Focus
Juventus: Kolo Muani è gia imprescindibile

Anche contro l’Empoli il nuovo attaccante francese della Juventus è risultato decisivo con la doppietta che ha ribaltato la sfida in pochi minuti.
Kolo Muani si è già preso la Juventus? Sembrerebbe proprio di sì. Nella sfida contro l’Empoli delle 12:30 l’attaccante francese ha messo a segno una doppietta che ha ribaltato il risultato. I bianconeri erano andati sotto dopo pochi minuti con il gol dell’ex di De Sciglio, e all’intervallo sono rientrati negli spogliatoi in svantaggio.
All’inizio della ripresa, però, l’ex attaccante del PSG ha deciso praticamente da solo la sfida, mettendo a segno due gol in pochissimi minuti che hanno di fatto spianato la strada agli uomini di Thiago Motta verso la vittoria (4-1, con le altre reti di Vlahovic e Conceicao nel finale).
Tre gol in due partite di campionato: l’impatto clamoroso di Kolo Muani

Photo Source: Sito ufficiale della Juventus.
Con le due reti messe a segno quest’oggi, e considerando quella al suo esordio in maglia bianconera contro il Napoli, Kolo Muani ha già siglato tre reti dal suo arrivo in Serie A.
Un impatto quasi devastante, sicuramente una boccata d’ossigeno per Thiago Motta, che ringrazia l’attaccante francese. Un approccio molto simile a quello che ebbe Piatek, centravanti polacco che, quando passò dal Genoa al Milan nel gennaio del 2019 mise a segno cinque reti in altrettante gare.
La speranza dei tifosi bianconeri, però, è che il rendimento di Kolo Muani possa essere più duraturo rispetto a quello dell’ex attaccante rossonero.
editoriale
Fiorentina, “anatomia di una caduta”

10 punti in 10 partite suonano come un campanello di allarme nelle menti di tifosi, cosa è successo alla bella Fiorentina delle prime fasi di stagione?
A differenza del film Anatomia di una caduta -(Anatomy of a Fall) è un film del 2023 diretto da Justine Triet, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes – , che inizia con un evento tragico quasi come a preannunciare la sofferenza che pervaderà il resto della narrazione, la stagione della Fiorentina inizia in modo promettente. Fino a dicembre, infatti, si parlava della nuova viola targata Palladino come una delle possibili outsider del campionato, pronta a lottare per un piazzamento in Champions League, anche grazie al quarto posto vacante lasciato da una tra Milan e Juventus, complicate dalle difficoltà interne di entrambe le squadre.
Ma poi arriva la “caduta”: 10 punti nelle ultime 10 partite di Serie A, 8 sconfitte nelle ultime 16 (che diventano 9 includendo anche il Panathinaikos). Quattro mesi di “caduta libera”, simili a quella del personaggio di Samuel nel film, coinvolto nella tragica caduta su cui si basa la trama. E questa discesa sembrerebbe aver avuto inizio proprio a Firenze, proprio qualche mese fa, a partire da quel lunedì di Monza, passando per Verona, per culminare nella “caduta” casalinga contro il Como.
L’ombra della Fiorentina di Italiano
Il periodo di risultati altalenanti della Fiorentina sembra effettivamente mettere in discussione l’operato di Raffaele Palladino, che, all’inizio della stagione, era considerato una figura capace di portare la squadra a nuovi traguardi, anche grazie al doppio impegno tra Champions League e campionato del Bologna che avevano in qualche modo alterato la percezione parallela del lavoro dei due allenatori ( con la posizione sostanzialmente invertiva che vedeva il Bologna indietro rispetto alla viola) . Palladino era visto da molti come un degno sostituto di Vincenzo Italiano, o forse addirittura come una figura in grado di migliorare ulteriormente il lavoro del precedente allenatore,.
Tuttavia, con i recenti risultati, la situazione sta cambiando rapidamente. Se inizialmente Palladino sembrava destinato a costruire qualcosa di solido e ambizioso per il futuro, l’andamento della squadra negli ultimi due mesi, in particolare, sta alimentando dubbi sulla sua capacità di mantenere le promesse. A rendere ancora più complicata la situazione c’è l’ombra di Vincenzo Italiano, ormai non più protagonista a Firenze, ma la sua presenza resta comunque ingombrante. Il segno profondo che ha lasciato sulla squadra è evidente: due finali consecutive, una finale di Coppa Italia e ottimi piazzamenti in campionato sono risultati che, almeno fino a ora, sembrano difficili da eguagliare o superare.

Vincenzo Italiano
La decisione spetta alla dirigenza
Se è vero che “Il passato non ha mai visto il futuro, e il futuro non ha mai visto il passato,” allora le due versioni della Fiorentina dovrebbero essere considerate irrimediabilmente distanti, due realtà differenti che sembrerebbero difficili da paragonare. Eppure, così non è. La Fiorentina, pur avendo affrontato grandi cambiamenti negli ultimi anni si trova saldamente ancorata nella parte destra della classifica. È ormai una habitue delle fasi finali della Conference League, una competizione che, fin dalla sua creazione, ha sempre visto una squadra italiana contendersi i primi posti.
La Fiorentina è senza ombra di dubbio una realtà destinata a diventare sempre più grande e a rafforzarsi ulteriormente, anche grazie alla dirigenza ricchissima che ha a già dimostrato la voglia di crescere e di credere fortemente nel progetto, la quale non si accontenterà di un ottavo posto e di due finali consecutive, per di più tutte culminate con delle sconfitte.
La voglia di migliorare è palpabile; saprà Palladino essere l’uomo giusto per guidare la squadra chiamata a fare il salto di qualità?
Focus
Karius e la cura Shalke 04: il passato è alle spalle

