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Esclusiva CS, Mario Inter: ” Si al nuovo stadio ma non con i milanisti, Mourinho? magari. Su Lukaku…”

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Mario Inter l’interista più amato del web


” Il mio amore per l’Inter è nato prima dell’arrivo di Ronaldo

Mario inter

Possiamo definire con certezza che Mario è lo youtuber più amato e apprezzato nel Mondo Inter, sincero nella sua passione e nel suo esprimersi nei confronti della sua squadra del cuore.

Ringraziandolo anticipatamente per la cortesia concessa  e vi lascio alle sue parole.

Quando è iniziata la tua passione nel Mondo degli youtuber?

” Io ho iniziato nel 2018-19, guardavo un pò in giro e mi sono detto mah vediamo se anche io parlando un pò di Inter cosa riesco a fare e poi alla fine diciamo che è andata abbastanza bene, mi sono tolto tanti sassolini dalla scarpa, ho conosciuto  tantissime persone, calciatori dell ‘Inter e molte persone del Mondo Inter diciamo che sono andato abbastanza bene va, mi ritengo un pò fortunato su questo.”

Sicuramente aggiungerei molto apprezzato, ricordiamo di quanti utenti è composto il tuo canale?

” Ma in tutto contando tutti i miei social vengo seguito da quasi 400 mila persone.”

Quando sei diventato veramente interista? Quando hai scoperto di esserlo?

” Sono nato interista prima che arrivasse Ronaldo. Ronaldo poi mi ha fatto emozionare moltissimo, non avendo un padre e una madre che tifano una sola squadra ho dovuto scegliere da solo e da lì ho capito che la cosa più importante, per me, erano i colori neroazzurri come il cielo e la notte, quindi da lì ho detto mi piacciono questi colori e forza Inter, via!”

Quanti anni avevi?

” 12 anni. Diciamo che si dice interista si nasce per questo dicevo prima di mio padre, normalmente, un genitore dice sempre al proprio figlio di tifare quella squadra, io invece, non ho mai avuto il genitore che mi diceva tifa Inter o tifa Juve o Milan  non l’ho mai avuto, ho dovuto scegliere da solo , a me piaceva molto la Lazio, il Parma perchè all’epoca era fortissima, la Juventus di Ravanelli, di Vialli io però ho scelto l’Inter di passione proprio.”

Possiamo dire è nato il colpo di fulmine per l’Inter?

” Esatto è nato l’amore per l’ Inter i suoi colori e ne vado fiero. “

Quando hai seguito la tua prima partita allo stadio? Ti ricordi quale partita era?

” La mia prima partita è stata nel 1999 Inter – Juventus che terminò  zero a zero. “

Prima partita dunque allo Stadio di San Siro?

” Sì, mi sono molto emozionato ero nel primo anello e mi sono veramente emozionato a vedere la partita allo stadio e da lì in poi sono andato sempre.”

La partita che porti nel cuore quella che ti è piaciuta di più tra tutte?

” Nel 2010 Inter -Milan quando è stato espulso Lùcio, ricordo la parata di Jùlio Cèsar su rigore di  Ronaldinho con rete di Milito e Pandev quella per me fu il derby più bello. Ricordo anche che Mourinho voleva sostituire Pandev poi ci ripensò e gli fece battere il calcio di punizione  e segnò dando conferma dell’intuizione esatta di Mourinho un vero spettacolo.”

La partita che ricordi con più amarezza?

Inter-Schalke  quel famoso 5 -1, tra l’altro ho visto  il gol più bello della Uefa Champions di Stankovic contro Neuer da metà campo ma poi abbiamo subito 5 gol segnati da un grande Schalke dove giocavano un grande Raule, Farfan  giocatori che mi hanno stupito dal vivo era veramente una bella squadra.”

Cosa ne pensi invece dell’attuale squadra e della sua rosa?

” Molti sbagli vedo che non siamo più un gruppo unito come lo siamo stati con Antonio Conte,  c’è molto disordine  il gruppo può fare la differenza perchè alla fine secondo me la rosa più forte è proprio quella dell’Inter ma poi alla fine senza gruppo… Che poi il gruppo è forte, inteso come calciatori  ma come mentalità quest’anno siamo molto scarsi, infatti, non sembriamo un gruppo molto unito, Simone Inzaghi ha le sue difficoltà e sinceramente poteva fare molto di meglio. Vedremo come andremo avanti staremo a vedere.”

