Categorie: Le interviste

Esclusiva CS Nicola Binda: “Serie A con pochi italiani”

Esclusiva CS

Ciao Nicola è un piacere ritrovarti.
Parliamo del nostro campionato di serie A

Facci una tua personale griglia delle squadre che potranno fino alla fine giocarsi il titolo


Il mercato e la partenza mettono l’Inter davanti a tutti, ma ovviamente non sarà una cosa solitaria: Milan e Napoli sono le prime alternative. Poi occhio alla Juve: il fatto di non avere le coppe europee è un serio danno economico, ma è anche un bel vantaggio nella preparazione delle partite di campionato


Quali sono invece le squadre che lotteranno per non retrocedere?

Le neopromosse, di solito, sono le prima da indicare, ma visto che di messo ci sono club come Cagliari e Genoa credo che il gruppo si debba allargare. Quindi al Frosinone vanno aggiunte le squadra salite nelle ultime stagioni, come Salernitana e – malgrado l’ottima partenza – Lecce. Deve stare in guarda l’Empoli, che è partito male, e poi potrebbe cascarci (come avvenuto nelle ultime stagioni, ultima la Sampdoria) anche una squadra inattesa, tipo Verona o addirittura Udinese”.

Quali sono i migliori giovani del torneo?

Purtroppo gli italiani non trovano spazio. Ne hanno di più tanti giovani stranieri, che non hanno valore superiore rispetto a quelli che propone il calcio italiano: basta vedere la Serie B o nazionali come la U21 e la U20. Nomi è difficile farne, potrei dire Fabbian, ma auguro a tutti loro di poter emergere”.

Esclusiva CS Binda Parla della Serie B e della Figc

I giovani più interessanti della serie cadetta?

Qui per fortuna ce ne sono di più che in Serie A, anche per le norme che portano più contributi a chi schiera giovani italiani. Ogni squadra ne ha in media un paio interessanti: basta guardare la U21 o la U20 per conoscerli meglio. Un nome? Dico Nasti del Bari”.

Cosa pensi di questa federazione e di chi sta “gestendo” il calcio italiano?

La Figc è reduce da un’estate terribile, sotto diversi punti di vista. Non per colpa sua, sia chiaro, ma per situazioni che ha dovuto subire e ne hanno danneggiato il cammino e l’immagine, vedi il caso Mancini o l’ammissione in B di Lecco e Brescia. Questo però deve far riflettere per trovare altre contromisure più efficaci per evitare danni, e quando si riuscirà a fare la benedetta riforma il calcio italiano sicuramente ne guadagnerà”.

Ringraziamo per la gentile collaborazione il giornalista e nostro amico Nicola Binda, per la collaborazione e la consueta gentilezza.

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Pubblicato da
Marco Tavolacci

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