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ESCLUSIVA – Beppe Signori: “Zeman il mio maestro, Mazzone un secondo padre. Con Sacchi…”

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Beppe Signori, ex bomber di Lazio e Bologna tra le altre, ha rilasciato un’intervista in esclusiva al sito www.calciostyle.it

Serie A
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Face to face con Beppe Signori

roma

 

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Cosa hai provato guardando “Fuorigioco”, il docufilm che parla della tua vita ?

Emozione e commozione. Mi ha aperto dei cassetti che avevo cercato di chiudere e che, invece, si sono riaperti, come l’arresto del 2001″

Quale è stato il tuo rapporto con Zeman?

“Ho avuto tanti allenatori, ma il “maestro” che ha fatto la differenza nella mia carriera calcistica è stato proprio Zeman.

Ha subito creduto che potessi avere le qualità per diventare un attaccante molto forte, un bomber. È riuscito a capirmi immediatamente sia come persona e che come calciatore.

  La prima volta che ci siamo incontrati, infatti, mi salutò chiamandomi “bomber” anche se ancora non avevo dimostrato nulla.

Gli sarò sempre riconoscente. E’ un legame che ancora oggi va al di là del solito rapporto che c’è tra giocatore e allenatore.

Su Eriksson ?

“Ho avuto problemi con lui a livello personale, non mi sentivo più considerato come uomo. L’allenatore è pagato per fare delle scelte, quindi  non l’ho mai criticato per questioni di campo, ma solamente per l’atteggiamento che ha avuto nei miei confronti.

Invece Mazzone?

“Mazzone per me è stato come un secondo padre. Mi ha saputo gestire in modo splendido. Si è instaurato subito un rapporto di fiducia e rispetto.

Nel 1998 ci ha portato in semifinale di Coppa UEFA e semifinale di Coppa Italia con il Bologna.”

Quale è stato il legame con la Lazio durante la presidenza Cragnotti?

 “Sono arrivato alla Lazio nel 1992 quando divenne presidente Cragnotti, quindi sono cresciuto durante la sua presidenza.

È stata una squadra che è cresciuta di anno in anno, che poi è riuscita a coronare anche il sogno di vincere lo scudetto e diverse coppe. Anche se io con la Lazio non ho vinto niente.”

Nonostante i diversi gol siglati nei derby, non hai mai avuto concreti attriti con i tifosi della Roma. Cosa ha fatto la differenza nel tuo caso?

“Ho sempre fatto il mio mestiere di calciatore cercando di segnare tanti gol, ma sempre con il massimo rispetto nei confronti dei tifosi di tutte le altre squadre.”

Il mondiale del 1994 con Sacchi?

“Una bellissima esperienza, ma con la maturità acquisita negli anni sicuramente non farei più il grande errore di non voler giocare da centrocampista. 

In quel momento mi sentivo un po’ troppo presuntuoso venendo da una classifica cannonieri vinta e quindi pensavo che tutto mi fosse dovuto di diritto.

Oggi, se potessi, giocherei anche al posto di Pagliuca perchè avere la possibilità di giocare una finale di un Mondiale capita quasi sempre una sola volta nella vita ed io questa possibilità l’ho sprecata.

C’è stata con Sacchi una diversa visione del ruolo che dovevo avere in campo ed avevo torto io.”

Il tuo rapporto con Baggio?

“Ci sentiamo spesso, siamo amici abbiamo condiviso tanti momenti insieme. C’è un rapporto di stima che si vedeva anche sul campo.”

Oggi Signori come si vede nel mondo del calcio?

“Il mio sogno da quando nel 2010 ho preso il patentino di allenatore è stato sempre quello di allenare. So, però, che essendo stato lontano tanto tempo dal mondo del calcio non è facile rientrare.

In alternativa potrei aprire una mia scuola calcio, anzi più un’accademia, perchè secondo me i bambini non vanno allenati ma va insegnato loro il valore di questo sport. Vorrei essere un bravo insegnante per i bimbi.”

Le interviste

Tafanelli (compagno Matilde Brandi): “Juve in cerca di identità”

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tafanelli francesco

“Juve in cerca di identità sicuramente. L’Inter? Simone Inzaghi penso sia un ottimo tecnico ma ha davvero una grande fortuna”. Senza peli sulla lingua il futuro marito della showgirl Matilde Brandi Francesco Tafanelli, noto tifoso bianconero. Francesco Tafanelli, ex promettente calciatore delle parti di San Severo (oggi noto manager nel mondo della moda), ha 54 anni. E’ uscito allo scoperto come compagno di Matilde Brandi esattamente a inizio 2023, quando i due raccontarono la loro relazione al noto talk show Verissimo (Mediaset).

