Le interviste
Esclusiva Calcio Style, l’intervista ad Alessandro Melli: “A Maldini suggerisco due nomi”
In esclusiva su Calcio Style abbiamo intervistato Alessandro Melli, bomber del Parma negli anni Novanta per il quale, una volta appesi gli scarponcini al chiodo, è diventato poi dirigente fino al 2015. Sono stati toccati più temi, dagli Europei al Parma, dal mercato del Milan al suo ex tecnico Arrigo Sacchi, un’intervista ricca di spunti molto interessanti.
Buonasera Alessandro, affrontiamo il discorso Europei, come vedi l’Italia e che partita ti aspetti contro il Belgio?
” L’Italia fino a qui ha dato risultati ampiamente positivi, contro l’Austria – è vero – ha sofferto soprattutto perché non è riuscita a sbloccare il risultato. Contro il Belgio sarà una gara equilibrata, ma potrebbero esserci delle occasioni in più sulla carta, potrebbe essere più facile”.
Passando ora ad una tua ex squadra – il Parma – come giudichi la scelta di chiamare Buffon e dove possono arrivare i ducali?
” Scelta azzeccatissima su diversi profili, su quello tecnico Gigi ha ancora molto da dire, nonostante l’età lo reputo tuttora uno dei migliori portieri al mondo. E poi non tralasciamo l’aspetto della leadership, sicuramente trainante verso altri giocatori, se sanno che a Parma possono trovare uno come Buffon magari sono più invogliati a venirci a giocare. E poi è sicuramente un collante tra la società ed i tifosi delusi per la discesa in Serie B, può essere un ottimo collante in tal senso. Dove può arrivare il Parma? Troppo presto per giudicare, è arrivato l’allenatore, ma durante gli Europei si muovono poche cose, aspettiamo qualche settimana per dare i primi verdetti”.
Sei stato allenato al Parma da Arrigo Sacchi, era già un tipo tosto allora e cosa ti ha insegnato? Posso chiederti un aneddoto di quel periodo?
” Era tosto, integralista, maniacale, ma lo dico per elogiarlo, aveva una visione di un calcio nuovo, mai visto, poi molti altri l’hanno copiato. A me ha insegnato molto, ad esempio i movimenti in fase offensiva, poi quelli senza palla in entrambe le fasi, cose che mi sono portato dietro durante tutte le altre esperienze che sono venute dopo. Un aneddoto? Ce ne sono molti, ma ricordo sempre quando passò al Milan e mi chiese come vedevo questo trasferimento, io gli dissi che i casi erano due, o non sarebbe arrivato a mangiare il panettone a Natale, oppure avrebbe vinto lo scudetto. Il panettone per poco non l’ha mangiato, poi sappiamo come è andata. Una previsione perfetta, eh?”.
Un pensiero alla Sampdoria, per te un’esperienza lampo, è rimasta comunque nel cuore?
” Per me è un rammarico, ci sono andato con entusiasmo, Mancini mi voleva, aveva scelto me e sentivo sarei rimasto lá per molto tempo, fui però obbligato ad andare al Milan dopo soli tre mesi per fare spazio a Gullit che voleva venire alla Sampdoria per problematiche varie e Capello chiese me in rossonero”.
Cosa rappresentò quindi per te la chiamata del Milan nel 1994?
” Ero più adatto ad una piazza come Genova, non mi sentivo pronto per giocare nel Milan soprattutto come testa, per giocare nel Milan devi essere al 100% sotto ogni aspetto, avrei voluto arrivarci due anni dopo, sarebbero cambiate molte cose. Fu per me una sorpresa, mi chiamò Enrico Mantovani dicendomi che ero obbligato ad andare al Milan, ma non sentivo mia quella posizione”.
Come vede i recenti episodi di Donnarumma e Calhanoglu? I tifosi rossoneri sono stati parecchio delusi dal loro comportamento.
” Sono due cose differenti. Il Milan ha coccolato Donnarumma fin dal primo giorno in cui è entrato a fare parte del club, non è stato un bel gesto, non è stato riconoscente. È vero, è un professionista, ma ci sono dei valori che a volte sarebbe meglio non venissero persi. Per quanto riguarda il turco la situazione non è la stessa, non proviene dalla Primavera, non è entrato nella storia, diciamo che di cuore non è stata una perdita importante nonostante fosse comunque un buon giocatore”.
Pensi che nonostante i problemi fisici e la recente operazione al ginocchio il Milan faccia bene a puntare ancora su Ibrahimovic?
” Difficile dirlo, bisogna capire molte dinamiche, di certo pare strano pagare così tanto un giocatore che quest’anno ha fatto 15 partite ed il prossimo anno, se va bene, ne farà altrettante. Se Maldini – che è una persona intelligente ed esperta – ha però valutato di fare un simile investimento avrà valutato che i pro supereranno i contro”.
