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Under 19 più preziosi: chi sono?
![Yamal](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/06/Depositphotos_670985430_S-e1719245879439.jpg)
Abbiamo già ammirato qualche giocatore under 19, che pur avendo una tenera età sembra già essere un veterano del pallone. Ma chi sono i più preziosi?
In una speciale classifica stilata da Trasfermarkt, scopriamo chi sono gli under 19 più preziosi al mondo. Alcuni li abbiamo già ammirati nel corso di Euro24, altri sono impegnati con l’Europeo di categoria in scena in Irlanda del Nord.
Gli under 19 più preziosi
In questa speciale classifica si parte dalla ventesima posizione, per arrivare ad un ex aequo sul podio. A pensarci bene, gli stessi giocatori hanno da poco alzato la Coppa dell’Europeo 2024 insieme.
20°: Luis Guilherme, brasiliano di 18 anni. Il prezzo del cartellino è di 24 milioni di euro.
19°: Vermeeren, giocatore belga di 19 anni dell’Atletico Madrid. Il cartellino è di 25 milioni di euro.
18°: Jamie Bynoe-Gittens, inglese di 19 anni del Borussia Dortmund. 26 milioni il suo cartellino.
I primi ex aequo
Dalla diciottesima si arriva all’undicesima posizione, con il cartellino stabile sui 30 milioni di euro, si pesca in Serie A con il giocatore della Juventus Yildiz: probabilmente il futuro numero 10 bianconero.
Con lui altri under 19 vedono il proprio cartellino stabile: Arda Guler (Real Madrid), Doué (Rennes), Roque (Barcellona), Hato (Ajax), Cubarsí (Barcellona), Estevao (Palmeiras).
La top ten
I primi dieci calciatori per valore hanno un distacco dagli altri di 8 milioni.
10: Rico Lewis, giocatore del Manchester City dal valore di 38 milioni di euro.
9: Tel, giocatore del Bayer Monaco che ha un valore di marcato di 40 milioni di euro.
8: Fergus, giocatore del Brighton. Cartellino di 50 milioni.
7: Mainoo, giocatore del Manchester United. 50 milioni, il suo valore.
6: Yoro, giocatore del Lille. 50 milioni di euro il suo cartellino.
5: Joao Neves, Benfica. Il suo cartellino è di 55 milioni.
4: Zaire-Emery, Psg. 60 milioni, il suo valore.
Il podio degli under 19 più preziosi
Dalla terza alla prima posizione c’è una differenza di 30 milioni. Due le medaglie d’oro, in tutti i sensi:
3: Endrick, giocatore brasiliano dal valore di 60 milioni di euro.
L’ex aequo per eccellenza è di Gavi e Lamine Yamal. I due calciatori blaugrana, entrambi spagnoli, si contendono questo podio per il valore del loro cartellino: che è di 90 milioni. Dopo aver condiviso un podio molto più blasonato: l’Europeo 2024. Sebbene il primo non abbia potuto partecipare, causa infortunio.
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Barcellona, il trio d’attacco dà spettacolo: nel mirino un record della MSN
![raphinha barcellona](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/11/Depositphotos_715409470_S-e1730626982224.jpg)
Grazie alle 11 vittorie con almeno 5 gol di scarto il Barcellona si avvicina al record della stagione 2014/15, quando il trio d’attacco era composto dalla MSN.
Il Barcellona aveva iniziato la stagione a spron battuto, vincendo quasi tutte le partite e segnando tantissimo. Il netto 4-0 inflitto ai rivali del Real Madrid al Bernabeu sembrava il preludio a una Liga dominata dai catalani, invece da lì in poi è iniziato un lungo periodo di crisi che ha fatto scivolare i Blaugrana al terzo posto. A un certo punto c’era parecchio distacco in classifica dal Real e dall’Atletico Madrid, mentre ora le 3 corazzate al vertice sono racchiuse in soli 2 punti.