“Devo ammettere con tutta onestà che, a qualche ora dall’inizio della partita di ritorno a San Siro contro il Barcellona, avevo dato l’Inter di Simone Inzaghi per spacciata: a mio avviso sarebbe passato più facilmente il Barcellona che avrebbe avuto anche un senso di rivalsa, visto che in casa propria aveva subito comunque sia una pressione molto forte da parte dell’Inter. I primi due gol nerazzurri mi avevano immediatamente fatto capire che mi sbagliavo; il 3 a 2 del Barcellona, invece, mi ha fatto rientrare in quei binari e dire forse non mi sbagliavo. Poi il calcio è fatto evidentemente di episodi…”

E’ legittimo considerare Acerbi l’uomo più carismatico di questa Inter? “Francesco Acerbi rimane sicuramente un buon giocatore ma… Sfido chiunque a dirmi che potesse pronosticare in Acerbi l’uomo che avrebbe risolto la semifinale di Champions… Ripeto, quei due episodi hanno poi caratterizzato la finale dell’Inter…”

Quindi tutto merito di Simone Inzaghi? “Ritengo che Inzaghi sia un ottimo tecnico ma dotato anche di grandissima fortuna…”. Sulla sua amata Juventus Tafanelli, futuro marito di Matilde Brandi (nota tifosa romanista), non ha dubbi: “La Juventus è una squadra a mio avviso in cerca di identità. Il cambio di gestione dovuto alla parte tecnica, quindi da Thiago Motta a Tudor, è molto poco significativo secondo me…Mi spiego meglio: Thiago Motta era un ottimo allenatore in una città in cui le aspettative e le pressioni non sono di certo quelle di Torino.

E probabilmente è stato o si è sopravvalutato sotto questo aspetto, rimanendo comunque un elemento di primo piano. Stesso discorso per Tudor…”. Quindi cosa vorresti dire Francesco?  “Sinceramente direi che non vedo in queste figure quella personalità, quel carisma, quell’autorevolezza che servono per gestire un gruppo come quello della Juventus. Occorre ribadirlo: al netto di giocatori come Yildiz, che per me è un fenomeno, piuttosto che Vlahovic e qualche altro calciatore come Thuram, non ci sono più dei riferimenti precisi anche in campo. E questo secondo me è fortemente penalizzante…”

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Le interviste

ESCLUSIVA – Tramontana: “Inter-Barca, posta in palio altissima. Anche con zero trofei Inzaghi resta intoccabile”

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Inter

Filippo Tramontana, giornalista, telecronista sportivo e opinionista de la 7 Gold, ha parlato in vista della partitissima di questa sera tra Inter e Barcellona, dove i nerazzurri si giocano tanto, forse tutto, visto che in palio c’è la finale di Champions League. Queste le parole del giornalista e tifoso nerazzurro:

Inter-Barcellona, che partita sarà? E cosa teme della squadra di Flick rispetto all’andata? “Sarà una partita molto tesa per entrambe le squadre, la posta in palio è altissima. Da una parte c’è una squadra molto giovane,talentuosa ma che pecca di esperienza. Hanno istinto, talento, ciò che ha meno l’Inter sicuramente ma più fisica e con più esperienza. Sarà una partita quindi decisa da qualche episodio. In palio c’è tanto, e presumo quindi che un po’ di pressione ci possa essere”. 

Qualora l’Inter dovesse uscire a mani vuote, che stagione sarebbe? E se secondo lei Inzaghi potrebbe andare via sia nel caso di una vittoria della Champions che nel caso di un’uscita in semifinale..“Se l’Inter dovesse essere eliminata sarebbe comunque una grande stagione perchè i nerazzurri avrebbero giocato comunque una grande stagione con la Regular Season a pari merito con Arsenal e Psg, vincendo con la squadra di Arteta e pareggiando contro il City di Guardiola. La squadra di Inzaghi ha fatto così 19 punti subendo un gol irregolare tra l’altro ma questo è un dettaglio. Per non parlare degli ottavi dove si è vinto contro Bayern e Feyenoord così come a Barcellona dove tutti prendono 5 gol e l’Inter poteva uscire vittoriosa 4-3 se non avessero annullato il gol a Mkhitaryan. Sarebbe quindi una grande stagione con Inzaghi che è l’artefice di questi anni dove l’Inter ha alzato il livello in Italia ma soprattutto in Europa, senza fare mercati faraonici. Inzaghi a mio avviso è intoccabile”. 