Simone Inzaghi tu lo terresti? Chi vedresti al suo posto?

” Non sono io a dover dire se deve restare Simoni Inzaghi o no piuttosto bisogna sapere  cosa vuole fare la società.  La società ha deciso di investire oppure ha intenzione di fare come con Antonio Conte e dire guarda smantelliamo la squadra? Perchè se deve smantellare la squadra mi tengo Simone Inzaghi anche perchè se tu hai l’allenatore perfetto e mi tengo Gagliardini e Bellanova non è che puoi andare chissà dove, se devo spendere 10 milioni l ‘anno per un Klopp, ad esempio, e lo devo far giocare con un Gagliardini o un Bellanova e no non va bene, bisogna vedere se la società ha intenzione di investire e prendere qualche top player finalmente tenendo anche i calciatori buoni, in quel caso, Simone Inzaghi io lo darei via lo ringrazierei e poi gli direi ciao!

Cosa ne pensi dell’ ipotetico arrivo di Simeone?

Simeone è uno che sa il fatto suo ha fatto due finali di Champions se nn vado errato. Sinceramente io lo prenderei volentieri è un guerriero, sa come funziona l’ ambiente Inter per me va benissimo, magari! Ma anche sì!”

Di Lukaku cosa ne pensi? Sei contento del suo ritorno?

” No assolutamente no per me Lukaku è una cosa che deve andare via io non lo sopporto più. Per me non è stato un bel gesto quello di andare al Chelsea dopo aver vinto lo  scudetto, fare quelle dichiarazioni e baciare la maglia del Chelsea come se gli avesse fatto schifo stare a Milano, se ne deve andare via subito chi è d’ accordo con me bene chi non è d’ accordo con me amen io accetto tutto di voi e voi dovete accettare me, per me Lukaku out.”

Mourinho

Cosa ne pensi invece delle voci che girano su Mourinho?

“Grande Mourinho, guarda ti dico la sincera verità io onestamente preferirei Simeone perchè non amo le minestre riscaldate ma se dovesse ritornare Mourinho, la lacrimuccia scapperebbe volentieri perchè Mourinho per me è il migliore allenatore del Mondo lui ha fatto vincere e ha fatto vincere tanto, il suo fatto lo sa non credo che l’Inter lo riprenda ma se dovesse arrivare lo accetto con il tutto il cuore.”

Un pensiero su questo campionato.

” Campionato disastro ma bisogna fare i complimenti al Napoli che ha saputo giocare più di tutti, la squadra più continua ed è giusto che vinca il campionato perchè inutile negarlo l’Inter è stata un disastro dalla seconda in giù stiamo facendo schifo questa è la verità.”

Si vocifera da ieri che la Juventus possa riavere i punti che le sono stati tolti di penalizzazione. meriterebbe confronto il Napoli di arrivare prima in quel caso?

” Per come la penso io sulla Juventus le possono dare anche i 15 punti ma lei come il Milan e dalle seconde in giù, inclusa l’Inter,  sono tutte allo stesso piano il campionato è già vinto dal Napoli, non cè nessuna cosa per cui la Juventus possa vincere o avvicinarsi al Napoli perchè oramai il campionato è chiuso.”

Prospettive per il prossimo anno ne hai?

“Spero di incere tutto come tutti gli anni ma di più mi piacerebbe vincere, cosa molto difficile perchè abbiamo un problema come  in Europa League, il mio sogno sarebbe vincere qualcosa in Europa che manca davvero da tanto tempo ma attualmente la vedo molto difficile, noi in Italia possiamo parlare solo di vincere nel nostro Paese e attualmente con il Milan c’è la possiamo giocare con la Juve pure e con il Napoli anche l’anno prossimo perchè De Laurentis, è un Presidente che vende i suoi pezzi da novanta da cento e bisogna vedere. Io credo sempre nella vittoria e l ‘anno prossimo punterei a vincere tutto in Italia con il sogno Champions League ma è difficilissimo.”

Sei favorevole al nuovo stadio per l’Inter?

