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Torino, dietrofronte Ilic: c’è abbondanza a centrocampo

Il mancato trasferimento di Ivan Ilic allo Spartak Mosca fa sì che ora ci sia molta abbondanza nel centrocampo del Torino. Ne ha parlato anche Gvidas Gineitis.
Il Torino sta vivendo un momento positivo dal punto di vista dei risultati. Nelle ultime 10 gare di campionato sono arrivate solo 2 sconfitte con il Bologna. Nel mezzo anche i pari esterni contro Fiorentina (nonostante l’inferiorità numerica) e Atalanta, oltre ad aver fermato la Juventus nel derby e aver sconfitto il Milan nell’ultimo turno di campionato. Sicuramente hanno dato il loro contributo i nuovi acquisti a gennaio, che saranno fondamentali in questo finale di stagione. Ma è stato determinante anche Vanja Milinkovic-Savic con 2 rigori parati.
Il mancato addio di Ilic genera abbondanza nel centrocampo del Torino
Nell’ultima sessione invernale di mercato, il Torino ha aggiunto due elementi di assoluto valore al proprio centrocampo: Eljif Elmas e Cesare Casadei. Il primo è arrivato in prestito dal Lipsia, dove ha trovato pochissimo spazio fin dal suo arrivo dal Napoli a gennaio 2024. Il secondo è stato acquistato per 13 milioni dal Chelsea dopo una lunghissima concorrenza, durata praticamente per tutto il mese di gennaio, con la Lazio, che alla fine ha optato per Belahyane dell’Hellas Verona. I due sono già diventati punti fermi nel centrocampo granata: l’italiano in mediana, il macedone sulla trequarti.

L’URLO DI PAOLO VANOLI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
C’è un motivo se il presidente Urbano Cairo ha regalato questi due rinforzi al tecnico Paolo Vanoli: sembrava tutto fatto per la cessione di Ivan Ilic allo Spartak Mosca per 20 milioni. E’ di questi ultimi giorni però la notizia che il trasferimento è saltato, con il giocatore che ha già fatto rientro a Torino e ha ripreso ad allenarsi coi compagni, mettendosi a disposizione dell’allenatore. Vanoli si troverà a gestire quindi una sorta di nuovo acquisto, che sembrava a un passo dall’addio ma alla fine è rimasto alla base. Il serbo non è mai riuscito a brillare del tutto nei suoi 2 anni in granata: sta al mister rigenerarlo anche alla luce di tutto ciò che è accaduto a gennaio.
Gli arrivi di Elmas e Casadei avevano lo scopo di sostituire il partente Ilic, invece il Toro si ritrova ora un centrocampo abbondante e ricco di soluzioni. Nelle ultime partite la squadra sta scendendo in campo col 4-2-3-1, con Ricci e Casadei davanti alla difesa, Lazaro a destra, Elmas a sinistra e Vlasic sulla trequarti alle spalle della punta. Dalla panchina non mancano le alternative, come Linetty e Gineitis in mediana, così come Tameze che è fuori per infortunio. Una soluzione ulteriore sarà a questo punto anche Ilic: da capire come starà fisicamente e mentalmente, ma di certo un elemento in più non può che fare comodo.
Proprio della grande concorrenza in mezzo al campo ne ha parlato Gvidas Gineitis, autore del gol vittoria contro il Milan: “Sono tutti contenti per il mio gol di sabato: contro il Milan avevo segnato anche al mio esordio, evidentemente c’è qualcosa contro di loro e mi porta bene. E’ bella la concorrenza a centrocampo, ti porta ad andare più forte in allenamento e a fare esperienza, io cerco di rubare qualcosa a ogni mio compagno e poi decide il mister chi fare giocare. Questo è uno stimolo molto forte“.
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Gineitis, alla scoperta della super sub di Vanoli

