Le interviste
ESCLUSIVA CS – Oscar Massei: “Io non mi sono mai sentito un idolo, Sivori era un giocatore straordinario”
L’ex calciatore di Inter e Spal Oscar Massei ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Calciostyle, relative a diversi temi legati alla sua carriera
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex calciatore di Inter e Spal Oscar Massei rilasciate ai microfoni di Calciostyle, relative a diverse tematiche legate alla sua carriera soffermandosi sulla sua esperienza nel club ferrarese e non s0lo.
Le parole di Massei
Se dovessimo fare un paragone tu vieni considerato come Totti alla Roma e Bulgarelli al Bologna, cosa provi quanto torni a Ferrara e la gente ti acclama come un idolo?
“Io non mi sono mai sentito un idolo, ma ovviamente mi fa piacere quando la gente mi ferma e ha una parola buona nei miei confronti.
Nel periodo in cui ero a Ferrara la gente ci ha sempre sostenuto e per questo devo solo ringraziarli. Noi abbiamo sempre dato il massimo per questa piazza ma il pubblico ha dato sempre qualcosa in più.”
Dopo il grave infortunio avuto nel 1955 quando vestiva la maglia dell’Inter, cosa ti ha spinto a tornare a giocare a calcio e quanto e stato difficile riprendersi?
“L’infortunio mi ha tagliato fuori dalle grandi squadre e da quello che era il mio obiettivo ovvero la nazionale, il mio sogno purtroppo per via di questo infortunio non si è potuto realizzare, in più sono dovuto stare due anni fermo.
Questo periodo per me è stato molto triste, perché per uno straniero non è facile stare in una città come Milano senza giocare”.
Cose’ è cambiato parlando a livello puramente calcistico tra il calcio dove giocava Massei incentrato più sulla qualità rispetto al calcio attuale incentrato molto più sulla fisicità?
“Passare dal campionato argentino dove si marcava a zona, in cui ho militato dal 1953 al 1955, al campionato italiano dove si marcava a uomo è molto difficile e molto diverso.
Per quanto riguarda il calcio attuale tutte le squadre giocano allo stesso modo in tutto il mondo, e credo che da questo punto di vista sia stato fatto un passo avanti. Non solo da un punto di vista tattico ma anche da un punti di vista fisico, Infatti la preparazione fisica che si ha oggi e dieci volte superiore rispetto a quello che c’era una volta.”
Se dovessimo fare una classifica tra i calciatori argentini che hai visto giocare, escludendo Maradona che è di un altro livello, chi metteresti al primo posto?
“Io metterei Messi, perché penso che al giorno d’oggi sia il migliore. Altri calciatori che a me piacciono molto sono Mbappe del Real Madri che però secondo me è un pò incostante e Leao del Milan che ha delle qualità eccezionali e meriterebbe di vincere qualcosa in più, ma deve mettere la testa a posto.”
Tu che l’hai visto giocare, ci puoi raccontare un aneddoto su Sivori?
“Sivori un giocatore eccezionale con una tecnica individuale di primo ordine, perché per levare la maglia numero 10 Labruna a 18 anni in quel River Plate vuol dire essere veramente forte.
Sivori era per prima cosa un grandissimo calciatore ma era anche un calcolatore, un aneddoto che mi ricordo su di lui era che quando voleva un aumento di ingaggio faceva vinta di stare male.
Purtroppo non ha mai deciso di fare una vita regolare, se avesse fatto una vita più regolare oggi sarebbe sicuramente in vita e in più avrebbe reso dieci volte meglio.”
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
Le interviste
Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”
“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.
MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO”
Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.
Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.
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