In esclusiva abbiamo intervistato l’ex difensore Sebino Nela sulle imminenti sfide di campionato che attendono la sua Roma e il suo Napoli.
Tra gli ex giocatori della Roma Sebino Nela è uno dei più iconici: terzino di piede mancino ma in grado di ricoprire più ruoli, è stato tra i protagonisti dello scudetto giallorosso del 1982-1983.
Con lui abbiamo parlato della nuova Champions League, delle imminenti sfide di campionato di Roma e Napoli e della lotta scudetto in Serie A.
Sebino, nella tua carriera hai disputato partite in Serie A, Serie B, Coppa Italia, Supercoppa, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA, Coppa dei Campioni. Cosa ne pensi della nuova Champions League? Pensi che i giocatori della tua generazione sarebbero riusciti a reggere il ritmo sempre più incalzante delle partite?
“Se sai che ogni anno devi giocare 60-70 partite ti alleni per questo. Non mi piace questa nuova Champions, è chiaro che ci sono scontri interessanti ma c’erano anche nella vecchia. Preferisco la Champions a gironi com’era prima“.
Sei stato uno dei difensori più famosi della Roma, club al quale hai passato 11 anni della tua carriera calcistica. Cosa pensi della situazione terzini al club giallorosso?
“Ho giocato 11 anni di Roma, essendo mancino, ma ho giocato anche a destra nei due anni in cui abbiamo vinto lo scudetto, poi ho fatto il centrale: un po’ di ruoli li ho fatti. È da qualche anno che si parla dei terzini della Roma.
Ci si aspettava quest’anno di vedere nel mercato degli arrivi, di fatto non è arrivato nessuno. È arrivato Abdudlahmid (ride, ndr) che ieri sera è stato il protagonista della partita di coppa”.
E ha segnato il suo primo gol. Per te c’è qualche giocatore attualmente in rosa, oggi sottovalutato, che potrebbe crescere e stupire?
“Sottovalutati no, i terzini della Roma sono quelli che abbiamo visto. Mi fido delle parole di Ranieri, che ha visto in questo ragazzo un ragazzo serio, dotato di grande professionalità, che ha voglia di imparare. Ieri sera è stata la sua serata. Però non è che una singola partita decide se un giocatore sia pronto per fare chissà cosa.
È comunque importante che abbia fatto bene e che metta in difficoltà durante la settimana l’allenatore che deve fare delle scelte. Così hai acquisito un giocatore in più in rosa, il che non guasta con tutte le partite che ci sono da giocare: a breve ci sarà anche la Coppa Italia“.
Qual è il giocatore che la Roma potrebbe provare a prendere sul mercato che potrebbe sopperire ad eventuali carenze in quel reparto?
“Io non devo individuare nessuno. Guardo le partite un po’ per lavoro, un po’ per piacere, ma sinceramente non mi soffermo sui singoli. Nel mondo ci sono migliaia di giocatori, quindi penso che se la Roma ha bisogno non avrà problemi a trovarne. Il mercato è fatto di tanti fattori, non è così facile comprare e vendere”.
Dopo la vittoria netta in Europa League contro il Braga all’Olimpico, la Roma ha davanti a sé una sfida fuori casa: quella contro il Como, attualmente posizionato al 17esimo posto della classifica di Serie A. Ci fornisci un pronostico?
“Domanda difficilissima: i pronostici sono fatti per essere sbagliati. Sulla carta ora si presentano 3 partite che danno alla Roma la possibilità di recuperare in classifica. Con il Lecce
è andata bene, con Como e Parma certamente cercheranno di fare punteggio pieno e vincendo anche le prossime due partite si sta decisamente meglio.Il Como aveva cominciato bene: è una squadra veloce, che sa giocare anche un discreto calcio, però prendono sempre gol. Non è da sottovalutare, ma la Roma deve cercare di fare risultato pieno”.
Si potrebbe verificare, come già avvenuto con Zaniolo nella sfida contro l’Atalanta, un “gol dell’ex” con una rete di Andrea Belotti?
“Se gli verrà data la maglia da titolare, cercherà di fare il suo dovere come giocatore del Como. Non tutti gli ex vanno in gol, la Roma può stare tranquilla: i numeri dicono questo. Non lo sappiamo, vediamo come andrà la partita, vedremo quali saranno gli schieramenti iniziali.
È una partita che va giocata con la testa giusta. Ogni partita, ormai, dura 95 minuti. Bisogna avere anche pazienza. E giocare con giudizio, equilibrio e organizzazione”.
Hai chiuso la tua carriera a Napoli nel 1994. Qual è la tua opinione sul Napoli di Conte? C’è un giocatore che a tuo avviso è imprescindibile, al momento?
“Il Napoli lo abbiamo visto: ci aspettavamo tutti qualcosa di più. Non è spettacolare, non gioca un grande calcio, ma è caratterialmente forte, perché i giocatori hanno assorbito il pensiero del proprio allenatore.
È una squadra che martella, difende, attacca, si è liberata della Coppa Italia visto che Conte ha schierato 11 dalla panchina. Adesso vediamo come va a finire. Secondo me il Napoli può competere fino alla fine per il campionato. Vedremo chi saranno le avversarie: l’Inter, la Juventus, la Fiorentina…
Ci si aspettava qualcosa di più da Lukaku e Kvaratskhelia ma stanno ancora lì, quindi sicuramente lotteranno anche loro per lo scudetto fino alla fine. Non sarà facile. Mai come quest’anno gli scontri diretti potrebbero fare la differenza”.
Come vedi la sfida fuori casa del Napoli contro l’Udinese di domani sera? Una squadra che può essere ostica…
“Il Napoli è in grado di vincere contro tutte le squadre del nostro campionato. L’Udinese aveva cominciato benissimo, poi ha avuto un ‘momento di assestamento’, però è una squadra fisica, tecnica. Ha numeri da poter mettere in campo. Questa è una gara da giocare al massimo delle proprie potenzialità”.
Per lo scudetto hai già fatto i nomi di tante squadre. Ci potrebbero essere sorprese, come la Lazio?
“La Lazio è forse la vera sorpresa di questo campionato: con la Fiorentina stanno facendo cose straordinarie. Forse più la Lazio, perché c’è stato un restyling pesante, sono andati via tutti i big. Baroni è stato davvero molto molto bravo, i grandi meriti di questa classifica sono dell’allenatore.
Certo, anche la società ha lavorato bene sul mercato, ma la squadra gioca un bel calcio, e per questo il merito va dato all’allenatore. Insomma, il campionato è aperto, vediamo cosa ci diranno gli scontri diretti e potrebbero fare la differenza.
Non credo che ci sia una squadra che può scappare, prendersi 8-10 punti sulla seconda classificata. Il campionato sarà bello da seguire fino alla fine”.
Aggiornato al 13/12/2024 19:52
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