Gvidas Gineitis, centrocampista lituano classe 2004, inizia a brillare in Serie A con la maglietta del Torino. Ecco la sua storia, dal suo arrivo fino ad oggi.
Nella partita di ieri contro la Lazio, terminata 1-1, il Torino ha dato lustro ad uno dei suoi giocatori, Gvidas Gineitis, autore del gol del pareggio e della sua terza rete in campionato.
Altro ingresso decisivo per il centrocampista 2oenne, salito alla ribalta già per il gol vittoria contro il Milan.
Un’escalation dell’Olimpo di Serie A impressionante, iniziata, per il centrocampista di Mažeikiai (al confine con la Lettonia), dall’allenatore Ivan Juric, nella scorsa stagione.
Un passaggio appena iniziato dalle stalle alle stelle, che lo vede spesso e volentieri paragonato al suo compare centrocampista Davide Frattesi, a detta dell’allenatore Federico Coppitelli.
Tutti e due accomunati dall’incredibile capacità di entrare dalla panchina in campo e fare subito gol.
Infatti Gineitis, nel post partita contro la Lazio, ha dichiarato:
“Sono fatto così, quando giochiamo contro le squadre al top entro e segno”.
Gvidas Gineitis guarda, da quando era un 18enne appena avviato (a San Siro contro il Milan), al giocatore del Barcellona Frenkie de Jong, quale suo massima aspirazione da emulare.
Un punto di riferimento da guardare, studiare e imitare, per arrivare, tramite un duro allenamento, ad assomigliarli.
“Il mio idolo è Frenkie de Jong del Barcellona: mi alleno per assomigliargli”.

IL TORINO FA GRUPPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il percorso di Gineitis
Il centrocampista 20enne è approdato in Italia nell’estate del 2020, grazie all’intervento dell’ex direttore sportivo delle giovanili SPAL Ruggero Ludergnani, che poi lo portò, un anno e mezzo dopo, a passare al Torino.
Un passaggio vagamente turbolento, a detta di Ludergnani, in quanto era in ballottaggio con altre squadre estere, ma che in seguito è stato confermato da un trasferimento di circa 40.000 euro.
Un conto irrisorio, che non solo ha permesso al giocatore di rientrare nell’operazione Demba Seck, ma che al momento viene valutato per un ammontare di 7-8 milioni, destinati ulteriormente a crescere.
Ora ricordiamo le parole dell’ex direttore Ludergnani riguardo il percorso di Gvidas Gineitis:
“A fine 2019 mi arriva la segnalazione dal suo agente, Paolo Scotti. Vediamo i video, ci sembra subito molto interessante, ma abbiamo bisogno della prova del campo: così, a Natale, viene a Ferrara qualche giorno in prova. Giochiamo un’amichevole contro il Monza, e ci fa una grandissima impressione: in soli due giorni mi ha letteralmente conquistato. Ma poi nascono un po’ di problemi… Gvidas ha in calendario un po’ di provini con club in Germania, destinazione che mi dicono preferire. Non sono convinti di venire in Italia, ma a noi piace troppo. Tanto. Facciamo di tutto per prenderlo, alla fine in estate ci riusciamo per una cifra irrisoria, circa 40.000 euro”.
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Palestina incredibile rimonta contro l’Iraq nel recupero

