Massimo Basile è lui il nostro interlocutore per parlare di Fiorentina all’indomani dell’incredibile sconfitta viola sul campo dell’Empoli.
Per parlare del momento viola, abbiamo contattato in esclusiva Massimo Basile, corrispondente per Repubblica e il Corriere dello Sport da New York, e appassionato delle vicende viola.
Massimo, anche ieri a Empoli c’è stato il fallimento di quello che doveva essere un salto di qualità della squadra di Italiano, per certi versi simile a ciò che successe a Venezia, anche se la prestazione è stata sicuramente diversa. Che ne pensi?
“Rispetto a Venezia c’è stato, ma sembra mancare ancora l’urgenza di fare punti per puntare a qualcosa di importante. Per questo a gennaio servirebbero giocatori forti anche mentalmente, per accelerare questa transizione.”
Ambarat e Castrovilli, al di là dell’infortunio subito che lo tenuto fuori tanto dal campo, non sembrano totalmente in sintonia con il gioco di Italiano: cosa fare con loro?
“Amrabat ha bisogno di cambiare aria. Arrivare a Firenze con quel carico di responsabilità, il costo del cartellino e il fatto di essere stato scelto dal presidente, non lo ha aiutato. Ora sa di essere una riserva e questo gli ha tolto sicurezza. In più ha un tempo di gioco di troppo rispetto al calcio di Italiano. E non è un regista.
Castrovilli ha più talento ma vive una sorta di sindrome da gregario: è come se lo bloccasse un laccio invisibile. Non so se il malore che lo colpì in campo possa aver lasciato qualcosa a livello inconscio. Ma lo terrei.”
Ci siamo sentiti un poì di tempo fa e Commisso non aveva ancora esplicitato sulla situazione contrattuale di Vlahovic: che fare col nove viola?
“Vlahovic deve restare almeno fino a giugno. È leader ed è l’unico a vedere la porta. Inutile parlare di ingaggio, lui vuole vincere. Se andrà via sarà solo perché non vede a Firenze un progetto vincente. Ma se a giugno andasse alla Juve, a questa Juve, non sarebbe da giocatore che sogna in grande. Lo vedo più al Bayern.”
Infine, l’oggetto del desiderio dei tifosi viola Berardi e a quanto pare della società. Sensazioni sul suo arrivo?
“Berardi porterebbe gol e imprevedibilità. Sui costi, tutto dipende dagli obiettivi che uno ha. Toni venne preso a 28 anni, Gila a 26. Berardi sarebbe pronto e divertente e darebbe un segnale a tutti, anche a Vlahovic”.
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