Barcellona, 11 vittorie con almeno 5 gol segnati: vicino un record della MSN
Nell’anno nuovo la squadra allenata da Hansi Flick ha cambiato marcia. Il trionfo in Supercoppa, con altri 5 gol rifilati al Real Madrid in finale, ha dato il via a una serie di vittorie, interrotta solo dai pareggi contro il Getafe in campionato e l’Atalanta in Champions League. Sono ben 46 le reti segnate dai catalani nel 2025 tra tutte le competizioni. La rosa attuale è una macchina da gol tale da mettere nel mirino un record della stagione 2014-15.
![Barcellona](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/12/Depositphotos_19190963_S-e1733479474130.jpg)
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Quell’annata, che si concluse con la conquista del triplete, aveva un tridente d’attacco composto da Lionel Messi, Luis Suarez e Neymar: uno dei più forti, se non il migliore della storia, rinominato “MSN”. Nel 2014/15, la squadra all’epoca allenata da Luis Enrique vinse 13 partite con almeno 5 gol segnati. A poco più di metà stagione, il Barcellona attuale di Flick è già a quota 11, trascinata da un altro tridente offensivo molto prolifico, tenendo da parte ovviamente i paragoni.
Il miglior marcatore al momento è Robert Lewandowski, con 31 reti tra campionato e coppe. Alle sue spalle Raphinha, che sta vivendo un’annata stratosferica, con 24. Poi Yamal, che ha realizzato 11 gol ma ha saltato alcune partite per infortunio e si rivela formidabile più come assist-man. Da non sottovalutare i 10 gol di Ferran Torres, che parte quasi sempre dalla panchina. Le doti offensive del Barça non sono mai in discussione: ora che la squadra è anche in crescita come risultati, ci sarà da divertirsi.
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Bundesliga, l’antifascismo entra a gamba tesa negli stadi
![Bundesliga](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2021/04/bundesliga.jpg)
Bundesliga, proteste sia nelle strade sia negli stadi di calcio. La Germania è stata teatro di imponenti manifestazioni contro l’avvicinamento tra CDU e AfD.
La mozione anti-migranti di Friedrich Merz ha scatenato polemiche, nonostante il leader conservatore abbia escluso alleanze con l’estrema destra.
Gli ultras di squadre come il Bayern Monaco e il Friburgo hanno espresso il loro dissenso con striscioni e coreografie dal forte messaggio antifascista in vista delle elezioni del 23 febbraio.
L’avanzata della destra tedesca
Negli ultimi giorni centinaia di migliaia di persone hanno manifestato in Germania per esprimere il loro dissenso riguardo al possibile avvicinamento tra la CDU e l’AfD, in vista delle imminenti elezioni.
A queste proteste hanno partecipato anche gruppi di tifosi negli stadi.
A gettare benzina sul fuoco è stata principalmente la mozione contro i migranti proposta da Friedrich Merz.
Infatti questa mossa ha suscitato un acceso dibattito politico. Non sono bastate le dichiarazioni del leader conservatore che escludono qualsiasi alleanza elettorale con l’estrema destra.
Anche Angela Merkel ha criticato la rottura della storica esclusione dell’AfD dal dialogo politico, che ha generato non poca preoccupazione.
Sul piano politico, l’AfD continua a guadagnare consenso ed è attualmente il secondo partito nei sondaggi, superando i socialdemocratici.
L’opposizione all’estrema destra è forte negli stadi, ma non sembra altrettanto incisiva nelle urne: Merz è favorito e il suo programma anti-migranti trova consenso anche oltre la CDU e l’AfD.
La politica nel calcio: specchio della società?
Alice Weidel, leader dell’AfD, gode del sostegno di personalità internazionali come Elon Musk e Donald Trump. La recente vittoria del Tycoon ha spinto alcune squadre di calcio tedesche, come il St. Pauli e il Werder Brema, ad abbandonare il social network X, accusando Musk di alimentare l’odio online.
Con l’avvicinarsi delle elezioni, altre voci dal mondo del calcio potrebbero prendere posizione, come già accaduto in passato con giocatori come Leon Goretzka e Mats Hummels.
Tuttavia, sebbene l’opposizione all’estrema destra sia forte negli stadi e in generale nella Bundesliga, il panorama politico nazionale è diverso: Merz è in testa nei sondaggi e, se eletto, porterà avanti il suo programma contro l’immigrazione.
