Le interviste
ESCLUSIVA CS – Bonessio: “Sono preoccupato per lo stadio della Roma. E sulla Lazio…”
Ferdinando Bonessio ci ha parlato anche dei potenziali stadi della Roma e della Lazio. Ecco che cosa ha detto, nella seconda parte della nostra intervista.
Sport, due stadi per la Roma e per la Lazio?
Cosa ci può dire sullo Stadio Flaminio, che sembrava destinato a diventare l’impianto della Lazio?
“Colgo l’occasione per sottolineare il fatto che, malgrado le notizie a mezzo stampa, il presidente della Lazio Lotito non ha mai presentato un progetto organico e ragionato rispetto alla localizzazione, né effettivo interesse nei confronti dello Stadio Flaminio.
Flaminio che, a differenza dell’Olimpico, è un impianto di piccole-medie dimensioni che, a suo tempo, ospitava 15.000 spettatori, ed è soggetto a diversi vincoli architettonici perché progettato, tra gli altri, dall’archistar Pierluigi Nervi.
E’ una struttura che poco si presta per una gara internazionale, proprio per le sue dimensioni: è anche per questo, secondo me, se Lotito non ha concretizzato un progetto. In questo momento, realisticamente, il Comune non ha a disposizione risorse economiche per il suo recupero.
Quindi sarebbe giusto, per la rilevanza di quella struttura, che intervenisse il Governo centrale attraverso Cassa Depositi e Prestiti e magari pensare a un’attività che abbia una capacità economica di ritorno e che possa soddisfare le esigenze di sport che sono considerati a torto “minori”.
Faccio un esempio: Roma è priva di un velodromo, quindi non può ospitare gare di ciclismo su pista. Tra l’altro, i velodromi dei circuiti internazionali sono coperti, non scoperti com’era quello dell’EUR. Allo stesso modo, Roma non può ospitare gare di corsa, pur avendo il Campione del Mondo dei 60 metri piani indoor Marcel Jacob, che ha corso sulla pista di Belgrado nel 2022″.
Veniamo alla questione più scottante: quella dello Stadio della Roma.
“L’Assemblea capitolina ha analizzato il progetto, la Roma ha fornito un piano di fattibilità. Ricordiamo che in Italia vige una legge sugli stadi, che molti considerano troppo permissiva, a favore delle società.
Il piano di fattibilità è stato esaminato prima dagli uffici e poi dall’Assemblea. Al termine dell’esame, durato alcuni mesi, quest’ultima ha espresso il parere di pubblico interesse.
Tuttavia, il parere di pubblico interesse, è stato corredato di molti “emendamenti”, integrazioni e prescrizioni. Ad esempio, quella di cui vado più fiero perché porta anche la mia firma, è sull’accessibilità allo stadio: lo stadio deve essere accessibile con un trasporto pubblico almeno del 50% degli spettatori.
La dotazione di verde pubblico del quartiere interessato dalla costruzione dovrà essere della stessa quantità e qualità di quello che scomparirà. Se la zona ha un verde naturale che contribuisce al contenimento dei cambiamenti climatici, quello dovrà rimanere.
Un’altra prescrizione fondamentale da noi inserita è l’obbligo del contenimento delle emissioni acustiche. Abbiamo chiesto che l’AS Roma dimostri quali tecnologie all’avanguardia intende adottare per limitare l’inquinamento acustico della zona.
L’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia ha organizzato un dibattito pubblico con la città: dieci incontri di 3 ore ciascuno ai quali partecipano la Roma, gli uffici dell’amministrazione e i cittadini”.
Stadio di calcio della Roma, Bonessio: “Sono preoccupato”
Qual è il suo bilancio, finora, di questi incontri?
“Quello che mi preoccupa, dopo i primi 4 incontri, è che fino ad oggi non vi sono state risposte o proposte rispetto alle indicazioni dell’Assemblea capitolina. Da partecipante a questi dibattiti pubblici, unico consigliere comunale su 48, non ho avuto elementi che mi abbiano rassicurato rispetto ai pareri da noi espressi a maggio 2023.
Noi, come Assemblea capitolina, dovremo tornare sul progetto definitivo, e io spero che nei prossimi 6 incontri il moderatore, la società esperta in dibattiti Nomisma di Bologna, consigli la Roma a cominciare a informare la città e i cittadini di cosa propone per risolvere i problemi.
Ad esempio: abbiamo la fortuna che, vicino all’area dove dovrebbe sorgere lo Stadio, c’è la fermata della Metro B Quintiliani. Il problema, però, è che la linea, al momento, ha una frequenza di passaggio dei convogli molto diradata nel tempo. Questo perché, da Piazza Bologna, la linea si divide in due tronconi, quello di Jonio e quello di Rebibbia.
Ogni 2 settimane, quando ci sarà la partita della Roma, è pensabile che si chiuda per 3-4 ore la diramazione della Linea B che va verso Montesacro, come successo l’ultimo fine-settimana per la Ryder Cup? Chiudendo quella diramazione si potrebbe arrivare al passaggio di un treno ogni 5-6 minuti, contro una media di 10-12 minuti di attesa. Assolutamente insufficiente.
Ci dicono i tecnici che per aumentare la frequenza dei treni sulla linea interessata bisognerebbe migliore il sistema di segnalamento: in parole povere, un controllo elettronico sul passaggio dei treni. Un investimento di decine di milioni di euro.
Si sta lavorando su questo?”.
Come limitare l’inquinamento acustico dello stadio?
In termini di contenzione dell’inquinamento acustico, quali sarebbero le misure adottabili dalla Roma?
“Nel mondo ci sono tantissime opere realizzate con la copertura totale a conchiglia, scopribile, della superficie dello stadio: è una proposta che la Roma vuole ed è in grado di sostenere economicamente?
