Focus
Napoli, Anguissa in missione per il piccolo Daniele
Frank Zambo Anguissa è la vera arma in più del Napoli in questo momento. Il centrocampista camerunense sembra spinto da una motivazione superiore.
Nel Napoli primo in classifica, che ieri ha ribaltato la Juventus dopo la grande vittoria di Bergamo della scorsa settimana, il giocatore più decisivo del momento è Franck Zambo Anguissa. Il centrocampista camerunense è una forza trainante per gli azzurri: due assist a Bergamo, un gol contro i bianconeri e un’infinità di duelli vinti.
Dal 14 dicembre scorso, Anguissa ha partecipato direttamente a sette gol del Napoli in sette partite di campionato. Ha segnato contro Udinese, Genoa, Hellas Verona e Juventus, fornendo assist contro il Grifone e poi con Fiorentina e Atalanta.
In queste ultime due gare, ha dominato contro avversari di altissimo livello come Ederson, Thuram e Koopmeiners, a dimostrazione di una condizione fisica e mentale straripante.
La fiducia di Conte
Antonio Conte, dal suo arrivo sulla panchina azzurra, ha sempre creduto nelle qualità di Anguissa. In estate dichiarò che lui e Lobotka formano una delle coppie di centrocampo più forti al mondo.
Il lavoro del tecnico salentino su Anguissa, però, è evidente: neanche nell’anno dello Scudetto il camerunense era stato così determinante. Conte gli ha chiesto di segnare 8 gol in questo campionato e, considerando che è già arrivato a quota 5, diciamo che siamo sulla buona strada.
L’allenatore partenopeo, in soli sei mesi, l’ha reso un giocatore totale, decisivo e dominante in entrambe le fasi.
Napoli e il legame con Daniele
Oltre al lavoro sul campo, però, Anguissa sembra spinto da una motivazione che va oltre il calcio. Il centrocampista aveva instaurato un legame speciale con Daniele, un giovane tifoso azzurro scomparso prematuramente a soli 13 anni a causa della leucemia.
Due anni fa, scoperta la malattia, il Napoli esaudì il desiderio di Daniele di incontrare la squadra e ne nacque un legame profondo tra il ragazzo e l’ambiente azzurro.
Tra tutti i giocatori, Anguissa sembra essere stato il più toccato dalla vicenda. Ogni gol è dedicato al piccolo Daniele, un gesto che il camerunense compie quasi con le lacrime agli occhi.
La sua determinazione e il suo spirito in campo sembrano guidati da una motivazione ultraterrena, una missione per onorare la memoria di quel giovane tifoso che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti.
Focus
Atalanta, presto l’affondo per Raspadori: come giocherebbe con Gasperini
L’Atalanta torna su Giacomo Raspadori. Dopo il corteggiamento estivo, la Dea punta di nuovo il classe 2000, in uscita dal Napoli.
L’Atalanta è alla ricerca di rinforzi offensivi per il prosieguo della stagione e non ha mai abbandonato l’idea di portare a Bergamo Giacomo Raspadori. Già in estate, la Dea aveva tentato di acquistarlo, ma il tempismo sbagliato aveva fatto sfumare l’operazione. I nerazzurri si mossero negli ultimi giorni di mercato, quando il Napoli, che non aveva ancora chiuso per Lukaku, non volle privarsi del giocatore.
Oggi, però, la situazione è cambiata: il classe 2000 fatica a trovare spazio nello scacchiere di Antonio Conte e gradirebbe una nuova destinazione che possa offrirgli più continuità e fiducia.
L’Atalanta dovrà comunque fare i conti con la concorrenza della Roma. Molto dipenderà dalle mosse del Napoli, che sta valutando un nuovo innesto in avanti dopo la cessione di Kvaratskhelia.
In ogni caso, l’affare richiederà un investimento importante, visto che il club partenopeo valuta il giocatore almeno 25 milioni di euro.
Atalanta, perché Gasperini vuole Raspadori
Raspadori è un profilo ideale per il gioco di Gasperini. La sua capacità di legare i reparti, svariare su tutto il fronte d’attacco e muoversi tra le linee lo rendono una pedina estremamente versatile.
Con la sua intelligenza tattica, potrebbe agire da seconda punta o trequartista in un 3-4-1-2 ma anche più esterno in un 3-4-2-1. Rispetto a Lookman, Raspadori offre meno esplosività, ma più qualità nel fraseggio e nella costruzione del gioco.
