Le interviste
Esclusiva CS Antonio Paganin: ”L’Inter è favorita, ma occhio alla Juventus; su Vlahovic..”

Esclusiva Calcio Style – Massimo Paganìn, dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex difensore italiano, ha parlato ai nostri microfoni di Juventus ed Inter.
E’ intervenuto parlando del big match della domenica sera, il derby d’Italia Juventus – Inter che chiuderà la giornata, con uno sguardo anche alla Roma di Josè Mourinho.
Ecco le sue dichiarazioni su Juventus ed Inter.
Partendo proprio da Juventus e Inter.
Un giudizio su come entrambe arrivano a questa sfida: considerato il momento che vive la Vecchia Signora, reduce dall’eliminazione in Champions, e l’Inter che sembra esser tornata:
”Arrivano in due situazioni completamente opposte.
L’Inter si è fatta gli ”anticorpi” da una complicatissima situazione in campionato, e in Europa ha ottenuto ottimi risultati.
D’altra parte, i numeri della Juventus parlano chiaro: è una squadra in difficoltà, ma ha giocatori dal potenziale altissimo che, se beccano la partita giusta, sanno esaltarsi.
Sulla carta è favorita l’Inter, ma aspettiamoci di tutto”.
Alcuni tifosi hanno storto il naso su Massimiliano Allegri, anche perché l’infermeria è piena e gli infortuni si stanno facendo sentire.
”Teniamo presente che è molto complicato dover rinunciare a due giocatori con le qualità di Pogba e Chiesa: quando si hanno defezioni così importanti e devi spremere i giocatori che hai a disposizione, non c’è una vera rotazione.
Poi, quest’anno si gioca ad un ritmo folle con il Mondiale: avere i giocatori di qualità che tengono alta intensità e qualità stessa, se la Juventus avesse vinto contro Salernitana e Monza, la distanza sarebbe meno importante.
Ciò che sorprende è la difficoltà che ha avuto in Champions: non mi sarei aspettato l’andata contro il Benfica; tuttavia, sono sicuro che quando riprenderà ad avere gli interpreti giusti, dirà la sua.”
La difficoltà che ha lo stesso Dusan Vlahovic.
Non è ben servito (si nota nervosismo e sofferenza), oppure la vicinanza di Arkadiusz Milik può essere un problema?
”Nella stessa partita, quando hai tanti giocatori di valore (anche Di Maria usato a fase alterne), la manovra ha un’accelerazione molto più forte.
Con tutto il rispetto per i baldi giovani che stanno facendo molto bene, ma per loro la pressione è troppo forte, dunque la Juventus non può affidarsi completamente a loro.
E’ normale che chi è davanti (e deve finalizzare tutto) non si esprima al massimo livello: basta pensare allo scorso anno, ha fatto bene perchè tutti gli effettivi erano a disposizione.
Ho paura che, con i Mondiali, nessuna squadra potrà avere l’organico completo.”
Pensi che, quindi, mancano i giocatori cardine per Allegri?
”Paredes è stato preso per sostituire Arthur e ricomporre quella mancanza nel dettare i tempi di gioco; immagino la difficoltà che sta avendo la Juventus
Questi giocatori sono fondamentali, come ad esempio Brozovic nell’Inter o Bennacer nel Milan, hanno fatto difficoltà.
Adesso il Napoli ha scoperto il suo metronomo, cioè Lobotka che da continuità e rende fluida la manovra.
E’ un copione che si ripete: nel calcio moderno, è più importante quel genere di giocatori rispetto agli attaccanti.”
Se la Juve perdesse lo scontro diretto contro l’Inter, cambieresti Allegri o aspetteresti a dopo il Mondiale?
”Quando Agnelli ha scelto Massimiliano, sapeva di chi si trattava.
Quando hanno fatto il programma, lo hanno definito in simbiosi ovviamente: poi, però, ti inventi qualcosa se non hai tutti gli effettivi.
Penso che lo staff bianco-nero gli stia chiedendo di restare agganciato alla parte alta della classifica e rosicchiare qualche punto dalla vetta, in attesa che poi rientrino i giocatori che fanno la differenza.
Il Mondiale spaventa tutte: per preparazione, condizione fisica e atletica, tanti fattori che andranno ad incidere.”
Secondo te, la Juventus farà qualche acquisto a gennaio?
