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Ihattaren: calcio e tormenti di un talento sprecato, fine della storia?

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ihattaren

Possibile che Mohamed Ihattaren, non ancora ventunenne, sia già a fine carriera? Eppure al PSV sembrava un predestinato, cosa gli è successo?

Chi è Mohamed Ihattaren:

Moahmed Ihattaren è colui che ha battuto il record di Ronaldo, Luiz Nazario da Lima, come più giovane marcatore per il Psv Eindhoven nelle coppe europee.

Ihattaren

Il trequartista di origine marocchina, a 17 anni era titolare nel Psv, l’allenatore Marc Van Bommel parlava di lui come di un predestinato.

Ihattaren, secondo l’ex nazionale olandese, era già capace di cose che i suoi coetanei normalmente non pensano nemmeno.

Il suo idolo era Ronaldinho, e le sue giocate ricordavano a tutti quelle di altri grandi calciatori olandesi.

A 17 anni sembrava già pronto per la nazionale. Paragonato ad Afellay, anche per la somiglianza fisica, ed a Snejder per come sapeva giocare la palla sia di sinistro che di destro, tra l’altro entrambi di Utrecht come lui.

Anche l’Ajax, allenato da Ten Hag aveva già messo gli occhi addosso al talentuoso fantasista. Ihattaren stesso però si diceva legato al Psv, non voleva restare lì per sempre, ma voleva ripagare il club che lo aveva lanciato.

Nel giro di un anno è titolare e giocatore essenziale per la squadra di Eindhoven. A 19 anni alla fine della stagione 20/21 ha già 74 presenze nel Psv Eindhoven tra Eredivisie, Europa League e Coppa d’Olanda.

Negli ultimi mesi della stagione 20/21 Ihattaren finisce ai margini della rosa del Psv per dissidi con il tecnico tedesco Roger Schmidt.

Tuttavia tante squadre hanno messo gli occhi sul talentuoso ragazzo di Utrecht, nell’agosto 2021 è la Juventus, anche grazie ai suoi ottimi rapporti con l’agente Mino Raiola, ad acquistare Ihattaren.

Il triste declino e le ombre che offuscano il talento:

La Juventus vuole che Ihattaren faccia esperienza in Serie A e trova un accordo con la Sampdoria per mandare il ragazzo a giocare in prestito nella stagione 21/22.

ihattaren

Purtroppo non scocca la scintilla tra Ihattaren e la Sampdoria, né con  mister D’Aversa, né con i compagni.

Dopo poche settimane ed una sola convocazione in prima squadra, per il match del 12 settembre con l’Inter, il ragazzo sparisce.

Circa un mese dopo l’olandese di origine marocchina, che nel frattempo è tornato a casa sua, ad Utrecht, sembra sul punto di ritirarsi. In  Olanda i media parlano di depressione, iniziata dopo la morte del padre nel 2019.

Ihattaren poi della sua esperienza a Genova dirà di non esser stato trattato come meritava, e di esser stato messo in disparte fin da subito.

Motivo per cui non torna più alla Sampdoria, e la Juventus medita sul valore dell’investimento e sulla possibilità di scaricarlo.

Nel gennaio 2022 i bianconeri trovano un accordo con l’Ajax, prestito per un anno con diritto di riscatto.

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Gli ultimi mesi di Ihattaren:

Nei primi mesi di questa stagione il classe 2002 ha avuto ulteriori problemi, legati stavolta ad una ragazza.

Addirittura era sparito per motivi sconosciuti dai campi di allenamento.

Solo recentemente il giornale olandese De Telegraaf ha svelato che Ihattaren sarebbe stato costretto a lasciare il ritiro dell’Ajax.

Per motivi di sicurezza legati a minacce, sempre più frequenti, ricevute a seguito di una relazione sentimentale avuta con una ragazza di Utrecht.

L’Ajax stesso, per la sicurezza del ragazzo, in accordo con la Polizia, ha concesso a Ihattaren di rifugiarsi temporaneamente in un posto sicuro.

Insomma Ihattaren è passato, in poco tempo, da astro nascente del calcio olandese ad oggetto misterioso della Juventus.

Ora l’Ajax ha comunicato ufficialmente che a gennaio 2023 il calciatore non sarà riscattato dai Lanceri.

Dunque vedremo se la Juventus riuscirà a trovare un’altra soluzione, temporanea o definitiva per il ragazzo che sembrava un predestinato.

Che sia davvero già finita la carriera di questo grande talento a nemmeno 21 anni?

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I campioni in rossoblu: Gigi Piras (video gol)

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Gigi Piras è stato uno dei più prolifici bomber della storia del Cagliari. Una storia gloriosa, visto che il Cagliari è l’unica squadra del sud (insieme al Napoli) ad aver vinto lo scudetto

Piras giunse a Cagliari nel 1971, vestendo la maglia rossoblu per 15 stagioni.

Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, ha collezionato 376 partite, nelle quali ha messo a segno 104 reti.

Fu in un certo senso l’erede dell’altro Gigi, il mito rossoblu Riva.

Vediamo insieme una carrellata dei suoi gol:

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15 giugno 1974. Il “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi

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15 giugno 74'

Erano i Mondiali del 74′. Il 15 giugno, nella partita d’esordio, l’Italia incontra Haiti. Match rimasto nella memoria per il “vaffa” di Chinaglia, ma non solo.

