Le interviste
ESCLUSIVA CS, De Gaetano: “Toro mon amour. La Juve? Mi ha sempre dato ai nervi”
In esclusiva, CalcioStyle ha intervistato il direttore del Museo del Cinema di Torino Domenico De Gaetano, il cui cuore di tifoso batte per i granata.
Oltre a ricoprire la carica di direttore del Museo del Cinema di Torino, istituzione che ha contribuito a rendere famosa nel mondo, Domenico De Gaetano è anche un grande appassionato di calcio. E, nella fattispecie, un grande tifoso del Torino.
Una passione che nasce dall’antipatia per la Juventus e dalla passione di suo padre per un’altra squadra granata, come lui stesso ci ha raccontato.
L’intervista a Domenico De Gaetano, tifoso del Torino
“La Juve affascina di più e vince un po’ campionati e scudetti, in maniera più o meno regolare (ride, ndr). Sicuramente è una squadra più vincente rispetto al Torino degli ultimi anni.
Mio padre tifava Reggina, con la maglia sempre granata, quindi il passaggio al Torino è diventato facile anche per lui. Io sono cresciuto come tifoso del Toro.
La Juventus mi ha sempre dato un po’ ai nervi, sempre legata a questa idea della FIAT, degli Agnelli… Il Torino è sempre stato una squadra di grinta, la squadra degli outsider che cercano di ottenere le cose, a volte faticando, con competenza”.
Visto che ami le maglie granata, cosa ne pensi della Salernitana?
“Simpatica. In generale le squadre del Sud mi stanno simpatiche: Salernitana, il Napoli, ma anche il Palermo, il Catania . In realtà simpatizzo per tante squadre, quasi tutte.
Visto che sono il direttore del Museo del Cinema di Torino, l’unica volta che tifo Juventus è in occasione delle Coppe, sperando che vinca tutte le partite così viene gente a Torino a vedere le partite al loro stadio e a visitare il museo.
Poi mi auguro che perda le finali. Certo, poi fa di tutto a livello manageriale per non accedere alle coppe… (sorride sarcastico, ndr)”.
Insomma, deve portare indotto alla città ma poi soffrire…
“Certo. Non bastano solo i soldi. Poi è sempre stata una squadra molto spocchiosa, di quelle che ti guardano dall’alto in basso, quindi il fatto che anche i ricchi piangono fa piacere, ogni tanto”.
Qual è il tuo giudizio sul calciomercato fatto quest’estate dal Torino?
“È stato un bel terremoto. Capisco che non si possa dire ai giornali tutto quel che si vuole fare, ma la vendita di Buongiorno e di Bellanova sono state grandi delusioni per i tifosi. Vendi due giocatori nel giro della Nazionale e ti rimane solo Ricci... Effettivamente il presidente ha perso un bel po’ di punti.
C’è una contestazione molto forte, anche nelle chat dei tifosi e tra gli ultras. Poi magari il calciomercato è andato bene, perché alcuni giocatori – Coco, Adams – sembrano forti. Però sembra sempre che manchi qualcosina per fare una squadra che possa competere ai piani alti”.
Hai menzionato Ricci, che in Nations League sta facendo bene.
“Come tifosi abbiamo quasi paura che diventino molto bravi, perché così poi il presidente li vende (ride, ndr). Però siamo molto orgogliosi di Ricci perché è uno dei pochi italiani rimasti in squadra e perché è uno di quelli che ha doti per far parte della nostra Nazionale. Sta giocando bene da un po’, credo che con Vanoli possa diventare uno dei leader più importanti del calcio italiano”.
Ti piace Vanoli al timone del Torino?
“Quando arriva un nuovo allenatore lo si ama subito: quando è arrivato Juric godeva di un amore pressoché incondizionato da parte dei tifosi, così come quasi tutti gli altri. Andando indietro nel tempo: Ventura, Giannioni, Radice, Mondonico…
Speriamo che questi allenatori, calcio moderno permettendo, restino un po’ a Torino e riescano a dare inizio a un nuovo ciclo. Con Juric non ci siamo riusciti, speriamo di riuscirci con Vanoli. Lui ha iniziato molto bene, ha detto parole, la squadra ha giocato molto bene”.
In effetti l’inizio di stagione è stato molto positivo, con vittorie e un solo pareggio contro il Milan…
“(Vanoli) È riuscito a fare attenzione al modulo e ai giocatori che aveva, permettendogli di esprimersi al meglio. La partita con il Milan si poteva vincere e l’abbiamo pareggiata, quella con il Venezia si poteva pareggiare e invece l’abbiamo vinta. Nel calcio è tutto molto casuale. Speriamo che questo inizio non sia solo un fuoco di paglia e possa posizionare il Torino tra le prime cinque in classifica”.
