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Audace Cerignola, Grieco: “Un passo alla volta per sognare”

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nicola grieco audace cerignola

Audace Cerignola, il presidente Nicola Grieco ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calcio Style: ecco cosa ci ha raccontato delle ambizioni del suo Club.

Le ambizioni dell’audace Grieco

Nicola Grieco Audace Cerignola

Da quando ha preso le redini del Cerignola nel 2014 il lavoro fatto è stato stratosferico, dalla prima categoria all’arrivo in Serie C.

Ci racconta la passione e l’operato che ci ha messo? Ha deviato anche qualche proposta da altre sedi per rimanere fedele alla sua città ed i suoi colori.

“Si, diciamo che tutto è partito dal lontano 2014 dove ho iniziato quest’avventura calcistica prendendo la squadra in Prima Categoria.

Sappiamo tutti che il calcio è fatto di progetti: io avevo promesso nel lontano 2014 di portare l’Audace in Serie C e devo dire che dopo tanta fatica e tanti anni ci siamo riusciti.

Sappiamo che il calcio è fatto di progetti e oggi non puoi improvvisare nel far nulla e quindi, avendo una base solida e cercando di credere in quello che poi abbiamo fatto, siamo riusciti ad arrivare fino a questo punto.

Io credo che alla fine il nostro merito sia stato quello di scegliere soprattutto le persone valide per questo progetto, perché sappiamo che da soli non si va da nessuna parte. Quindi dico sempre grazie a tutte lavorano 24h al giorno al mio fianco.

Sono felice di aver scelto di occuparmi di calcio nella mia città, perchè comunque ho avuto tante richieste di altre società in passato ma a tutt’oggi purtroppo sono ricercato (ride, ndr), è brutto dirlo ma è la realtà.

Però il mio amore per la mia città e di questi colori sono talmente grandi che nel momento in cui finirò di fare calcio finirà là”.

L’Audace Cerignola sta facendo tantissime iniziative come anche portare i bambini allo stadio regalandogli anche l’album Panini. Quindi questo clima che coinvolge anche le famiglie con i bambini allo stadio stà diventando sempre più grande…

“Si, diciamo che di iniziative sociali stiamo cercando sempre di farne perché comunque i bambini sono il nostro futuro.

Negli anni ’90-’95 tutti quanti eravamo innamorati del Foggia di Zemanlandia e quindi diciamo che moltissimi dei nostri ragazzi sono cresciuti con il Foggia Calcio.

Ecco, quello che sto cercando di portare alla mia città è proprio l’amore e la passione della mia squadra perché i miei frutti magari arriveranno fra 10 o 15 anni.

Perché i bambini ancora oggi cominciano a conoscere quello che è l’Audace Cerignola, fino a 30 anni fa l’Audace non esisteva.

L’Audace militava sempre nelle categorie di serie inferiori e quindi diciamo che quello che stiamo cercando di trasmettere ai ragazzi è la passione di tifare la nostra squadra piuttosto che le solite Inter, Milan e Juve. Io sono Juventino“. (sorride, ndr)

Chissà che non incontriate la Juventus Next Gen…

“Speriamo, fra qualche anno? Chissà, non si sa mai. La vita poi è fatta di tante cose strane, magari! Quest’anno noi ci siamo dati un obiettivo, poi ce ne stiamo trovando un altro!

Io dico sempre che bisogna avere tanta umiltà quando si va avanti e soprattutto noi ora dobbiamo credere più che mai alla possibilità di arrivare nelle zone più alte della classifica proprio per fare i Play Off.

Poi sappiamo tutti che i Play Off non li vince la squadra più forte ma magari li vince la squadra che ha più serbatoio nelle gambe e quindi abbiamo una piccola possibilità.

Un sogno che magari, ripeto, può essere remoto come sogno però, perché non crederci?”.

Prospettiva Serie B

C’è la prospettiva nei prossimi 2 o 3 anni di provare a fare il salto di categoria che vi possa far partecipare alla Serie B?

