Focus
Roma, Shomurodov ancora decisivo: cosa ne sarà di lui?

Eldor Shomurodov ha dimostrato ancora una volta il suo amore per la Roma e la gratitudine per essere stato al centro del progetto in questa stagione.
Contro la Juventus è risultato decisivo ai fini del risultato grazie alla rete messa a segno a inizio ripresa con una zampata sugli sviluppi di calcio d’angolo. Quale sarà il suo futuro?
Roma, Shomurodov non smette di segnare: sarà trattenuto?
Sebbene il piano di Ghisolfi per l’estate, allenatore compreso, non sia ancora del tutto noto, è lecito iniziare a trarre delle conclusioni per quanto riguarda la permanenza o addio di alcuni membri della rosa.
Uno dei nomi più in vista è sicuramente quello di Eldor Shomurodov, attaccante uzbeko classe 1995, che durante le scorse sessioni di mercato era sul punto di lasciare la capitale.

L’ESULTANZA DI ELDOR SHOMURODOV DOPO IL GOL ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’arrivo di Ranieri l’ha rivitalizzato e talvolta relegando Artem Dovbyk, pagato circa 40 milioni di euro la scorsa estate, in panchina per alcuni match anche importanti. La rete contro l’Athletic Bilbao sembrava quasi aver consegnato la qualificazione ai quarti di Europa League ma la gara del San Mamès ha preso una direzione diversa.
Resta il fatto che l’ex Cagliari e Spezia tra le altre ha messo a referto un totale di 6 gol e 3 assist in 30 presenze fra tutte le competizioni; nelle quali però ha accumulato un totale di 988 minuti ovvero circa 33 minuti per partita. Da gennaio è sempre stato impiegato, segnale che la società e l’allenatore credono fermamente nelle sue capacità.
Il futuro tuttavia è ancora incerto visto che il contratto scade a giugno 2026 e di trattative per il rinnovo ancora non c’è traccia. Tutto dipenderà dal nuovo allenatore e dal responso sull’utilità o meno di un giocatore che sta trascinando la Roma in Champions League dopo l’avvio di stagione da incubo.
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18 aprile 1990: 35 anni fa l’apoteosi del calcio italiano

