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Napoli-Milan: Gattuso, Higuain, Galli e altre curiosità

Il match serale della 30esima giornata tra Napoli-Milan rievoca nella mente dei tifosi e degli addetti ai lavori ex e curiosità degne di essere ricordate.
Uno sguardo al passato tra sfide, ex ed altro, tra le due squadre che domenica sera si affronteranno con un unico risultato: la vittoria, perchè un pareggio probabilmente le metterà fuori dai loro obiettivi.

IL PALLONE DELLA SERIE A 2024-2025 ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Gattuso e Ancelotti: nel segno di Napoli-Milan
Con questi due nomi introduciamo il tema del “doppio”, in tutti i sensi. Carlo Ancelotti e Rino Gattuso rappresentano infatti quei protagonisti che vivono due vite “calcistiche”. Per il calabrese, quella da giocatore è a tinte rossonere, mentre da allenatore si colora anche di azzurro.
Allo stesso modo, “Carletto” è diviso tra anni in cui ha scritto pagine indelebili al Milan e due stagioni comunque intense alla guida del Napoli.
Entrambi però, sono accomunati da una statistica particolare. Le sfide contro i meneghini, sulla panchina dei partenopei, non presentano un bilancio esaltante: Gattuso ha disputato 3 partite, con un record di 1 vittoria, 1 pareggio e 1 sconfitta, ma soprattutto nessun successo tra le mura amiche del “Maradona”. Sono 4 invece i precedenti per Ancelotti, con 1 vittoria, 2 pareggi e 1 sconfitta.
Higuain, dente avvelenato
Quello tra il Napolie Gonzalo Higuain è uno dei rapporti più viscerali della storia del calcio italiano. Con i partenopei ha collezionato 146 presenze, 91 gol e 26 assist. Come se non bastasse nel mezzo c’è stato anche il record di reti in una singola stagione di Serie A (ora in coabitazione con Immobile).
Tre stagioni fatte di emozioni intense. Poi all’improvviso il passaggio, mai perdonato dai tifosi del Napoli, alla Juventus. Da quel giorno, “el pipita” è tornato al “Maradona” 5 volte, centrando il bersaglio in 3 occasioni e spesso rivolgendo una rabbiosa esultanza nei confronti dello spicchio di stadio riservato alla dirigenza. Anche con la maglia del Milan, l’argentino è tornato a fare visita ai partenopei, senza però trovare la via del gol. Il bilancio generale da ex contro il Napoli, racconta di 9 precedenti e 6 timbri.
La maledizione del Milan di Giovanni Galli
Se fosse stato un film, quel Napoli-Milan sarebbe stato sicuramente un noir a temi hitchcokiano. Una cosa è certa: uno scenario sicuramente poco piacevole per il protagonista della storia. Stiamo parlando di Giovanni Galli, grande portiere del Milan tra il 1986 e il 1990.
L’ormai 66enne, ricorda con poca soddisfazione il periodo da ex rossonero ai tempi del Napoli. Tra il 1990 e il 1993 infatti, il pisano ha totalizzato 6 presenze contro i rossoneri, uscendone quasi sempre con le ossa rotte.
Per lui 3 pareggi e 3 sconfitte, senza mantenere la porta inviolata nemmeno in una occasione. In più, il classe 1958 ha raccolto il pallone dalla propria porta ben 18 volte, collezionando tre batoste (un 4-1, un 1-5 e un 5-0).
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Juventus, Nico Gonzalez e il nuovo ruolo con Tudor

Nella prima Juventus targata Igor Tudor, Nico Gonzalez è stato impiegato esterno di centrocampo in una linea a quattro. Può essere il ruolo giusto per lui?
Nico Gonzalez, arrivato in estate alla Juventus dalla Fiorentina per 38 milioni di euro, non ha avuto fin qui l’impatto che ci si aspettava in bianconero. L’esterno argentino nei suoi primi nove mesi a Torino, in base al rapporto costo del cartellino-rendimento in campo, ha rappresentato uno dei più grandi buchi dell’acqua impuntati dai tifosi juventini a Thiago Motta e Cristiano Giuntoli. Sotto la guida del tecnico ex Bologna, le prestazioni di Gonzalez hanno spesso lasciato a desiderare. Soltanto 3 gol realizzati in tutte le competizioni, e pochissimi sprazzi del gran giocatore ammirato a Firenze nelle stagioni passate.
Le idee confuse e i continui cambi ruolo apportati da Thiago Motta non l’hanno di certo aiutato: piazzato prima a destra, poi a sinistra, infine da prima punta, quando si era rotto il rapporto tra l’allenatore e Dusan Vlahovic. Adesso, con il nuovo corso di Igor Tudor, le prospettive di Nico Gonzalez alla Juventus sono totalmente diverse. Il tecnico croato, nella prima uscita contro il Genoa, ha schierato il classe 1998 esterno destro a tutta fascia nel suo 3-4-2-1.