” No. Il cuore mi dice no ma da un lato bisogna dire sì ma non con i milanisti deve essere uno stadio tutto nostro, con i nostri colori neroazzurri, tutto nostro però ripeto il cuore dice no perchè San Siro è sempre stato lo stadio più bello quello che emoziona di più però abbiamo esigenza di fare una cosa del genere e giusto fare lo stadio nuovo.”

Cambio società, sei favorevole e pensi ci sarà un cambio a breve?

” A breve secondo me ci saranno cambi, sono favorevole a un cambio,  Zhang lo ringrazio per quello che ha fatto ma non può fare secondo me il bene dell’Inter è pieno di debiti non riusciamo più a prendere un calciatore, non riusciamo più a fare niente, non entrano più grandi introiti in casa neroazzurra quindi giusto dare la società in mano ad un altro Presidente.”

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ESCLUSIVA CS – Angelo Di Livio: “Questa Juventus mi piace, ma troppi infortuni. Inter favorita per lo scudetto. Su Fiorentina-Inter…”

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Juventus

L’ex centrocampista della Juventus e della Nazionale Angelo Di Livio ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni sull’avvio di stagione dei bianconeri e la corsa scudetto. Leggi con noi le parole di “Soldatino”.

Angelo Di Livio, una delle figure più amate del calcio italiano degli anni ’90 e primi 2000, si è raccontato ai nostri microfoni, offrendo una panoramica generale sull’attualità calcistica e sul momento della sua ex squadra. Conosciuto da tutti come il “Soldatino” per il suo caratteristico stile di corsa, Di Livio è stato una pedina imprescindibile del primo ciclo vincente di Marcello Lippi con la Juventus. Di seguito le sue parole in esclusiva rilasciate ai microfoni di Calciostyle.

Le parole di Angelo Di Livio

Come ha visto la Juventus di ieri sera?
“A me questa squadra piace, nonostante le tante difficoltà per infortunio. È chiaro che forse tira un pò troppo poco in porta ma ieri ha comunque giocato con grande personalità, contro una signora squadra e su un un campo molto difficile. È stato un test davvero positivo.”

Crede che la qualificazione ai playoff sia compromessa? La Juve ha solo 8 punti…
“Non penso, ci sono ancora diverse partite da giocare. Indubbiamente sono partite difficili, ma mi auguro che presto i vari Douglas Luiz, Nico Gonzalez e Vlahovic possano tornare a disposizione perché avere delle alternative importanti in panchina fa sempre la differenza.”

Le sta piacendo l’approccio di Thiago Motta?
“Mi piace molto come è entrato e l’idea di gioco che ha proposto. Ha iniziato un percorso e non si può avere tutto subito, eppure mi sembra sia sulla buona strada. Sta valorizzando giovani come Savona e Yildiz. Il problema è che quando non hai i giocatori con l’esperienza giusta in queste competizioni – come Douglas o Nico – diventa più difficile gestire il tutto.”

Angelo Di Livio

Thiago Motta da indicazioni a Timothy Weah ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Che idea si è fatto sui tanti infortuni al J-Medical?
“È un grosso problema. Se sono muscolari diventa un problema più grande…Bisognerà valutare bene tutti gli aspetti dei lavori fisici poiché, di solito, se ci sono così tanti infortuni c’è sempre un perché. È una situazione da non sottovalutare.”

Quali obiettivi si deve porre questa Juventus?
“Secondo me gli obiettivi sono tutti alla portata di questa squadra. Il campionato è ancora lungo sebbene ci siano squadre nettamente più forti come Inter, Napoli e Atalanta. Tuttavia le stagioni sono strane. Ricordo ancora quando tre anni fa il Milan, sotto di 8 punti, riuscì a rimontare l’Inter e a vincere lo scudetto. In Champions League la Juve ci sta e se la giocherà. Sarà dura contro Benfica e Manchester City… ma lo sarà anche per loro.”

Cosa ne pensa del Campionato? 
“Negli scorsi anni, a quest’ora, ci eravamo già fatti un’idea ben precisa di chi potesse vincere il campionato. Quest’anno invece c’è molto più equilibrio. Tutti parlano di Inter e Napoli ma credo che quest’anno anche l’Atalanta possa fare un salto in più ed essere competitiva per una corsa scudetto.”

