Le interviste
Esclusiva CS, Matilde Brandi: “Dispiace per Mourinho, ma De Rossi è l’uomo giusto. Sull’Italia…”
Matilde Brandi, attrice e showgirl, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calcio Style della sua passione per la Roma ma non solo.
Raggiunta dal nostro Daniele Bartocci, la showgirl (nonché attrice e conduttrice televisiva) Matilde Brandi ha concesso un’intervista esclusiva a Calcio Style. Tanti i temi toccati, fra cui (ovviamente) la Roma (di cui la Brandi è una tifosa sfegatata) ma anche il percorso dell’Italia agli Europei tedeschi e una “battuta” sulla Lazio.
Le parole di Matilde Brandi
Mourinho
❝Mi dispiace molto che Mourinho se ne sia andato, e come me anche molti altri romanisti. Rimane uno dei top e io sono una sua fan della prima ora. Con lui si sognava lo scudetto, ma non c’erano le condizioni. Avrebbe avuto bisogno di più tempo per lavorare, ma comunque un trofeo lo ha portato e non è poco.❞
De Rossi
❝De Rossi è riuscito a fare ciò che Mourinho non riusciva più a fare, ovvero compattare spogliatoio e ambiente che è una cosa molto importante. Noi vogliamo bene alla squadra, ma a prescindere da chi la allena, ma è inevitabile che con figure come De Rossi (o anche Totti) hanno un posto speciale nel cuore dei tifosi romanisti.❞
Italia e Zaccagni
❝Probabilmente l’Italia non meritava di pareggiare contro la Croazia, ma l’importante è aver portato a casa la qualificazione. Zaccagni ha fatto un gol da paura e in questi momenti non conta che sia un giocatore della Lazio. Conta solo la Nazionale e oggi pomeriggio tutti attaccati al televisore per sostenere gli azzurri. Detto questo, io comunque la Lazio spero di vederla in Serie B (ride, n.d.r.) ma l’Italia è un’altra cosa.❞
Le interviste
Esclusiva CS, Aldair: “A Francesco Totti, la mia fascia da capitano perché…”
Nel corso dell’evento di Footvolley, si è svolta a Ladispoli la Stars Cup International, che ha visto giocare sulla sabbia alcune stelle: tra queste, Aldair che ha parlato ai nostri microfoni.
Indice
Il Footvolley
La manifestazione sul litorale romano ha mostrato il Footvolley, sport di cui vi abbiamo parlato nell’articolo che presentava proprio questo evento.
Questo sport deve le sue origini al Brasile, ed è una variante del Beachvolley. I giocatori in campo usano i piedi per spingere la palla oltre la rete a suon di colpi talvolta sensazionali come lo “Shark-attack”: il giocatore effettua una rovesciata in avanti con il corpo rovesciato.
Ne sono maestri Federico Iacopucci (fresco vincitore del Pallone d’Oro 2024 del Footvolley) e Mikey Elias, giocatore inglese dalle spiccate doti tecniche in questa disciplina.
La Stars Cup International
A Ladispoli, una quattro giorni di sport, che ha visto quattro delle migliori Nazionali (Italia, Spagna, Inghilterra e Uruguay) sfidarsi sulla sabbia e dare spettacolo punto su punto. Si gioca al meglio dei tre set con un punteggio che varia dai 18 a 21 a seconda della manifestazione.
Ad avere la meglio in questo quadrangolare è stata la formazione dell’Italia con Federico Iacopucci e Alain Faccini che hanno battuto, in una finale combattuta, la Spagna.
Ambasciatori d’eccezione tra cui Aldair
Alla rassegna hanno partecipato alcuni ambasciatori d’eccezione: Tonetto, Presidente della Playfootvolley, insieme a Simone Perrotta, David Pizzaro, Aldair ed Hernanes. Che hanno dato vita ad una rivisitazione dello storico derby Roma-Lazio con alcune varianti.
Oltre a cimentarsi nel Footvolley, le coppie hanno mostrato agli spettatori sugli spalti anche il Footable, una diversa modalità di gioco, dove le coppie sono divise da un tavolo e non da una rete. Una delle varianti più spettacolari di questo sport, davvero adatto a tutti.
