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Intervista a Mario Mandato con STYLE & TECNICA

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Oggi abbiamo il piacere di intervistare Mister MARIO MANDATO, in questa intervista ci spiegherà alcune importanti considerazioni riguardo il ruolo di Maestro di Tecnica Calcistica.

1) Mister Parlaci un po di te.

Classe 1986, sono cresciuto a Torre Annunziata, tra l’altro città natale della recente scarpa d’oro

Ciro Immobile, ho maturato le mie esperienze calcistiche nei settori giovanili di TURRIS e SORRENTO raggiungendo l’esordio in prima squadra.

Dopo varie esperienze nei campionati dilettantistici della Campania, un grave infortunio mi costringe purtroppo a lasciare il calcio giocato..

ma l’amore viscerale che ho per questo sport mi spinge a non mollare rincorrendo un’altra possibilità,

così nel 2013 inizio il mio percorso da allenatore conseguendo il patentino UEFA B e specializzandomi negli ultimi anni come figura di “MAESTRO DI TECNICA CALCISTICA”.

In questo ruolo ho allenato in diverse scuole calcio della Campania e società gloriose come il SAVOIA 1908, attualmente collaboro con l’ASD AZZURRA ROMAGNA Società Calcistica di RAVENNA.

2) Ecco Mister ci puoi spiegare meglio questa figura di MAESTRO DI TECNICA…

Certamente, il Maestro della Tecnica è una figura altamente specializzata a 360° sulla tecnica calcistica, e si può inserire all’interno di un club sia come supporto ai Mister nelle varie categorie, e/o anche con sedute di allenamento individuale 1to1 con un massimo di quattro allievi.

3) Come è nata questa tua specializzazione?

Parte tutto da un percorso formativo iniziato nel 2015 con la scuola di tecnica della “Strada dei Campioni” di Ivan Zauli, pioniere di questo ruolo e collaboratore per anni di squadre professioniste.

Con il passare del tempo ho sperimentato con i ragazzi questa metodologia e ho notato dei miglioramenti tecnici, ovviamente con programmazione pazienza e continuità.

4) La formazione in questo senso è fondamentale..

Certo il continuo aggiornamento,partecipare ai clinic, studiare, investire nella formazione personale, per dare così sempre nuove possibilità di crescita calcistica ai ragazzi.

5) Quali caratteristiche secondo te deve avere un buon maestro di tecnica?

Uno dei cardini per me nell’apprendimento dei ragazzi, è saper dimostrare correttamente la sequenza del gesto tecnico, quindi personalmente, mi sono allenato e ho provato sul campo tante gestualità tecniche, in modo tale da vivere il gesto per poi dare una corretta spiegazione e dimostrazione ai ragazzi che spesso,

soprattutto in età calcistica (primi calci, pulcini), apprendono visivamente e per esempi.

Ecco in poche parole.. provare per dimostrare.

6) Perchè secondo te è importante questa figura all’interno dei settori giovanili?

Credo che per dare un boost alla crescita del movimento calcistico giovanile in Italia, abbiamo bisogno di specificità dei ruoli.. cosicchè questa figura primo va ad integrare ed affiancare il lavoro globale dei mister che spesso gestiscono gruppi di 15-18 ragazzi,

e da soli devono curare i vari aspetti classici di una squadra di calcio ovvero tecnica, tattica, atletico-coordinativa, comunicativa e mentale;

e secondo, aiuta in maniera importante la crescita individuale dei ragazzi con una metodologia specifica sulla tecnica calcistica.

7) Obiettivi futuri?

Continuare il mio percorso formativo e di crescita professionale, lasciando a ogni ragazzo che allenerò, (dal piu talentuoso a quello meno pronto), tutte le mie competenze affinché possano

migliorare tecnicamente ma soprattutto,trasmettere loro la passione e l’amore che ho per questo meraviglioso sport!

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Le interviste

ESCLUSIVA CS e OC – Repice: “Alla Roma Claudio Ranieri presidente o plenipotenziario”

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Roma, Claudio Ranieri

In diretta su Officine Calcio abbiamo fatto una chiacchierata con Francesco Repice, uno dei radiocronisti più noti in Italia.