Mi saprebbe dire qual è secondo lei la squadra favorita?
“Penso sia l’Inter dal momento che è una squadra che lavora da più tempo insieme. Anche Atalanta e Napoli si conoscono molto bene rispetto alla Juventus che invece ha un gruppo nuovo, con tanti giovani che hanno giocato insieme poche volte.”

Sempre riguardo la corsa scudetto, ci stiamo dimenticando che c’è anche la Fiorentina lì davanti…
“La Fiorentina sta facendo un campionato di grande personalità e c’è molto entusiasmo a Firenze. Tuttavia credo che non siano ancora pronti per la corsa scudetto. Non avevano iniziato benissimo ma ora stanno facendo vedere un grande calcio.”

Come finisce domenica Fiorentina-Inter?
“Sarà una bella partita e il fatto che si giocherà al Franchi può fare la differenza. Non credo ci sia un risultato già scontato: può succedere di tutto.”

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Le interviste

ESCLUSIVA CS – Fabrizio Fontana: “Al Milan manca un leader. Fonseca troppo morbido. Su Ibrahimovic e Leao…”

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Fontana

Fabrizio Fontana, un comico, cabarettista e personaggio televisivo italiano, ha parlato ai microfoni di Calciostyle del momento del Milan, sua squadra del cuore.

Intervista a cura di Alessandro Aglione.

Milan, le parole di Fabrizio Fontana

Un giudizio su questo momento così particolare del Milan? Settimo in classifica, 19 punti…

C’è da essere oggettivi, quindi non è la classifica che ci si aspettava, è vero d’altro canto che la rosa non è quella che punta allo scudetto, quindi diciamo che siamo un po’ sotto quello che dovrebbe essere e lì le dichiarazioni di Fonseca sono state emblematiche, perché soprattutto per gli errori in difesa, cosa che ha causato sconfitte e pareggi, ha detto che ci sono degli errori di concentrazione, credo che questi si debbano risolvere con la motivazione, quindi credo che il carico sia su Fonseca nel motivare i propri giocatori nell’essere concentrati, perché se si perde per sviste e per dimenticanze e sbadataggini è un disastro.

Ma scusi se mi permetto, ma Fonseca ha sempre dichiarato che invece il Milan punta allo scudetto…

E’ una bella opinione, non mi sembra che i risultati siano dalla sua ecco.

Fantacalcio, Rafael Leao

RAFAEL LEAO PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Può dipendere anche dal momento di Leao, cosa ne pensa di questa discontinuità di Leao?

Leao fino adesso i fatti dicono che è cronico, per cui anche lì c’è un problema psicologico. Ricordiamoci che i calciatori prima di essere calciatori sono delle persone, soprattutto sono dei ragazzi, che vengono messi su palchi molto importanti con stress annessi e connessi, per cui un apporto psicologico sarebbe come in altri sport per altro

Un mental coach diciamo…

Eh sì, perché sembrava anni fa che fosse una roba da matti, invece nelle migliori squadre è chiaro che la componente psicologica e sociologica la fa da padrone, perché ripeto poi scende in campo la persona calciatore, per cui le persone calciatori che sono così intermittenti, evidentemente hanno bisogno di motivazione. Guarda per esempio De Ketelaere, evidentemente da una parte ha trovato le motivazioni e dall’altra no.

Si parla sempre che a Milan mancano delle figure di calcio, secondo lei non può essere un equivoco la figura di Ibrahimovic che sembra più una figura istituzionale piuttosto che una figura di campo come era Maldini o Massara? Che ne pensa?

Secondo me sì, nel quadro generale che io vedo e riscontro anche in altre squadre europee di spicco, per esempio nell’Ajax per capirci, c’è un ex campione portiere che cura i portieri, un ex campione di centrocampo che cura la tattica, un ex allenatore che conosce la realtà dell’Ajax, che è allenatore.

E anche qua il fattore psicologico di competenza, cioè chi fa cosa, lì è molto chiaro. Per cui è chiaro che se io sono un portiere novello e ho davanti a me Van Der Sar mi fiderò di quello che dice perché l’ha dimostrato sul campo. Invece nel Milan vengono tolte queste figure, che è incredibile perché è il contrario.

Ibrahimovic, Milan

ZLATAN IBRAHIMOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

E come se lo spiega?