Trentacinque anni fa, il 18 aprile, il calcio italiano dominava l’Europa, con ben 4 squadre nelle fasi finali delle Coppe Europee.
Il Milan di Arrigo Sacchi in Coppa dei Campioni, la Sampdoria di Roberto Mancin e Gianluca Vialli in Coppa delle Coppe e addirittura due in Uefa : la Juventus di Totò Schillaci (allenata da Dino Zoff) e la Fiorentina di Roberto Baggio, che proprio nella finale di ritorno (16 maggio ‘90) giocò la sua ultima partita in maglia viola prima di trasferirsi proprio a Torino, sponda bianconera.
La Coppa Campioni ai piedi del calcio italiano
Anno d’oro per il calcio italiano il 1990, a cominciare dalla competizione più importante: la Coppa dei Campioni del Milan degli olandesi.
Senza dubbio una delle squadre più forti di ogni epoca, quella rossonera. La squadra di Sacchi, campione in carica grazie al successo del 24 maggio 1989 a Barcellona 4-0 allo Steaua Bucarest, si giocò la finale a Vienna (23 maggio ‘90) contro il Benfica di Sven Goran Eriksson. Quello Sven Goran vincitore poi, alla guida della Lazio, dello Scudetto del 2000.
I rossoneri eliminarono i finlandesi dell’HJK Helsinki (4-0 e 1-0), il Real Madrid per il secondo anno di fila (2-0 e ko per 0-1 in Spagna), i belgi del Mechelen (0-0 e 2-0 ai supplementari) e il Bayern Monaco (1-0 e sconfitta per 2-1 in Germania, quella del gol ai supplementari del compianto Stefano Borgonovo). In finale ci pensò Frank Rijkaard a piegare i portoghesi del Benfica, e vincere così la quarta Coppa dei Campioni del Milan, l’ultima di Arrigo Sacchi e la seconda dell’era Berlusconi.
Una coppa per Genova
Il 18 aprile segna una data spartiacque anche per la città di Genova, sponda blucerchiata: la Sampdoria. La squadra ligure vinse il suo primo, e finora unico, titolo europeo il 9 maggio 1990 a Göteborg. Finale combattuta e bellissima quella contro l’Anderlecht: 2-0 ai supplementari grazie alla doppietta di Vialli.
Questo successo storico fu l’antipasto del primo Scudetto blucerchiato, vinto nel 1991 (sempre nel segno della coppia Mancini-Vialli). Ciliegina sulla torta di quel periodo florido la finale di Coppa dei Campioni persa nel 1992 contro il Barcellona (1-0, punizione di Koeman ai supplementari). Il camino trionfale iniziò con la doppia vittoria contro i norvegesi del Brann (2-0 e 1-0), proseguita con le eliminazioni di Borussia Dortmund (1-1 e 2-0), Grasshoppers (2-0 e 2-1) e Monaco (2-2 e 2-0).
Una coppa (Uefa) per due
E per ultima venne la Coppa Uefa, con ben due squadre italiane a contendersela: la Juventus e la Fiorentina. L’unica finale ad essere giocata tramite andata e ritorno andò alla Juventus. La Vecchia Signora vinse la Coppa Uefa battendo 3-1 la Fiorentina il 2 maggio e pareggiando 0-0 il 16 maggio.
Un grandissimo risultato che, in qualche modo, mitigava l’inizio di stagione tragico dopo la scomparsa di Gaetano Scirea. Il difensore bianconero, ci lasciava 3 settembre ‘89, vittima di un incidente d’auto in Polonia, a Babsk.
La Juventus di Dino Zoff fu trascinata dai gol di Totò Schillaci. La Viola dalle giocate di Roberto Baggio, preludio di quanto sarebbe poi successo in Nazionale al Mondiale di casa. La Juventus eliminò i polacchi del Gornik Zabrze (1-0 e 4-2), i francesi del Psg (1-0 e 2-1), i tedeschi del Karl-Marx-Stadt (2-1 e 1-0), dell’Amburgo (2-0 e ko per 2-1) e del Colonia (3-2 e 0-0). Mentre, la Fiorentina vinse contro Atletico Madrid (ai rigori), Sochaux (0-0 e 1-1 in trasferta), Dinamo Kiev (1-0 e 0-0), Auxerre (doppio 1-0) e Werder Brema (1-1 in Germania e 0-0 a Firenze).
Apoteosi del calcio italiano
Un’annata, quella del 1990, meravigliosa con le Coppe Europee finite sotto l’egida dei club di Serie A. Momenti indimenticabili per il nostro calcio, che meritano e dovrebbero capitare più spesso.
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Bologna, senza paura contro l’Inter: obiettivo rilanciare la corsa europea