NICOLAS GONZALEZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, la prestazione di Nico Gonzalez da esterno a tutta fascia
Nico Gonzalez, contro il Genoa, è stato schierato largo a destra nel 3-4-2-1 disegnato da Igor Tudor. La prestazione dell’ala della Juventus, in un ruolo inedito, e per giunta con pochi allenamenti, visto che Nico era impegnato con la selezione Argentina, è stata incoraggiante. L’ex viola ha subito giovato della cura Tudor: contro il Genoa ha totalizzato il 75% di dribbling riusciti, la metà dei duelli aerei vinti e 70% di passaggi completati. Ma soprattutto ha colpito i tifosi bianconeri per l’applicazione e l’abnegazione, tanto da terminare la partita con i crampi.
Igor Tudor, nella sua avventura alla Lazio, aveva già sperimentato un evoluzione simile con Mattia Zaccagni e Felipe Anderson. Nella sua esperienza a Roma, l’allenatore chiedeva ai due esterni di restare aperti e alti, provando a supportare i trequartisti e sfruttare l’ampiezza per aprire le difese avversarie. Contro il Genoa si è visto poca manovra offensiva, ma la Juventus che ha in mente Tudor deve essere in grado di creare più occasioni e segnare di più. In questo senso, Nico Gonzalez può rappresentare un’ arma importante.
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Gineitis, alla scoperta della super sub di Vanoli

Gvidas Gineitis, centrocampista lituano classe 2004, inizia a brillare in Serie A con la maglietta del Torino. Ecco la sua storia, dal suo arrivo fino ad oggi.
Nella partita di ieri contro la Lazio, terminata 1-1, il Torino ha dato lustro ad uno dei suoi giocatori, Gvidas Gineitis, autore del gol del pareggio e della sua terza rete in campionato.
Altro ingresso decisivo per il centrocampista 2oenne, salito alla ribalta già per il gol vittoria contro il Milan.
Un’escalation dell’Olimpo di Serie A impressionante, iniziata, per il centrocampista di Mažeikiai (al confine con la Lettonia), dall’allenatore Ivan Juric, nella scorsa stagione.
Un passaggio appena iniziato dalle stalle alle stelle, che lo vede spesso e volentieri paragonato al suo compare centrocampista Davide Frattesi, a detta dell’allenatore Federico Coppitelli.
Tutti e due accomunati dall’incredibile capacità di entrare dalla panchina in campo e fare subito gol.
Infatti Gineitis, nel post partita contro la Lazio, ha dichiarato:
“Sono fatto così, quando giochiamo contro le squadre al top entro e segno”.
Gvidas Gineitis guarda, da quando era un 18enne appena avviato (a San Siro contro il Milan), al giocatore del Barcellona Frenkie de Jong, quale suo massima aspirazione da emulare.
Un punto di riferimento da guardare, studiare e imitare, per arrivare, tramite un duro allenamento, ad assomigliarli.
“Il mio idolo è Frenkie de Jong del Barcellona: mi alleno per assomigliargli”.

