Le interviste
Esclusiva CS, Luciano Moggi: “FIGC?… Dovrebbe starsene a casa con tranquillità!”
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Luciano Moggi in esclusiva per Calcio Style ci parla della situazione attuale della Juventus, del calcio italiano, della Corte Europea e Calciopoli.
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Le parole di Luciano Moggi
Direttore, cosa ne pensa in questo momento della situazione della Juventus? Secondo Lei è una penalizzazione giusta e cosa accadrà?
“Mah, per quanto riguarda la penalizzazione io credo che non ci sono gli estremi addirittura, anche perché se leggo quello che riporta, praticamente, lo Statuto dello Sport e quindi la Giustizia Sportiva le plusvalenze sono ammesse! Per cui, il problema di fondo non dovrebbe esistere dalla parte della Giustizia Sportiva, dopodiché se si va a vedere la quotazione in borsa della Società è chiaro che facendo queste plusvalenze non ha ottemperato alla linea della quotata in borsa, su questo non c’è dubbio. Può avere delle multe ma non certamente 15 punti dalla Giustizia Sportiva. Non so come amministrano queste cose, può darsi pure che ci sia qualcosa che non conosco, però la sostanza è che si prevede la possibilità della Giustizia Sportiva di fare, appunto, delle plusvalenze”.
La Giustizia Sportiva viaggia su binari diversi da quella ordinaria, secondo Lei cosa bisognerebbe fare?
“Siccome la Giustizia Sportiva predica che non deve intromettersi nello sport la Giustizia Ordinaria, poi si va a vedere… Se prendiamo Calciopoli si va a vedere che, praticamente, non trovando reati particolari è stato detto “reati a consumazione anticipata” che riguardano, appunto, il fatto di aver parlato con i designatori. Ora, siccome lo Statuto dello Sport dice che si può parlare con i designatori è chiaro che basta non chiedere di vincere le partite! Ma noi questo non lo abbiamo mai fatto anche perché ci son state altre società che hanno fatto queste cose! Noi non ci pensavamo neppure anche perché c’era la squadra che doveva vincere! Ecco, questa è, diciamo, una variante che esiste tra la Giustizia Ordinaria e la Giustizia Sportiva. Adesso se un tesserato si deve attenere a qualcosa si deve attenere al disposto della Giustizia Sportiva e non certamente a quella ordinaria. Per cui è un qualcosa che evidentemente non funziona in queste cose e la stessa cosa riguarda le plusvalenze! Le plusvalenze sono ammesse dalla Giustizia Sportiva e dallo sport, se praticamente la Giustizia Ordinaria non è a mente devono mettersi in pace col cervello! E’ qualcosa che deve funzionare almeno oppure la Giustizia Ordinaria non può entrare con quello che fa la Giustizia Sportiva almeno che non ci siano dei fallimenti nelle società di calcio, questo penso che non esistano”.
Riguardo il caso Giraudo, si dice e si vocifera che potrebbe essere riaperto il filone del 2006?
“Mah, guardate che riguardo al fatto di Giraudo… Giraudo lo ha fatto dopo di me e questa cosa è stata accolta come la vediamo. Purtroppo ci sono dei tempi perché la Corte Europea praticamente ha milioni di queste pratiche, però la nostra l’ha accettata! Quindi a questo punto aspettiamo solo che venga discussa nel merito però è chiaro che la difficoltà maggiore sarebbe stata quella di non accettare la pratica, per cui aspettiamo con pazienza!”
Se Lei fosse ancora alla Juventus lo riconfermerebbe Massimiliano Allegri come allenatore?
“Eh ma siccome non ci sono alla Juventus… quindi lasciamo ai dirigenti che ci stanno!” (ride).
Quindi per la situazione Pogba, Lei lo avrebbe ripreso da intenditore di calcio o avrebbe puntato su altro?
“Riprendere un giocatore può significare avere fiducia in quello che ha fatto nel passato però bisogna considerare anche quello che ha fatto nel presente. Evidentemente i dirigenti della Juventus di adesso hanno questo e l’altro, cioè il passato e il presente e su questo non c’è dubbio. Io non posso dire “l’avrei preso o no” perchè dipende da quello che hanno nello spogliatoio, se c’è più o meno un giocatore e se cerchi le caratteristiche di un giocatore quindi non posso rispondere alla domanda sia in positivo che negativo però vi dico soltanto che la Juventus avrà valutato per prenderlo tutto quello che ha fatto nel passato alla Juventus ma anche quello che può fare nel presente”.
Secondo Lei, dato che è stato uno dei più grandi se non il più grande Ds che abbiamo avuto qui in Italia, che cosa manca a questa Juventus per tornare grande come quella che ha diretto Lei?
