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I campioni in…Ronaldo de Assis Moreira: Ronaldinho

Ronaldo de Assis Moreira, comunemente chiamato Ronaldhino, è un giocatore brasiliano di livello mondiale, estroso, fantasioso, sempre con il sorriso stampato sulle labbra, e sopratutto ricolmo di stratosferiche doti calcistiche che lo hanno annoverato tra i giocatori piu’ forti di sempre. Un brasiliano di tutto rispetto, tocco vellutato, movenze uniche nel suo genere, in cui univa estro, eleganza, potenza e fantasia. Figlio di operai, purtroppo subisce la cruda realtà di doversi prendere cura della famiglia quando il papà purtroppo morì quando il piccolo campione aveva appena otto anni. La sua avventura calcistica prende forma nel 1995 nel  Gremio di Porto Alegre, squadra in cui compie tutta la trafila dal settore giovanile fino alla prima squadra. Ed è proprio li che viene ribattezzato Ronaldhino. Le sue immense qualità fecero sì che pur essendo il piu’ piccolo di tutti, veniva comunque convocato nelle partite importanti. Con il Gremio disputa 44 partite mettendo a segno 21 centri.

Il brasiliano dai piedi d’ oro finisce nel mirino del Psg. Del suo trasferimento in Francia nel 1997 se ne discutè anche in tribunale visto che la squadra carioca non aveva dato l’ approvazione per far partire il giocatore. Dovette intervenire la FIFA per il benestare che arrivò nell’ estate del 2001.Ma le 77 presenze condite da 25 goal non lo fecero innamorare della Francia.

Il suo espresso desiderio di lasciare il Psg spinse i maggiori club europei ad intavolare un’ asta che fu vinta dal Barcellona. In terra spagnola si consacra. Le 207 presenze caratterizzate da 94 reti lo resero celebre nel mondo e, divenuto uno dei calciatori più ambiti del panorama mondiale, la sua permanenza in Spagna fu assicurata dalla cospicua clausola rescissoria (125 milioni di Euro). In terra iberica vince 2 campionati, viene eletto miglior giocatore  World Soccer sia nel 2004 sia nel 2005. Sempre nel 2005 vince l’ ambito Pallone d’ Oro, miglior giocatore Uefa nel 2005 e nel 2006. Insomma gli anni che vanno dal 2000 al 2013 lo portano ad essere uno dei migliori al mondo tanto da vincere il premio come miglior giocatore del decennio 200-2009.

Ma anche l’ Italia ha avuto la fortuna di notare il suo estro e la sua fantasia. Il passaggio al Milan targato ancora all’ epoca Berlusconi

con Carlo Ancelotti in panchina. Si presenta ai tifosi risolvendo il derby con uno stacco di testa impetuoso. Certo era un Milan galattico avendo a disposizione giocatori del calibro di Kakà, Sedoorf, Pirlo, Beckam, ringhio Gattuso, Pato, Shevchenko, Dida. Era un Milan brasiliano, obbligato a vincere. E con mister Ancelotti in panchina di certo determinati risultati sono arrivati. Nella stagione 2008-2009 i rossoneri arrivano terzi in campionato, terminano il loro cammino in Europa ai sedicesimi di finale e in Coppa Italia agli ottavi. Pato e Kakà migliori giocatori. Ronaldhino colleziona in rossonero 95 presenze tra campionato e coppe segnando 26 reti. C’ è da dire che il meglio di sè, per la sua fantasia lo ha espresso nello schema 4-2 di Leonardo. Goal e assit impossibili.

Nel 2011 fa rientro in Brasile, al Flamengo. Un ‘avventura non propio esaltante visto che il giocatore ha poi citato il club in tribunale per gli arretrati degli stipendi e di fatto decise di rescinde il contratto che lo legava ai rubro-nera. Il suo peregrinare in terra brasiliana lo porta a vestire le maglie di Atletico Mineiro, Queretaro, Fluminense fino al ritiro che avviene il 16 Gennaio 2018.

Con la nazionale carioca  under 17 vince il titolo mondiale contro in Ghana under 17 nel 1997 e solo due anni dopo, nel 1999, debutta nella nazionale maggiore contro la Lettonia , anno in cui vince la Coppa America. Da qui la sua escalation che lo porta alla conquista del nel 2002 contro la Germania a Yokohama. Nel 2005 batte i cugini sudamericani dell’ Argentina con un perentorio 4-1 nella finale della Confederation Cup.

Purtroppo però la sua vita personale è stata condita anche da eventi poco piacevoli. Nel 2011 infatti è stato arrestato per ben due volte in Paraguay insieme a suo fratello Roberto per esibizione di documenti falsi. Dopo aver scontato una pena nel carcere di Asuncion, torna in Brasile. A quanto pare comunque sembra che le sue fortune economiche siano state da lui stesso depredate da festini e spese esose.

A noi amanti del calcio resta il ricordo di un giocatore unico nel suo genere, che ha dato filo da torcere ai migliori difensori del mondo, resta il ricordo di una sfrenata fantasia calcistica.

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Pubblicato da
Antonio Longo
Tag: Milan

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