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Juventus, Nico Gonzalez un investimento che non convince

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Scaloni

Dopo l’eliminazione in Champions, esplode il caso Nico Gonzalez in casa Juventus: costato quasi 40 milioni, l’argentino delude ancora.

L’eliminazione della Juventus ai playoff di Champions League contro il PSV Eindhoven ha scatenato un’ondata di critiche nei confronti di Thiago Motta e delle sue scelte, soprattutto quelle riguardanti gli acquisti estivi.

Tra queste, spiccano la decisione di tenere in panchina per oltre 70 minuti Thuram, il centrocampista più in forma dell’organico, l’impiego di un Koopmeiners febbricitante e, soprattutto, la gestione di Nico Gonzalez. L’esterno argentino è rimasto in campo per tutti i 120 minuti, senza mai dare l’impressione di poter fare la differenza. E proprio su di lui si è acceso il dibattito più acceso tra i tifosi bianconeri.

A pesare è anche l’obbligo di riscatto scattato di recente, che ha reso Gonzalez un giocatore della Juventus fino al 2029. Un’operazione che, tra prestito, riscatto e bonus, sfiora i 40 milioni di euro. Un investimento importante che, finora, non ha prodotto i frutti sperati: appena tre gol in maglia bianconera e un infortunio che lo ha tenuto fuori per oltre due mesi.

Juventus, Nico Gonzalez

NICOLAS GONZALEZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, in estate spese eccessive

Al di là delle prestazioni deludenti, un altro problema è la sua collocazione tattica. Nico Gonzalez ha già cambiato più ruoli in stagione: ha giocato a destra (sua posizione naturale), a sinistra e persino come punta centrale in assenza di Vlahovic. Anche contro il PSV la sua posizione è apparsa discutibile: inizialmente schierato a sinistra per far spazio a Conceição, è rimasto lì anche dopo l’ingresso di Yildiz: scelta, questa, che ha lasciato perplessi tifosi e addetti ai lavori.

Oltre a lui, anche Koopmeiners e Douglas Luiz non stanno ripagando le aspettative. Una campagna acquisti che, al momento, non sembra aver portato il salto di qualità atteso e che ha alimentato i dubbi sulla strategia della società.

Resta da capire se Nico Gonzalez riuscirà a smentire le critiche e a dimostrarsi un valore aggiunto fino a fine stagione, ma il tempo per convincere i tifosi inizia a scarseggiare.

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Tonali si è ripreso l’Italia: merito della squalifica?

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Germania-Italia

Sandro Tonali è tornato a mettersi in mostra al pubblico italiano, sfoggiando una forma smagliante grazie anche ai ritmi della Premier League.

L’ex centrocampista del Milan nel complesso della doppia sfida contro la Germania ha offerto una buona prova, specialmente a San Siro. C’è però da ricordare che è stato fermo 8 mesi per via della squalifica.

Tonali, evoluzione da top player

Dalla Carabao Cup vinta la settimana scorsa fino gol che ha aperto le marcature nella gara d’andata dei quarti di Nations LeagueSandro Tonali è tornato definitivamente e Spalletti se lo gode.

Dal ritorno in campo ad agosto con la maglia del Newcastle ha dimostrato una grandissima preparazione atletica, oltre che la sua straordinaria tecnica individuale palla al piede. Nel centrocampo azzurro insieme a Barella è riuscito a imporsi ma contro giocatori del calibro di GoretzkaMusiala e Kimmich è stato molto difficile condurre il gioco.

Italia, Spalletti tonali

SANDRO TONALI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nonostante ciò alle solite giocate di fisico e tecniche si sono aggiunti inserimenti continui per infoltire l’area di rigore e aumentare le opzioni per l’ultimo passaggio. L’occasione di Kean nel secondo tempo della sfida di San Siro ne è la dimostrazione.

Da quando è rientrato dalla maxi squalifica per scommesse sportive illecite ha collezionato 35 presenze tra tutte le competizioni con la maglia del Newcastle, conquistando anche un trofeo che da quelle parti mancava da più di mezzo secolo. Forse la frustrazione per l’obbligo di stare lontano dai grandi palcoscenici per così tanto tempo ha inciso positivamente sul ragazzo.

In vista dei prossimi impegni il C.T. può contare su un giocatore completo che se messo nelle condizioni di rendere non delude mai le aspettative.

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Serie A, clean sheet: guida l’Inter, seguono Napoli e Roma

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Inter

Arrivati alla 3oesima giornata di Serie A, è tempo di fare il bilancio dei clean sheet prima del rush finale. Ecco la classifica con le prime posizioni.

Chiudere un match con la porta inviolata è segno di ottima solidità difensiva ma anche grande capacità di tenere il pallone. In questo è molto brava l’Inter che guida questa speciale classifica.

Clean sheet in Serie A, comanda l’Inter ma sono in 3 in agguato

“Se non prendi gol, non puoi perdere”, questo detto racchiude l’importanza del clean sheet nel calcio e per questo motivo durante un’intera stagione è fondamentale collezionarne tanti per raggiungere gli obiettivi prefissati.

È di questa filosofia l’Inter di Simone Inzaghi, che in 30 giornate ha chiuso 12 volte un match senza subire gol. Merito della linea difensiva ma anche di un ottimo Sommer. Una media quasi del 50% che lancia i nerazzurri dritti verso lo Scudetto.