È questo il tuo pronostico? O è una speranza?
“Se uno guarda i giocatori, non so se effettivamente potrà arrivare al quinto o sesto posto. Però lo scorso anno il Bologna ha avuto un exploit pazzesco e quindi uno crede che prima o poi anche il Torino magari riuscirà a farlo, magari mettendo sotto di sé una delle grandi”.
Tocco un tasto dolente: il Bologna della scorsa stagione aveva alla guida Thiago Motta, che ora è alla Juventus. Quanto conta l’allenatore, in una squadra?
“L’allenatore è fondamentale: deve riuscire ad interpretare lo spirito di gruppo riuscendo anche a privilegiare i singoli. Ha un ruolo a metà tra lo psicologo e il tattico, deve analizzare i numeri. Allenare e motivare. Come nelle partite di tennis, si gioca molto nella testa. Se un giocatore vede che riceve molta fiducia e che ci si aspetta molto da lui, magari, tende a fare bene.
Altri, se sentono troppa pressione, si perdono. Bisogna arrivare a un giusto equilibrio. I giocatori sono fondamentali perché in campo ci vanno loro, ma una guida, un leader, è sempre quello che sta in panchina”.
Quale sarebbe la tua formazione ideale del Torino, partendo dalla porta?
“In porta la scelta obbligata è Milinkovic-Savic, gli altri non hanno chance, spero che spero che entrino. Lui è uno dei giocatori più discussi all’interno del Torino, ha commesso alcune papere negli scorsi anni e quindi non è molto amato. Sono comunque sicuro che se continua a far bene come sta facendo, si guarderà agli errori del passato come a un momento di formazione, una tappa. Il Toro ha sempre avuto una tradizione di portieri forti.
In difesa speriamo nel rientro di Schuurs: rientrando lui la difesa può tornare ad essere molto solida, anche se la partenza di Buongiorno mi ha dispiaciuto molto, perché era un giocatore cresciuto nel Toro.
A centrocampo sicuramente Ricci e Ilic, che sono comunque i due giocatori più forti che abbiamo. Mi piacerebbe molto vedere Ciammaglichella, un giocatore della Primavera molto giovane, cresciuto nel Toro: sarebbe bello se lui riuscisse ad emergere quest’anno come giocatore di punta, insieme a Vlasic.
Come punta siamo costretti ad avere Zapata, che ormai ha una certa età ma continua a segnare e poi o Adams o Sanabria.
Non è che ci sia tanto tra cui scegliere. Secondo me quella che mette in campo Vanoli è la migliore squadra che può mettere.
La più grande soddisfazione che può avere un tifoso del Toro è giocare alla Playstation con il Torino (ride, ndr): facendo il campionato, ogni tanto gioco con mio figlio, il Torino ogni tanto può arrivare a vincere lo scudetto e addirittura arrivare a giocare la Champions. Mi auguro che il mondo della Playstation possa diventare reale”.
Cosa ti aspetti dall’imminente partita contro il Lecce?
“Spero che sarà una vittoria fissa, tutti ce l’auspichiamo. Questa può essere la prova del nove: con il Venezia il Toro non ha giocato molto bene eppure ha vinto. Vediamo effettivamente cosa succede.
Poi mi aspetto anche che vinca il primo derby. Perché una delle maggiori soddisfazioni di un tifoso del Toro è: la Juve è più forte e vince gli scudetti, il Torino arriva anche ottavo però vince i derby. È una magra consolazione, ma ci può stare.
Purtroppo non facevano più nemmeno quello. Speriamo che Vanioli riesca a sfatare questo tabù e riesca a vincere un derby: questo lo porterebbe di diritto nell’Olimpo degli allenatori di sempre, secondo me. Contro il Lecce si può anche perdere, se si vince il derby”.
Le interviste
ESCLUSVA CS – Odoacre Chierico: “Alla Roma di Juric serve del tempo, Dybala è un fuoriclasse. Su Soulè…”
L’ex calciatore della Roma Odoacre Chierico ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni Calciostyle, relative a vari temi sul club capitolino.
L’ex calciatore della Roma Odoacre Chierico ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, relative a varie tematiche legate al club giallorosso: tra cui il nuovo mister Ivan Juric e non solo.
Le parole di Chierico
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex calciatore della Roma Odoacre Chierico, in esclusiva ai microfoni del nostro collaboratore: Alessandro Aglione di Calciostyle.