Palestina vince 2-1 in rimonta una partita giocata in Giordania, poiché impossibilitata a disputare gare in casa. Tra vittorie simboliche e incoerenze FIFA.
Questo successo, più che sportivo, ha un enorme valore simbolico per un popolo devastato dal conflitto.
Il cammino della nazionale Palestinese
Sebbene la qualificazione diretta ai Mondiali del 2026 sia ormai irraggiungibile, la Palestina ha ancora una possibilità di avanzare alla quarta fase delle qualificazioni asiatiche.
In palio altri due posti per il torneo.
La Palestina, priva di infrastrutture sportive a causa della guerra, è costretta a disputare tutte le sue partite all’estero.
Se riuscirà a vincere le prossime due sfide contro Kuwait e Oman, potrebbe ancora sperare nella qualificazione, un’ipotesi difficile ma non impossibile.
Tuttavia, la realtà del calcio internazionale è spesso dominata dalle stesse nazioni, e la partecipazione della Palestina resta un sogno lontano.
Il match Palestina-Iraq
La vittoria contro l’Iraq è arrivata dopo che la squadra era sotto di un gol fino all’88’.
Quando sembrava tutto perduto, è arrivato il pareggio di Abou Ali. A cui è seguito poi il colpo di testa vincente di Mahajneh al 97′.
Questo risultato ha suscitato grande entusiasmo tra giocatori e tifosi, offrendo un raro momento di gioia in un periodo di distruzione e sofferenza a Gaza.
Accesso ai mondiali: FIFA, figli e figliastri
Non è certo che l’Italia riesca a qualificarsi ai Mondiali: ha mancato già l’accesso sia ai Mondiali di Russia 2018 che a quelli di Qatar 2022.
Inoltre, non disputa una partita a eliminazione diretta dal trionfo del 2006.
Dopo la sconfitta contro la Germania, è stata inserita in un girone di qualificazione con Norvegia, Estonia, Moldavia e Israele.
Dopo aver affrontato Israele due volte in Nations League lo scorso anno, l’Italia lo sfiderà nuovamente l’8 settembre in Ungheria e il 14 ottobre in casa.
Proprio mentre Mahajneh segnava il gol decisivo per la Palestina contro l’Iraq, Israele, dopo aver battuto l’Estonia, perdeva contro la Norvegia.
Presa di posizione netta dell’allenatore norvegese Ståle Solbakken e il portiere Ørjan Nyland che in conferenza stampa hanno parlato delle drammatiche immagini provenienti da Gaza.
Inoltre il capitano Martin Ødegaard ha criticato la FIFA per averli obbligati a giocare la partita.
Secondo gli articoli 3 e 4 dello statuto FIFA, un paese accusato di genocidio dovrebbe essere escluso dalle competizioni.
Inutile la campagna “Show Israel the Red Card”: la federazione ha scelto di mantenere Israele ed escludere la Russia per l’invasione dell’Ucraina, una decisione adottata anche dal Comitato Olimpico Internazionale.
Inoltre, le manifestazioni di solidarietà per la Palestina vengono spesso sanzionate dagli organi sportivi internazionali.
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Napoli, Meret pararigori: la rivincita di Alex

Il Napoli batte il Milan e tiene il passo dell’Inter. Tra i protagonisti del match, oltre i marcatori Politano e Lukaku, anche Alex Meret, ancora decisivo.
Il Napoli supera anche l’ostacolo Milan e tiene il passo dell’Inter nella corsa Scudetto. Al Maradona finisce 2-1 per gli azzurri in una sfida ad altissima tensione, insidiosa e decisiva per restare agganciati al treno di testa. A firmare la vittoria ci hanno pensato Politano e Lukaku, ma c’è un altro nome che merita la copertina: quello di Alex Meret. Il portiere friulano, troppo spesso sottovalutato, si è rivelato ancora una volta fondamentale per blindare i tre punti.

Alex Meret player of Napoli, during the match of the Italian Serie A league between Napoli vs Cremonese final result, Napoli 3, Cremonese 0, match played at the Diego Armando Maradona stadium.
Napoli, Meret decisivo ancora una volta dagli undici metri
Il momento chiave della serata arriva al minuto 69, quando Santiago Gimenez si presenta sul dischetto. Meret resta freddo, intuisce e blocca: è l’episodio che cambia il destino della partita e tiene gli azzurri sul doppio vantaggio.
Per il portiere del Napoli non è una novità: su quattro rigori concessi contro gli azzurri in questa stagione, ne ha parati ben tre. Solo Bonny del Parma è riuscito a batterlo dal dischetto. Un dato che racconta più di tante parole il valore e la crescita di un portiere spesso messo in discussione, ma che quest’anno è diventato un vero fattore. Meret non ha dovuto compiere altri interventi complicati nel corso del match, ma ogni volta che è stato chiamato in causa ha risposto con sicurezza.
La sua stagione racconta di un portiere cresciuto enormemente, molto più solido e reattivo, che ormai è una vera e propria arma in più per Conte.
In passato criticato anche dai suoi stessi tifosi, oggi Meret sta dimostrando sul campo di meritare il rinnovo di contratto. Prima di pensare di lasciarlo andare, a Napoli farebbero bene a riflettere: uno così, ora, fa davvero la differenza.
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