A proposito di investimenti importanti, Tomori è stato riscattato, ti ricorda qualcuno in particolare dei giocatori del passato e potrà mai diventare un top player europeo?
” Su Tomori la società ha visto lungo, non era diciamo un giocatore di primo livello quando è passato al Milan, ha avuto un ottimo impatto con il nostro campionato per poi mollare un po’ nel finale. Non so se diventerà un top, ma il giocatore ha buone basi. Se devo dire chi mi ricorda dico Desailly, lo so che i ruoli sono diversi, ma spesso Marcel andava ad aiutare in difesa e certi movimenti li vedo simili”.
Con Maldini ha pure giocato, se lo avesse ora a fianco, chi gli consiglierebbe? Avrebbe un nome per il mercato da suggerirgli?
” Di nomi ne ho due, Dybala e Vlahovic, il giovanotto della Fiorentina. Difficile, quasi impossibile che arrivino, il prezzo è proibitivo, ma dovessi fare due nomi per il Milan direi senza alcun dubbio loro”.
Le interviste
ESCLUSIVA CS e OC – Repice: “Alla Roma Claudio Ranieri presidente o plenipotenziario”
In diretta su Officine Calcio abbiamo fatto una chiacchierata con Francesco Repice, uno dei radiocronisti più noti in Italia.
Con Francesco Repice abbiamo parlato della sua Roma e del valore della radiocronaca oggi.
Officine Calcio, l’intervento di Francesco Repice
Repice sull’arrivo di Claudio Ranieri e sul suo ruolo alla Roma
“Per quello che riguarda la Roma sono stati fatti degli errori che a Trigoria hanno ammesso: errori pacchiani mostruosi. La Roma ha pagato le conseguenze, il tributo, a questi errori.
Ora è arrivato Claudio Ranieri e tutti noi sappiamo quanto potesse risultare utile il suo arrivo a Trigoria in questa fase della stagione.
Il problema è che da lui ci si aspetta qualcosa di importante: non tanto da allenatore perché non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno, ma ci si aspetta qualcosa di importante da dirigente”.
Sul futuro allenatore giallorosso
“I tifosi della Roma quando sentono parlare di certi nomi in panchina rabbrividiscono e sperano invece che si possa chiudere nel più breve breve tempo possibile o che si possa arrivare ad allenatori che garantiscono un certo tipo di stagione, anche per come costruiscono le squadre.
Ogni riferimento a Massimiliano Allegri non è puramente casuale”.
Sulle ultime dichiarazioni di Claudio Ranieri
“Secondo me ha voluto dire due cose: la prima è che la Roma in campionato, se succede un miracolo, può conquistare una posizione di Europa League. Quindi deve arrivare in Europa da un’altra porta, dalle coppe, e in questo momento io credo che la partita con il Milan sia più importante della partita con il Napoli.
La seconda cosa, forse ancora più importante, è che ha voluto dimostrare a tutti che questa è la squadra che ha a disposizione. La vera domanda è: si viaggia ancora d’amore d’accordo o perlomeno si viaggia ancora con i medesimi obiettivi, la società e Claudio Ranieri? Perché questa è la vera domanda.
Dopodiché la Roma ha una proprietà ricchissima, potrebbe comprare giocatori stratosferici e quindi ci si aspetta che non arrivino soluzioni strane.
Ecco io quando sento parlare gli allenatori che parlano del ‘mio calcio, il calcio propositivo’, ho i brividi.
Sull’evoluzione e il valore della radiocronaca oggi
“Noi credevamo che le nuove tecnologie avrebbero ucciso il mezzo radiofonico. Quando si è imposta la rete noi credevamo che la radio sarebbe finita lì.
In realtà è successo l’esatto contrario: la radio ha moltiplicato la sua capacità di diffusione proprio grazie alle nuove tecnologie. Faccio un esempio: se io sono a Newport in Nuova Zelanda e voglio ascoltare una partita del Cosenza, la squadra della città in cui sono nato, posso benissimo farlo attraverso la rete.
C’è un altro aspetto: la televisione ti costringe a star seduto a farti lobotomizzare dalle immagini e da suoni e da parole sette giorni alla settimana 24 ore al giorno 365 giorni l’anno. La radio no: la radio ti insegue, ti consente di farti una vita, di portare a cena a tua moglie, di portare a giocare i tuoi figli, di uscire con gli amici e di fare tantissime cose.