IL TORINO FA GRUPPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il percorso di Gineitis
Il centrocampista 20enne è approdato in Italia nell’estate del 2020, grazie all’intervento dell’ex direttore sportivo delle giovanili SPAL Ruggero Ludergnani, che poi lo portò, un anno e mezzo dopo, a passare al Torino.
Un passaggio vagamente turbolento, a detta di Ludergnani, in quanto era in ballottaggio con altre squadre estere, ma che in seguito è stato confermato da un trasferimento di circa 40.000 euro.
Un conto irrisorio, che non solo ha permesso al giocatore di rientrare nell’operazione Demba Seck, ma che al momento viene valutato per un ammontare di 7-8 milioni, destinati ulteriormente a crescere.
Ora ricordiamo le parole dell’ex direttore Ludergnani riguardo il percorso di Gvidas Gineitis:
“A fine 2019 mi arriva la segnalazione dal suo agente, Paolo Scotti. Vediamo i video, ci sembra subito molto interessante, ma abbiamo bisogno della prova del campo: così, a Natale, viene a Ferrara qualche giorno in prova. Giochiamo un’amichevole contro il Monza, e ci fa una grandissima impressione: in soli due giorni mi ha letteralmente conquistato. Ma poi nascono un po’ di problemi… Gvidas ha in calendario un po’ di provini con club in Germania, destinazione che mi dicono preferire. Non sono convinti di venire in Italia, ma a noi piace troppo. Tanto. Facciamo di tutto per prenderlo, alla fine in estate ci riusciamo per una cifra irrisoria, circa 40.000 euro”.
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Palestina incredibile rimonta contro l’Iraq nel recupero

Palestina vince 2-1 in rimonta una partita giocata in Giordania, poiché impossibilitata a disputare gare in casa. Tra vittorie simboliche e incoerenze FIFA.
Questo successo, più che sportivo, ha un enorme valore simbolico per un popolo devastato dal conflitto.
Il cammino della nazionale Palestinese
Sebbene la qualificazione diretta ai Mondiali del 2026 sia ormai irraggiungibile, la Palestina ha ancora una possibilità di avanzare alla quarta fase delle qualificazioni asiatiche.
In palio altri due posti per il torneo.
La Palestina, priva di infrastrutture sportive a causa della guerra, è costretta a disputare tutte le sue partite all’estero.
Se riuscirà a vincere le prossime due sfide contro Kuwait e Oman, potrebbe ancora sperare nella qualificazione, un’ipotesi difficile ma non impossibile.
Tuttavia, la realtà del calcio internazionale è spesso dominata dalle stesse nazioni, e la partecipazione della Palestina resta un sogno lontano.
Il match Palestina-Iraq
La vittoria contro l’Iraq è arrivata dopo che la squadra era sotto di un gol fino all’88’.
Quando sembrava tutto perduto, è arrivato il pareggio di Abou Ali. A cui è seguito poi il colpo di testa vincente di Mahajneh al 97′.
Questo risultato ha suscitato grande entusiasmo tra giocatori e tifosi, offrendo un raro momento di gioia in un periodo di distruzione e sofferenza a Gaza.
Accesso ai mondiali: FIFA, figli e figliastri
Non è certo che l’Italia riesca a qualificarsi ai Mondiali: ha mancato già l’accesso sia ai Mondiali di Russia 2018 che a quelli di Qatar 2022.
Inoltre, non disputa una partita a eliminazione diretta dal trionfo del 2006.
Dopo la sconfitta contro la Germania, è stata inserita in un girone di qualificazione con Norvegia, Estonia, Moldavia e Israele.
Dopo aver affrontato Israele due volte in Nations League lo scorso anno, l’Italia lo sfiderà nuovamente l’8 settembre in Ungheria e il 14 ottobre in casa.
Proprio mentre Mahajneh segnava il gol decisivo per la Palestina contro l’Iraq, Israele, dopo aver battuto l’Estonia, perdeva contro la Norvegia.
Presa di posizione netta dell’allenatore norvegese Ståle Solbakken e il portiere Ørjan Nyland che in conferenza stampa hanno parlato delle drammatiche immagini provenienti da Gaza.
Inoltre il capitano Martin Ødegaard ha criticato la FIFA per averli obbligati a giocare la partita.
Secondo gli articoli 3 e 4 dello statuto FIFA, un paese accusato di genocidio dovrebbe essere escluso dalle competizioni.
Inutile la campagna “Show Israel the Red Card”: la federazione ha scelto di mantenere Israele ed escludere la Russia per l’invasione dell’Ucraina, una decisione adottata anche dal Comitato Olimpico Internazionale.
Inoltre, le manifestazioni di solidarietà per la Palestina vengono spesso sanzionate dagli organi sportivi internazionali.
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