È una gestione un po’ troppo manageriale e meno umana e a contatto con le persone e la realtà umano-calcistica di Milano come in altre squadre. Vedi la Roma per esempio, sono tutti esempi di distacco che poi peraltro gli ritornano indietro come un boomerang perché non ci sono i risultati, quindi evidentemente non funziona.

Quindi forse Ibrahimovic è più una figura tipo gagliardetto per far star tranquilla la gente, piuttosto che come Maldini e Massara che avevano comunque portato con Pioli lo Scudetto.

Sì, perché comunque Maldini aveva pescato per esempio Theo Hernández, poi ci stanno degli errori, però percentualmente mi fido di più di Maldini che è sul campo da anni, ha un affetto smisurato per il Milan, per capirci. Poi ha fatto anche degli errori, però tendenzialmente mi fido di più di uno che ha giocato a calcio e che dimostra di avere testa. Ibrahimovic oggi era funzionale e lo è stato, fatti alla mano, quando nell’epoca di Pioli fungeva da motivatore interno.

Quindi ha più un comportamento, più la ciliegina sulla torta diciamo.

Esatto, perché Pioli come tipo di carattere, e vado sempre sul personale perché poi tatticamente e tecnicamente è più facile, tra virgolette, comprendere quali sono i pregi e i difetti.

E’ molto più interessante secondo me l’aspetto psicologico, cioè il fatto che Pioli fosse più morbido e che Ibrahimovic fosse più duro evidentemente questo tipo di sintonia ha creato un ambiente favorevole al dialogo con Pioli. Poi nel caso in cui ci fosse voluta della motivazione extra arrivava Ibrahimovic ed evidentemente è successo qualcosa, peraltro di miracoloso come lo Scudetto.

Milan, Pioli - Depositphotos

Head Coach of AC Milan Stefano Pioli during italian soccer Serie A season 2019/20 of AC Milan – Photo credit Fabrizio Carabelli /LM

Non può essere però troppo aleatorio il fatto di pensare che sia solo una cosa psicologica? Forse i dettami di Fonseca non sono adatti a questo tipo di squadra? Lei che ne pensa? Forse è stato il coordinatore sbagliato in questo momento per il Milan?

Ma certo io parlavo della componente psicologica perché non se ne parla mai. Chiaramente, faccio un esempio cardine così iconico e chiaro, Conte sostanzialmente per ciò che riguarda il mondo del calcio unisce la motivazione, quindi quella determinazione nel raggiungere un  risultato ha una conoscenza calcistica, quella della tattica che è di valore e riesce a trasmettere le due, quindi sono d’accordo che ci vogliono tutte e due quelle fasi ai calciatori, allora sì che funziona. Fonseca a mio avviso è troppo morbido per ciò che riguarda il mondo del
calcio per arrivare a risultati importanti e tatticamente anche lui ha commesso qualche errore.

Siccome l’anno scorso si era visto che uno dei problemi fondamentali del Milan era l’attacco, quindi segnare poco, lei pensa che comunque è stato giusto puntare su Morata che non è un goleador, su Abraham che aveva avuto problemi a Roma venendo da un infortunio oppure avrebbe puntato, spendendo dei soldi, su un grande attaccante?

Assolutamente sì perché come ricordano i saggi del calcio fatti alla mano, facciamo l’esempio dell’Italia del 2006, comunque avevamo una colonna vertebrale che era fatta da Buffon, portiere fortissimo, difesa Cannavaro, centrocampo di contenimento con Gattuso, e in avanti avevamo gente come Totti, Del Piero e attaccanti di valore.

Manca lo spirito della squadra, ma io puntavo proprio sull’attacco perché comunque tra Morata e Abraham pochissimi gol, se Leao non segna è difficile.

Assolutamente sì, andava investito qualche soldino in più per dare una certezza, perché alla fine comunque il gioco del calcio si concretizza con il gol, quindi o hai una struttura come il Barcellona con il tiki taka e tutti arrivano lì perché è una struttura di gioco, se no storicamente avere un capoccione come Vieri, un Vieri-Del Piero per capirci, uno piccolo e uno grande per me, e il 4-4-2 e non sbagli mai. Quindi la risposta è sì, investire sicuramente su un attaccante di esperienza spendendo anche un po’ di più e però via fiducia alla squadra e la consapevolezza del fatto che se la metti lì qualcosa succede, una garanzia, invece non è stato così.

