Focus
Tridenti più prolifici: Liverpool al comando, Atalanta 4°

A circa 10 giornate dalla fine della stagione, è tempo di fare il bilancio dei tridenti più prolifici fino a questo momento. Davanti a tutti c’è il Liverpool.
Le italiane sono rappresentate in primis dall’Atalanta di Gasperini, posizionata appena sotto il podio. Capeggiano dunque le straniere, soprattutto dove militano i giocatori più forti in circolazione.
Tridenti più prolifici, la top 10
Alla base di questa speciale classifica ci sono le due squadre turche più importanti: Galatasaray e Fenerbahce. Entrambe contando più di 30 gol in tutto il proprio tridente offensivo, merito ovviamente del calciomercato fatto in estate.
Per i primi infatti Victor Osimhen compone gran parte del bottino totale (36) con ben 20 centri, completando il dato Yilmaz (10) e Akgun (6); i secondi invece sotto la guida di Mourinho hanno ritrovato uno spirito combattivo latente e grazie a El-Nesyri, Dzeko e Tadic (autori di 37 gol totali) possono ambire a nuovi traguardi.
Tra questi due colossi turchi c’è il piccolo Brentford, attualmente 11° in Premier League, che condivide il dato sui gol segnati dal tridente con il Galatasaray (36). Questo grande risultato è stato raggiunto grazie alle prestazioni di Bryan Mbeumo, Yoane Wissa e Kevin Schade.

esultanza Kylian Mbappé ( foto KEYPRESS )
In 7° posizione c’è a sorpresa il Real Madrid di Mbappé-Bellingham-Vinicius che sommando i gol di questi 3 fenomeni raggiunge quota 37 (soprattutto grazie ai 20 del francese arrivato in estate da svincolato).
A quota 40 invece ci sono 2 grandi club a braccetto e l’unica italiana: PSG, Bayern e Atalanta. I primi due possono contare su tridenti stellari composti da Kane–Musiala–Olise e Dembelè–Barcolà–Lee. La Dea invece vanta il capocannoniere della Serie A, Mateo Retegui con 22 gol, Ademola Lookman che nonostante le polemiche è a quota 13 e per ultimo Charles De Ketelaere con 5 centri.
La TOP 3 invece vede al comando il Liverpool di Slot con il trio magico composto dall’intramontabile Mohamed Salah, il veterano Luis Diaz e il neo acquisto Cody Gakpo. Tutti e 3 insieme hanno messo insieme 44 gol totali e ormai la Premier League sembra a un passo.

Viktor Gyokeres celebrates after scoring goal during Liga Portugal 23/24 game between Sporting CP and FC Porto, Estadio Jose Alvalade, Lisbon, Portugal. (Maciej Rogowski)
Segue subito sotto il Barcellona di Flick. Una macchina da gol e vittorie che è ancora in corsa per tutti i trofei della stagione. Il merito va soprattutto al tridente composto dal solito Lewandowski (22), il redivivo Raphinha (13) e lo stakanovista Ferran Torres (7).
Al terzo posto c’è un outsider dove milita un vero e proprio “animale da area di rigore” e si tratta dello Sporting Lisbona. Il capocannoniere non può che essere Viktor Gyokeres che ha già messo a segno 28 reti e, grazie ai compagni Trincao (8) e Conrad Harder (5) ha contribuito maggiormente a raggiungere quota 41.
Focus
Serie A, cambi di panchina e risultati: l’analisi da Chivu a Vieira

Da Chivu a Tudor: l’analisi dei cambi in panchina in questa Serie A rivela che un nuovo allenatore può effettivamente migliorare i risultati. La Juventus ha deciso di dire addio a Thiago Motta e affidare le ultime nove partite a Igor Tudor.
La Juventus ha deciso di salutare Thiago Motta e ripartire da Igor Tudor per queste ultime nove giornate di Serie A. L’obiettivo del club bianconero è quello di dare una scossa allo spogliatoio, una svolta necessaria per cercare di terminare la stagione almeno tra le prime quattro e conquistare la qualificazione alla prossima Champions League.
Ma cambiare allenatore a stagione in corso serve davvero a migliorare i risultati sportivi? Cosa dicono i numeri? Per rispondere a queste domande, abbiamo deciso di analizzare l’andamento delle squadre del campionato italiano che in questa stagione hanno cambiato allenatore. Oltre alla Juventus, infatti, sono sei le squadre di Serie A che nel corso di questa stagione hanno cambiato allenatore: Genoa, Milan, Parma, Lecce, Monza e Roma.

