Focus
Serie A: spareggi amari, forse anche di più…

Annata disastrosa per la Serie A in Europa: delle cinque squadre in corsa per un posto nelle coppe, solo la Roma esce vittoriosa e va a Nyon.
Si nutrivano grandi speranze per il proseguimento nelle Coppe Europee per le squadre italiane. Gli spareggi hanno dato esiti e riscontri tutt’altro che positivi, ma andiamo per gradi e cominciamo dal principio.
I risultati della scorso viaggio europeo erano stati fenomenali, concludendosi con il diritto di avere cinque compagini italiane in Champions League: Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna.
Roma, Lazio e Fiorentina, poi, chiudevano il pacchetto, rispettivamente in Europa League le prime due e la Viola in Conference League. Le aspettative erano pesanti, ma giustificate: visto che il nostro campionato è tra i top-5 a livello internazionale.
“Non c’è nulla che vada come previsto, è l’unica cosa che ci insegna il futuro quando diventa passato.” Così affermava Daniel Pennac, nel suo “Diario di scuola.” Il docente e scrittore francese, in questo romanzo autobiografico, spiega le difficoltà e le paure del fallimento scolastico. Lui stesso ammette però di essere stato un cattivo studente, preoccupato del fallimento.
Una frase, la sua, che si presta perfettamente con la situazione del calcio italiano in Europa in questo momento. Le scuole sono le competizioni, i team gli studenti. Ogni squadra ha avuto problemi con la paura di crescere, probabilmente.
Disastro Serie A in Champions League
Il Milan in primis. La squadra di Conceicao aveva già fallito la prima “interrogazione” a Zagabria. E, proprio come il proverbio, ha poi perseverato (diabolicamente) nello sbagliare l’approccio di studio dello spareggio. Il Feyenoord, sulla carta, non rappresentava un grande ostacolo per i rossoneri. Dopo l’andata ci si aspettava un cambio di rotta, una reazione rabbiosa: arrivata subito col gol dell’ex Gimenez. Poi i soliti problemi e Theo Hernandez espulso dal direttore di gara anzitempo hanno mostrato la fragilità di testa, e gioco, del Milan.
Considerazioni: rossoneri rimandati con ingenti perdite, forse, a settembre.
Come il Milan la Juventus. La squadra di Thiago Motta cade nel supplementare di Eindhoven, dopo la vittoria a Torino. Succede tutto in ventuno minuti. Olandesi in gol con Perisic (53′) e Saibari (74′), con il gol del momentaneo pareggio juventino di Weah (63′). A sancire l’uscita dalla competizione dei bianconeri il 3-1 di Flamingo, difensore olandese classe 2002.
Considerazioni: Juventus in campo per un tempo. Non Abbastanza.
Discorso diverso per l’Atalanta. La Dea, defraudata all’andata del pareggio (2-1 finale per i belgi viziato da un rigore a dir poco generoso), crolla a Bergamo. Irriconoscibili i ragazzi di Gasperini. Il Club Brugge s’impone 3-1 grazie alla doppietta di Talbi e al gol di Jutgla. Effimera la rete di Lookman in una partita inguardabile dell’Atalanta, condita anche dall’espulsione di Toloi nel finale.
Considerazioni: l’attenuante dell’andata ingiustificabile dato il ritorno disastroso.
Unica compagine esclusa da questi giudizi è il Bologna. I ragazzi di mister Italiano alla prima apparizione in Champions League a sessant’anni dall’ultima volta, di per sé avevano già raggiunto un grande traguardo e possono ritenersi abbastanza soddisfatti del percorso. La vittoria contro il Borussia Dortmund è sicuramente la ciliegina sulla torta per i rossoblù, a cui si aggiungono anche 3 pareggi (Shakhtar, Benfica e Sporting). Considerazioni: emozioni che resteranno indelebili nei cuori di tutta Bologna.