Faccio un’altra proposta: la Roma ci spiega quale tipo di pannelli fonoassorbenti ricoprirà il tetto dello Stadio? Queste proposte, non queste risposte, non sono mai arrivate dal club. E io sono preoccupato perché non ho elementi aggiuntivi rispetto allo scorso maggio, quando, io per primo, ho approvato il pubblico interesse per questa opera”.
Se queste risposte dovessero arrivare, ci sono concrete possibilità che lo Stadio si riesca a fare, e si faccia nei tempi prestabiliti?
“Io me lo auguro, dal momento che ho votato a favore dello Stadio. Però noi abbiamo il dovere che tutte le preoccupazioni, anziché essere migliorative, diventino peggiorative rispetto alla condizione attuale”.
Bonessio nelle vesti di tifoso romanista
Voci di corridoio dicono che lei sia tifoso romanista.
“Lo sono di rimbalzo. Nasco a Firenze. Da bambino, mentre facevo le elementari, la Fiorentina, tra il ’67 e il ’68 vinceva lo scudetto e a scuola mi dicevo tifoso fiorentino.
In realtà, sono romano a tutti gli effetti: vivo a Roma da quando avevo 2 anni. Seguendo mio figlio sono diventato romanista. Non un tifoso accanito”.
Come giudichi l’inizio della stagione della Roma?
“La Roma non è stata fortunata, perché ha avuto una serie incredibile di infortuni. A livello di Prima Squadra, nella rosa dei titolari, in questo momento ci sono tanti giocatori che non stanno partecipando. Spero che ci sia un riscatto da qui a breve, che si torni a viaggiare a un livello di classifica più consono all’AS Roma”.
Cosa pensi del mercato fatto dal ds giallorosso Tiago Pinto?
“C’è un problema di giocatori presi a parametri zero a cifre interessanti che non è che stiano rendendo meno di quanto ci si aspettava: non stanno dando il loro contributo perché fermi in infermeria”.
Ci sono prospettive, per la Roma, di arrivare tra le prime cinque?
“Ad oggi, siamo ancora solo alla sesta giornata di campionato: c’è ancora davanti un lungo percorso. Sicuramente Lukaku è un valore aggiunto, può rappresentare il terminale offensivo che la Roma aspettava da tempo.
Però bisogna poi costruire la difesa, la linea mediana. Mourinho è un allenatore che in passato ha dimostrato di poter e saper raggiungere obiettivi importanti, quindi questo è una sicurezza”.
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Mark Iuliano: “Conte è l’uomo giusto per tutte le squadre. Bremer è uno dei miglior difensori al mondo e su Motta…”
Il calciatore ex Juventus Mark Iuliano ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Calciostyle, relative ad alcuni temi legati ai bianconeri e non solo
L’ex calciatore della Juventus, Mark Iuliano, che ha collezionato nella sua carriera in bianconero 187 presenze e messo a referto 3 goal, ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, relative ad alcuni tematiche legate al club bianconero e non solo.
Le parole di Mark Iuliano
Di seguito le dichiarazioni dell’ex calciatore della Juventus Mark Iuliano rilasciate in esclusiva ai microfoni di Calciostyle:
Un giudizio sull’operato di Thiago Motta
“È un giudizio estremamente positivo, Thiago Motta sta portando alla Juventus nuove idee e sta rivalutando tanti giocatori. Sicuramente questa squadra sul piano dei risultati dovrà migliorare visto che è rimasta un pò indietro e qualche punto è stato lasciato un per strada.”
Vista i tanti infortunati in casa Juventus, in particolar modo in difesa, quale potrebbe essere un nome da acquistare nel mercato invernale?
“Fare nomi in questo momento non è facile perchè non c’è molta scelta in giro, è vero che in questo momento si sono fatti tanti nomi ma penso che la società abbia le idee molto chiare e nel mercato invernale sicuramente interverrà”.
In questa Juventus quanto pesa l’infortunio di Bremer?
“Moltissimo, perchè secondo me è uno dei difensori migliori del mondo e lo ha dimostrato nell’uno contro uno ed è poi un ottimo insegnante per gli altri giovani che stanno crescendo, è una grossa perdita. Fortunatamente la Juve si sta salvando con l’acquisto di Kalulu che sta giocando un ottimo campionato, ma sicuramente bisognerà intervenire sul mercato.”
Antonio Conte, che lei ha avuto come compagno di squadra, è l’uomo giusto per questo Napoli? Può portare il Napoli allo scudetto?
“Antonio Conte è l’uomo giusto per tutte le squadre. È un grande allenatore, una grandissima persona, un amico e soprattutto è un persona con le idee molto chiare che riesce a far rendere i suoi giocatori al massimo. Il Napoli è fortunato ad avere un tecnico così”.
Un altro suo compagno di squadra era l’attuale tecnico del Parma Fabio Pecchia, come giudica il suo operato fino a questo momento?
“Lo giudico sicuramente in maniera positiva, Fabio è una persona squisita ed un ottimo allenatore. È un tecnico che ha fatto una gavetta importante e le sue squadre sono riconoscibili perchè giocano un bel calcio, il Parma è fortunato ad avere un tecnico del genere”
Cosa ha significato per lei giocare in quella Juventus ricca di cosi tanti giocatori di talento come Conte, Del Piero, Deschamps e Vieri?
“Per me che sono nato juventino è stato un onore giocare in quella squadra, con quella maglia addosso ho sempre cercato di dare il massimo e spero di esserci riuscito. È vero che abbiamo vinto tanto ma abbiamo anche perso qualche match importante ma per me è stato comunque un sogno giocare tanti anni con la squadra del cuore”.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
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