Gonzalo Javier Rodríguez, difensore centrale, nato a Buenos Aires, Argentina, il 10 aprile 1984, arriva alla Fiorentina il 3 agosto 2012, per 1,5 milioni di euro nel mezzo della rivoluzione estiva targata Macia-Pradè, dove arrivarono ben 17 giocatori.
L’inizio della carriera è al San Lorenzo, squadra di cui è tifoso e società in cui ha scelto di terminare la propria carriera. Il secondo step della carriera di Gonzalo è al Villareal; si trasferisce al Sottomarino Giallo nel 2004. In Spagna, nonostante l’esperienza sia stata travagliata da infortuni anche importanti, vi rimane per 8 stagioni, le ultime due insieme all’amico Borja Valero con cui passò insieme in maglia viola nell’estate del 2012.
L’esperienza in maglia viola ci regala un Gonzalo fisicamente a posto, con doti da regista difensivo, forse non veloce ma con grande senso della posizione. Le stagioni in Toscana lo esaltano per un notevole fiuto del gol. La capacità di smarcarsi in area di rigorre nei calci indiretti per colpire di testa segnerà le sue annate in viola, soprattutto nei primi tre anni con la gestione Montella: nelle 203 partite giocate con la maglia gigliata è andato a rete ben 25 volte.
A Firenze si dimostra fin da subito uomo di esperienza e con grande leadership: se Montella lo elegge vice capitano, è Paulo Sousa ad affidargli la fascia in maniera definitiva. Nella conferenza stampa di addio alla maglia viola furono queste le parole piene di emozione di Gonzalo: «L’esperienza a Firenze non la dimenticherò mai! E’ stato un piacere giocare con dei grandissimi calciatori e delle grandissime persone. Vi auguro il meglio. Ringrazio la città, che mi ha aperto le porte e mi ha dato la possibilità di mettere su famiglia e di far nascere mio figlio. Ho ricevuto rispetto e amore in ogni angolo di Firenze
, fuori e dentro al campo. Tiferò la Fiorentina per sempre, questa è stata la mia casa per cinque anni. I tifosi mi hanno dimostrato sempre rispetto, ho avuto la fortuna di sentire il mio nome cantato da loro. E’ bellissimo per un calciatore. Li ringrazio, anche per avermi inserito nella top 11 di tutti i tempi. Non ho parole per dire tutto quello che sento».Le presenze in maglia Albiceleste (solo 7) sono state limitate dagli infortuni al ginocchio nel momento centrale della carriera.
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