il pallone della champions league ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Europa League: bene la Lazio, Roma “a metà”
Se lo spareggio Champions ha lasciato un profondo amaro, l’Europa League “sorride” alla Serie A. Spareggio che vedeva impiegata solo la Roma, con la Lazio spettatrice interessata.
Una Europa League di certo non come la Roma si aspettava. Ranieri & co. hanno dovuto sudare fino all’ultima giornata per entrare nel playoff. L’avversario designato dal sorteggio è stato il Porto: ostici, ma non imbattibili. Lontani parenti di quella squadra che qualche tempo fa metteva paura all’Inter in Champions.
A Oporto un pareggio (1-1) tutto sommato giusto, con qualificazione rimandata nell’Urbe. Segnali di sfortuna ci sono stati. L’assenza di Dovbyk prima dell’inizio e il vantaggio degli ospiti con Aghehowa al 27′, per esempio.
I ragazzi di Ranieri, però, complice anche il frastuono dei tifosi che non smette mai di accompagnarli, non si sfalda. Il pareggio arriva dopo soli otto minuti con il solito Paulo Dybala, che al 39′ poi raddoppia per i giallorossi. Pisilli all’83’ fa 3 a 1 e a nulla serve al Porto l’autogol di Rensch, a recupero scaduto. Giallorossi a Nyon con lo spettro del derby agli ottavi, poi scongiurato per via del sorteggio con l’Athletic Bilbao.
Considerazioni: derby agli ottavi sarebbe stato meraviglioso per la piazza, ma un pò meno per il Ranking.

UEFA EUROPA LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Tutti a Nyon…quelli rimasti, almeno
Otto squadre hanno partecipato. Solo quattro proseguono. Il sorteggio di Nyon per gli ottavi di finale è andato per la sua strada, ma non certo quella che ci si aspettava. La Roma, sopravvivendo, si unisce a Inter, Lazio e Fiorentina. Nota di merito per le ultime tre, avanti senza passare per gli spareggi. Bilancio decisamente negativo per la Serie A. Soprattutto per il ranking per il posto extra in Champions. Quasi impossibile, vista l’accelerata spagnola e la pesante flessione della Serie A. Non ci resta che aspettare.
Francesco Ceci
Focus
Sliding door Napoli: da Brescianini a McTominay

Il Napoli batte il Torino e conquista la vetta della classifica in solitaria. Decisivo, ancora una volta, Scott McTominay, autore di una doppietta.
Il Napoli torna in testa alla classifica e lo fa con una vittoria che vale tanto, per qualità e per carattere. Battere il Torino non è mai semplice, anche se i granata ormai hanno poco da chiedere al campionato: restano una squadra organizzata, tosta, difficile da affrontare.
Ma il Napoli ha giocato da grande, con personalità e determinazione. E ancora una volta, a salire in cattedra è stato Scott McTominay, autore della doppietta che ha deciso la partita. Due gol pesantissimi, l’ennesima prova di un giocatore che si è preso il centrocampo azzurro e che, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più il simbolo della rincorsa Scudetto della squadra di Antonio Conte.

IL DIRETTORE SPORTIVO DEL NAPOLI GIOVANNI MANNA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
13 agosto 2024, il giorno in cui cambiò tutto
E pensare che lo scorso agosto il nome su cui il Napoli sembrava puntare forte era quello di Marco Brescianini. L’ex Frosinone era praticamente un nuovo giocatore azzurro: il 13 agosto arrivò a Roma e svolse le visite mediche con il club. Ma poi qualcosa accadde. L’annuncio tardava ad arrivare, e in breve tempo si capì perché: l’Atalanta si era inserita all’ultimo e aveva cambiato le carte in tavola, con Brescianini che, di lì a poco, divenne un nuovo giocatore della Dea.
In tanti criticarono la società, parlando di un affare perso clamorosamente. Ma la realtà era un’altra: proprio quella mattina, come rivelò in esclusiva l’esperto di mercato Nicolò Schira, il ds Giovanni Manna aveva ottenuto l’apertura del Manchester United alla cessione di McTominay. Da lì la scelta: bloccare Brescianini e virare con decisione sullo scozzese, risparmiando budget e lasciando spazio in lista.