Milan-Juventus

ESULTANZA MILAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Un altro problema potrebbe essere che il Milan è sempre stato caratterizzato da giocatori con grandi caratteri, vedi Pirlo, Seedorf, ma anche Ibrahimovic, mentre adesso nel centrocampo del Milan, che è il ruolo nevralgico, manca comunque un giocatore alla Tonali, un giocatore che ragiona, certo sono tutti buoni giocatori, ma sono come dei cavalli da corsa, quindi quando ci sono momenti di difficoltà… Forse al Milan manca qualcuno come Nesta, o altri giocatori che prendono in mano la situazione. Che ne pensa lei? Cosa penserebbe da tifoso? Cosa servirebbe secondo lei?

Il massimo sarebbe avere, ma è un’utopia magari nei prossimi anni, un giocatore che cresce nel Milan, che sa tutte le metodiche, l’insieme di quello che è la società Milan e quindi diventa un leader. Purtroppo nel caso moderno non c’è…

Qualcuno che trasmette i valori del Milan?

Sì qualcuno che senta forte l’attaccamento alla maglia e che quindi più probabilmente possa essere carismatico e quindi una persona ascoltata dal gruppo perché dimostra l’attaccamento e anche la competenza nel giocare a calcio. Calabria non può rappresentare appieno quello che ho detto.

Se diciamo che manca un Boban, un Pirlo…

Eh sì, hai citato due persone che come carisma siamo a livelli altissimi, è chiaro che viene ascoltato.

Questo forse è un problema che riguarda tutte le squadre italiane perché si punta poco sul vivaio e poco sulle Under 23, a differenza della Juve che poi ha avuto dei vantaggi vendendo dei giocatori e guadagnando tanti soldi, mentre in Italia non c’è questa cultura, forse pure per quello?

Eh sì, se parliamo degli anni 80 e 2000 comunque c’era questo mondo qua. Anche i giocatori carismatici rimanevano più tempo nella stessa squadra e quindi diventavano dei leader da subito o poco dopo.

Perché uno diceva vado a giocare con Maldini, vada a giocare con Giusti, vada a giocare con Totti, vada a giocare con Pirlo…

Era un onore andare in queste squadre proprio perché c’erano questi calciatori e come si diceva, peraltro erano molto più spettacolari, era molto più spettacolare il calcio da vent’anni fa indietro.

maldini

Paolo Maldini (Milan) during friendly football match AC Milan vs Panathinaikos FC at the Nereo Rocco stadium in Trieste, Italy, August 14, 2021 – Credit: Ettore Griffoni

Se non corri non c’hai il fisico, poca tecnica alla Baggio e più forza fisica alla Gattuso…

Bravissimo, esattamente, esattamente quello.

Se potesse fare un paio di acquisti, facciamo un gioco, per gennaio per migliorare questo Milan. Chi comprerebbe due tasselli che le piacciono per migliorare la qualità di gioco del Milan?

Mi piacerebbe un centrocampista con le idee che faccia andare la squadra.

Facciamo un esempio, uno che le piace anche se non è prendibile, però un’idea insomma per capire il tipo.

Purtroppo non mi viene in mente, evidentemente perché sono troppo pochi, non mi viene in mente un centrocampista, se ti vengono dei nomi da suggerire. Diciamo un Rodri… Sì, ad averne, certo, uno da Pallone d’Oro, chiaro.

Oppure un vecchio, come si diceva un tempo, come era stato per un anno e mezzo alla Roma, uno tipo Strootman quando stava alla Roma, un Nainggolan, diciamo…

Esatto, quel mix lì tra fisico e testa che fa andare la squadra. Dico, Rejinders ultimamente ha fatto due o tre partite in cui riusciva a farsi dalla palla e andava dentro con velocità. Invece di fare il solito gioco orizzontale in difesa e non succede niente per minuti, il noiosissimo antispettacolo perché su 90 minuti perdi 30 a passartela di fianco per trovare il pertugio. Una volta come citavamo prima, se c’è Rejnders che prende la palla e va in mezzo, se c’è Xavi e Iniesta che dialogano, se c’è Baggio comunque che la riceve sulla tre quarti e fa dei numeri e io mi diverto…

Uno in attacco, uno che segna, non so cosa le viene in mente, uno alla Inzaghi, uno alla Shevcenko, uno alla Ibrahimović…

Certo. Una volta ne avevi una ventina papabili tra bravi e molto bravi, eccezionali c’erano. Adesso mi vengono in mente solo quelle supergaranzie.

