“Quando lo vidi la prima volta mi misi le mani nei capelli: occhialini, pettinatissimo, faccia da bravo ragazzo, solo non vedevo la cartella con i libri e la merendina. Oddio, abbiamo preso uno studente universitario. Poi però è sceso in campo e… Apriti cielo. Ma apriti per davvero… Con il pallone tra i piedi era mostruoso. Uno dei giocatori più forti che abbia mai visto” Queste sono le parole di Carlo Ancelotti, ex allenatore del Milan, nei confronti di uno dei suoi calciatori più talentuosi, Ricardo Kakà. Nella rubrica “Campioni” oggi parleremo di lui, un uomo arrivato al Milan da ragazzo sconosciuto e divenuto uomo simbolo dei rossoneri di quei anni.
“Mai avevo visto un giocatore così perfetto. Dopo un solo allenamento ho capito che questo era un ragazzo speciale: ha cambiato la marcia del Milan e la nostra storia” -Andrij Shevchenko
Ebbene si, perchè si tratta di un vero e proprio miracolo quello di Ricardo Izecson dos Santos Leite, detto anche Kakà. Fin dalla tenera età ha avuto dei problemi dovuti alla sua prestanza fisica, ritenuto troppo gracile e con una struttura fisica ossea molto fragile. Il ritardo costituzionale di crescita gli ha caratterizzato l’intera infanzia e nonostante ciò riuscì ad imporsi nelle giovanili del São Paulo. A differenza di molti calciatori Brasiliani che nel calcio han trovato la redenzione al loro stato di povertà, Ricardo Kakà giocava a calcio per puro divertimento e passione. Figlio di un ingegnere e di una professoressa di matematica Ricardo Kakà presentava un amore particolare per il calcio e un talento sopraffino.
All’età di 18 anni mentre era a casa del nonno con il fratello per una festa in piscina, Kakà cadde di testa fratturandosi la sesta vertebra. I medici alla domanda del giocatore riguardo al tornare a giocare di nuovo a calcio, risposero che era fortunato a poter ancora camminare. Mesi dopo Kakà esordì in prima squadra con il São Paulo. Si trattò di un vero e proprio miracolo. Il calciatore disse che si chiuse in preghiera per poter tornare a giocare e che chiese a Dio di aiutarlo a raggiungere 4 obbiettivi: firmare un nuovo contratto da calciatore professionista, indossare di nuovo la maglia della nazionale Brasiliana, Giocare per uno dei club più forti d’Europa e infine vincere la tanto ambita e prestigiosa Coppa del mondo. Tutti e 4 pienamente compiuti. Un vero miracolo.
“Kakà? Un mostro! Era ovunque, velocissimo, quasi immarcabile. Ricordo una corsa a due con lui, una ripartenza terribile, riuscii a stento ad accompagnarlo a fondo campo, venne giù San Siro per applaudirmi, ma io ero letteralmente senza ossigeno alla fine di quella volata” -Javier Zanetti
Kaka inizia la sua carriera calcistica da piccolo, nelle giovanili della squadra della città in cui è cresciuto il São Paulo. All’età di 15 anni firma il suo primo contratto da professionista sempre per il São Paulo, mentre all’età di 18 anni, più precisamente nel 1 Febbraio del 2001, avvenne il suo esordio in prima squadra contro il Botafogo.
Nell’estate del 2003 venne acquistato dal Milan per la cifra di 8,5 milioni. Pochi giorni dopo vinse la Supercoppa Europea per poi vincere il campionato della stagione 2003/2004 oltre che la Supercoppa Italiana sempre nel 2004. Nella stagione 2006/2007 vinse la Champions League. La vittoria della competizione diede accesso al Milan per competere per la Supercoppa Europea e il mondiale per club. Il Milan si impose in entrambe e il Brasiliano segnò un gol nella finale contro il Siviglia per la Supercoppa e un gol contro il Boca Juniors contribuendo a portare a Milano entrambe le coppe. Inoltre Kakà nel 2007 vinse il tanto ambito Pallone d’oro.
“Quando è arrivato sembrava uno sfigato, mi chiedevo ‘ma chi cazz abbiamo preso?’ Poi è bastato il primo allenamento per cambiare completamente idea. Dopo il primo allenamento ho detto agli altri: ‘questo è un fenomeno!’. E’ grazie a questi fenomeni che io esisto” -Gennaro Gattuso
Ricardo Kakà esordì con la Seleção il 31 Gennaio del 2002 nella partita contro la Bolivia dove la nazionale verdeoro si impose per 6-0. Kakà raggiunse importante obbiettivi quali la vittoria della Coppa del Mondo di Corea del Sud-Giappone nel 2002 e la Confederation Cup prima nel 2005 in Germania e poi nel 2009 in Sudafrica. Un vero e proprio Campione!
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