Il Bologna, dopo la sconfitta contro l’Atalanta, vuole reagire per continuare a credere nel sogno Champions League. I rossoblù attendono l’Inter al Dall’Ara domenica alle ore 18.
Il 33° turno di Serie A potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti del campionato. Nella domenica di Pasqua è in programma una gara ad altissima tensione allo stadio Dall’Ara, tra Bologna e Inter. La squadra di Vincenzo Italiano, dopo il k.o. di Bergamo contro l’Atalanta, deve vincere per mantenere vive le speranze di raggiungere il traguardo della Champions League, per il secondo anno di fila. I rossoblù affronteranno i nerazzurri primi in classifica, determinati a mantenere a distanza il Napoli, dopo aver conquistato l’accesso alle semifinali di Champions League.
L’Inter rappresenta un osso durissimo, ma i rossoblù negli ultimi incontri hanno sempre ben figurato contro i campioni d’Italia, regalandosi spesso delle soddisfazioni. Basti pensare alla vittoria in rimonta nel recupero di campionato che costò lo scudetto ai nerazzurri nella stagione 2021/2022, o al passaggio del turno ottenuto a San Siro nella scorsa edizione della Coppa Italia. In più c’è da considerare che il Bologna ha sempre dimostrato di sapersi rialzare dopo una sconfitta. In campionato non perde due partite di fila da più di due anni, da gennaio 2023.
Bologna, corsa all’Europa tutta da giocare
A 6 giornate dal termine della stagione, la sconfitta maturata contro l’Atalanta ha reso complicate le ambizioni del Bologna. Non solo per l’allungo dei bergamaschi a + 4 in classifica, ma anche perché ha certificato il vantaggio degli scontri diretti per i nerazzurri in caso di arrivo a pari punti tra le due squadre. Per giunta il calendario degli emiliani, comparato con le rivali, è quello che presenta più insidie: oltre all’Inter, il Bologna dovrà ancora affrontare Juventus, Milan e Fiorentina. Proprio lo scontro diretto con i bianconeri, attualmente 4° in classifica, sarà come una finale per i rossoblù.
La squadra di Tudor precede quella di Italiano di due punti. Arrivare allo scontro diretto del Dall’Ara, a inizio maggio, con questo distacco sarà fondamentale. Il Bologna è quindi chiamato, contro Inter e Udinese, a tenere lo stesso passo della Juventus ( che avrà di contro avversarie sulla carta più morbide: Parma e Monza).
Oltre ad una Champions da provare ad acciuffare c’è sempre una posizione in zona Europa League da difendere: le romane e la Fiorentina inseguono agguerrite. Rispetto alle altre contendenti, il Bologna può contare sulla scorciatoia chiamata Coppa Italia. Con un piede e mezzo già nella finale di Roma, in programma il 14 maggio, i rossoblù hanno l’enorme chance di vincere un trofeo e assicurarsi comunque un posto in Europa. Di certo a Bologna un finale così intenso, con così vari scenari, non lo si viveva da tantissimo tempo.
Focus
Bomber d’Europa: Gyokeres al 2° posto, avanza Retegui

La classifica marcatori che include i migliori bomber d’Europa si aggiorna per l’ennesima volta. In testa c’è una sorpresa, al 3° posto una continua conferma.
Anche l’Italia è rappresentata grazie al bomber dell’Atalanta, nonché capocannoniere della Serie A, Mateo Retegui. L’ex Genoa è in top 10 ma nel 2025 ha rallentato decisamente la marcia.
Bomber d’Europa, classifica marcatori anno solare 2025
La forza che traina le squadre verso i rispettivi obiettivi è quella dei gol. In tutta Europa i più grandi attaccanti stanno dando prova del loro talento, in questo momento considerando solo il 2025 c’è una lotta serrata in testa alla classifica dei più prolifici.
La testa della classifica è al momento a Ousmane Dembelè con 13 gol in 11 partite, uno ogni 48 minuti. Alle sue spalle, con le stesse reti ma una partita in più, c’è Gyokeres che nell’ultimo periodo ha leggermente abbassato la frequenza a 1 rete ogni 71 minuti.

Viktor Gyokeres celebrates after scoring goal during Liga Portugal 23/24 game between Sporting CP and FC Porto, Estadio Jose Alvalade, Lisbon, Portugal. (Maciej Rogowski)
Al terzo posto c’è una grande rivelazione di questa stagione, che continua a stupire tutti soprattutto in Ligue 1, ovvero Mika Biereth, attaccante del Monaco che ha collezionato 12 gol in 12 presenze (è arrivato a gennaio nel principato).
Per trovare il primo “italiano” è necessario scendere fino alla 7° posizione dove si trova Mateo Retegui dell’Atalanta e punta della Nazionale Italiana. Con “solo” 11 centri in 13 apparizioni (compreso l’infortunio), l’ex Tigre registra una media di 1 gol ogni 83 minuti e attualmente guida la classifica marcatori della Serie A con 23 marcature.
Il dato clamoroso riguarda il giocatore del nostro campionato dietro al bomber azzurro, ovvero Artem Dovbyk che nel 2025 ha segnato 6 gol e si posiziona in 46° posizione.
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