VIEIRA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, da Vieira e Nesta fino a Ranieri: l’analisi sui cambi in panchina
Nel caso del Genoa il cambio in panchina ha avuto un effetto molto positivo, con i rossoblù che sono passati dagli 0,83 ppp (punti per partita ndr.) di Gilardino agli 1,47 ppp di Vieira. Crescita simile anche per il Parma: 0,80 ppp per Pecchia contro i 1,25 ppp di Chivu, che però ha allenato soltanto 4 partite. Anche per la Roma cambiare allenatore è stata la scelta corretta visto che la media punti di Ranieri è di 2,12 ppp, superiore ai 0,75 ppp di De Rossi e agli 1,25 ppp di Juric.
Il Milan è invece passato dai 27 punti in 17 partite di Fonseca (1,59 ppp) ai 20 punti in 12 partite di Conceicao (1,67 ppp). L’effetto del cambio in panchina per i rossoneri non è stato quindi così netto, seppur comunque positivo. Allo stesso modo il Monza è passato dagli 0,43 ppp di Bocchetti agli 0,55 ppp di Nesta (sommate entrambe le esperienze in panchina). Il Lecce nel passaggio da Gotti a Giampaolo ha invece guadagnato 0,19 punti per partita: da 0,75 ppp di Gotti agli 0,94 ppp di Giampaolo.

L’URLO DI IGOR TUDOR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, da Motta a Tudor: cosa dicono i numeri
In generale l’andamento di una squadra dopo aver cambiato allenatore è stato quindi sempre positivo. E nel caso della Juventus? Fare un pronostico è impossibile, ma si può andare ad analizzare alcuni dati. Thiago Motta alla Juventus ha collezionato 52 punti in 29 partite, con una media di 1,79 punti per partita, esattamente la stessa che ha avuto al Bologna al termine della stagione 2023/24. L’ex allenatore bianconero ha quindi mantenuto invariato il suo rendimento in Serie A.
Tudor, invece, nella sua ultima esperienza da allenatore ha conquistato 18 punti in 9 partite sulla panchina della Lazio nella stagione 2023/24. Nove, esattamente tante quante le partite che dovrà giocare la Juventus da qui al termine della stagione. Se l’allenatore croato riuscirà a mantenere questa media, quindi, anche per i bianconeri il cambio in panchina sarà stato un successo.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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Serie A, quale proprietà spende di più? Dominio dei Friedkin

Calcio e Finanza ha stilato una classifica tra le proprietà di club di Serie A che hanno speso di più dal 2020 ad oggi. Al primo posto c’è la Roma.
Nel calcio italiano stiamo assistendo col passare degli anni alla drastica diminuzione delle proprietà italiane, che strozzate dai debiti e con l’acqua alla gola sono costrette a liberarsi di un peso.
Serie A, chi spende di più? La classifica di Sponsorizzazioni e Versamenti
A capeggiare questa speciale classifica è la Roma della famiglia Friedkin, che in questi 5 anni ha fatto registrare numeri da capogiro. Sono infatti oltre 700 i milioni versati per mantenere alti gli standard e tenere il passo delle grandi.
Al secondo posto, ma a distanza siderale dal 1°, c’è la Juventus (attualmente controllata per il 65,4 % da EXOR) che, considerando anche gli ultimi anni della presidenza di Andrea Agnelli, ha totalizzato un versamento totale di 383 milioni di euro comprese le sponsorizzazioni.
In terza posizione c’è la prima sorpresa di questa classifica, ovvero il Parma di Krause (detentore del 90% delle quote del club dal 18 Settembre 2020). Il gruppo statunitense finora ha investito quasi 300 milioni all’interno della società gialloblu, ottenendo una promozione in Serie A.

