima tecnica e di una fine intelligenza calcistica. Il regalo di Motta a Spalletti (e ad Arteta) è un giocatore ritrovato, degno dei massimi sistemi.

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Paradosso Frattesi: capocannoniere con l’Italia e riserva nell’Inter

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Italia, Frattesi

Sontuosa la prestazione di Davide Frattesi con la maglia della nazionale, un gol e una doppietta sfiorata. Il centrocampista fatica a trovare spazio nell’Inter.

Indice

La partita

Bastano pochi minuti per intravedere di che pasta sia fatto Davide Frattesi. Il giocatore alla ripresa recupera un pallone e con un filtrante lo dirige verso Retegui. Da qui il centrocampista individua un pertugio tra la difesa francese e con un inserimento fulmineo riceve palla e insacca alle spalle di Maignan, realizzando la rete del vantaggio azzurro.

Poco dopo lo stesso giocatore sfiorerà la doppietta colpendo di testa, ma questa volta il portiere francese compie un miracolo e gli nega la gioia del gol. Poco dopo il giocatore dell’Inter dovrà abbandonare il campo per un fastidio all’interno coscia: si presuppone che sia semplice stanchezza.

Inter-Frattesi

Italia Frattesi-dipendente

Il giocatore in Nazionale è sicuramente il più decisivo della compagine guidata da Luciano Spalletti. Il centrocampista eccelle in inserimenti, recupera palloni e segna anche.

Paradosso Inter

Con il club la storia appare diversa. Per ora il centrocampista ha collezionato solo 53 minuti di gioco totali con i nerazzurri. Questo è dovuto anche al fatto che Inzaghi lo adoperi come jolly, in grado di entrare e spaccare a metà il match. Sicuramente le ultime prestazioni faranno da monito.

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L’Italia batte Francia dopo 16 anni

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Italia, Juventus

L’Italia dopo 16 anni torna a battere la Francia, non capitava dal 2008. In casa loro ciò non succedeva da 70 anni, precisamente dall’11 aprile 1954.

L’Italia vince a 16 anni dall’ultima volta

Fino a ieri sera erano passati ben 16 anni dall’ultima volta che gli azzurri avevano battuto la formazione francese in una gara ufficiale. Era precisamente il 2008, nella partita che valeva il passaggio ai quarti di finale dell’Europeo. In campo quella sera per la nazionale scesero in campo Buffon, Panucci, Grosso, Chiellini, Gattuso, Toni, De Rossi, Cassano, Zambrotta, Perrotta, Pirlo, guidati dal CT Roberto Donandoni.

La formazione azzurra si impose per 2-0 con le reti di Andrea Pirlo e Daniele De Rossi.

In casa loro non accadeva dal 1954

Un altro dato interessante è quello che riguarda l’ultima vittoria ottenuta al di là delle Alpi. Non accadeva infatti di portare i tre punti a casa dal 1954, precisamente domenica 11 aprile alle ore 15. Caso strano e singolare, gli Azzuri si imposero con lo stesso risultato (3-1 sulla Francia) e proprio a Parigi.

In campo allora scesero per l’Italia Ghezzi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, Tognon, Nesti, Boniperti, Pandolfini, Galli, Capello, Frignani. Andarono in gol Galli per due volte e Pandolfini.

italia

LUCIANO SPALLETTI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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