Un suo parere sulla situazione che in questo momento sta vivendo la Roma?
“Io non mi permetto di dare pareri, ma posso solo analizzare l’ultima partita dei giallorossi e purtroppo i segnali sono stati sconcertanti per quando riguarda la negatività di questo match.
L’avversario era decisamente alla portata, ma è vero anche che l’allenatore ha deciso di mettere in campo una squadra pensando a chi gioca di meno. Dandogli la possibilità di prendere minutaggio e di mettersi in mostra.
Nonostante ciò, la partita è stata comunque un pochino difficile. La Roma ha dovuto soffrire per prendersi la vittoria e questa è secondo me una cosa che non sarebbe dovuta accadere.
Sono convinto che Juric sia un buon allenatore e posso analizzare, in base alla mia esperienza nel mondo del calcio, che la Roma sta viaggiando in un’area di inconsapevolezza della propria forza. Perché secondo me questa squadra ha un’ottima rosa e non merita assolutamente la classifica che ha in questo momento.”
Secondo lei il problema di questa Roma può essere il fatto che Juric non è riuscito ancora a dare quella carica o quei dettami tattici che servono alla squadra per esprimersi al meglio?
“Io non credo che sia questo il problema della Roma. Il problema principale è che per mettere insieme una squadra e iniziare a fare un percorso ci vuole del tempo. Penso che per vedere la Roma di Juric ci vorrà un po’ più di tempo.
Tutti questi punti interrogativi che ci sono introno al club giallorosso, secondo me sono da ricercare in una società che onestamente mi sembra del tutto assente. E’ una società dove mancano vari elementi, tra cui una figura di calcio che possa affiancare l’allenatore e guidare un gruppo di valore ma con tanti giocatori e con tanti problemi.
Un esempio di una cosa che io ancora non mi spiego è la questione legata al difensore tedesco Mats Hummels, che da grande professionista qual é sta affrontando queste difficoltà del non giocare.
Devo però ovviamente anche dire che gli allenamenti li gestisce l’allenatore. Il quotidiano di tutti i giorni di allenamento li gestisce l’allenatore e se l’allenatore non ritiene ancora in grado di inserire un giocatore come Hummels probabilmente avrà le sue ragioni.”
Un motivo per cui Juric sta trovando difficoltà alla guida di questa Roma può essere legato ad un aspetto tattico, visto che la squadra era stata costruita per il gioco di De Rossi?
“Non ci sono allenatori per una formazione o allenatori per un’altra. Quando gli allenatori sono bravi sono bravi e basta. Io dal mio punto di vista ritengo Juric un tecnico capace, ferrato e con determinate conoscenze ma che ha bisogno di tempo per far esprimere la sua Roma al meglio.”
Per questa Roma uno dei problemi potrebbe essere il centrocampo a due. Non sarebbe meglio per questa squadra forse un centrocampo a tre, che accompagni di più la manovra offensiva?
“Io penso che se l’allenatore decide di giocare a due, a tre o a quattro ha le sue ragioni. Le ragioni sono quelle che vede durante la settimana, in base a come vede la squadra e soprattutto in base agli avversari che si incontrano.
Quindi è abbastanza inutile dirle da parte mia se con la Fiorentina giocheremo con un centrocampo a due o a tre, queste sono cose che spettano all’allenatore.”
Secondo lei perchè un giocatore con il talento di Soulè sta avendo grosse difficoltà in questo inizio di stagione?
“Soulè è un calciatore che la scorsa stagione è riuscito a mettere in mostra le sue qualità in un Frosinone che comunque è retrocesso.
Quest’anno tutte le partite in cui il calciatore argentino è sceso in campo non ha inciso. Nonostante ciò lo ritengo un ragazzo molto interessante, che probabilmente dovrà crescere e dovrà ambientarsi. Un pò come Baldanzi, che aveva trovato delle difficoltà nel suo primo periodo in giallorosso e che adesso sta facendo leggermente meglio.”
Un parere sull’inizio di stagione di Dybala?
“Dybala è un fuoriclasse, Oggi purtroppo tutti i giocatori, anche quelli alla Dybala, devono partecipare sia alla fase difensiva che offensiva per 90 minuti. Questo è uno dei motivi per cui crea meno pericoli. Secondo me bisognerebbe cercare di sostenere giocatori con il talento di Dybala, che nel calcio di oggi sono sempre di meno.”
