Le interviste
Franco Colomba a CS: “Italia bene ma Francia favorita. Pirlo meritava la conferma”
Franco Colomba, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano di ruolo centrocampista, che nella sua carriera ha giocato al Bologna, al Napoli, al Cagliari, all’Hellas Verona ed al Parma è stato raggiunto oggi dai nostri microfoni per parlare della bella vittoria della nostra Nazionale nella gara inaugurale di Euro2020 e per rivivere alcuni ricordi della sua carriera.
Face to face con Franco Colomba
L’Italia ieri ha vinto con la Turchia la partita inaugurale dell’Europeo in scioltezza, giocando bene e trovando la via della rete in 3 occasioni. Dopo quest’ennesima prestazione sontuosa degli uomini di Mancini, crede che si possa arrivare a vincere questa competizione?
“Vincere non è mai facile, di sicuro c’è però che la squadra da quando l’ha presa Mancini è cresciuta sempre di più, in maniera continua ed adesso ha una sua identità, una sua personalità, arrivare a vincere quando ti confronti con le più forti non è mai scontato per cui prima dobbiamo superare il turno e credo che lo faremo e poi si vedrà”.
Chi pensa sia favorito per la vittoria dell’Europeo quest’anno?
“Credo che la Francia abbia buone possibilità, perché è una squadra fortissima, sono campioni del mondo in carica quindi direi che loro sono una squadra completa, matura e nello stesso tempo anche giovane, sono una squadra vera”
Con la partita inaugurale di Euro2020, è ripartito anche il calcio in sicurezza, col rientro dei tifosi negli stadi dopo un anno di assenza. Che effetto le ha fatto rivederli?
“Beh, è una bella cosa. Giocare a porte chiuse non è per gli sportivi, per gli atleti che sicuramente rendono meno e non vengono stimolati ed incitati quindi credo che sia naturale e mi auguro che non accada più”
Se lei fosse stato il ct dell’Italia al posto di Roberto Mancini avrebbe convocato un’altra punta tipo Kean oppure avrebbe fatto le stesse scelte che ha fatto il nostro ct?
“Le scelte a volte si fanno anche in base a quello che si ritiene giusto come atteggiamenti, come comportamenti perché a volte un gruppo ha bisogno di gente disposta a soffrire tutti assieme per un mese, evidentemente Kean sotto questo profilo non ha soddisfatto e siccome in passato questo errore è stato fatto con altri giocatori vedi Balotelli ed allora Mancini non ha voluto rischiare”.
Passiamo adesso alla stagione di Serie A appena conclusa, una sua ex squadra, il Parma come ben sa è appena retrocessa in Serie B, cosa non ha funzionato quest’anno nella squadra ducale?
“E’ difficile risponderti, bisogna essere dentro l’ambiente, dio sicuro ti posso dire che non ha mai dato l’impressione di poter uscire dalla crisi perché quando faceva mezza partita buona e poi ripiombava sempre in prestazioni poco ottimali, di sicuro è mancata anche in fase conclusiva, questo Gervinho non ha reso per quello che poteva e che ci si aspettava e poi ha subito troppi goal, insomma a mio avviso è una squadra incompiuta”.
Il Napoli, invece ha deciso di privarsi di Gattuso e puntare su Spalletti. Come giudica questa scelta?
“A me non è piaciuta, d’altronde quando il rapporto si è inclinato con De Laurentiis, Gattuso che è un uomo tutto d’un pezzo ha pensato bene di cambiare aria. Lui e l’attuale allenatore partenopeo, secondo me sono 2 soggetti completamente diversi, io sono più “gattusiano” che “spallettiano”.
Lei che è stato ed è tutt’ora un allenatore si è spiegato come mai un tecnico preparato e che si è conteso anche la qualificazione in finale di Champions League con la Roma come Di Francesco ha fallito con il Cagliari? Secondo lei riuscirà a riscattarsi con il Verona?
“Di Francesco è qualche anno che non riesce ad imboccare la strada giusta, è sicuramente un tecnico preparato però evidentemente deve modificare qualcosa perché molto dipende da chi alleni, che cosa devi raggiungere come obiettivo quindi magari modificasse un po’ sarebbe l’ideale, spero comunque possa trovare la strada giusta per fare bene al Verona”.
Avrebbe dato un’altra chance a Pirlo oppure è d’accordo sulla scelta della Juve di richiamare Allegri?
“L’avrei data senz’altro, perché era un allenatore esordiente, catapultato in prima squadra alla Juventus, ha vinto due trofei e si è qualificato in Champions con un gruppo certamente non all’altezza delle annate precedenti ha fatto a mio avviso un buon lavoro, in crescita e quindi andava riconfermato, questo anno che ha fatto per lui è come se ne ha fatti 5 perché è maturato notevolmente”.
Ci dice qualcosa sulla sua esperienza al Napoli ed al Cagliari?
“Al Napoli sono andato in B, avevo vinto il campionato a Reggio Calabria, proprio a spese degli azzurri e mi hanno cercato, però sono capitato in una stagione in cui la squadra non è stata assolutamente potenziata, anzi ha perso metà dei suoi titolari quindi è stata davvero un’annata difficile, ci siamo salvati e ho comunque potuto apprezzare il calore della gente nel girone di ritorno che veramente ci hanno sospinto verso la salvezza. A Cagliari non ho fatto neanche il tempo ad arrivare, che il presidente Cellino non è sicuramente la persona migliore con cui poter lavorare, infatti non c’ho mai lavorato perché è sparito subito ed è andato in America, insomma non c’è stato nessun rapporto con lui, mi dispiace ma è stata una di quelle annate che non so neanche cominciate”.
Se le dico Parma cosa le viene in mente?
“Mi viene in mente una bella città, dove è piacevole lavorare, dove si può lavorare e fare calcio, mi viene in mente che sono stato in un finale di campionato dove in 7 partite ho salvato la squadra guadagnando 14 punti, invece l’anno successivo non andava bene essere in lotta per la salvezza normalmente come era giusto che fossimo e quindi sono capitato in una società che si stava avviando verso il fallimento quindi non ho molto da recriminare”.
Lei ha avuto come presidente anche Tommaso Ghirardi. Ci può dire qualcosa sul personaggio?
“Tommaso Ghirardi, secondo me è una persona che aveva buonissime intenzioni, probabilmente si è accoppiato con il direttore sportivo Leonardi, il quale ha gestito le stagioni in modo da arrivare a quello che è stato poi il fallimento, quindi evidentemente qualche errore o qualche situazione non è stata proprio consona a quello che era la gestione di una squadra di calcio”.
Quale sarà il suo prossimo futuro? Tornerà ad allenare?
“Non lo so, perché il calcio è molto cambiato, a me piacerebbe tantissimo anche se è qualche anno che non lavoro, evidentemente quello che ho fatto non è stato ben recepito, ben apprezzato e quindi vedremo quello che succederà”.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
Le interviste
Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”
“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.
MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO”
Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.
Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.
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