“Io voglio dire una cosa, l’errore magari che fanno tantissime Società. Una Società in Serie C, come statistica e non lo dico io perché sono numeri alla mano.

Un Presidente riesce a tenere la squadra dai 2 ai 3 anni poi alla fine mollano tutti.

Io vorrei cercare di rimanere più a lungo possibile con un progetto serio e ambire alla Serie B nei prossimi 3 anni perché poi la vita è fatta di obiettivi.

Già è un sogno quello che stiamo vivendo, però oggi stesso parlando col Direttore comunque e magari con calma mettendo tassello su tassello, iniziare a creare qualcosa di più grandioso rispetto a quello che stiamo facendo”.

La squadra ha trovato la quadra con Michele Pazienza. E’ soddisfatto del lavoro del Mister? Pensa che potrà rimanere a lungo?

Michele Pazienza

“Questo è da vedere, noi speriamo che Michele Pazienza possa rimanere il più a lungo possibile.

Poi sappiamo tutti le dinamiche del calcio, magari può avere un’offerta da un altro Club, io questo non lo so, perché sappiamo tutti che quando fai bene nel calcio ci sono altre Società che comunque ti mettono gli occhi addosso.

Noi vogliamo che Michele rimanga il più a lungo possibile con noi perché è un grande professionista, una persona seria e soprattutto sta dimostrando di essere molto competente e all’altezza di fare calcio.

Noi comunque abbiamo degli obiettivi e adesso dobbiamo giocare e pensare a partita dopo partita per chiudere il campionato nella miglior posizione possibile”.

Lo Stadio Monterisi è diventato molto bello. C’è in prospettiva un ampliamento? Ci state lavorando?

Stadio Monterisi

“Abbiamo già parlato con la nostra Amministrazione Comunale dove c’è un progetto di uno stadio nuovo e quindi stiamo solo vedendo tutte le carte burocratiche ma c’è già un progetto in essere.

Devo dire che oggi l’Audace e l’Amministrazione Comunale vanno per la stessa direzione e quindi siamo tranquilli sotto questo punto di vista.

Più che altro ci dobbiamo preoccupare di avere un centro sportivo adeguato per poter sviluppare il nostro settore giovanile scuola calcio perchè lo gestiamo noi, non ho dato in gestione niente.

Voglio sviluppare al massimo il settore giovanile perché dev’essere il nostro serbatoio per i giovani della prima squadra. Quindi noi ci stiamo soffermando sul centro sportivo col Comune e di pensare ad uno stadio nuovo”.

Un pensiero per i tifosi dell’Audace Cerignola?

Audace Cerignola

“Io adoro e voglio un bene dell’anima ai miei tifosi, poi magari c’è stata qualche divergenza o qualche fraintendimento però l’amore ed il rispetto che nutro per i miei tifosi è qualcosa di grandioso.

Se sto continuando a fare calcio e a cercar di far crescere la mia città è soprattutto perché ho l’appoggio dei miei tifosi che sinceramente non ci lasciano mai.

Pure quando perdiamo stanno sempre lì a cantare, quindi chapeau alla mia tifoseria perché sono grandi, lo stanno dimostrando non solo in termini numerici ma già il fatto che non prendiamo ammende e che si sanno comportare.

E’ segno di grande maturità da parte della mia tifoseria alla quale, ripeto, voglio bene. Li saluto calorosamente!”.

Come vede il presidente Grieco in Italia il progetto giovani e come si potrebbe migliorare?

“Se analizziamo l’Italia che non si è qualificata alle ultime edizioni mondiali ci dobbiamo fare delle domande, non solo noi presidenti ma tutti gli addetti ai lavori del calcio.

Io credo fermamente nel settore giovanile ma prima del settore giovanile nella scuola calcio.