15 giugno 1974: Italia-Haiti a Monaco di Baviera

L’Italia del commissario tecnico Ferruccio Valcareggi si presenta ai mondiali del 74‘ come una delle nazionali favorite, anche perché gli azzurri sono vicecampioni in carica dopo Messico 70′.

Il match d’esordio per gli Azzurri sembra a senso unico, solo una formalità, eppure resta nei ricordi per due eventi non banali. Ma iniziamo raccontando i fatti…

La partita ha luogo a Monaco di Baviera nell’Olympiastadion, queste le formazioni iniziali:

Italia: Zoff, Spinosi, Morini, Burgnich, Facchetti, Mazzola, Capello, Rivera, Benetti, Chinaglia, Riva.

Haiti: Françillon, Bayonne, Jean-Joseph, Nazaire, Auguste, Antoine, Desir, Vorbe, François, Saint-Vil, Sanon.

La partita inizia come ci si aspetta, l’Italia conferma di essere di un altro livello, e di poter avere la meglio con facilità sui centro-americani.

Tuttavia dopo i primi minuti promettenti, gli azzurri si adagiano, credendo di poter vincere la partita senza sforzi. Dunque il gioco si svolge per lo più con l’Italia che crea occasioni, ma senza riuscire a finalizzare, tant’è che si va al riposo con le porte di Zoff e Françillon che restano inviolate.

L’inizio della ripresa è il momento in cui si concretizza il primo dei fatti storici di questo incontro.

Infatti al primo minuto del secondo tempo Haiti attacca, Vorbe serve un passaggio in profondità per Emmanuel Sanon, il centravanti haitiano si trova solo al cospetto di Dino Zoff, lo supera, e mette la palla in rete. Fermato a 1142 minuti il record di imbattibilità del portierone azzurro.

Quindi al minuto 46′ l’Italia si trova in svantaggio ai mondiali contro Haiti. La nazionale di Valcareggi però è troppo più forte degli avversari, e ci pensa Rivera a rimettere in equilibrio il match. Al 52′ Mazzola crossa da destra, Chinaglia stoppa a centro area e poi lascia la palla al pallone d’oro del 69′ che insacca. Al minuto 66 arriva il vantaggio, grazie ad una autorete di Auguste, che devia un tiro di Benetti da fuori area.

Al minuto 70′ arriva il famoso “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi in mondo-visione. Long Jhon apostrofa il ct quando decide di sostituirlo con Anastasi. Lo stesso Anastasi infine sigla il gol al 79′ che fissa il risultato sul definitivo 3-1.

Zoff, il “vaffa” di Chinaglia e il mondiale del 74′.

15 Giugno 74'

La vittoria su Haiti apre il mondiale di Germania Ovest 74′ per l’Italia. Tuttavia dopo il pareggio per 1-1 contro l’Argentina, nel secondo incontro della prima fase, gli azzurri si fermano perdendo 2-1 contro la Polonia. Il terzo match, in cui agli azzurri sarebbe bastato il pareggio per accedere alla seconda fase, sancisce invece l’eliminazione degli azzurri.

Quindi del mondiale del 1974, per l’Italia, rimango nella memoria soprattutto due cose:
– il gol di Sanon, che fissa a 1142 i minuti di imbattibilità di Dino Zoff, record ancora valido per un solo portiere. Ma battuto come record di squadra nel 2021 da Donnarumma, Sirigu, Cragno e Meret che hanno tenuto la porta azzurra illibata per 1168 minuti consecutivi in totale.
– il “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi in mondo-visione, unico sprazzo del tanto atteso centravanti fresco campione d’Italia con la Lazio.

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Pelé, aperto al pubblico il mausoleo di O Rey

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Pelé

Aperto al pubblico il mausoleo contenente il corpo di Pelé. Si può ora far visita alla spoglia, nel cimitero verticale di Santos, nello stato di San Paolo.

Pelé, ora si può visitare il mausoleo

Pelé

Aperto al pubblico a partire da lunedì, il mausoleo dedicato a Edson Arantes do Nascimento, o meglio Pelé.

Il grande campione, leggenda del calcio mondiale, ha lasciato questo mondo lo scorso 29 dicembre 2022, all’età di 82 anni. Il ricordo di O Rei sarà per sempre nel cuore di tutti, soprattutto di chi ama il gioco del calcio.

Lunedì si è svolta una speciale cerimonia di inaugurazione, ora è possibile visitare il mausoleo. All’interno, oltre alle spoglie di Pelé, sono presenti erba artificiale con tutto intorno immagini di tifosi del Santos e suoni di applausi, come se stessimo ancora assistendo alle gesta, del tre volte campione del Mondo brasiliano, sul rettangolo verde. Inoltre sono presenti 2 statue dorate, diversi trofei, maglie e foto di Pelé in campo.

Il mausoleo occupa una area di circa 200 metri quadrati, era visitabile fino ad ora solo dai familiari, si trova nel cimitero verticale più grande al mondo. Il Memorial Necrópole Ecumenica si trova nella città di Santos, nello stato di San Paolo. La visita è gratuita, ma per recarsi a rendere omaggio a O Rei è necessario fissare un appuntamento.

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