Con Francesco Repice abbiamo parlato della sua Roma e del valore della radiocronaca oggi.

Officine Calcio, l’intervento di Francesco Repice

Repice sull’arrivo di Claudio Ranieri e sul suo ruolo alla Roma

“Per quello che riguarda la Roma sono stati fatti degli errori che a Trigoria hanno ammesso: errori pacchiani mostruosi. La Roma ha pagato le conseguenze, il tributo, a questi errori.

Ora è arrivato Claudio Ranieri e tutti noi sappiamo quanto potesse risultare utile il suo arrivo a Trigoria in questa fase della stagione.

Il problema è che da lui ci si aspetta qualcosa di importante: non tanto da allenatore perché non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno, ma ci si aspetta qualcosa di importante da dirigente”.

Sul futuro allenatore giallorosso

“I tifosi della Roma quando sentono parlare di certi nomi in panchina rabbrividiscono e sperano invece che si possa chiudere nel più breve breve tempo possibile o che si possa arrivare ad allenatori che garantiscono un certo tipo di stagione, anche per come costruiscono le squadre.

Ogni riferimento a Massimiliano Allegri non è puramente casuale”.

Sulle ultime dichiarazioni di Claudio Ranieri

“Secondo me ha voluto dire due cose: la prima è che la Roma in campionato, se succede un miracolo, può conquistare una posizione di Europa League. Quindi deve arrivare in Europa da un’altra porta, dalle coppe, e in questo momento io credo che la partita con il Milan sia più importante della partita con il Napoli.

La seconda cosa, forse ancora più importante, è che ha voluto dimostrare a tutti che questa è la squadra che ha a disposizione. La vera domanda è: si viaggia ancora d’amore d’accordo o perlomeno si viaggia ancora con i medesimi obiettivi, la società e Claudio Ranieri? Perché questa è la vera domanda.

Dopodiché la Roma ha una proprietà ricchissima, potrebbe comprare giocatori stratosferici e quindi ci si aspetta che non arrivino soluzioni strane.

Ecco io quando sento parlare gli allenatori che parlano del ‘mio calcio, il calcio propositivo’, ho i brividi.

Sull’evoluzione e il valore della radiocronaca oggi

“Noi credevamo che le nuove tecnologie avrebbero ucciso il mezzo radiofonico. Quando si è imposta la rete noi credevamo che la radio sarebbe finita lì.

In realtà è successo l’esatto contrario: la radio ha moltiplicato la sua capacità di diffusione proprio grazie alle nuove tecnologie. Faccio un esempio: se io sono a Newport in Nuova Zelanda e voglio ascoltare una partita del Cosenza, la squadra della città in cui sono nato, posso benissimo farlo attraverso la rete.

C’è un altro aspetto: la televisione ti costringe a star seduto a farti lobotomizzare dalle immagini e da suoni e da parole sette giorni alla settimana 24 ore al giorno 365 giorni l’anno. La radio no: la radio ti insegue, ti consente di farti una vita, di portare a cena a tua moglie, di portare a giocare i tuoi figli, di uscire con gli amici e di fare tantissime cose.

Perché la radio ti insegue. Il metodo, e quindi la tecnica, della radiocronaca è cambiato perché dobbiamo essere, non dico competitivi perché questo è assolutamente impossibile con le piattaforme televisive, ma dobbiamo affascinare chi ci ascolta.

Io ho scelto di sudamericanizzarmi, quindi di raccontare le partite in una certa maniera ben sapendo che che chi ascolta le partite di calcio vuole disegnare nella sua mente una fotografia vuole avere un’immagine ben precisa vuole dipingere addirittura un e io cerco di farlo e la radiocronaca per questo secondo me non perderà mai il suo fascino ormai la sua potenza”.

Sulla gestione della dirigenza giallorossa

“Per me già la scelta di tornare a Claudio Ranieri è una scelta importante, che significa:  ‘Guardate, noi abbiamo sbagliato, adesso cerchiamo di correre di pari’. Bisogna proseguire su quella via.