Bisogna avere delle strutture adeguate, dei centri sportivi per far crescere i ragazzi perchè vedere le squadre con troppi stranieri, vuoi perchè sono un italiano o vuoi perchè sono Cerignolano DOC, non mi piace vedere una squadra con tanti stranieri.

Ecco, noi dobbiamo avere i nostri calciatori e dobbiamo essere bravi sopratutto a farli crescere questi ragazzi, come?

Attraverso le strutture, farli studiare, stargli vicino, cioè dargli tutto quello che può servire perché poi il calcio è la passione e l’amore di tutti quanti noi che poi siamo operativi”.

Chi è il giocatore che l’ha sorpreso di più?

“E’ difficile dirlo perchè quando si hanno determinati risultati è il frutto di un lavoro di squadra.

Non saprei rispondere a questa domanda perché semplicemente non ho preferenze verso i miei giocatori, voglio bene a tutti quanti e li rispetto tantissimo”.

Quando firmerà il Ds Di Toro il rinnovo del contratto?

“Col Ds abbiamo già parlato e c’è già un contratto pronto per i prossimi 2 anni quindi manca solo la firma, abbiamo già tracciato una linea quindi sarà con noi nei prossimi due anni il Direttore perché ne abbiamo già parlato quindi manca solo l’ufficialità“.

Dopo questa stagione molto positiva, la Società ha intenzione di alzare l’asticella e di puntare a qualcosa che fino a pochi anni fa era un sogno?

“Sicuramente il nostro obiettivo per l’anno prossimo sarà di alzare l’asticella, questo ve lo posso dire con certezza perché comunque vogliamo sempre migliorare quello che è il nostro percorso.

Quindi cercheremo di alzare l’asticella però sappiamo già che il percorso fatto finora è qualcosa di a dir poco meraviglioso. Sappiamo che mancano 9 partite difficilissime, tra cui 5 in trasferta e 4 in casa, quindi ora vorrei concentrarmi sulle ultime partite.

Sappiamo tutti che la classifica è corta e dopo 2 o 3 turni possiamo trovarci fuori dai Play Off. Quindi quello che sto chiedendo non solo ai miei tifosi ma anche alla mia squadra è di non guardare ora la classifica e di giocarci tutte le partite come se fossero finali.

Sappiamo già che sabato troveremo un ambiente molto ostico contro la Turris che è una squadra che era stata costruita per altri obiettivi e si ritrova lì al terzultimo posto. Avrà più che mai una voglia di vincere con noi per un obiettivo che prima erano i Play Off mentre ora è uscire dai Play Out. Sarà una delle partite più difficili da affrontare”.

Il nuovo maxischermo installato allo stadio sarà solamente provvisorio?

“No, no, no… Non è provvisorio, è stato un ennesimo regalo fatto dalla nostra Amministrazione Comunale e quindi ce lo godiamo, quello rimarrà e fa parte dello stadio Monterisi.

Un ringraziamento all’Assessore allo Sport e al Sindaco e a tutta l’Amministrazione Comunale.

Qual è il ricordo più bello che ha da quando è alle redini del Cerignola, la sensazione più forte che ha provato?



“Mah, c’è stata una partita in particolare che è stata quella del passaggio dall’Eccellenza alla Serie D.

Quella famosa partita con il Bitonto vinta per 6-1 perchè eravamo comunque abituati a vedere negli ultimi 20 anni il Cerignola tra Eccellenza e Promozione.

Quindi quella partita mi ha toccato molto dal punto di vista umano. La sera prima della partita comprai quasi 100 Kg di carne e festeggiammo all’interno del Monterisi.

Fui rimproverato da mio padre che mi disse: “Perché festeggi prima?”, ma io avevo la sensazione di poterli vincere, quel campionato e quella partita del campionato d’Eccellenza

Rimanemmo fino a notte tarda, fino alle 3 del mattino, a giocare, mangiare e bere! Abbiamo iniziato a festeggiare prima e ci ha portato bene perché poi abbiamo vinto 6-1 quella partita!”.

