Esclusiva CS Stavolta abbiamo intervistato Michele Fini, ex calciatore del Cagliari, Ascoli, Catania, Cosenza ed altre ancora
Ciao Michele, parliamo del ritorno in serie A del Cagliari. Cosa ne pensi di questa promozione straordinaria?
Penso sia stata molto bella ed emozionante, per come è arrivata. All’ultimo respiro, dopo una rincorsa fenomenale. Il Cagliari di Liverani era partito con il piede sbagliato. Poi con l’avvento di Ranieri, è cambiato tutto, soprattutto il gruppo. Avere in panchina un mister importante, con esperienza e grande carisma, ha fatto davvero la differenza.
Chi pensi siano stati i più grandi protagonisti di questa cavalcata?
Sono stati diversi. Credo però che il gruppo sia stato il più grande protagonista. Quando i calciatori dicono di essere diventati una famiglia, significa che hanno costruito tutti insieme un ambiente favorevole, per compiere un’impresa, su cui in pochi avrebbero scommesso. Se poi dovessi fare un nome su tutti, direi Lapadula. Ha fatto tanti gol, il bomber della serie cadetta. C’è da dire comunque, che senza il supporto della squadra, anche determinati risultati personali, non possono arrivare. Quindi complimenti a tutti quanti, calciatori, allenatore, staff e tutti i componenti del club.
Similitudini con il tuo Cagliari?
Credo nessuna. Noi conquistammo una salvezza insperata con Ballardini. Mentre con Allegri, arrivammo ad un passo dalla qualificazione nell’odierna Europa League. Forse l’unica cosa che può accomunarci è il gruppo, che anche allora era davvero favoloso.
Quali sono i fotogrammi più importanti della tua carriera da calciatore?
Non ne ho uno in particolare. Direi tutti, nel bene e nel male. Ho subito gravi infortuni, che forse hanno condizionato anche la mia carriera. Ma ho vissuto anni splendidi a Cagliari, a Catania, Ascoli, Cosenza ed in ogni luogo dove ho giocato. Ho sempre dato il massimo e ho giocato anche con grandi calciatori.
Oggi cosa fai nel calcio?
In questo momento sono fermo. Dopo che ho smesso di giocare ho intrapreso la carriera da allenatore. Per diversi anni ho fatto l’allenatore in seconda con Diego Lopez. A Cagliari, Bologna ed altre piazze. Un lavoro avvincente, faticoso, che a volte non da i giusti meriti e soddisfazioni, nonostante il grande dispendio di energie profuso. Spero di poter tornare ad allenare. Al momento insieme a Langella e Casale, seguiamo una scuola calcio per ragazzi, l’Asd Sorso 23. Speriamo di trasmettere i valori dello sport, a chi si sta affacciando in questo mondo.
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