L’intervista ad Aldair
A margine di questa spettacolare giornata, ricca di emozioni e di grande spettacolo grazie alla Playfootvolley e al Comune di Ladispoli, è intervenuto ai nostri microfoni Aldair, difensore della Roma scudettata e del Brasile Campione del Mondo 1994. Le sue parole:
Le sue parole:
Raccontaci gli anni alla Roma.
“Sono stato alla Roma molti anni, con l’arrivo di Capello avevamo una squadra molto forte, con giocatori adatti al suo modo di giocare, e questo ci ha permesso di vincere lo Scudetto 2000-2001 e la Supercoppa Italiana”.
Perché hai ceduto la fascia di capitano a Totti nel 1998?
“Francesco stava crescendo bene e in fretta, io avevo delle discussioni societarie e era giusto cedere a lui la fascia anche perché romano”.
Ha vinto tutto, o quasi quello che un giocatore potesse aspirare a livello di squadra. La Champions League mancata è un rimpianto?
“Sicuramente lo è, perdere nelle finali non è molto bello. Quella partita (Benfica-Milan 1990, nella quale Aldair era difensore del Benfica, ndr) è stata giocata male da tutte e due le squadre, ma il Milan era più forte in quel periodo, è stato più fortunato ma sono cose che capitano”.
Cosa ne pensi delle parole di Ronaldinho sulla Seleçao?
“È stato un suo spot, e tutti gli hanno creduto. Non credo che tifi contro il Brasile dopo aver dato così tanto”.
C’è un giocatore che ti somiglia calcisticamente?
”In questo momento non vedo un giocatore simile al modo che io avevo di giocare”.
Le interviste
Esclusiva CS, Kovalenko: “Né Bellingham né Mbappé, vi dico il miglior giocatore dell’Europeo. Sull’Italia…”
Il calciatore ucraino dell’Empoli (ma di proprietà dell’Atalanta) Viktor Kovalenko ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calcio Style.
Viktor Kovalenko, calciatore in forze all’Empoli ma di proprietà dell’Atalanta, ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di Calcio Style. Fra i temi toccati, ovviamente, l’andamento degli Europei tedeschi.
Le parole di Kovalenko a Calcio Style
Germania
❝Vedo la Germania favorita per la vittoria finale a Euro2024: è quella che mi ha convinto di più.❞
Italia-Svizzera
❝Partita difficile, ma credo (e spero) che l’Italia possa passare il turno. All’Italia non manca un centravanti. Ha tanti giocatori forti, anche lo stesso Scamacca, e con un po’ di fortuna può vincere.❞
Ucraina
❝E’ stata una rassegna difficile per l’Ucraina. Soli quattro punti conquistati. Eliminazione al primo turno, figlia anche dei tre gol presi alla prima partita contro la Romania. Alla fine sono andati fuori per quello.❞
Quale calciatore ucraino vedresti bene nel campionato italiano?
Direi mezza squadra. (ride, n.d.r.) Tanti, ma su tutti Dobvyk, Sudakov e Matvienko.
Il giocatore più forte dell’Europeo
❝L’Europeo è un’altra storia, una competizione particolare. Non è un campionato, dove conosci la squadra in cui giochi. Guarda Dobvyk: lui è migliorato molto in Spagna, eppure ha fatto zero gol. Per me in questo momento il miglior giocatore dell’Europeo è Toni Kroos.❞
Più forte giocatore ucraino
❝Per me il più forte giocatore ucraino non è Mudryk, ma Sudakov. Lui lo vedrei bene in Italia, ma anche in Inghilterra: ovunque. Forse ha meno talento di Mudryk, ma ha più testa e più fisico.❞
Portogallo
❝Il Portogallo è una bella squadra. Mi piace, per me possono arrivare in finale.❞
Viktor Kovalenko e Daniele Bartocci.
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Mantova, l’ex ds Battisti: “Miracolo? No, capolavoro!”
Dopo una grande stagione in Serie C, il Mantova è riuscito in un’impresa che mancava da 15 anni. Ne parla con noi l’ex direttore sportivo Alessandro Battisti.
Erano 15 anni che il Mantova non veniva promosso in Serie B: la sua ultima volta nella seconda serie di campionato risale alla stagione 2009-2010.
