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Osimhen è invendibile: Napoli e Conte “prigionieri” di una clausola folle

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Osimhen, Napoli

Salvo miracoli, il Napoli non riuscirà a vendere Victor Osimhen in questa sessione di mercato. Colpa delle richieste (assurde) di De Laurentiis.

Almeno stando a quanto riportato dai media inglesi e francesi, in questa sessione di mercato il PSG non proverà a prendere Victor Osimhen. Il nigeriano, dunque, non è più un obiettivo dei parigini.

Luis Enrique dice no: avanti con Ramos e Kolo Muani

Il centravanti del Napoli non è una priorità nelle idee di Luis Enrique, che, perso Mbappé, ha scelto Gonzalo Ramos come suo nuovo centravanti. Il giocatore portoghese si è infortunato nel corso della gara inaugurale di Ligue 1 contro il Le Havre, ma il suo infortunio è meno serio di quanto si temesse inizialmente.

In sua assenza il tecnico spagnolo si consolerà con Kolo Muani, il cui trasferimento all’Atletico è saltato. Data la spesa esorbitante fatta per il suo cartellino appena dodici mesi fa, circa 120 milioni di euro, una cessione del francese è quasi impossibile e quindi il club parigino ha deciso di tenerlo come “rincalzo” del portoghese.

Tenere in panchina due attaccanti con un prezzo del cartellino in triplice cifra sarebbe troppo anche per le ricchissime casse del PSG, motivo per il quale i Campioni di Francia si sono tirati fuori dalla corsa al nigeriano e questa sembrerebbe essere a tutti gli effetti una decisione definitiva.

Osimhen

Per Osimhen c’è solo il Chelsea. Napoli, che fai con Lukaku?

L’unica squadra che si è concretamente mossa per assicurarsi l’ex-Lille è il Chelsea, che però non incontra le preferenze del nigeriano (egli infatti preferirebbe un’altra big inglese in alternativa al PSG, suo reale sogno) e la cui offerta, in ogni caso, non si avvicina nemmeno lontanamente alle richieste dei partenopei.

Questo perché De Laurentiis continua a pretendere il pagamento integrale della clausola rescissoria (130 milioni di euro) o giù di lì, rischiando di inimicarsi il suo vulcanico allenatore. Una cifra irrealistica, per un giocatore che a 25 anni ha giocato una volta la Champions League e che ha vinto un solo campionato di “alto” livello.

Nessuno in Europa è disposto a soddisfare questa richiesta, dato che attaccanti molto più forti di Osimhen (o quantomeno del suo livello) è possibile reperirli in ogni dove e a cifre nettamente inferiori. Basti pensare che l’Atletico Madrid si è assicurato Julian Alvarez per 75 milioni di euro, bonus esclusi: praticamente la metà di quanto il Napoli chiede per un giocatore che ha vinto un decimo.

Per questo motivo pare che lo stesso De Laurentiis abbia contattato personalmente Roberto Calenda (agente del centravanti) per chiedergli di valutare la possibilità araba. Non a caso le squadre saudite sono le uniche realmente disposte a far scattare la clausola presente nel contratto del nigeriano.

In questo momento il Napoli e il suo allenatore sono (ancora una volta) prigionieri della megalomania del proprio patron, che rischia di sacrificare una stagione sull’altare dell’ingiustificata ostinazione. Ma a De Laurentiis questa bomba ad orologiera rischia di scoppiargli in faccia, dato che il leccese è notoriamente una mina vagante pronta ad esplodere in qualsiasi momento. E i prodromi sono di quelli nefasti…

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Cagliari, prova deprimente con l’Empoli: i tifosi meritano di più

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Cagliari

Il Cagliari porta a casa un punto utile dal Castellani, ma resta la sensazione che la squadra di Nicola abbia deciso di accontentarsi.

Il Cagliari esce imbattuto da un altro scontro diretto, stavolta al Castellani contro l’Empoli. Lo 0-0 finale fotografa perfettamente una gara povera di emozioni e con pochissime occasioni da rete, le più nitide capitate ai padroni di casa. Una partita dominata dalla paura di perdere, ben sintetizzata dallo sbadiglio di una tifosa rossoblù inquadrata nel finale.

Il punto, comunque, è prezioso in chiave salvezza: i sardi mantengono 6 lunghezze di vantaggio proprio sull’Empoli terzultimo. Eppure, il dubbio resta: questo Cagliari non potrebbe fare di più?

Empoli-Cagliari, Nicola

DAVIDE NICOLA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Un atteggiamento rinunciatario contro l’Empoli

Ancora una volta, la squadra di Nicola ha dato l’impressione di scendere in campo con l’unico obiettivo di non prenderle. Il Cagliari ha creato pochissimo, impensierendo il portiere empolese solo con un tiro debole di Piccoli e una punizione di Viola che ha sfiorato il palo nel secondo tempo.

Troppo poco per una squadra che può contare su un organico di qualità, con anche alternative valide in ogni reparto. La sensazione è che il potenziale a disposizione non venga sfruttato appieno, anche a causa di un approccio tattico troppo prudente, quasi timoroso, che finisce per limitare le ambizioni e l’efficacia offensiva.

cagliari

Milan – Italy – 21 March 2015 – Flag of Cagliari Football club Supporter for Milan – Cagliari Match

Cagliari, serve un cambio di passo per il futuro

Con poche giornate ancora da giocare, la permanenza in Serie A è sempre più vicina. Ma al di là dei risultati, è sul piano del gioco che andranno fatte delle riflessioni. La squadra ha mostrato un atteggiamento propositivo in pochissime occasioni quest’anno e sembra vivere di episodi.