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ESCLUSIVA – Nina Mamukadze-Sordini: “Amo Napoli, Juve ancora in corsa per la Champions. Mikautadze? Vi dico perchè ha rifiutato la Roma”

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Nina Mamukadze-Sordini, giornalista e direttrice di Ermes TV, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni del campionato di Serie A, tra Scudetto e Champions ma anche in vista degli affari estivi per la prossima stagione.

Queste le sue parole:

1) Volata scudetto: cosa ti aspetti? “La corsa scudetto è più viva che mai, ma il mio cuore batte sempre per il Napoli. Non si tratta solo di una semplice passione sportiva: ho seguito questa squadra per più di due anni, partita dopo partita, quando c’era Kvaratskhelia, e nel frattempo mi sono innamorata del Napoli, della città e dei napoletani. Oltre al legame affettivo, sono convinta che il Napoli meriti davvero questo scudetto. L’Inter è ancora leggermente avanti, ma il Napoli ha un calendario più favorevole e sta vivendo un ottimo momento di forma, sognare il quarto tricolore non è affatto un’illusione. Con Antonio Conte alla guida, la squadra ha trovato grande compattezza, e il contributo di Scott McTominay si è rivelato determinante. Occhio anche all’Atalanta, è più indietro, ma resta un outsider capace di sorprendere fino all’ultimo”.

2) Secondo te chi è favorito per un posto in Champions e chi per restare in Serie A?Per la Champions vedo favorite Inter, Napoli e Atalanta: sono le squadre più complete e continue, con un’identità di gioco ben definita. Juventus e Lazio restano in corsa, ma per loro servirà un finale davvero impeccabile. Quanto alla salvezza, lo ammetto, sono di parte: tifo apertamente per l’Empoli, anche per via del difensore georgiano Saba Goglitchidze, ma soprattutto perché credo che questa squadra meriti davvero di restare in Serie A. Ha vissuto alti e bassi, è vero, ma ha sempre mostrato cuore e spirito di sacrificio. Se continua a combattere così, può farcela. A mio parere, Venezia ed Empoli sono quelle che hanno più possibilità di risalire, mentre il Monza, invece, sembra più in difficoltà”.

3) Goglichidze-Roma… cosa non è andato nella trattativa? “La trattativa tra la Roma e l’Empoli per il trasferimento di Saba Goglichidze, come è stato riportato, è fallita a causa di divergenze economiche, che le parti non sono riuscite a trovare un accordo sul prezzo e sulle modalità di pagamento del riscatto. Tuttavia, sono sempre dell’opinione che, quando si tratta di trattative, ciò che accade dietro le porte chiuse è difficile da sapere con certezza”.

4) Può esserci un ritorno di fiamma invece per Mikautadze alla Roma? “Al momento, non ci sono segnali di un ritorno di Mikautadze alla Roma. Nonostante sia stato monitorato in passato, l’attaccante georgiano ha preferito rimanere al Lione, anzi per Mikautadze questa è la squadra del cuore. Personalmente, non mi aspetto un suo arrivo in giallorosso”.

5) Dobbiamo aspettarci qualche altro calciatore georgiano in Italia? “Sì, è probabile che vedremo altri calciatori georgiani in Italia, soprattutto in Serie A. Negli ultimi anni, il campionato italiano ha mostrato un crescente interesse per i talenti provenienti dalla Georgia, grazie anche al successo di giocatori come Khvicha Kvaratskhelia, Giorgi Mamardashvili, Giorgi Mikautadze e altri. È molto probabile vedere Dachi Lordkipanidze in una squadra di Serie A. Attualmente capitano della Cremonese Primavera, è un giovane che si distingue per determinazione e talento. Dietro le quinte si parla anche del giovanissimo Andria Bartishvili, che a soli 16 anni è già definito un fenomeno. In ogni caso, ci aspetta un calciomercato molto interessante, con i calciatori georgiani sempre più nel mirino degli scout italiani”.

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