Si tratta di un risultato che, ovviamente, è frutto di un grandissimo lavoro. Un lavoro che l’ex direttore sportivo Alessandro Battisti, fuori dal club dallo scorso anno ma rimasto in ottimi rapporti con la dirigenza, conosce molto bene.
Noi di CalcioStyle lo abbiamo raggiunto telefonicamente per chiedergli un giudizio in merito.
Ecco che cosa ci ha detto.
Mantova, l’intervista di Alessandro Battisti
Alessandro, qual è il tuo giudizio sulla promozione in Serie B del Mantova? L’ultima volta del club nella seconda serie risale al 2009-2010.
“Certe volte si pensa al miracolo, invece questo secondo me è un capolavoro. La parola capolavoro dà più l’idea di ciò che è stato fatto. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, soprattutto dopo l’epilogo dello scorso anno. Una squadra riammessa in Serie C che stravince il campionato. Un capolavoro meritato: è la squadra che ha espresso il miglior gioco della Serie C, e non è sempre facile abbinare il bel calcio ai risultati”.
Visto che sei ormai un ex ti posso chiedere qualche commento sul calciomercato. Partiamo dalla stagione di Alessandro De Benedetti, che tornerà in prestito al Mantova.
“È un’altra dimostrazione di visione che hanno a Mantova. È un giocatore che ha qualità importanti. Malgrado non gli abbiano dato tantissimo spazio il fatto che lo abbiano mantenuto in una categoria superiore è stata un’ottima intuizione dell’allenatore”.
Parliamo di una voce, quella che riferisce di un interesse del Mantova per Federico Artioli del Sassuolo, attualmente in prestito alla Pergolettese.
“Un giocatore che ha le caratteristiche per inserirsi bene nell’idea di calcio di Possanzini, un centrocampista di grande dinamismo e qualità che ha già un’esperienza importante in Serie C. Un giovane. Fanno un lavoro eccezionale. Idee chiare e soprattutto giocatori funzionali alla squadra”.
Secondo te, per come è strutturata adesso la squadra, quali sono gli aspetti da migliorare, magari con acquisti mirati?
”Secondo me hanno dimostrato di non aver bisogno di consigli da nessuno, conoscendo i protagonisti e il presidente Piccoli, che è una persona alla quale sono molto legato. A lume di naso, calcolando che Gaetano Monachello, da quell che sento, non rientra nei piani della Serie B, secondo me il reparto in cui ci vorrebbe un innesto è quello offensivo.
Dietro hanno tenuto e riconfermato tanti ragazzi, credo meritatamente. Sono contento per Panizzi, un ragazzo meraviglioso che si è guadagnato con il lavoro la conferma in Serie B”.
Quest’estate incombono due amichevoli importanti: quella del 20 luglio contro il Napoli di Conte e quella del 25 contro il Genoa di Gilardino. Come andrà, secondo te?
“Guarda, in un’amichevole che fece con una squadra di categoria superiore, il Brescia, il Mantova vinse 3-0. L’auspicio è quello di vincere e stravincere”.
Secondo c’è la concreta possibilità di arrivare in Serie A? Negli anni d’oro del club, gli anni Sessanta, il club ci era arrivato.
”Se non erro, il Mantova può vantare sette stagioni in Serie A, quindi si tratta di una piazza blasonata. Si è creata un’alchimia importante tra i protagonisti, la società e il presidente. Secondo me il Mantova sfrutterà questo grandissimo entusiasmo, come ha fatto lo scorso anno.
Come impianto di gioco, credo che il club non sia secondo a nessuno, e secondo me non lo sarà nemmeno in Serie B se continua su quella falsariga. Questa è una piazza che ha iniziato a sognare l’anno scorso e può tranquillamente continuare a farlo”.
Chiudiamo con una curiosità di mercato. Hai visto che tra le neopromosse in Serie A di quest’anno il Como, in particolare, sta facendo acquisti da Serie A, come il giallorosso Belotti. Secondo te anche il Mantova farà shopping dalle categorie superiori?
”Penso che il Mantova qualcosa di simile farà, perché comunque credo sia una piazza ambita in Serie B. Io credo che avrà la possibilità di scegliere anche giocatori di categoria. Quello che ha fatto la differenza quest’anno, e che farà la differenza il prossimo, sono sì i giocatori ma è soprattutto l’impianto di gioco di Possanzini, che ha sorpreso e meritatamente vinto”.
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