”Sicuramente i dirigenti, già da questa estate, hanno modellato la squadra come un abito attorno all’allenatore.
Anche l’indebitamento non permetteva tante operazioni di mercato: con Allegri si è iniziato pian piano a riprendere i profili molto più consoni dell’allenatore.
Spostiamoci sull’Inter: cosa è scattato dopo la sconfitta contro la Roma per riprendere le fila di Campionato e Coppa?
”Una parola semplice: l’orgoglio.
Un giocatore di un certo livello, quando si rende conto che c’è qualcosa che non va e che non c’è sintonia, scatta subito un meccanismo.
La partita dell’andata contro il Barcellona non è stata esaltante, ma l’orgoglio l’ha fatta da padrona: una squadra torna più forte quando bypassa quei momenti di difficoltà.
Adesso è forte mentalmente: nei singoli, nei cambi e nell’aspettare uno come Lukaku”.
Secondo te, il problema di Lukaku è stato gestito in modo non corretto o è solo una questione di recupero fisico?
”Lukaku è come fosse un motore di un camion, ma è molto delicato a causa della sua struttura.
Richiede una cura importante, anche perché l’obiettivo del belga è di tornare per i Mondiali in Qatar.
Ad ogni modo, io dico sempre che ognuno è il miglior medico di sé stesso: probabilmente lui non ha ascoltato i segnali perché voglioso di dover tornare in campo.
Io non ho mai avuto tanti infortuni in carriera: avevo l’occasione di giocare con gente tipo Mancini, Vialli ecc.., mi hanno insegnato ad ascoltare il proprio corpo quando non è in grado di sostenere un tipo di fatica”.
Da giocatore, ti chiedo un pensiero sulla morte del tifoso in Curva Nord dell’Inter.
”Non conosco questo tipo di situazioni, comunque il dispiacere è enorme.
Capisco che in quel momento ci si sente violato nella parte intima, il primo impatto è una forte reazione.
Domenica c’è un’altra partita emozionante: un tuo giudizio sul derby di Roma, e chi vedi favorito.
”Per la prima volta non ce n’è una: la Lazio arriva dalla non brillante prestazione in Olanda, la Roma ha passato il turno.
A livello di campionato, i giallorossi hanno zoppicato un pò (dal punto di vista calcistico), mentre la Lazio aveva espresso un ottimo trend di risultati.
Dico Lazio per un piccolo vantaggio, ma regna equilibrio con la squalifica di Milinkovic-Savic, un giocatore molto fisico che ti dà tantissime soluzioni.
Per la Roma, la mancanza di gioco e la difficoltà di Abraham hanno creato problemi: Mourinho, però, fa cambiare mentalità.
”La Roma ha un allenatore carismatico in panchina, ti tira fuori dal cilindro delle soluzioni inaspettate.
Alla Roma manca il fantasista Dybala: la coppia Belotti-Abraham fanno fatica e non riescono a legare il gioco fuori dal perimetro, l’argentino è molto bravo a rifinire e concludere.”
E’ stata sottovalutata la vittoria della Conference, considerata di Serie B.
Mourinho ha sottolineato che adesso la Lazio, retrocedendo, è favorita.
”Fa parte della dialettica delle squadre capitali, che hanno una storia molto importante.
C’è molta pressione, indipendentemente dalla competizione europea che sia: quando si arriva alla finale, tutti vogliono vincerla perché salva una stagione.
La paragono alla stessa stregua della coppa nazionale, che piaccia o no”.
Zaniolo ieri ha vinto quasi da solo la partita: un consiglio che ti senti di dargli in questo momento.
”Qui sarei di parte, perché calcisticamente lo adoro: ha tutti i mezzi per diventare uno dei più importanti nel nostro campionato.
Ha avuto due infortuni molti gravi che hanno minato la sua crescita, e ha rinunciato anche all’Europeo: per un giocatore giovane è devastante e lascia molto rammarico.
Troverà la continuità che gli farà fare la differenza”.
Le interviste
Tafanelli (compagno Matilde Brandi): “Juve in cerca di identità”

“Juve in cerca di identità sicuramente. L’Inter? Simone Inzaghi penso sia un ottimo tecnico ma ha davvero una grande fortuna”. Senza peli sulla lingua il futuro marito della showgirl Matilde Brandi Francesco Tafanelli, noto tifoso bianconero. Francesco Tafanelli, ex promettente calciatore delle parti di San Severo (oggi noto manager nel mondo della moda), ha 54 anni. E’ uscito allo scoperto come compagno di Matilde Brandi esattamente a inizio 2023, quando i due raccontarono la loro relazione al noto talk show Verissimo (Mediaset).