La sua abilità nella gestione del pallone si sposerebbe perfettamente con il sistema di Gasperini, che richiede agli attaccanti di partecipare attivamente alla manovra. Inoltre, la sua duttilità consentirebbe all’Atalanta di variare le soluzioni offensive in base agli avversari.
Gli aspetti da migliorare
Nonostante le qualità tecniche e tattiche, Raspadori ha alcuni aspetti da migliorare per diventare un punto fermo dell’Atalanta. Ovviamente dovrebbe lavorare sulla finalizzazione, un aspetto fondamentale per qualsiasi attaccante, ma più di tutto, dovrà affinare la capacità di reggere i contrasti fisici contro difese più robuste, un elemento che in Serie A, e nel gioco di Gasperini soprattutto, fa la differenza.
Con le giuste indicazioni di Gasperini e un ambiente che favorisce la crescita dei giovani, Raspadori potrebbe trovare a Bergamo il terreno ideale per esplodere definitivamente.
Focus
Juventus, chi è Renato Veiga e come cambia i bianconeri
La Juventus batte un colpo importante sul mercato, è in arrivo il difensore di proprietà del Chelsea, Renato Veiga, operazione in prestito fino a giugno.
La Juventus ha finalmente trovato il difensore che dovrà sostituire Gleison Bremer dopo l’infortunio rimediato nella partita di Champions contro il Lipsia, si tratta di Renato Veiga, andiamo a scoprire un po’ il nuovo acquisto bianconero.
Juventus, carriera e caratteristiche di Veiga
Carriera
Veiga nasce nel 2003 a Lisbona e muove i suoi primi passi nel mondo del calcio fra le giovanili dello Sporting Lisbona. Il suo percorso parte davvero sin dalla tenera età, a 7 anni, prima che nel 2016, il difensore lusitano passi al Real Sport Clube di Queluz per tre stagioni e venga successivamente ripreso dallo Sporting, che lo ri-accoglie all’interno del proprio sistema e gli permette una crescita graduale dall’Under 17 sino alla seconda squadra. Pur non avendo mai esordito con Amorim, il classe ‘03 è stato più volte convocato in prima squadra. Tuttavia, la voglia di emergere lo porta a trasferirsi all’Augsburg nell’annata ‘22/’23 in prestito con diritto di riscatto. Una stagione da 638’ complessivi in Bundesliga che non gli valgono la permanenza, ma l’interesse da parte del Basilea che lo acquista per 4,6 milioni di euro. I più di 2000’ accumulati gli valgono la chiamata del Chelsea che investe una cifra importante, ovvero 14 milioni di euro. Maresca gli regala qualche spezzone di partita in Premier, dandogli però fiducia in Conference League dove gioca da titolare e per 90’ tutte le sei partite della fase campionato, siglando anche due gol e un assist.
Caratteristiche
Veiga è un giocatore estremamente duttile, capace di ricoprire più ruoli: dal centrale al braccetto, passando per il terzino sinistro e il mediano davanti alla difesa. Un vero e proprio jolly che garantisce un’alternativa utile a Thiago Motta in un pacchetto arretrato che aveva bisogno di nuova linfa sia al centro che sulle fasce laterali. Oltre alla grande versatilità, Veiga è un giocatore dotato di grande fisicità: alto 1.90m e con un fisico imponente, è uno specialista nei duelli aerei e può diventare un fattore importante anche sui calci piazzati. Veiga, con ogni probabilità, potrà ricoprire diverse posizioni, dal centrale difensivo a quella di terzino sinistro, senza dimenticare la possibilità di occupare uno dei due ruoli in mediana, come già visto con i Blues.
Focus
Juventus, segnali negativi dopo la sfida contro il Brugge
Juventus, dopo la vittoria convincente contro il Milan serviva una conferma che garantisse alla squadra di Motta una continuità di cui l’ambiente aveva bisogno.
Se da un lato la gara di ieri, finita 0-0, può far sorridere, dal momento che assicura matematicamente la qualificazione ai playoff, allo stesso tempo la partita contro il Brugge evidenzia una statistica che non piacerà agli uomini di Motta. Un dato che segna un considerevole passo indietro dopo le partite contro Milan e Atalanta, che avevano evidenziato un netto miglioramento nella proposta di gioco dei bianconeri.
Juventus, la statistica che fa rabbrividire
Il risultato finale per 0-0 porta con sé una prestazione sotto tono che si può riassumere con un solo tiro in porta nei 90 minuti, quello di Locatelli al minuto 85.
La statistica, rilanciata da Opta, fa notare che non si vedeva un dato simile in Champions Ligue da Lille-Bayern Monaco del 23 ottobre 2012.
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