Per me la posizione di presidenza dell’AS Roma ideale sarebbe quella di Claudio Ranieri come faceva la famiglia Agnelli con Boniperti, come fece Cragnotti con Zoff.

Mettere lì qualcuno che sappia di che cosa si parla, che sappia di calcio. Poi fate scegliere a Ranieri, fate scegliere a lui. La grande intelligenza di Oaktree è stata mettere Marotta alla presidenza dell’Inter e quindi far decidere a lui.

Quando i grandi uomini dell’impresa americana, tra cui i Friedkin, che quest’anno hanno fatturato solo con la loro prima attività 15 miliardi di dollari, capiranno e si convinceranno che un uomo come Claudio Ranieri deve avere tutto in mano, allora può darsi che ritornerà qualcuno.

Può darsi che si possano fare scelte, visto che si parla più di direttori sportivi, ad esempio di Pantaleo Corvino. E se salva la squadra bisogna inginocchiarsi e inchinarsi”.

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ESCLUSIVA CS – Dalmat: “Derby? Mi aspetto una bella partita, l’Inter ha ritrovato Lautaro. E sul mercato…”

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Dalmat

L’ex centrocampista dell’Inter, Stephane Dalmat, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni a poco più di 24 ore dal derby della Madonnina.

Stephane Dalmat, ex centrocampista dell’Inter, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni soffermandosi sul derby tra i nerazzurri e il Milan, in programma domani, 2 febbraio, alle ore 18:00. Joystick, questo il suo soprannome, ha commentato anche le ultime trattative di mercato delle due formazioni milanesi.

Dalmat

Esclusiva CS – le parole di Dalmat

Cosa ti aspetti da questo derby? Inter sempre favorito?

“L’Inter sta passando un bel periodo. Ha ritrovato un grande Lautaro e la squadra è in forma. Mi aspetto una bella partita, i giocatori devono ricordarsi la sconfitta, meritata, all’andata. Sono sicuro che l’Inter farà una grande gara e vincerà per seguire il passo del Napoli”.

Come vedi questo Milan…si parla di Gimenez al posto di Morata…ti aspetti qualcosa?

“Il Milan fa fatica in campionato ma bene in Champions League. Sono innamorato di Morata da tanto tempo. Su Gimenez non posso dirti niente di particolare perchè non lo conosco bene”.

Poco mercato per l’Inter, ti aspetti davvero che possa arrivare Zalewski?

“Zalewski sarebbe un buon acquisto, sa giocare in quasi tutte le posizioni dal centrocampo e sarebbe un bel aiuto per il finale di stagione”.

 

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ESCLUSIVA CS-Alessandro Antinelli: “Scudetto dico 51% a 49% per…”

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Inter

Il giornalista della Rai Alessandro Antinelli ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle su diverse tematiche.

Il giornalista della Rai Alessandro Antinelli ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle in occasione dell’evento legato al calciomercato che si sta svolgendo presso l’hotel Hilton di Roma, dove ha parlato di diverse tematiche come il derby di Milano, i sorteggi di Champions League e non solo.

Le parole di Antinelli

Antinelli

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giornalista della Rai Alessandro Antinelli in esclusiva ai microfoni di Calciostyle:

Cose ne pensi del sorteggio delle Italiane in Champions?

“L’ Atalanta Secondo me è nettamente favorita , per quanto riguarda Juventus e Milan non è stato il massimo sinceramente il sorteggio perché hanno due avversari spigolosi ,oggi ti dico che è 50 e 50 per tutte due.

Poi se riusciranno ad alzare il livello cioè ad essere qualcosa in più perché abbiamo negli occhi l’ultimo turno di Juventus e Milan dove è mancato qualcosa anche a livello di cuore di passione di applicazione .

Se riuscissero ad alzare il livello ed essere la migliore versione di loro stesse allora ti direi che, non sono quelle dell’ultimo turno, ti direi che è 51 % a 49%, ma al momento Il rischio è grande”

Qui l’intervista integrale

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