A quale modello di Società si ispira?

“Devo dire che come clun a me piace molto il Bayer Monaco, per una serie di motivi. Quando vai allo stadio di Monaco vedi famiglie e bambini: questo è importante perché lo stadio non rappresenta solo la partita di calcio.

Deve essere un luogo di aggregazione per tutte le famiglie, di dialogo, di bambini, questa è la visione che sto cercando di portare nel mio paese.

Per questo vedete tanti bambini, donne e famiglie… piano piano ci stiamo riuscendo perché trasmettere una cultura del tutto nuova ad un paese come Cerignola non è facile, ci vuole tempo.

Gli effetti di quello che stiamo facendo oggi, magari, li vedremo tra 10 anni. Perché tutti i bambini? Perché stanno iniziando a crescere con la mentalità del Cerignola Calcio.

Era la mentalità che c’era ai tempi del Foggia di Zemanlandia e quindi tutti quanti sono cresciuti col Foggia. Sto trasmettendo questo ai miei tifosi”.

Cosa ne pensa dell’attuale situazione della Juventus, da Presidente?



“Alla fine credo che la Juve stia passando un periodo strano a livello societario, ci sono tante cose magari che non sono chiare neanche a noi addetti ai lavori.

Però io credo che la Juventus ne uscirà fuori, ieri ha fatto un grande Derby.

Ho visto tutta la partita, credo che arriverà nella zona Champions perché ha un potenziale troppo più forte delle altre squadre, quindi sono molto fiducioso della “mia squadra”. (sorride)

Chissà che un giorno non possa lavorare per la Juventus, un Nicola Grieco nelle file della Juventus, chissà!

“Mai dire mai, sono giovane, ho tempo di crescere e fare esperienza poi, ripeto, la vita è fatta di sorprese, positive o negative che siano”.

Presidente, visto nella partita contro il Foggia sarà vietata la trasferta ai tifosi ospiti, si ripeterà la presenza dei bambini in Curva Nord?

“Ci stiamo lavorando, può essere una cosa del genere solo che la partita è alle 14.30.

Noi abbiamo chiesto di alla Società del Foggia di posticiparla alle 17.30 perché alle 14.30, il giorno di San Giuseppe nonché Festa del Papà, è un orario scomodo.

Abbiamo chiesto di giocare più tardi però a quanto pare loro non vogliono posticipare la partita. Poi alla fine credo che tra le Società ci debba essere anche rispetto.

Credo che dovrebbero posticipare la partita proprio per un discorso di organizzazione: perché si fa più incasso, perché si ha più tempo di organizzare le cose.

Però, ahimè, se la partita si giocherà alle 14.30 come da programma, non sarà dipeso da noi ma dal Foggia“.

Presidente la ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato e per la disponibilità per questa intervista.

“Grazie a voi e soprattutto dobbiamo sempre credere in quello che stiamo facendo.

Io vorrei rinnovare e dare una grande saluto alla mia tifoseria perché ribadisco, non smetterò mai di ripeterlo, il bene e l’amore che nutro per i miei tifosi.

Quindi li ringrazio nuovamente, e dico di starci sempre vicino perché nei momenti belli è bello essere felici ma arriveranno anche dei momenti difficili dove avremo bisogno anche di loro.

In quei momenti difficili dovremmo essere sempre più uniti e più forti. Questo è il messaggio che mando“.

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Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”

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L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.

Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il Soccer Football Summit 2024. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.

Le parole di Corradi a Calcio Style

Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.

Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”

Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.

Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”

Corradi

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ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”

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Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.

Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.

Banfi sulla Roma

Banfi

“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”

Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.

Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”

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Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”

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Trevisan

“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.

MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO

Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.

Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.

miriana trevisan
Miriana Trevisan presente ormai da anni al Mattone del Cuore
Teatro delle Muse di Roma: ieri sera Star People Award con Miriana Trevisan
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