Il sostegno non arriva solo dall’AfD, ma anche da altri gruppi politici, come il partito di Sahra Wagenknecht.
Le posizioni nella Bundesliga
Il calcio tedesco ha spesso contrastato la crescita della destra radicale: allenatori e club hanno preso posizione contro l’AfD, specialmente dopo le proposte di deportazione dei migranti.
Infatti le manifestazioni non si sono limitate alle strade: anche negli stadi di calcio si sono levate voci di protesta.
Durante la partita del Bayern Monaco contro l’Holstein Kiel, gli ultras del gruppo Schickeria hanno esposto striscioni contro Merz, accusando la CDU e la CSU di promuovere il fascismo.
Questo atteggiamento non è sorprendente, considerando la tradizionale posizione antifascista di molte tifoserie tedesche.
In vista del voto del 23 febbraio l’atmosfera è dunque tesa, dentro e fuori lo stadio.
Recentemente, molte curve hanno commemorato il Giorno della Memoria con coreografie simboliche, come gli ultras del Friburgo che hanno esposto uno striscione con un pugno che distrugge una svastica, accompagnato dallo slogan “Mai perdonare, mai dimenticare”.
Nella Bundesliga è sempre stata forte l’opposizione all’ascesa della destra radicale.
Già un anno fa, quando l’AfD propose la deportazione di massa dei migranti.
Diverse figure del calcio, tra cui gli allenatori Christian Streich e Marco Rose, espressero pubblicamente la loro contrarietà.
Inoltre, numerosi club avevano già partecipato a manifestazioni contro l’estrema destra.
Tuttavia, nelle serie minori esistono anche tifoserie con simpatie neonaziste.
Esistono infatti tifoserie con ideologie razziste o nostalgiche, come quelle dell’Hansa Rostock o del Magdeburgo.
Inoltre, la curva dell’Eintracht Francoforte storicamente di sinistra, ha visto una crescente influenza della destra radicale. Fenomeno che alcuni collegano alla fine della presidenza di Peter Fischer, noto per il suo impegno antifascista.
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Ancelotti, dalla crisi alla rinascita: ha battuto ancora Pep
![Real Madrid](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/12/Carlo-Ancelotti.jpg)
Quinta vittoria in carriera per Ancelotti contro Guardiola, ma questa pesa più delle altre. Pep in crisi, il Real è (ancora) la squadra da battere.
Carlo Ancelotti è diventato la terza “bestia nera” di Guardiola. Infatti, con cinque vittorie all’attivo, è il terzo ad aver rovinato più serate al catalano. Meglio di lui solo Mourinho (7) e Klopp (12).
Ancelotti mata Pep: il “miedo escenico” arriva a Etihad
La quinta, però, ha un sapore particolare, perché arriva in un momento in cui quasi nessuno riponeva fiducia nella sua squadra. Come Sergio Aguero, illustre bandiera del Manchester City, che su Twitch dichiarò “Me corto las pelotas” (“Mi taglio le p****“) in caso di vittoria del Real Madrid. Eppure la squadra spagnola ha ancora una volta dimostrato di essere “nella sua tazza di tè” (come direbbero gli inglesi) in Champions League.
Il Real Madrid è sempre la squadra da battere in Champions. Lo dice la sua storia, lo dimostra il cinismo con il quale ha approfittato di una formazione (quella di Pep) arrovellata da inizio stagione su problemi che appaiono senza soluzione. Sono lontani i tempi dei fischi copiosi del Santiago Bernabeu, dopo un turno di Copa del Rey passato a fatica contro il Celta Vigo: ora le Merengues sono prime anche ne La Liga.
Anche Mbappé ha smesso di essere un “problema”: 23 gol e 3 assist in 35 partite. Ora la camiseta blanca gli calza a pennello, come dimostra il (fortunoso) gol del pareggio ad Etihad. Il fuoriclasse francese ha piegato l’inerzia della partita a sé, dimostrando di aver assimilato la capacità madrilena di far convergere verso di sé la mistica del pallone. Con il rientro imminente degli infortunati, il Real torna ad essere la squadra da battere.
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