“Mancano i giocatori! (ride) – Quando si va a fare un raffronto è improrio, un raffronto del genere anche perchè lì c’erano tutti i capitani delle vari Nazioni compreso il Sud America. Era una squadra fuori dalla norma ed è proprio per questo che è nato Calciopoli. Se fosse stata una squadra più debole e non avesse infastidito per le vittorie che faceva potevamo registrare anche noi, anche adesso. Eh, purtroppo abbiamo vinto troppo! E come diceva il Presidente del Coni Petrucci “chi vince troppo non fa il bene del proprio sport”, e lui lo diceva. I dirigenti, invece, delle squadre se non vincono si innervosiscono perché mettono dei soldi e poi, oltretutto, sono quotate in borsa come nel caso della Juventus“.
Secondo Lei il calcio italiano dovrebbe essere riformato a cominciare anche dai vertici della FIGC?
“Si, penso proprio che dovrebbero salvaguardare il fatto… Allora, senza entrare nel merito di chi, dovrebbe starsene a casa con tranquillità! Quando si vede, per esempio, una partita come quella della Nazionale di ieri sera e si va a fare l’intervista a un giocatore a fine partita e ad un giocatore della Nazionale ci vuole il traduttore per fargli l’intervista perché non parla l’italiano… di che altro dobbiamo parlare?” (ride)
Perché talenti italiani non hanno spazio e non emergono? Mancano dei veri scopritori di talenti o è una politica sbagliata del tutto italiana?
“La domanda praticamente è… mettere un nuovo presidente. Siccome gli stranieri costano meno e prendono meno stipendio preferibilmente si preferisce fare una squadra con un po’ più stranieri che magari degli undici sette o otto potrebbero stare a casa loro, però tirano calci al pallone e di conseguenza si presentano. Poi vedete che praticamente ci sono squadre che sono prime con 20 punti di vantaggio, prendi il Napoli di quest’anno o la Juventus dei 9 scudetti che vinceva davanti a tutti. Perché magari prende in maniera molto diligente, se prendono degli stranieri li prendono con i piedi buoni. Qui ad esempio siamo imbottiti di giocatori che sostanzialmente possiamo trovare tranquillamente anche in Italia e praticamente rendono impossibile l’utilizzo dei giovani, penso che non ci siano dubbi. Quando una squadra di calcio utilizza un minimo di dieci stranieri messi in campo vuol significare che possono tranquillamente guardare la partita o al massimo stare in panchina”.
Quanto Lei si sente Juventino, se lo è, e quante possibilità ha la Juventus di poter centrare gli obiettivi Coppa Italia ed Europa League?
“Per quanto riguarda il sottoscritto credo di aver dato dimostrazione di essere Juventino (ride), probabilmente è l’unico difetto della Juventus in questo momento, per cui credo che il problema non si ponga… (ride). Per quanto riguarda poi l’arrivare è un discorso diverso. Allora… Io credo che, siccome l’ho detto anche in precedenza quando ci sono stati mesi complicati e lo dico anche adesso, quest’anno può essere il momento favorevole per la Juventus di fare un buon campionato e anche di attingere alla Coppa dei Campioni. Ovviamente se è un discorso per i 15 punti si deve guadagnare la Coppa dei Campioni sul campo sennò la Juve ci sta già! Ha 7 punti dalla quarta perchè continuando, la Juve, a vincere e gli altri a perdere si può anche raggiungere l’obiettivo. Bisogna vedere se , praticamente, durante il tragitto si continua con questo “tram tram”, su questo non c’è dubbio! Quindi lo potrebbe conquistare sul campo nel caso in cui le altre avversarie continuano ad avere… vedendo il Milan che perde, la Roma che perde, eccetera, allora si può parlare anche di Coppa dei Campioni conquistata nonostante i 15 punti. Altrimenti, praticamente, la Juventus è nelle condizioni di fare nei migliori dei modi se poi tornano i 15 punti e cercare di dare un qualcosa d’importante al rendimento della squadra. Io credo che fino a questo momento Allegri abbia lavorato abbastanza bene però c’è un fatto importante da considerare… Non so se voi ricordate la Nazionale del ’82? La Nazionale del ’82 ad un certo punto era stra-criticata e Bearzot fece fare il silenzio stampa alla squadra, poi la squadra ha vinto il campionato del mondo! Quando succedono queste cose l’ambiente diventa coeso e vuole dare dimostrazione di amministrarlo bene dando dimostrazione che tutte le critiche che piovono all’interno della squadra sono critiche fasulle! Questo dà un maggiore spirito per andare a vincere le partite. La Juventus è questa e il problema può venire l’anno prossimo se la Juventus non può comprare i giocatori perchè quest’anno c’è questa reazione emotiva ma l’anno prossimo non ci sarebbe. Quindi vediamo quest’anno e speriamo di fare bene e poi l’anno prossimo vedremo”.