L’ESULTANZA DEL NAPOLI CON ROMELU LUKAKU, DAVID NERES, MATHIAS OLIVERA E SCOTT MC TOMINAY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, McTominay l’uomo in più di Conte
La storia, poi, parla da sola. Dopo una lunga e complicata trattativa, McTominay arriva a Napoli il 29 agosto, accolto da una folla in delirio che, anche un po’ storpiandolo, urlava il suo nome all’aeroporto. Prima qualche scampolo di partita con il Cagliari, poi il cambio modulo e la titolarità contro la Juventus. Da quel momento lo scozzese non è mai più uscito dall’undici iniziale, e il motivo è sotto gli occhi di tutti.
In queste ultime partite decisive per la corsa Scudetto, il centrocampista si è caricato la squadra sulle spalle. La doppietta contro il Torino è solo l’ultima perla di una stagione straordinaria. A oggi, McTominay è probabilmente il miglior acquisto dell’intera Serie A estiva. E pensare che, quel giorno di metà agosto, tutto sembrava portare a Brescianini.
Focus
Napoli scatenato: Scudetto a un passo, Inter in crisi

Il Napoli di Conte vede la meta: dopo mesi di rincorsa, è padrone del proprio destino. La vittoria netta contro il Torino spinge gli azzurri a +3 sull’Inter.
A quattro giornate dalla fine, tutto sembra nelle mani di una squadra che ha cambiato passo nel momento decisivo. Cosa è successo all’Inter di Inzaghi? Fino a poche settimane fa era padrona del campionato e oggi è in affanno totale. La sconfitta interna contro la Roma ha certificato il crollo nerazzurro: terzo ko consecutivo, zero gol segnati. Un dato allarmante che non si vedeva da più di dieci anni, quando sulla panchina sedeva Claudio Ranieri.
Intanto, il Napoli vola trascinato da un sorprendente Scott McTominay, diventato uomo simbolo della rinascita azzurra. Con la doppietta al Torino, il centrocampista scozzese ha raggiunto quota 11 gol in campionato: record storico. Nessuno scozzese aveva mai segnato così tanto in Serie A. Superato anche Denis Law, leggenda degli anni Sessanta.
Inter senza Thuram: i numeri di una crisi
Quanto ha pesato l’assenza di Marcus Thuram nella crisi dell’Inter? Da quando il francese si è fermato, la media gol dell’Inter è crollata a 0.3 reti per partita. Un disasto. Né Correa, né Taremi e nemmeno Arnautovic sono riusciti a colmare il vuoto lasciato dal centravanti titolare.
Contro la Roma, il portiere Svilar ha passato una serata tranquilla, segnale evidente di un’Inter senza idee. La squadra di Inzaghi, che sognava addirittura un Triplete, rischia ora di chiudere la stagione a mani vuote. La semifinale di Champions League contro il Barcellona sarà uno snodo cruciale. Potrebbe rappresentare un riscatto o un crollo definitivo.

LA FORMAZIONE DELL’INTER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, ultimi 360 minuti per la gloria: il calendario
Il Napoli, invece, può concentrarsi solo sul campionato e affrontare un calendario tutto sommato favorevole. Lecce (4 maggio), Genoa (11 maggio), Parma (18 maggio) e Cagliari (25 maggio) sono gli ultimi ostacoli sulla strada che porta dritta allo Scudetto.
Basteranno quattro partite da grande squadra per mettere la parola fine sulla corsa e alzare il tricolore?
L’Inter affronterà invece Hellas Verona (4 maggio), Torino (11 maggio), Lazio (18 maggio) e Como (25 maggio). A pesare di più sarà il big match contro i biancocelesti. I nerazzurri devono ritrovare energie e convinzione per non vedere sfumare tutto negli ultimi metri.
Antonio Conte ora può respirare: il suo Napoli è artefice del proprio destino, ma sa che ogni passo sarà decisivo. Sarà McTominay l’eroe inatteso capace di regalare agli azzurri uno Scudetto che a gennaio sembrava allontanarsi? La volata finale di questa Serie A 2024/2025 promette scintille: il meglio, forse, deve ancora arrivare.
Focus
I migliori Under 21 del 2020: top e flop, dove sono oggi

Cinque anni per un giovane giocatore possono essere pochi, ma segnare una carriera. Diamo uno sguardo a come sono diventati gli Under 21 del 2020.
Una giovane promessa può trasformarsi in meteora o un talento in erba. Limare i propri difetti e ritagliarsi in breve tempo un ruolo da protagonista assoluto. Ovviamente non è sempre così. Vediamo nel dettaglio.

