Ospite della nostra trasmissione settimanale di approfondimento per Calciostyle, Erika Martorana, giornalista parmense, nonché tifosa dell’Inter, si è espressa sui temi principali del campionato.
Erika Martorana, siamo a poche ore dall’attesa finale di Coppa Italia tra Inter e Juventus. Come giudichi il cammino stagionale della squadra nerazzurra?
Allo stato attuale, anche se dovessimo vincere la Coppa Italia, per me non sarebbe sufficiente. Perché fino a gennaio avevamo in mano il campionato ed è stato un passo falso troppo grande quello che è accaduto tra febbraio e marzo. Sinceramente, sono dura, darei all’Inter non più di un 5 e mezzo.
Possiamo dire che, al di là dei verdetti che ci saranno, sia stato un campionato di serie A molto mediocre?
Sicuramente è stato un campionato divertente, che non si vedeva da tanto tempo, dopo nove anni di dominio Juventus e lo scudetto nerazzurro dell’anno scorso. L’Inter, pur avendo una superiorità tecnica, non è riuscita a esprimerla sul campo. Soprattutto nelle partite che contavano, dove c’era da conquistare i tre punti assolutamente, è mancata da un punto di vista caratteriale. Un punto critico, dove si è persa fiducia, è stato il derby di ritorno con la rimonta subita dal Milan.
C’è da dire che di fronte il Milan è forte e sta facendo molto.
E’ merito di Pioli tutto questo, perché ha saputo dare una ossatura alla squadra, e una mentalità che prima mancava. Ricordiamo che sono anche un team molto giovane, quindi il merito è dei giocatori che lo hanno seguito e hanno creduto in lui e nelle proprie forze. A inizio campionato, guardando la rosa, difficilmente avrei detto che i rossoneri sarebbero riusciti a vincere il campionato.
Come vedi il match di San Siro tra Milan e Atalanta, il cui esito sarà molto importante per l’Inter?
Spero molto nella partita di San Siro. L’Atalanta, a oggi, è l’unica squadra che può impensierire Pioli. I nerazzurri non sono stati positivi come gli anni scorsi, e deve salvare il salvabile in queste ultime due partite. Mi auguro che diano tutto, visto che un loro risultato positivo significa molto anche per la loro corsa all’Europa. Molto importante sarà la convinzione con cui scenderà in campo la formazione di Pioli, che ci crede fino alla fine.
Come giudichi la stagione di Simone Inzaghi?
Inizialmente ero molto contenta di Simone Inzaghi, perché rispetto a Conte ha dato serenità all’ambiente. Nel momento della difficoltà, però, non ho visto da Inzaghi le risposte che ci saremmo dovuti aspettare, soprattutto se alleni una squadra di un certo livello. Se dovessi dargli un voto, gli darei un 6, ma non di più. Secondo me non durerà a lungo.
In caso di scudetto del Milan, tu confermeresti Pioli o punteresti su un allenatore più di appeal internazionale?
Assolutamente lo confermerei, perché lo scudetto del Milan è al 70% suo. Ha dato una mentalità forte a questi ragazzi, spingendo loro a credere in uno scudetto e a gestire al meglio la pressione.
Scambieresti Lautaro con Dybala e Handanovic con Donnarumma?
Sinceramente non prenderei nessuno dei due. Dopo un periodo difficile, Handanovic ha ripreso in mano le redini della porta e ci ha salvato in svariate occasioni. Maignan
è un portiere che, se potessi, prenderei assolutamente. E’ forte, giovane, ed ha ampissimi margini di miglioramento. Dommarumma, invece, è molto bravo tra i pali, un po’ meno a gestire le situazioni con i piedi. Al suo posto, io non me ne sarei andato dal Milan per affrontare una realtà complessa come quella del Paris Saint Germain. A zero prenderei Dybala, perché tecnicamente è molto forte. E’ un giocatore particolare, se Marotta lo prende sono contento, ma ho paura dal punto di vista fisico.La vittoria della Coppa Italia, salverebbe la stagione della Juventus?
La scorsa estate, quando si è saputo del ritorno di Allegri, credevo che la Juventus sarebbe tornare quella dei nove scudetti consecutivi. Secondo me è stata deludente la stagione bianconera, mi aspettavo di più. La Coppa Italia a mio parere non salva una stagione. La sfida con l’Inter è sempre una partita particolare, tra due rivali storiche. In ballo c’è anche questa avversità per via dello scudetto 2006, quindi c’è tanta carne al fuoco da ambo le parti. Vlahovic farà una grande partita, nonostante le ultime prestazioni non siano state eccezionali, è un grandissimo giocatore. Temo molto Dybala, oltre a Chiellini, che io prenderei all’Inter a occhi chiusi.
Tornando al campionato, in particolare alla zona salvezza, credi nella salvezza della Salernitana?
La Salernitana è una squadra, e lo dico dall’inizio, che ha uno spirito e una voglia di salvarsi e lottare che sono impressionanti. Hanno un grande allenatore, Davide Nicola, che sprona i giocatori a dare sempre tutto. Lui è un simbolo, perché in questa rincorsa è stato fondamentale. Credo che domenica arriverà la vittoria per i granata. Proprio la lotta salvezza e la non contemporaneità delle gare penso che peseranno sulle spalle delle squadre focalizzate nella lotta salvezza, oltre che su quelle di quelle che lottano per il titolo.
Nella lotta per i posti Europa, chi andrà in Europa League e chi in Conference League?
L’Europa League se la meritano assolutamente Roma e Fiorentina, la Lazio quest’anno non ha fatto benissimo. Penso che i biancocelesti siano imprevedibili, infatti hanno alternato buone prestazioni a partite molto negative. Tifo Mourinho in questa corsa all’Europa.
Lautaro Martinez rimarrà all’Inter?
Lautaro è particolare, perché gioca delle partite di grandissima qualità, ma anche altre in cui è assolutamente negativo. Alcune volte irrita, perché hai la sensazione che possa fare molto di più, ma non lo fa. Secondo me rimane, perché la famiglia è molto legata a Milano. Saranno altri a partire, tipo De Vrij, che già da diverso tempo sta facendo prestazioni non alla sua altezza.
Delle squadre di alta classifica, chi è destinata a cambiare allenatore nella prossima stagione?
Secondo me con Gasperini l’Atalanta è arrivata alla fine di un ciclo, mentre credo che alla Lazio Sarri non proseguirà. E’ sempre difficile il rapporto con un presidente come Claudio Lotito. Un’altra situazione da monitorare sarà quella a Napoli tra De Laurentiis e Spalletti. Se fossi nel patron io gli concederei l’opportunità di proseguire la propria avventura azzurra.
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