Luciano Moggi, Redazione e Giuseppe Petruzzini per Calcio Style la riangraziamo sentitamente per il tempo che ci ha dedicato e grazie per questa intervista.
“Ci mancherebbe, grazie a Voi”.
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Tafanelli (compagno Matilde Brandi): “Juve in cerca di identità”
Pubblicato
2 giorni fail
08/05/2025
“Juve in cerca di identità sicuramente. L’Inter? Simone Inzaghi penso sia un ottimo tecnico ma ha davvero una grande fortuna”. Senza peli sulla lingua il futuro marito della showgirl Matilde Brandi Francesco Tafanelli, noto tifoso bianconero. Francesco Tafanelli, ex promettente calciatore delle parti di San Severo (oggi noto manager nel mondo della moda), ha 54 anni. E’ uscito allo scoperto come compagno di Matilde Brandi esattamente a inizio 2023, quando i due raccontarono la loro relazione al noto talk show Verissimo (Mediaset).
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“Devo ammettere con tutta onestà che, a qualche ora dall’inizio della partita di ritorno a San Siro contro il Barcellona, avevo dato l’Inter di Simone Inzaghi per spacciata: a mio avviso sarebbe passato più facilmente il Barcellona che avrebbe avuto anche un senso di rivalsa, visto che in casa propria aveva subito comunque sia una pressione molto forte da parte dell’Inter. I primi due gol nerazzurri mi avevano immediatamente fatto capire che mi sbagliavo; il 3 a 2 del Barcellona, invece, mi ha fatto rientrare in quei binari e dire forse non mi sbagliavo. Poi il calcio è fatto evidentemente di episodi…”
E’ legittimo considerare Acerbi l’uomo più carismatico di questa Inter? “Francesco Acerbi rimane sicuramente un buon giocatore ma… Sfido chiunque a dirmi che potesse pronosticare in Acerbi l’uomo che avrebbe risolto la semifinale di Champions… Ripeto, quei due episodi hanno poi caratterizzato la finale dell’Inter…”
Quindi tutto merito di Simone Inzaghi? “Ritengo che Inzaghi sia un ottimo tecnico ma dotato anche di grandissima fortuna…”. Sulla sua amata Juventus Tafanelli, futuro marito di Matilde Brandi (nota tifosa romanista), non ha dubbi: “La Juventus è una squadra a mio avviso in cerca di identità. Il cambio di gestione dovuto alla parte tecnica, quindi da Thiago Motta a Tudor, è molto poco significativo secondo me…Mi spiego meglio: Thiago Motta era un ottimo allenatore in una città in cui le aspettative e le pressioni non sono di certo quelle di Torino.
E probabilmente è stato o si è sopravvalutato sotto questo aspetto, rimanendo comunque un elemento di primo piano. Stesso discorso per Tudor…”. Quindi cosa vorresti dire Francesco? “Sinceramente direi che non vedo in queste figure quella personalità, quel carisma, quell’autorevolezza che servono per gestire un gruppo come quello della Juventus. Occorre ribadirlo: al netto di giocatori come Yildiz, che per me è un fenomeno, piuttosto che Vlahovic e qualche altro calciatore come Thuram, non ci sono più dei riferimenti precisi anche in campo. E questo secondo me è fortemente penalizzante…”
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ESCLUSIVA – Tramontana: “Inter-Barca, posta in palio altissima. Anche con zero trofei Inzaghi resta intoccabile”
Pubblicato
4 giorni fail
06/05/2025
Filippo Tramontana, giornalista, telecronista sportivo e opinionista de la 7 Gold, ha parlato in vista della partitissima di questa sera tra Inter e Barcellona, dove i nerazzurri si giocano tanto, forse tutto, visto che in palio c’è la finale di Champions League. Queste le parole del giornalista e tifoso nerazzurro:
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Inter-Barcellona, che partita sarà? E cosa teme della squadra di Flick rispetto all’andata? “Sarà una partita molto tesa per entrambe le squadre, la posta in palio è altissima. Da una parte c’è una squadra molto giovane,talentuosa ma che pecca di esperienza. Hanno istinto, talento, ciò che ha meno l’Inter sicuramente ma più fisica e con più esperienza. Sarà una partita quindi decisa da qualche episodio. In palio c’è tanto, e presumo quindi che un po’ di pressione ci possa essere”.