Le interviste
ESCLUSIVA CS/OC – Signori: “Si gioca troppo, ma non puoi dire no alle TV. Sul campionato…”
Giuseppe Signori, per tutti “Beppe”, è intervenuto durante la trasmissione di Massimiliano Bongarzoni “Officine Calcio”: in collaborazione con Calcio Style.
Tra i vari temi toccati dall’ex-centravanti di Lazio e Bologna fra le altre il tema infortuni, con un chiaro riferimento al ruolo delle Pay TV e dei vari sponsor nella congestione del calendario. Poi un pronostico su questo campionato di Serie A, con uno sguardo anche alla Nazionale Italiana guidata da Luciano Spalletti.
Esclusiva CS/OC, le parole di Beppe Signori
Di seguito le parole di Signori.
“Si gioca troppo”
“Si gioca troppo, ma è interesse degli sponsor e delle televisioni che si giochi tanto. Da quanto sono entrate in scena le grandi aziende, anche attraverso le sponsorizzazioni, è normale che richiedano più spettacolo e quindi più partite. Più partite vuol dire più infortuni, non solo del solito stiramento. Partono le ginocchia e poi uno perde una stagione. E’ vero che le rose di oggi sono più ampie, però 7 partite in 22 giorni sono tante“.
Italia e Spalletti
“L’Italia è in crescita. Spalletti aveva, e ha tutt’ora, bisogno di tempo. E’ una squadra praticamente tutta nuova e i giocatori hanno bisogno di recuperare la fiducia persa, non solo con il brutto Europeo ma anche per il Mondiale mancato. Si è ripartiti da zero e ora bisogna guardare alle prossime partite, in maniera particolare alle qualificazioni per il Mondiale. Ci sono bambini di 12 anni che non ne hanno mai visto uno, non va bene.”
Serie A
“Secondo me l’Inter è ancora la favorita, rimane la squadra con più qualità. Subito dopo metto il Napoli, perché ha aggiunto un grande tassello nell’allenatore: cioè Conte. Il Milan può dare fastidio, mentre la Juventus è tutta nuova quindi anche Motta avrà bisogno di tempo. Occhio però alla Lazio, perché Baroni mi piace molto.”
Le interviste
ESCLUSIVA CS/OC – Tempestilli: “Balotelli? Ha già avuto troppe opportunità. E sulla Roma…”
L’ex difensore di Roma e Como nonché dirigente sportivo, Antonio Tempestilli, è intervenuto durante la trasmissione di Massimiliano Bongarzoni “Officine Calcio” in collaborazione con Calcio Style.
Antonio Tempestilli, ex difensore di Roma e Como, nonché dirigente sportivo è intervenuto ai microfoni della trasmissione di Massimiliano Bongarzoni “Officine Calcio” in collaborazione con la nostra redazione di Calcio Style.
Tra i vari temi toccati anche i match dell’8° giornata di Serie A e alcune trattative di mercato.
ESCLUSIVA CS/OC, le parole di Tempestilli
Roma – Inter?
“Sappiamo perfettamente la Roma si gioca una partita molto importante in un momento particolare con la necessità assoluta di fare punti. Mi auguro che la Roma possa fare risultato pieno, perché anche con un risultato di parità, non risolvi tutti i problemi, mentre un risultato pieno ti darebbe quella serenità per andare ad affrontare poi le partite successive che non sono semplici. La Roma dovrà affrontare sia la Dinamo Kiev in Europa League sia poi la Fiorentina, un’altra squadra molto difficile da affrontare, per cui direi che la Roma ha assoluta necessità di fare punti”.
Il Genoa sta pensando di tesserare Balotelli. Può ancora essere un giocatore che può dire la sua, in maniera costante, e aiutare il Grifone?
“Per quanto mi riguarda io non non punterei su un giocatore così. Ha già avuto troppe opportunità per potersi rilanciare e per rimettersi in mostra. Il Genoa, dal canto suo, ha la necessità di trovare un attaccante alternativo ma, francamente, Balotelli è un giocatore sul quale non punterei, lo dico con estrema sincerità”.
Napoli – Empoli?
“È chiaro ed evidente che in questo momento il Napoli è sull’entusiasmo, ma lo stesso Empoli altrettanto. Ho visto la partita giocata dall’Empoli a Roma e mi ha fatto una gran bella impressione, esprimendo un buon calcio.
Il Napoli lo stiamo vedendo, è diventato un “carro armato”, una squadra forte che sta acquistando una mentalità vincente. Conte è riuscito in breve tempo a trasmettere questi questi valori, questa determinazione, questa voglia. Il Napoli è sicuramente avvantaggiato sulla carta però l’Empoli non ha nulla da perdere”.
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