In estate servirà capire se proseguire con Nicola o cercare un profilo più coraggioso. I tifosi rossoblù, tra i più appassionati d’Italia, meritano certamente la salvezza… ma anche qualcosa in più da applaudire ogni domenica.

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Atalanta, si è rotto qualcosa con Gasperini: gli indizi

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Fiorentina-Atalanta, Gasperini

L’Atalanta perde ancora e la crisi è ormai realtà. I nerazzurri, abbandonato il sogno Scudetto, adesso rischiano di veder sfumare anche la Champions.

L’Atalanta perde la terza partita consecutiva, dice definitivamente addio al sogno Scudetto e ora vede complicarsi anche la corsa alla Champions League. Qualcosa sembra essersi incrinato nell’ambiente nerazzurro, con il ko contro l’Inter di metà marzo che ha lasciato strascichi pesanti.

Il contraccolpo psicologico si è fatto sentire, ma non solo: anche il rapporto tra Gian Piero Gasperini e parte dello spogliatoio appare logoro. Alcuni segnali emersi nell’ultima sfida contro la Lazio non sono passati inosservati.

Atalanta, Lookman

Ademola Lookman (Foto di Salvatore Fornelli)

Lookman e Retegui contrariati per le scelte di Gasperini

Gli indizi più evidenti del malessere arrivano dalle reazioni di Lookman e Retegui al momento della sostituzione contro i biancocelesti. Con la Dea sotto nel punteggio, Gasperini ha deciso di richiamare in panchina i due giocatori più pericolosi, inserendo al loro posto Maldini e Samardzic.

Una scelta che non ha pagato, come già accaduto in passato, e che stavolta ha provocato reazioni eloquenti. Lookman non ha nemmeno incrociato lo sguardo del tecnico, mentre Retegui ha scosso la testa con evidente disappunto.

Certo, Gasperini ha sottolineato nel post-partita che la sostituzione di Lookman è stata frutto di un misunderstanding, ma l’impressione è che il rapporto tra allenatore e giocatori sia ai minimi termini.

Anche l’episodio post rigore sbagliato dal nigeriano contro il Club Brugge, con la battuta infelice di Gasperini e la risposta stizzita del nigeriano, aveva già acceso qualche spia.

Atalanta

LA FORMAZIONE DELL’ ATALANTA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Atalanta, ora serve compattezza

La stagione dell’Atalanta rischia di prendere una brutta piega proprio nel momento decisivo. Le avversarie per la Champions incalzano e l’ambiente pare tutt’altro che sereno. In estate si preannunciano profondi cambiamenti: Gasperini sembra ormai a un passo all’addio, e molti big, Lookman in primis, sono corteggiati da diversi top club.

Ora, però, è il momento di mettere da parte gli screzi e ritrovare compattezza per il bene dell’Atalanta, perché una stagione che sembrava poter regalare qualcosa di straordinario rischia improvvisamente di assumere contorni fallimentari.

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Milan, Giménez è un caso: il futuro è già un rebus?

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gimenez milan

In un Milan che continua a mancare l’appuntamento con la vittoria, il caso Gimenez tiene banco: solo 3 gol e sempre più ai margini nelle scelte di Conceição.

Due mesi senza gol iniziano a pesare, soprattutto in un Milan che ha bisogno di vittorie. L’ultimo sigillo di Santiago Giménez risale al successo contro il Verona, quando realizzò il gol decisivo. Da allora, però, il buio. In 13 presenze in rossonero ha collezionato solo 3 gol e 2 assist: numeri troppo bassi rispetto alle aspettative, soprattutto per un giocatore costato quasi 35 milioni di euro, bonus compresi.

Milan, Conceicao

Conceiçao,Milan

Milan, Conceicao boccia Giménez: Abraham e Jovic in sorpasso

La fiducia del club nei confronti dell’ex Feyenoord resta, ma Sergio Conceição ha ormai scelto altre strade. L’allenatore portoghese ha puntato su Tammy Abraham, in netta ripresa, e su un Luka Jovic che sembrava ormai ai margini del progetto.

Giménez sembra faticare ad adattarsi ai ritmi e alla tattica della Serie A. Un passaggio complicato da un campionato come l’Eredivisie a uno dove ogni dettaglio può fare la differenza.

E anche se le occasioni non sono mancate, Napoli e Fiorentina per ultime, il messicano non ha saputo sfruttarle. A peggiorare la situazione, il confronto acceso in allenamento con Conceição prima del derby di Coppa Italia, che ha raffreddato ulteriormente i rapporti tra i due.

milan gimenez

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Il futuro dipenderà dal nuovo allenatore

Nonostante il momento difficile, è improbabile che i rossoneri decidano di cederlo già in estate. Sarebbe quasi impossibile rientrare dell’investimento fatto, e la dirigenza non vuole trasformare un potenziale top player in una minusvalenza.

Tuttavia, a fine stagione si preannuncia una rivoluzione: cambierà la guida tecnica e con essa potrebbero cambiare anche le scelte offensive. Il suo futuro rossonero non sembra in bilico, ma in estate tutto può succedere.

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