Qualora l’Inter dovesse uscire a mani vuote, che stagione sarebbe? E se secondo lei Inzaghi potrebbe andare via sia nel caso di una vittoria della Champions che nel caso di un’uscita in semifinale..“Se l’Inter dovesse essere eliminata sarebbe comunque una grande stagione perchè i nerazzurri avrebbero giocato comunque una grande stagione con la Regular Season a pari merito con Arsenal e Psg, vincendo con la squadra di Arteta e pareggiando contro il City di Guardiola. La squadra di Inzaghi ha fatto così 19 punti subendo un gol irregolare tra l’altro ma questo è un dettaglio. Per non parlare degli ottavi dove si è vinto contro Bayern e Feyenoord così come a Barcellona dove tutti prendono 5 gol e l’Inter poteva uscire vittoriosa 4-3 se non avessero annullato il gol a Mkhitaryan. Sarebbe quindi una grande stagione con Inzaghi che è l’artefice di questi anni dove l’Inter ha alzato il livello in Italia ma soprattutto in Europa, senza fare mercati faraonici. Inzaghi a mio avviso è intoccabile”.
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ESCLUSIVA – Nina Mamukadze-Sordini: “Amo Napoli, Juve ancora in corsa per la Champions. Mikautadze? Vi dico perchè ha rifiutato la Roma”
Pubblicato
2 settimane fail
27/04/2025
Nina Mamukadze-Sordini, giornalista e direttrice di Ermes TV, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni del campionato di Serie A, tra Scudetto e Champions ma anche in vista degli affari estivi per la prossima stagione.
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Queste le sue parole:
1) Volata scudetto: cosa ti aspetti? “La corsa scudetto è più viva che mai, ma il mio cuore batte sempre per il Napoli. Non si tratta solo di una semplice passione sportiva: ho seguito questa squadra per più di due anni, partita dopo partita, quando c’era Kvaratskhelia, e nel frattempo mi sono innamorata del Napoli, della città e dei napoletani. Oltre al legame affettivo, sono convinta che il Napoli meriti davvero questo scudetto. L’Inter è ancora leggermente avanti, ma il Napoli ha un calendario più favorevole e sta vivendo un ottimo momento di forma, sognare il quarto tricolore non è affatto un’illusione. Con Antonio Conte alla guida, la squadra ha trovato grande compattezza, e il contributo di Scott McTominay si è rivelato determinante. Occhio anche all’Atalanta, è più indietro, ma resta un outsider capace di sorprendere fino all’ultimo”.
2) Secondo te chi è favorito per un posto in Champions e chi per restare in Serie A? “Per la Champions vedo favorite Inter, Napoli e Atalanta: sono le squadre più complete e continue, con un’identità di gioco ben definita. Juventus e Lazio restano in corsa, ma per loro servirà un finale davvero impeccabile. Quanto alla salvezza, lo ammetto, sono di parte: tifo apertamente per l’Empoli, anche per via del difensore georgiano Saba Goglitchidze, ma soprattutto perché credo che questa squadra meriti davvero di restare in Serie A. Ha vissuto alti e bassi, è vero, ma ha sempre mostrato cuore e spirito di sacrificio. Se continua a combattere così, può farcela. A mio parere, Venezia ed Empoli sono quelle che hanno più possibilità di risalire, mentre il Monza, invece, sembra più in difficoltà”.
3) Goglichidze-Roma… cosa non è andato nella trattativa? “La trattativa tra la Roma e l’Empoli per il trasferimento di Saba Goglichidze, come è stato riportato, è fallita a causa di divergenze economiche, che le parti non sono riuscite a trovare un accordo sul prezzo e sulle modalità di pagamento del riscatto. Tuttavia, sono sempre dell’opinione che, quando si tratta di trattative, ciò che accade dietro le porte chiuse è difficile da sapere con certezza”.
4) Può esserci un ritorno di fiamma invece per Mikautadze alla Roma? “Al momento, non ci sono segnali di un ritorno di Mikautadze alla Roma. Nonostante sia stato monitorato in passato, l’attaccante georgiano ha preferito rimanere al Lione, anzi per Mikautadze questa è la squadra del cuore. Personalmente, non mi aspetto un suo arrivo in giallorosso”.
5) Dobbiamo aspettarci qualche altro calciatore georgiano in Italia? “Sì, è probabile che vedremo altri calciatori georgiani in Italia, soprattutto in Serie A. Negli ultimi anni, il campionato italiano ha mostrato un crescente interesse per i talenti provenienti dalla Georgia, grazie anche al successo di giocatori come Khvicha Kvaratskhelia, Giorgi Mamardashvili, Giorgi Mikautadze e altri. È molto probabile vedere Dachi Lordkipanidze in una squadra di Serie A. Attualmente capitano della Cremonese Primavera, è un giovane che si distingue per determinazione e talento. Dietro le quinte si parla anche del giovanissimo Andria Bartishvili, che a soli 16 anni è già definito un fenomeno. In ogni caso, ci aspetta un calciomercato molto interessante, con i calciatori georgiani sempre più nel mirino degli scout italiani”.
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