Manchester City-Feyenoord

Erling Haaland #9 of Manchester City celebrates the 2-1 victory at the end of the Premier League match Manchester City vs Fulham at Etihad Stadium, Manchester, United Kingdom, 5th November 2022
(Photo by Conor Molloy/News Images)

Che attaccante le piace per il Milan se potesse?

Se potessi più completo comunque è Haaland perché tra fisico ti tiene sulla squadra sempre e sa giocare a calcio anche con i piedi, quindi a livello di gol e spettacolo ho detto il massimo. Anche lui tiene sulla squadra perché è grosso, quindi male che vada se non riesci ad attaccare col gioco la lanci su e poi vediamo. Chiaro che ha citato lui.

Ma invece un suo giudizio flash su questa partita che è stata
considerata deludente contro la Juventus, l’ultima del Milan che dice che è stata più seriosa.

Incredibile… Stavo cambiando canale. Poi io sicuramente io che vengo dalo spettacolo, devo dare un risultato che è la battuta e far ridere, quindi posso parametrare un po’. Posso fare dei numeri da spettacolo, però comunque devo farti ridere, devo raggiungere un risultato che a spanne è paragonabile al calcio. Calcio vuol dire che devi segnare, però se non raggiungi attraverso un gioco di squadra che diventa spettacolare o hai singoli che aggiungono al gioco di squadra, oltretutto fai sì che ci siano più persone e diventa anche economico alla fine, perché il Barcellona del tempo o il Milan di Sacchi attirava le persone e diventa anche economico.

Quindi con un aggettivo come la identificerebbe la partita con la Juve?

Non è una partita di calcio, si è visto.

Quindi per fare un giudizio sul Milan, lei dove pensa che possa arrivare alla fine del campionato, anche se mancano tante giornate, però in proiezione, come la vede?

Mi auguro che possa arrivare quarta o quinta, purché le altre in qualche maniera rallentino.

Milan-Juventus, Fonseca

PAULO FONSECA PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le prime quattro chi hanno dimostrato di essere fino adesso?

Napoli, Inter, Juve e Atalanta.
Per esempio l’Atalanta è un esempio virtuoso, di bel gioco con risultati, quello sì, quello è calcio.

Facciamo un giudizio flash sull’Inter, se lei potesse dire fino adesso come la vede l’Inter, se uno gli chiede

che tipo di squadra è l’Inter, brevemente cosa direbbe?

L’Inter è una squadra compatta che gioca a calcio, sanno cosa devono fare e in più è una squadra, con dei singoli eccezionali. Il Napoli di Conte oggettivamente è Conte, è grazie a lui che si hanno dei risultati, perché l’organico per confrontarlo con l’Inter è meno impattante dell’Inter, però è Conte.

Invece la Juventus di Motta?

La Juventus di Motta è in crescita, deve ancora trovare la quadra, comunque rimane lì in classifica, quindi se parliamo di risultati gli danno sufficientemente ragione fino adesso, poi però deve diventare come storicamente era la Juventus.

Invece l’Atalanta di Gasperini?

C’è spettacolo, il calcio.

Young Boys-Atalanta

LA FORMAZIONE DELL’ ATALANTA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

E poi per chiudere un’idea sulle tre squadre, Roma, Fiorentina e Lazio, come ha fatto fino adesso? Sulla Roma che pensa?

La Roma… purtroppo c’è confusione direi, se dovessi dare un aggettivo è confusione, peraltro non per colpa dei giocatori ma per tutto quello che è successo, perché è inaudito mandare via De Rossi, è quello che dicevo prima, c’è proprio uno sbilanciamento tra i manager e il gioco del calcio, lo spogliatoio.

I presidenti non hanno capito dove si trovano praticamente, perché hanno cambiato dopo quattro giornate, poi hanno ricambiato perdurando e ora hanno cercato una strada di pronto soccorso per risolvere la situazione, pensa questo lei?

