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Serie A, cambi di panchina e risultati: l’analisi da Chivu a Vieira

Da Chivu a Tudor: l’analisi dei cambi in panchina in questa Serie A rivela che un nuovo allenatore può effettivamente migliorare i risultati. La Juventus ha deciso di dire addio a Thiago Motta e affidare le ultime nove partite a Igor Tudor.
La Juventus ha deciso di salutare Thiago Motta e ripartire da Igor Tudor per queste ultime nove giornate di Serie A. L’obiettivo del club bianconero è quello di dare una scossa allo spogliatoio, una svolta necessaria per cercare di terminare la stagione almeno tra le prime quattro e conquistare la qualificazione alla prossima Champions League.
Ma cambiare allenatore a stagione in corso serve davvero a migliorare i risultati sportivi? Cosa dicono i numeri? Per rispondere a queste domande, abbiamo deciso di analizzare l’andamento delle squadre del campionato italiano che in questa stagione hanno cambiato allenatore. Oltre alla Juventus, infatti, sono sei le squadre di Serie A che nel corso di questa stagione hanno cambiato allenatore: Genoa, Milan, Parma, Lecce, Monza e Roma.

VIEIRA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, da Vieira e Nesta fino a Ranieri: l’analisi sui cambi in panchina
Nel caso del Genoa il cambio in panchina ha avuto un effetto molto positivo, con i rossoblù che sono passati dagli 0,83 ppp (punti per partita ndr.) di Gilardino agli 1,47 ppp di Vieira. Crescita simile anche per il Parma: 0,80 ppp per Pecchia contro i 1,25 ppp di Chivu, che però ha allenato soltanto 4 partite. Anche per la Roma cambiare allenatore è stata la scelta corretta visto che la media punti di Ranieri è di 2,12 ppp, superiore ai 0,75 ppp di De Rossi e agli 1,25 ppp di Juric.
Il Milan è invece passato dai 27 punti in 17 partite di Fonseca (1,59 ppp) ai 20 punti in 12 partite di Conceicao (1,67 ppp). L’effetto del cambio in panchina per i rossoneri non è stato quindi così netto, seppur comunque positivo. Allo stesso modo il Monza è passato dagli 0,43 ppp di Bocchetti agli 0,55 ppp di Nesta (sommate entrambe le esperienze in panchina). Il Lecce nel passaggio da Gotti a Giampaolo ha invece guadagnato 0,19 punti per partita: da 0,75 ppp di Gotti agli 0,94 ppp di Giampaolo.

L’URLO DI IGOR TUDOR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, da Motta a Tudor: cosa dicono i numeri
In generale l’andamento di una squadra dopo aver cambiato allenatore è stato quindi sempre positivo. E nel caso della Juventus? Fare un pronostico è impossibile, ma si può andare ad analizzare alcuni dati. Thiago Motta alla Juventus ha collezionato 52 punti in 29 partite, con una media di 1,79 punti per partita, esattamente la stessa che ha avuto al Bologna al termine della stagione 2023/24. L’ex allenatore bianconero ha quindi mantenuto invariato il suo rendimento in Serie A.
Tudor, invece, nella sua ultima esperienza da allenatore ha conquistato 18 punti in 9 partite sulla panchina della Lazio nella stagione 2023/24. Nove, esattamente tante quante le partite che dovrà giocare la Juventus da qui al termine della stagione. Se l’allenatore croato riuscirà a mantenere questa media, quindi, anche per i bianconeri il cambio in panchina sarà stato un successo.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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Inter, Dimarco re dei bonus: è sul podio europeo

Federico Dimarco è tornato al 100% e contro l’Udinese ha mostrato una forma smagliante. Doppio assist e 3 punti fondamentali per la corsa Scudetto.
L’esterno ha contribuito attivamente alla vittoria dei suoi per l’ennesima volta in questa stagione. I numeri di questa stagione parlano da soli e lo posizionano tra i primi in Europa.
Inter, con Dimarco è un’altra storia: Inzaghi si gode il suo talento
Un giocatore imprescindibile per Inzaghi e i compagni di squadra. La sua assenza si è fatta sentire nelle scorse settimane ma ora Dimarco è pronto per il finale di stagione. L’obiettivo Scudetto resta primario ma ci sarà da affrontare anche il Bayern Monaco in Champion League.
I tifosi faranno affidamento sopratutto sull’esterno ex Hellas Verona che in questa stagione, così come nella scorsa, sta facendo registrare numeri da capogiro. Il suo sinistro magico disegna traiettorie perfette per mettere i compagni in condizioni di segnare ma è anche capace di centrare la porta.