Dopo delusioni cocenti, Loris Karius rinasce. In 2. Bundesliga l’estremo difensore dello Shalke 04 è tornato protagonista, risultando il migliore dei suoi.
Solo fino a qualche settimana fa, se si googlava il suo nome i risultati erano sempre monotematici: Karius gossip e vacanze. Tutto strettamente legato alla dolce metà del portiere ex Liverpool, Loris Karius, Diletta Leotta. Oggi però è tutta un’altra storia.
Una montagna da scalare
Un vecchio adagio dice che, il modo migliore per raggiungere la luna sia fare una montagna con le delusione e salirci su, cosi da poter pensare di raggiungerla più facilmente. Questo è Loris Karius. Il 32enne portiere tedesco di delusioni ne ha avute tante. Le due papere in Champions contro il Real Madrid nel 2018, gli erroracci con il Besiktas e gli ultimi anni sbiaditi costituiscono un Everest di momenti no.
Ma le situazioni possono cambiare, e dalle delusioni si può ripartire. E dopo quasi un anno da svincolato, il nativo di Biberach an der Riß ha deciso di ripartire dalla Zweite Bundesliga con lo Shalke 04. La Germania che, dopo le ottime prestazioni con il Mainz, lo aveva lanciato nel panorama mondiale facendogli guadagnare la chiamata del Liverpool. Tutto questo, però, dieci fa. Un altra vita.

Loris Karius (Photo by Cody Froggatt/News Images)
Gossip, gossip, solo gossip
Anzichè di calcio giocato, del portiere tedesco è stata la stampa rosa a parlare molto di lui. Negli ultimi tempi solo foto in barca, post sui social, matrimonio con il volto di Dazn Italia Diletta Leotta e la nascita della loro primogenita Aria. Situazioni che si addicono più a un attore che ad un calciatore.
Di calcio giocato se n’è ricominciato a parlare solo alla fine del mese di gennaio. L’ex Liverpool ha firmato un contratto fino al 2025 con lo Shalke 04, che ha deciso di dargli fiducia. La squadra tedesca, in forte difficoltà in campionato, sembra aver avuto ragione. Con Karius tra i pali, i Blue Reali hanno ottenuto 2 vittorie su 2,un solo gol preso e soprattutto tanta qualità nelle parate. Un inizio che non ci si aspettava, ma molto incoraggiante visto il tempo di inattività.
La ripartenza di Karius
Ripartire non è mai una cosa semplice. Specialmente se si hanno 32 anni. Prima dello Shalke c’era stata la suggestione Como, mai veramente concreta. Adesso con lo Shalke sembra aver ritrovato quella voglia di calcio giocato che non lo pervadeva da tempo.
E’ arrivato, si è preso la titolarità e con ottime parate contro Munster e Hertha ha aiutato la squadra di Gelsenkirchen a vincere. Da non sottovalutare anche lo stato fisico, decisamente molto buono del portierone tedesco.
Adesso non resta che prendersi Google, magari soprattutto per il calcio giocato e non solo per i gossip.
Focus
Hellas Verona, Tengstedt rientra e incide: è l’uomo salvezza

Casper Tengstedt è tornato in campo nella partita persa dall’Hellas Verona contro il Bologna. Il danese ha subito messo in crisi dal difesa rossoblu.
Prima il gol in fuorigioco, dopo l’assist per Mosquera che ha riaperto la partita: l’ex Benfica è tornato e ha dimostrato subito la sua importanza per la compagine scaligera.
Hellas Verona, Tengstedt si carica la salvezza sulle spalle
Dopo più di un mese l’attaccante è tornato a calcare il campo da gioco, in seguito all’infortunio rimediato durante la trasferta di Venezia. Contro la Juventus è tornato tra i convocati ma non ha preso parte alla gara persa poi 2-0 dai suoi, invece nella 28esima giornata è subentrato a Bernede a inizio ripresa.
Sul risultato di 0-1 l’allenatore Zanetti ha deciso di inserire un altro attaccante al fianco di Sarr per provare ad arrivare al pareggio e ci sarebbe riuscito se il danese non fosse stato in leggero offside prima di insaccare alle spalle di Skorupski. Poco dopo ha un’altra occasione per pareggiare la partita ma la conclusione finisce alta da ottima posizione.

Casper Tengstedt during Taca de Portugal 23/24 4th round game between SL Benfica and FC Famalicao at Estadio Da Luz, Lisbon, Portugal. (Maciej Rogowski)
Poi il rosso a Valentini e il raddoppio di Cambiaghi hanno indirizzato la partita in favore della squadra di Italiano. All’80’ però l’invenzione dell’11 che arriva sul fondo e mette un cross basso perfetto per Mosquera che con un po’ di fortuna riesce a riaprire la partita.
In vista delle prossime gare (maggior parte scontri diretti) Tengstedt sarà fondamentale in fase realizzativa e i suoi gol possono veramente salvare l’Hellas Verona dal baratro della Serie B.
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