Categorie: Le interviste

Esclusiva CS, Riccardo Cucchi: “Lazio, fidati di Baroni. Napoli più avanti della Juve. Su Roma-Parma del 2001…”

Riccardo Cucchi, giornalista sportivo ed ex radiocronista, ha concesso un’intervista esclusiva ai nostri microfoni in cui ha parlato di Serie A.

Il giornalista italiano Riccardo Cucchi, ai microfoni di Calcio Style, ha parlato di vari argomenti, regalandoci anche un’analisi preliminare su quello che ci possiamo aspettare dalla Serie A 2024/2025.

Serie A, le parole di Cucchi

Di seguito le parole di Riccardo Cucchi.

Inter

“L’Inter mi sembra la squadra più attrezzata. Rispetto alle altre ha il vantaggio di non aver cambiato molto rispetto alla passata stagione. Riparte dalle sue certezze, quelle che le hanno consentito di vincere lo scudetto.”

Juventus

“E’ prematuro parlare di scudetto adesso per la Juventus, aspetterei ancora qualche giornata. Chiaro che hanno fatto una profonda rivoluzione tecnica, a partire dalla scelta dell’allenatore e passando per i tanti giovani aggiunti alla rosa, ma non so se sono già attrezzati per pensare subito allo scudetto”.

Napoli

“Il Napoli ha qualche chance in più della Juventus. Soprattutto perché si è affidato ad un allenatore che sa come si vince, come Antonio, ma anche perché fondamentalmente riparte dalla base che due anni fa ha vinto lo scudetto. Mi immagino un Conte in grado di costruire una squadra capace di lottare alla pari con l’Inter”.

Milan

“Fonseca è un bravo allenatore, ma forse predica un calcio troppo offensivo mentre il Milan con Pioli aveva avuto un’impostazione diversa. Il suo più grande problema è che non tutti i giocatori lo stanno seguendo. La ribellione sul campo di Theo e Leao, che sono giocatori fondamentali, ci dice che probabilmente all’interno dello spogliatoio non c’è tanta serenità e senza una squadra che ti segue è difficile ottenere risultati, per qualsiasi allenatore.”

Roma

“La Roma ha fatto un’ottima campagna acquisti, la migliore secondo me. De Rossi ha a disposizione un gruppo importante, composto da giocatori di grande qualità, che può ottenere risultati. Certamente è difficile oggi immaginare una Roma che possa lottare per lo scudetto, ma per i primi quattro posti certamente si.

Quando c’è tanta qualità a disposizione, nessun allenatore è in difficoltà. Soulé e Dybala sono due giocatori di grandi qualità e De Rossi, che di qualità se ne intende avendo giocato con tanti grandi campioni, non credo che sia scontento di avere due giocatori così. Oltretutto non credo che Dybala possa giocarle tutte, sappiamo che è fragile e propenso ad infortunarsi, mentre Dovbyk va semplicemente aspettato: è troppo presto per giudicarlo.”

Lazio

“La Lazio ha attuato una profonda rivoluzione, ma credo che il suo livello tecnico sia inferiore a quello della Roma. Credo però che se questi giocatori giovani seguiranno Baroni, che è un bravo allenatore oltreché una persona molto seria, la Lazio possa serenamente ambire ad un piazzamento europeo: di lui ci si può fidare”.

Atalanta

“Non credo che il ciclo di Gasperini a Bergamo si sia esaurito, anzi. Ha ottenuto risultati straordinari e ha valorizzato al massimo il patrimonio tecnico che la società gli ha messo a disposizione in questi nove anni, quindi credo che la scelta di rimanere sia stata giusta. C’è una simbiosi perfetta fra la società e il tecnico e questo è sotto gli occhi di tutti. L’Atalanta in questi anni è sempre riuscita a rimanere competitiva pur attuando cambiamenti significativi sul mercato e credo che anche quest’anno possa fare lo stesso, servirà soltanto aspettare.”

Cucchi e il ricordo di Roma-Parma 2001

“Mi fa piacere che il tifoso romanista mi ricordi con affetto. Quella frase, ‘mai scudetto fu più meritato’, che ho pronunciato in quel Roma-Parma del 2001 che valse lo scudetto ai giallorossi, mi uscì spontanea. Nella mia carriera ho sempre cercato di mantenermi equilibrato, equidistante. Ho sempre cercato di mettermi a disposizione degli appassionati, qualsiasi squadra tifassero. Sicuramente il fatto che nessuno sapesse che ero della Lazio ha aiutato, però sono anche convinto che questo riconoscimento sia il frutto di un’attenzione (che per me è centrale in questo lavoro) sull’obiettività, sulla terzietà, sulla mia capacità di raccontare ciò che stesse succedendo in campo seguendo e accompagnando le passioni di tutti i tifosi: nessuno escluso.”

Aggiornato al 14/09/2024 11:24

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Pubblicato da
Alessandro Aglione

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