Subito sotto però, a quota 11, ci sono JuventusNapoli Roma. I giallorossi di Ranieri hanno raccolto negli ultimi tempi diverse vittorie di misura per 1-0, incrementando il numero di clean sheet e punti allo stesso tempo. Discorso diverso per i bianconeri che a causa di diversi 0-0 a inizio stagione non sono riusciti a sfruttare a pieno la prestazione della difesa.

Juventus clean sheet

L’URLO DI MICHELE DI GREGORIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ultima del trittico ma non per importanza c’è la squadra di Conte che grazie anche all’ottimo Alex Meret sta lottando per lo Scudetto e con altre prestazioni di livello potrebbe non essere così impossibile.

Subito sotto, al 5° posto a pari merito, ci sono l’Atalanta di Gasperini e il Milan con 10 clean sheet. Entrambe però devono alcune di questi agli 0-0, soprattutto la Dea. Il merito però per i rossoneri va riconosciuto in gran parte a Mike Maignan, autore di veri e propri miracoli.

A sorprendere tutti però è il bottino conquistato da Leali del Genoa che da quando è diventato il titolare del Grifone ha chiuso ben 8 partite con la porta inviolata. Chiude questa speciale classifica Stefano Turati, con 2 soli match senza subire gol (contro Fiorentina Hellas Verona).

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Serie A, bomber per stadio: un Ciro per Roma e Napoli

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Immobile

Il sito di statistiche Transfermarkt ha stilato la classifica dei bomber ancora in attività di ciascuno stadio dell’attuale Serie A. A Roma c’è una sorpresa.

Questa lista include dunque giocatori che tutt’ora militano in qualche campionato, anche se non più in Italia. Per le città delle big ci sono certezze e sorprese.

Serie A, classifica bomber per stadio: comanda Immobile

Guida questa speciale classifica Ciro Immobile, icona della Lazio e oggi al Besiktas, che allo Stadio Olimpico ha collezionato la bellezza di 120 gol (su 207 totali). L’ex attaccante della Nazionale dunque ha sbaragliato anche tutti i rivali di sponda giallorossa.

Al secondo posto c’è un altro “Ciro” (soprannome affettivo affibiatogli dai tifosi del Napoli) ma che di cognome fa Mertens. Il belga ha sentito gridare il suo nome dal pubblico del Maradona 95 volte e oggi condivide il reparto offensivo con un altro ex azzurro, Victor Osimhen.

Chiude il podio il bomber di Milano, colui che porta ancora oggi in alto i colori nerazzurri e si tratta di Lautaro Martinez. Ormai il giocatore più importante dell’Inter, alla Scala del Calcio è andato a rete già 75 volte.

Inter serie a

L’ESULTANZA DI LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Passando ai colori bianco e nero, contando solo il nuovo impianto Allianz Stadium, in cima ai marcatori c’è Paulo Dybala, oggi calciatore della Roma. La Joya ha collezionato 68 gol in quella che fino a qualche anno fa era casa sua.

Un solo gol più sotto c’è l’altra sponda di Torino, quella granata, che ovviamente non poteva che essere rappresentata da Andrea Belotti. Il gallo, oggi al Benfica, è l’ultimo di questa classifica ad aver segnato più di 50 reti nello stesso stadio.

Al 6° e 7° posto a pari merito con 36 centri ci sono l’ex cagliaritano Joao Pedro, e l’idolo del Dall’Ara Riccardo Orsolini. Per l’Atalanta invece c’è un nome clamoroso che non ricopre nemmeno il ruolo di attaccante ed è quello di Mario Pasalic con ben 35 gol.

La new entry di questa stagione, il Como di Fabregas, porta un giocatore che in questi anni è stato il simbolo della cavalcata verso la Serie A e si tratta di Alessandro Gabrielloni, che al Sinigaglia ha segnato 34 reti.

Per il Ferraris, sponda Genoa visto che la Sampdoria non milita attualmente in A, sorpresa c’è il nome di Marco Carparelli. Classe ’76 ancora in attività al San Filippo Neri, ha militato in rossoblu dal 2000 al 2003 segnando 33 gol davanti al proprio pubblico.

Venezia

Joel Pohjanpalo ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ha lasciato il Venezia proprio nell’ultima sessione di mercato ma ha lasciato anche un segno indelebile nella storia del club veneto. Al Penzo ogni tanto si sente ancora il nome di Pohjanpalo che ha fatto gioire i suoi tifosi per 29 volte.

Firenze invece il nome del bomber del Franchi non piacerà ai tifosi viola ma grazie a quei 20 gol si è guadagnato il passaggio alla Juventus, si tratta di Dusan Vlahovic.

L’Hellas Verona si posiziona al 13° posto grazie a un giocatore che è rimasto a Verona ma ha cambiato maglia, Juanito Gomez (27 centri).

Poco più sotto, anche stavolta a pari merito, ci sono Massimo Coda Dany Mota, rispettivamente bomber di Via del Mare U-Power Stadium (25 gol ciascuno).

Chiudono questa speciale classifica Roberto Pereyra per l’UdineseBaray per il Parma, entrambi a quota 19 reti. Infine per la Computer Gross Arena Castellani c’è Bajrami 12 reti.

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