Esatto, cosa che anche senza essere un calciofilo e senza discorsi da bar è intuitivo, De Rossi era seguitissimo dall’anno prima, che ha fatto benissimo, è il cuore di Roma, sa esprimersi, sa comunicare il proprio tipo di gioco, per poi scegliere che cosa? Deve andare migliorando chiaramente e Juric non era certo il nome adatto, bravissimo, però non era la piazza al momento adatto, è tutto sbagliato, è evidente voglio dire.

Forse con Ranieri si possono risolvere le cose soltanto per cercare di salvare il salvabile, secondo lei?

Sì, secondo me si tampona.

La Lazio di Baroni che all’inizio era criticata e invece sta facendo un ottimo campionato, come per dargli un giudizio veloce, quale sarebbe il suo?

La situazione è sorprendente perché l’alchimia Baroni, che comunque non ha allenato grandi squadre fino ad adesso e la campagna acquisti con pochi soldi, scegliere le pedine giuste con grandi sorprese, soprattutto in avanti, è sorprendente.

L’URLO ESULTANZA DI MARCO BARONI A FINE GARA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

E per chiudere, la Fiorentina di Palladino che dopo quattro partite aveva tre punti, a differenza di De
Rossi non è stato mandato via, ora è secondo in classifica?

Esatto, qui c’è stata una cura e un crederci nei confronti di Palladino che aveva già fatto bene a Monza, quindi aveva già dimostrato. La Fiorentina è comunque una piazza complessa, hanno creduto in lui giustamente perché dopo tre partite aspetti un attimo, non fosse altro perché si è arrivato tre partite prima, quindi un attimo e sta dimostrando veramente la grande… peraltro facendo crescere anche dei giocatori tipo Kean, si capisce che lì c’è un…

La perseveranza diciamo…

Esatto, la perseveranza, il crederci. Peraltro facendo gruppo, perché poi lo stare bene, il capire che cosa bisogna fare in campo fa sì che poi vengano risultati che poi fanno sì che uno ci creda di più e così via, si cerca, si crea un circolo vizioso che è positivo, è quello che è successo.

E quindi per chiudere, se lei dovesse salutarci con un pensiero sul Milan, lei cosa vorrebbe che il
Milan facesse?

Il mio pensiero è di stima e di incoraggio, come dico di solito con Capitan Ventosa, ancora di più in questo momento storico per il Milan, quindi di stima e di incoraggio a trovare la quadra che sia psicologica, sia tattica, vi auguro di trovarla, perché come adesso è
difficile.

Fabrizio Fontana alias Capitan Ventosa

Fabrizio Fontana nelle vesti di Capitan Ventosa

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Le interviste

Fiorentina, Kean: “Palladino come un padre. La Nazionale è giovane e forte. Su McKennie…”

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 L’attaccante della Fiorentina e della Nazionale italiana, Moise Kean, ha parlato ai microfoni del suo momento di forma e di quello della squadra viola.

Inizio di stagione strepitoso per Moise Kean, l’ex attaccante della Juventus ha siglato 12 gol in 14 partite con la maglia della Fiorentina, in merito a questo è stato intervistato dalla tv americana CBS durante la trasmissione dedicata al calcio Sports Golazo.

Fiorentina

moise kean , italia, and jesus vallejo , spagna, during European Under 21 2019 – Tournament Phase – Italy Vs Spain , Italian Football Team in Bologna, Italy, June 16 2019 – LPS/Lisa Guglielmi

Fiorentina, le parole di Kean

In seguito le parole dell’attaccante italiano:

Momento personale

“Lo scorso anno ho avuto molti infortuni. Quando passi questi periodi non devi tenere la testa bassa ma devi rimanere positivo. Mi ero promesso di tornare ad alti livelli”.

La figura di Palladino

“Non vi mentirò, mi aveva chiamato già lo scorso anno. Palladino ai miei occhi è come un padre. Abbiamo un ottima connessione in ogni cosa che facciamo. Non tutti hanno la fortuna di avere un allenatore con cui puoi parlare. E ora le cose stanno iniziando ad andare molto bene”.

La Nazionale italiana

“Sento che siamo una buona squadra, con molti giocatori giovani e forti. Spalletti è molto bravo, giochiamo un bel calcio”.

L’amicizia con McKennie

“Con lui ho trascorso un grande anno, stavamo sempre insieme. Lui ti trasmette tanta energia positiva, condividiamo molto, lo reputo come un fratello”.

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