“Devo ammettere con tutta onestà che, a qualche ora dall’inizio della partita di ritorno a San Siro contro il Barcellona, avevo dato l’Inter di Simone Inzaghi per spacciata: a mio avviso sarebbe passato più facilmente il Barcellona che avrebbe avuto anche un senso di rivalsa, visto che in casa propria aveva subito comunque sia una pressione molto forte da parte dell’Inter. I primi due gol nerazzurri mi avevano immediatamente fatto capire che mi sbagliavo; il 3 a 2 del Barcellona, invece, mi ha fatto rientrare in quei binari e dire forse non mi sbagliavo. Poi il calcio è fatto evidentemente di episodi…”
E’ legittimo considerare Acerbi l’uomo più carismatico di questa Inter? “Francesco Acerbi rimane sicuramente un buon giocatore ma… Sfido chiunque a dirmi che potesse pronosticare in Acerbi l’uomo che avrebbe risolto la semifinale di Champions… Ripeto, quei due episodi hanno poi caratterizzato la finale dell’Inter…”
Quindi tutto merito di Simone Inzaghi? “Ritengo che Inzaghi sia un ottimo tecnico ma dotato anche di grandissima fortuna…”. Sulla sua amata Juventus Tafanelli, futuro marito di Matilde Brandi (nota tifosa romanista), non ha dubbi: “La Juventus è una squadra a mio avviso in cerca di identità. Il cambio di gestione dovuto alla parte tecnica, quindi da Thiago Motta a Tudor, è molto poco significativo secondo me…Mi spiego meglio: Thiago Motta era un ottimo allenatore in una città in cui le aspettative e le pressioni non sono di certo quelle di Torino.
E probabilmente è stato o si è sopravvalutato sotto questo aspetto, rimanendo comunque un elemento di primo piano. Stesso discorso per Tudor…”. Quindi cosa vorresti dire Francesco? “Sinceramente direi che non vedo in queste figure quella personalità, quel carisma, quell’autorevolezza che servono per gestire un gruppo come quello della Juventus. Occorre ribadirlo: al netto di giocatori come Yildiz, che per me è un fenomeno, piuttosto che Vlahovic e qualche altro calciatore come Thuram, non ci sono più dei riferimenti precisi anche in campo. E questo secondo me è fortemente penalizzante…”
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ESCLUSIVA – Tramontana: “Inter-Barca, posta in palio altissima. Anche con zero trofei Inzaghi resta intoccabile”

Filippo Tramontana, giornalista, telecronista sportivo e opinionista de la 7 Gold, ha parlato in vista della partitissima di questa sera tra Inter e Barcellona, dove i nerazzurri si giocano tanto, forse tutto, visto che in palio c’è la finale di Champions League. Queste le parole del giornalista e tifoso nerazzurro:
Inter-Barcellona, che partita sarà? E cosa teme della squadra di Flick rispetto all’andata? “Sarà una partita molto tesa per entrambe le squadre, la posta in palio è altissima. Da una parte c’è una squadra molto giovane,talentuosa ma che pecca di esperienza. Hanno istinto, talento, ciò che ha meno l’Inter sicuramente ma più fisica e con più esperienza. Sarà una partita quindi decisa da qualche episodio. In palio c’è tanto, e presumo quindi che un po’ di pressione ci possa essere”.
Qualora l’Inter dovesse uscire a mani vuote, che stagione sarebbe? E se secondo lei Inzaghi potrebbe andare via sia nel caso di una vittoria della Champions che nel caso di un’uscita in semifinale..“Se l’Inter dovesse essere eliminata sarebbe comunque una grande stagione perchè i nerazzurri avrebbero giocato comunque una grande stagione con la Regular Season a pari merito con Arsenal e Psg, vincendo con la squadra di Arteta e pareggiando contro il City di Guardiola. La squadra di Inzaghi ha fatto così 19 punti subendo un gol irregolare tra l’altro ma questo è un dettaglio. Per non parlare degli ottavi dove si è vinto contro Bayern e Feyenoord così come a Barcellona dove tutti prendono 5 gol e l’Inter poteva uscire vittoriosa 4-3 se non avessero annullato il gol a Mkhitaryan. Sarebbe quindi una grande stagione con Inzaghi che è l’artefice di questi anni dove l’Inter ha alzato il livello in Italia ma soprattutto in Europa, senza fare mercati faraonici. Inzaghi a mio avviso è intoccabile”.