LA GRINTA DI JOAO FELIX CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Under 21 più preziosi nel 2020
Ovviamente la maggior parte dei prospetti hanno confermato le aspettative. A partire, ovviamente, da Kylian Mbappè. Il francese, ora al Real Madrid, godeva già a quel tempo una valutazione da fenomeno (180 milioni di €). A seguire le orme del ragazzo ex PSG: Trent Alexander-Arnold (99 Ml. €), Achraf Hakimi (54 Ml. €) e Christian Pulisic (54 Ml. €). Gli ultimi due, passati per la Scala del Calcio, San Siro. Stesso stadio di João Félix, la cui fiamma con la maglia del Milan è durato il tempo di una manciata di partite. Una stella che si è affievolita presto. A testimoniarlo il crollo del valore di mercato (dal 2020 ad oggi ben 56 Ml di € di differenza, da 81 a 25).
Tra gli più promettenti del 2020 segnaliamo De Ligt (nell’ombra dopo il passaggio allo United), Gigio Donnarumma (stagione clamorosa quest’anni col PSG) e Zaniolo (altro gioiello andato a spegnersi negli anni, con grande rammarico di tutti).
Gli U21 della Serie A del 2020 più cresciuti
La nostra massima serie, però, ha dato miglior sorte ad altri giovani negli ultimi 5 anni. Fra quelli già presenti sui nostri campi allora, i più cresciuti è proprio un compagno di squadra di Joao Felix: Rafael Leão. La pietra preziosa del Milan è passato da 20 agli attuali 75 milioni di euro (e in carriera ha toccato anche i 90), ma c’è chi continua a ritenerlo ancora un incompiuto.
E pensare che questa crescita non l’ha ottenuta nemmeno Alessandro Bastoni, fresco di passaggio all’Inter e ora ancora nella stessa squadra da leader, nonché MVP fra i difensori contemporanei e MVP di sempre fra gli italiani. La crescita del centrale nerazzurro è aumentata di ben 48.5 Ml di €. A completare il podio Dusan Vlahovic. Un pò sulla riga del “vorrei ma non posso”, la punta serba, dal 2020, ha ottenuto un plus di 29 Ml di €. L’attaccante della Juventus però, nel corso di questi 5 anni, ha toccato livelli anche più alti.
Tutto questo grazie al costo d’acquisto record e ad un impatto con la Vecchia Signora che sembrava promettere altri risultati. Ovviamente, la Torino bianconera è una piazza molto esigente. Non tutti riescono ad emergere. Un esempio lampante è stato Dejan Kulusevski. Partito forte con il Parma, in bianconero solo chiaroscuri. Per “salvare” la sua carriera ha dovuto rifugiarsi in Premier League.
Dal 2020 ad oggi il giovane scovato dall’Atalanta ha messo su un upgrade (+ 28.5) praticamente pari a quello di Davide Frattesi, passato dal prestito in Serie B all’Empoli a segnare gol decisivi in Champions League con l’Inter.
Gli Under 21 italiani del 2020 più cresciuti
Nerazzurro Frattesi, come Alessandro Bastoni. Il difensore, citato in precedenza come uno dei migliori calciatori cresciuti in generale in Serie A, si afferma al comando degli italiani ex Under 21 più cresciuti. Completa il podio, insieme ai due compagni all’Inter, Gianluca Scamacca (+ 21.1), punta di diamante dell’Ascoli 5 anni fa. Seguiranno alti e bassi, un’esperienza in Inghilterra finita presto ma un potenziale ancora vivo. Si dovrà attendere l’estate e un pieno recupero.
Da segnalare appena fuori dal podio la crescita dell’esterno dell’Atalanta Raoul Bellanova (+ 21), e Moise Kean. La punta della Nazionale e della Fiorentina ha avuto un plus di 15 ml di €.
Cinque anni possono avere un impatto mostruoso, nel bene e nel male, nella carriera di un giocatore.
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