Perché la radio ti insegue. Il metodo, e quindi la tecnica, della radiocronaca è cambiato perché dobbiamo essere, non dico competitivi perché questo è assolutamente impossibile con le piattaforme televisive, ma dobbiamo affascinare chi ci ascolta.
Io ho scelto di sudamericanizzarmi, quindi di raccontare le partite in una certa maniera ben sapendo che che chi ascolta le partite di calcio vuole disegnare nella sua mente una fotografia vuole avere un’immagine ben precisa vuole dipingere addirittura un e io cerco di farlo e la radiocronaca per questo secondo me non perderà mai il suo fascino ormai la sua potenza”.
Sulla gestione della dirigenza giallorossa
“Per me già la scelta di tornare a Claudio Ranieri è una scelta importante, che significa: ‘Guardate, noi abbiamo sbagliato, adesso cerchiamo di correre di pari’. Bisogna proseguire su quella via.
Per me la posizione di presidenza dell’AS Roma ideale sarebbe quella di Claudio Ranieri come faceva la famiglia Agnelli con Boniperti, come fece Cragnotti con Zoff.
Mettere lì qualcuno che sappia di che cosa si parla, che sappia di calcio. Poi fate scegliere a Ranieri, fate scegliere a lui. La grande intelligenza di Oaktree è stata mettere Marotta alla presidenza dell’Inter e quindi far decidere a lui.
Quando i grandi uomini dell’impresa americana, tra cui i Friedkin, che quest’anno hanno fatturato solo con la loro prima attività 15 miliardi di dollari, capiranno e si convinceranno che un uomo come Claudio Ranieri deve avere tutto in mano, allora può darsi che ritornerà qualcuno.
Può darsi che si possano fare scelte, visto che si parla più di direttori sportivi, ad esempio di Pantaleo Corvino. E se salva la squadra bisogna inginocchiarsi e inchinarsi”.
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Dalmat: “Derby? Mi aspetto una bella partita, l’Inter ha ritrovato Lautaro. E sul mercato…”
L’ex centrocampista dell’Inter, Stephane Dalmat, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni a poco più di 24 ore dal derby della Madonnina.
Stephane Dalmat, ex centrocampista dell’Inter, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni soffermandosi sul derby tra i nerazzurri e il Milan, in programma domani, 2 febbraio, alle ore 18:00. Joystick, questo il suo soprannome, ha commentato anche le ultime trattative di mercato delle due formazioni milanesi.
Esclusiva CS – le parole di Dalmat
Cosa ti aspetti da questo derby? Inter sempre favorito?
“L’Inter sta passando un bel periodo. Ha ritrovato un grande Lautaro e la squadra è in forma. Mi aspetto una bella partita, i giocatori devono ricordarsi la sconfitta, meritata, all’andata. Sono sicuro che l’Inter farà una grande gara e vincerà per seguire il passo del Napoli”.
Come vedi questo Milan…si parla di Gimenez al posto di Morata…ti aspetti qualcosa?
“Il Milan fa fatica in campionato ma bene in Champions League. Sono innamorato di Morata da tanto tempo. Su Gimenez non posso dirti niente di particolare perchè non lo conosco bene”.
Poco mercato per l’Inter, ti aspetti davvero che possa arrivare Zalewski?
“Zalewski sarebbe un buon acquisto, sa giocare in quasi tutte le posizioni dal centrocampo e sarebbe un bel aiuto per il finale di stagione”.
Le interviste
ESCLUSIVA CS-Alessandro Antinelli: “Scudetto dico 51% a 49% per…”
Il giornalista della Rai Alessandro Antinelli ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle su diverse tematiche.
Il giornalista della Rai Alessandro Antinelli ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle in occasione dell’evento legato al calciomercato che si sta svolgendo presso l’hotel Hilton di Roma, dove ha parlato di diverse tematiche come il derby di Milano, i sorteggi di Champions League e non solo.
Le parole di Antinelli
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giornalista della Rai Alessandro Antinelli in esclusiva ai microfoni di Calciostyle:
Cose ne pensi del sorteggio delle Italiane in Champions?
“L’ Atalanta Secondo me è nettamente favorita , per quanto riguarda Juventus e Milan non è stato il massimo sinceramente il sorteggio perché hanno due avversari spigolosi ,oggi ti dico che è 50 e 50 per tutte due.
Poi se riusciranno ad alzare il livello cioè ad essere qualcosa in più perché abbiamo negli occhi l’ultimo turno di Juventus e Milan dove è mancato qualcosa anche a livello di cuore di passione di applicazione .
Se riuscissero ad alzare il livello ed essere la migliore versione di loro stesse allora ti direi che, non sono quelle dell’ultimo turno, ti direi che è 51 % a 49%, ma al momento Il rischio è grande”
Qui l’intervista integrale
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