FEDERICO DIMARCO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Per questo motivo i numeri lo vedono capeggiare sui top 5 campionati: con totale di 21, (9 reti e 12 assist) è uno dei tre difensori che ha partecipato a più di 20 gol nelle ultime due stagioni nei cinque maggiori campionati europei insieme a Álex Grimaldo (30) e Jeremie Frimpong (25).
In campo fa sempre la differenza sia difensivamente che offensivamente e la sua fede nerazzurra lo spinge a dare sempre di più per raggiungere traguardi importanti. In vista del finale dunque Inzaghi può contare su un grandissimo talento che per un po’ di tempo era mancato.
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Kean vs Retegui, la sfida dei bomber si colora di viola

La 30esima giornata di Serie A è stata caratterizzata anche dal duello tra i primi due capocannonieri della Serie A. Kean vs Retegui ha visto solo un vincitore.
Fiorentina-Atalanta era uno degli scontri più attesi in ottica europea. La viola ha trionfato grazie al gol di Moise Kean, che da solo ha saputo costruirsi l’azione decisiva.
Kean vs Retegui, l’Italia ha i suoi bomber: l’atalantino resta in vetta
Una vittoria schiacciante quella dell’ex Juventus, complici anche le condizioni fisiche di Retegui. L’attaccante viola ha giocato una partita praticamente perfetta, decidendola allo scadere della prima frazione.
Il 20 ha approfittato di un errore di Hien per rubare palla e involarsi verso la porta, arrivato davanti a Carnesecchi è stato facile piazzare in porta il pallone dell’1-0.
Dall’altra parte invece il 32 non ha mai avuto l’occasione di calciare verso la porta, così come la maggior parte dei compagni autori di una prestazione molto al di sotto delle aspettative.
I due però rappresentano il futuro della nazionale italiana e insieme hanno segnato quasi 40 gol in questa stagione. L’Italia sta ritrovando certezze là davanti e Spalletti può sorridere in vista delle qualificazioni ai Mondiali 2026. A questo punto della stagione però pare che Kean sia in grande forma e in vista del finale possa addirittura sopraffare l’ex Tigre.
La Fiorentina è ancora in corsa per vincere a Conference League e proverà con tutte le forze ad arrivare nuovamente in finale, l’apporto del classe 2000 sarà fondamentale.
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Roma, emergenza sulla destra: chi in campo contro la Juventus?

Tra infortuni e squalifiche, la Roma rischia di non avere a disposizione nessun esterno destro nella prossima partita di Serie A contro la Juventus.
Grazie a un gol di Dovbyk al minuto 80, la Roma passa 1-0 a Lecce e vince la sua settima partita di fila in Serie A: non accadeva dalla stagione 2015-16, con Spalletti in panchina. Per i giallorossi si tratta inoltre del quinto successo consecutivo in trasferta. Miglioramenti in fase difensiva (un solo gol subito nelle ultime 7 gare), ma soprattutto una risalita importante in classifica, col quarto posto che dista solo 4 punti.
La Roma vince ancora ma è in emergenza sulla fascia destra
Nonostante l’ennesima vittoria, non è tutto oro quel che luccica. Tra gli aspetti negativi, saltano all’occhio le occasioni sprecate. Era accaduto nell’andata con l’Athletic Bilbao e a Empoli, ma anche al Via del Mare la Roma ha sprecato assai: da Angelino che ha calciato sul fondo a porta vuota, a Koné e Shomurodov che a tu per tu con Falcone si sono fatti ipnotizzare. In vista del filotto di partite contro le big, dove difficilmente i giallorossi avranno tutte queste opportunità, è necessario essere decisamente più freddi sotto porta.
Da qui si passa proprio al calendario, che non sorride alla Lupa. I prossimi impegni saranno contro: Juventus, Lazio, Hellas Verona, Inter, Fiorentina, Atalanta, Milan e Torino. Da una parte la Roma si ritrova, per la prima volta dopo anni, ad affrontare l’ultima parte del campionato senza gli impegni infrasettimanali delle coppe europee, quindi con l’intera settimana a disposizione per preparare le gare. Dall’altra, il valore delle avversarie da incontrare è molto elevato, per cui servirà la massima attenzione in ogni dettaglio.

ZEKI CELIK IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’ultimo aspetto riguarda gli infortuni. Ci si potrebbe già fermare parlando di Dybala: tutti sanno quanto sia importante un giocatore del genere in una squadra come la Roma. Non averlo a disposizione per l’intero finale di campionato, e forse per l’inizio della prossima stagione, è un grande problema. Ma oltre all’argentino, che si è sottoposto a intervento chirurgico dopo la lesione del tendine semitendinoso rimediata contro il Cagliari 2 settimane fa, i giallorossi sono in emergenza sulla corsia di destra.
Tre esterni si sono procurati delle lesioni muscolari: Celik al tendine congiunto del bicipite femorale, Rensch all’adduttore lungo e Abdulhamid alla coscia. Il primo sembra quello messo meglio e dovrebbe rientrare nella prossima partita di Serie A, in programma domenica 6 aprile all’Olimpico con la Juventus. Il turco potrebbe accelerare i tempi, anche perché contro i bianconeri mancherà pure Saelemaekers per squalifica, dopo l’ammonizione presa ieri sera a Lecce per proteste.
L’allenatore Claudio Ranieri spera di recuperare almeno Celik, altrimenti dovrà inventarsi una nuova soluzione. L’ipotesi più plausibile porta a El Shaarawy, che nasce come ala sinistra ma ha saputo adattarsi in varie posizioni nel corso degli anni, in più ha giocato esterno destro a tutto campo nel ritorno di Europa League contro il Porto lo scorso 20 febbraio. Più difficile invece l’ipotesi Sangaré, classe 2007 spagnolo arrivato la scorsa estate ma che non ha ancora esordito in prima squadra.
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