Andrea Agnelli, ex Presidente della Juventus
Appena sotto il podio ecco il Milan, dal 31 agosto 2022 sotto il controllo di RedBird e prima di Elliott. In questi anni dunque il club rossonero ha potuto beneficiare di ben 189 milioni, raggiungendo uno Scudetto e una semifinale di Champions League.
Restando in Lombardia, al 5° troviamo il Monza (da anni sotto il controllo della famiglia Berlusconi) che nel 2020 vinse il girone A di Serie C iniziò la sua scalata fino alla Serie A, dove milita oggi. L’ex proprietario del Milan, fino alla sua scomparsa e i figli oggi per lui, ha iniettato nelle casse del club 188 milioni, quasi quanti quelli dei rossoneri.
Sposandosi in Liguria, dove oggi il proprietario è Dan Sucu, si registrano grossi investimenti da parte di 777 Partners che sfiorano i 190 milioni e che hanno permesso al club rossoblu di uscire da una grave crisi economica.

L’ESULTANZA DI STEVEN ZHANG ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )
7° posto invece per l’Inter che deve considerare sia il periodo sotto la gestione Suning, sia quello attuale dove Oaktree detiene praticamente tutte le quote del club. I nerazzurri sono da anni una delle squadre italiane più in vista, soprattutto a livello europeo, le proprietà che hanno gestito la parte economica hanno dovuto versare “solo” 175 milioni.
Chiudono la Top 10, Fiorentina (con Commisso che negli ultimi 5 anni ha sborsato circa 114 milioni), Venezia (gestito da Duncan Niederauer, che è riuscito a riconquistare la Serie A anche grazie ai circa 100 milioni versati nelle casse del club), Salernitana (sotto la gestione del famoso Iervolino, che oggi ha lasciato il club, ma che negli anni ha investito circa 90 milioni).
Appena fuori dai primi dieci c’è il nuovo Como dei fratelli Hartono, che nei prossimi anni si posizionerà sicuramente più in alto ma per ora si ferma a 84 milioni.

Fiorentina
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Tonali si è ripreso l’Italia: merito della squalifica?

Sandro Tonali è tornato a mettersi in mostra al pubblico italiano, sfoggiando una forma smagliante grazie anche ai ritmi della Premier League.
L’ex centrocampista del Milan nel complesso della doppia sfida contro la Germania ha offerto una buona prova, specialmente a San Siro. C’è però da ricordare che è stato fermo 8 mesi per via della squalifica.
Tonali, evoluzione da top player
Dalla Carabao Cup vinta la settimana scorsa fino gol che ha aperto le marcature nella gara d’andata dei quarti di Nations League: Sandro Tonali è tornato definitivamente e Spalletti se lo gode.
Dal ritorno in campo ad agosto con la maglia del Newcastle ha dimostrato una grandissima preparazione atletica, oltre che la sua straordinaria tecnica individuale palla al piede. Nel centrocampo azzurro insieme a Barella è riuscito a imporsi ma contro giocatori del calibro di Goretzka, Musiala e Kimmich è stato molto difficile condurre il gioco.

SANDRO TONALI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nonostante ciò alle solite giocate di fisico e tecniche si sono aggiunti inserimenti continui per infoltire l’area di rigore e aumentare le opzioni per l’ultimo passaggio. L’occasione di Kean nel secondo tempo della sfida di San Siro ne è la dimostrazione.
Da quando è rientrato dalla maxi squalifica per scommesse sportive illecite ha collezionato 35 presenze tra tutte le competizioni con la maglia del Newcastle, conquistando anche un trofeo che da quelle parti mancava da più di mezzo secolo. Forse la frustrazione per l’obbligo di stare lontano dai grandi palcoscenici per così tanto tempo ha inciso positivamente sul ragazzo.
In vista dei prossimi impegni il C.T. può contare su un giocatore completo che se messo nelle condizioni di rendere non delude mai le aspettative.
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