Le interviste
Esclusiva CS, Zoppi: “Così alleno anche i campioni…”
Da Keita a Scamacca, passando per Caputo e Criscito, sono illustri e numerosi i clienti che popolano la rubrica del coach Gianluca Zoppi.
Il personal trainer delle star del calcio, e non solo, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciostyle intervistato dal nostro collaboratore Marco Palandri, descrivendo minuziosamente ogni dettaglio della sua carriera;
Ogni lungo viaggio inzia dal primo passo, qual’è stato il suo? Da dove ha iniziato il suo percorso da personal trainer?
“Il mio primo passo è stato dettato dalla mia forte passione per lo sport. Nella mia vita ne ho praticati molti in particolare la noble art. Ho di conseguenza intrapreso un lungo e motivato percorso fino a diventare un personale Trainer specializzato nelle performance atletiche e Tecnico Sportivo della Federazione Pugilistica Italiana.
Spinto sempre dalla passione ho intrapreso poi anche l’attività dà coach per insegnare e trasmettere le esperienze vissute e acquisite personalmente“.
C’è qualcuno da cui trae ispirazione per la sua metodistica di lavoro?
“Nel mio percorso formativo ho avuto diversi maestri e docenti che mi hanno insegnato e trasmesso tecniche e metodologie di allenamento.
L’ispirazione è innata dentro di me seguendo sempre la mia passione e la motivazione per questo sport”.
Quanto conta l’aspetto psicologico nel suo lavoro, e come modella questo aspetto durante i suoi allenamenti?
“Che dire, direi che l’aspetto psicologico è fondamentale in tutti gli sport. Io personalmente curo molto questo aspetto adottando in ogni sessione di lavoro degli esercizi propedeutici e fondamentali che vanno a stimolare l’aspetto mentale”.
Ha avuto modo di rapportarsi, nel corso della sua carriera, con diversi calciatori. Quali differenze tecniche sussistono fra l’allenamento improntato sulla boxe, e quello che invece deve seguire un calciatore?
“Diciamo che in diversi anni ho allenato tanti giocatori, lo si vede anche dal mio profilo Instagram: @giantrainer dove spesso vengo contattato.
Per ognuno di loro impartisco sempre un workout fatto su misura in base alle proprie caratteristiche ed alle sue esigenze. Ovviamente, attenendomi sempre ai loro programmi impartiti dalle loro società.
Difatti, spesso i miei workout vengono espletati durante le pause o fine campionato.
Le differenze sono diverse per l’aspetto tecnico tattico anche perché nella boxe di usano mani e piedi, nel calcio si usano solamente i piedi. Il calcio come la boxe è uno sport di situazione.
Il gioco del calcio come tutti gli sport di situazione è uno sport che richiede l’esecuzione di spostamenti e di movimenti eseguiti ad altissima rapidità, ripetuti più volte nell’arco della partita e soprattutto alternati da tempi di recupero brevi.
Del resto la boxe è uno sport molto duro soprattutto per la sua preparazione.
La preparazione atletica del pugilato tende ad acquisire rapidità ,reattività, fiato, riflessi, aumentando anche l’autostima e la sicurezza dei propri mezzi.
Io eseguo un lavoro di coordinazione fisica ma anche mentale di concentrazione e applicazione. Seguendo esercizi propedeutici con metodologie innovative ed efficaci.
Ecco dove la boxe si associa anche al calcio.
La mia idea, che ha dato il via a questa tendenza, è dovuta alla preparazione pugilistica essendo una delle più complete di tutti gli sport. Richiede e consiste nello specifico tanto allenamento dove va a sviluppare la velocità, la coordinazione, la prontezza di esecuzione e soprattutto la concentrazione aspetto fondamentale per allenare anche la mente“.
Quale messaggio vuole consegnare nelle mani degli uomini, o delle donne, che vogliono intraprendere il suo stesso percorso?
“Il mio messaggio che posso trasmettere a tutti coloro che vogliono iniziare questa attività è di intraprendere una
Disciplina sportiva affidandosi a professionisti nel settore. Poi di intraprendere corsi di formazione ufficialmente riconosciuti dal CONI. Vorrei inviare inoltre un ulteriore messaggio, rivolto però alle giovani generazioni, ovvero quello di intraprendere un qualsiasi sport, tenendosi costantemente in forma. Questo perché specie recentemente, le distrazioni sono aumentate a dismisura e con esse, aumenta la sedentarietà. Lo sport è benessere, è vita.
Se poi si decide di applicarsi nel mondo della boxe, posso assicurare che darà risultati non solo a livello sportivo, ma anche e soprattutto a livello umano”.
Quali sono i progetti per il prossimo futuro?
“I miei progetti per il futuro sono attualmente il mio presente. Cerco sempre di non crearmi aspettative e di concentrami sul presente. Poi non mi precludo nulla quello che potrà arrivare lo valuterò di conseguenza.
Una cosa è certa: chi non si forma si ferma”.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
Le interviste
Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”
“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.
MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO”
Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.
Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.
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