Le interviste
ESCLUSIVA – Nina Mamukadze-Sordini: “Amo Napoli, Juve ancora in corsa per la Champions. Mikautadze? Vi dico perchè ha rifiutato la Roma”

Nina Mamukadze-Sordini, giornalista e direttrice di Ermes TV, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni del campionato di Serie A, tra Scudetto e Champions ma anche in vista degli affari estivi per la prossima stagione.
Queste le sue parole:
1) Volata scudetto: cosa ti aspetti? “La corsa scudetto è più viva che mai, ma il mio cuore batte sempre per il Napoli. Non si tratta solo di una semplice passione sportiva: ho seguito questa squadra per più di due anni, partita dopo partita, quando c’era Kvaratskhelia, e nel frattempo mi sono innamorata del Napoli, della città e dei napoletani. Oltre al legame affettivo, sono convinta che il Napoli meriti davvero questo scudetto. L’Inter è ancora leggermente avanti, ma il Napoli ha un calendario più favorevole e sta vivendo un ottimo momento di forma, sognare il quarto tricolore non è affatto un’illusione. Con Antonio Conte alla guida, la squadra ha trovato grande compattezza, e il contributo di Scott McTominay si è rivelato determinante. Occhio anche all’Atalanta, è più indietro, ma resta un outsider capace di sorprendere fino all’ultimo”.
2) Secondo te chi è favorito per un posto in Champions e chi per restare in Serie A? “Per la Champions vedo favorite Inter, Napoli e Atalanta: sono le squadre più complete e continue, con un’identità di gioco ben definita. Juventus e Lazio restano in corsa, ma per loro servirà un finale davvero impeccabile. Quanto alla salvezza, lo ammetto, sono di parte: tifo apertamente per l’Empoli, anche per via del difensore georgiano Saba Goglitchidze, ma soprattutto perché credo che questa squadra meriti davvero di restare in Serie A. Ha vissuto alti e bassi, è vero, ma ha sempre mostrato cuore e spirito di sacrificio. Se continua a combattere così, può farcela. A mio parere, Venezia ed Empoli sono quelle che hanno più possibilità di risalire, mentre il Monza, invece, sembra più in difficoltà”.
3) Goglichidze-Roma… cosa non è andato nella trattativa? “La trattativa tra la Roma e l’Empoli per il trasferimento di Saba Goglichidze, come è stato riportato, è fallita a causa di divergenze economiche, che le parti non sono riuscite a trovare un accordo sul prezzo e sulle modalità di pagamento del riscatto. Tuttavia, sono sempre dell’opinione che, quando si tratta di trattative, ciò che accade dietro le porte chiuse è difficile da sapere con certezza”.
4) Può esserci un ritorno di fiamma invece per Mikautadze alla Roma? “Al momento, non ci sono segnali di un ritorno di Mikautadze alla Roma. Nonostante sia stato monitorato in passato, l’attaccante georgiano ha preferito rimanere al Lione, anzi per Mikautadze questa è la squadra del cuore. Personalmente, non mi aspetto un suo arrivo in giallorosso”.
5) Dobbiamo aspettarci qualche altro calciatore georgiano in Italia? “Sì, è probabile che vedremo altri calciatori georgiani in Italia, soprattutto in Serie A. Negli ultimi anni, il campionato italiano ha mostrato un crescente interesse per i talenti provenienti dalla Georgia, grazie anche al successo di giocatori come Khvicha Kvaratskhelia, Giorgi Mamardashvili, Giorgi Mikautadze e altri. È molto probabile vedere Dachi Lordkipanidze in una squadra di Serie A. Attualmente capitano della Cremonese Primavera, è un giovane che si distingue per determinazione e talento. Dietro le quinte si parla anche del giovanissimo Andria Bartishvili, che a soli 16 anni è già definito un fenomeno. In ogni caso, ci aspetta un calciomercato molto interessante, con i calciatori georgiani sempre più nel mirino degli scout italiani”.
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