Le interviste
Piqué: “Mourinho distrusse i rapporti tra i giocatori di Real e Barcellona”
Gerard Piqué ha rilasciato un’intervista a skybet: tra i vari temi ha parlato anche di José Mourinho, attuale allenatore della Roma.
Nel dettaglio
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Di seguito le sue dichiarazioni:
“In Spagna è stata durissima per Mourinho. Ricordo che la prima volta che venne al Camp Nou con il Real Madrid, dopo aver vinto il triplete con l’Inter, fu un trauma, fece i conti con la realtà e perse 5-0.
Andava in conferenza stampa tutti i giorni e a Guardiola non piaceva. Non aveva niente a che vedere con il calcio. In quegli anni ha distrutto il modo di vedere il calcio, anche il rapporto tra i giocatori.
Se Mourinho va da un giocatore e gli dice che uno lo odia, quello gli crede. Una volta ho salutato Iker Casillas e lui non mi ha rivolto la parola. Abbiamo dovuto lavorare parecchio tra giocatori di Barcellona e Madrid per ristabilire i rapporti”.
Le interviste
ESCLUSIVA CS-Alessandro Antinelli: “Scudetto dico 51% a 49% per…”
Il giornalista della Rai Alessandro Antinelli ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle su diverse tematiche.
Il giornalista della Rai Alessandro Antinelli ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle in occasione dell’evento legato al calciomercato che si sta svolgendo presso l’hotel Hilton di Roma, dove ha parlato di diverse tematiche come il derby di Milano, i sorteggi di Champions League e non solo.
Le parole di Antinelli
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giornalista della Rai Alessandro Antinelli in esclusiva ai microfoni di Calciostyle:
Cose ne pensi del sorteggio delle Italiane in Champions?
“L’ Atalanta Secondo me è nettamente favorita , per quanto riguarda Juventus e Milan non è stato il massimo sinceramente il sorteggio perché hanno due avversari spigolosi ,oggi ti dico che è 50 e 50 per tutte due.
Poi se riusciranno ad alzare il livello cioè ad essere qualcosa in più perché abbiamo negli occhi l’ultimo turno di Juventus e Milan dove è mancato qualcosa anche a livello di cuore di passione di applicazione .
Se riuscissero ad alzare il livello ed essere la migliore versione di loro stesse allora ti direi che, non sono quelle dell’ultimo turno, ti direi che è 51 % a 49%, ma al momento Il rischio è grande”
Qui l’intervista integrale
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Giannini e Tempestilli: “La nostra Roma ritrovata da Ranieri”
All’evento romano di chiusura del calciomercato abbiamo incontrato due leggende della Roma: Giuseppe Giannini e Antonio Tempestilli.
Con loro, nella cornice dell’Hotel Hilton La Lama e con il pretesto dell’evento di chiusura del calciomercato invernale, abbiamo parlato di Roma. La loro Roma.
La Roma secondo gli ex Giuseppe Giannini e Antonio Tempestilli
Antonio, tu hai visto la partita di Europa League Roma-Eintracht Francoforte: come ti è sembrata?
A.T.: “Sicuramente la Roma ha giocato un buon calcio e ha meritato di passare questo turno. Sapevamo tutti che era estremamente importante per la Roma proseguire in questa competizione, che potrebbe dare anche delle gioie in futuro.
Tutti noi appassionati e innamorati della Roma ci auguriamo che ciò avvenga. Adesso dovrà affrontare una squadra importante, il Porto, che ha esperienza internazionale e sicuramente non sarà una partita facile. Però sono convinto che l’organico della Roma disponga di ottimi giocatori e con Ranieri, che sta facendo ritrovare il bandolo della matassa, si possa affrontare questa partita a viso aperto e portare a casa il risultato”.
Da poco sono usciti i sorteggi di Europa League: cosa commentate a riguardo?
G.G.: “Nel sorteggio è capitata una squadra scorbutica: il Porto è una squadra tecnica, che palleggia molto bene.
Ma alla lunga credo che la Roma, soprattutto quella “ritrovata” da quando è subentrato Ranieri, che ha dato serenità e concretezza, possa fare più o mano la stessa partita di Roma-Eintracht. Una Roma concreta per riuscire a superare il turno”.
Mi sembra che questa Roma di Ranieri ti piaccia molto…
G.G.: “Sì, mi piace perché è riuscito a invertire quella tendenza che c’era con l’allenatore precedente, l’esperienza, la sua conoscenza dell’ambiente lo hanno sicuramente agevolato in tutto ciò, e quindi credo che la Roma possa giocarsi le sue chances per approdare alla fase successiva”.
Parlando di mercato, quali sono gli innesti di mercato necessari dopo un difensore come range è un secondo portiere come Gollini. Secondo voi chi dovrebbe arrivare? Avete in mente un candidato ideale per un posto nella rosa?
G.G.: Si dice che la Roma fosse dietro a Frattesi, quindi il centrocampista probabilmente lo cercherà sino alla fine anche un vice Dovbyk, però credo che questi due ruoli siano siano diciamo quelli che la Roma cercherà di andare a prendere quindi un centrocampista e un attaccante”.
A.T.: “Aldilà del fatto che bisogna capire quelle che sono le volontà di alcuni giocatori, perché sembrerebbe che Paredes voglia andar via. Nel momento in cui un calciatore decide di voler andar via poi diventa difficile all’ultimo momento trovare un sostituto anche lo stesso dalle dichiarazioni di Ranieri di ieri sera.
Sembrava che pure Shomurodov dovesse lasciare la Roma, che dovesse essere l’ultima partita di questo ragazzo con i colori giallorossi. Sembra che sia stato bloccato il suo trasferimento e quindi capire un po’ una serie di situazioni .
È evidente che la Roma ha bisogno di qualche innesto, bisogna capire quelle che sono le possibilità della proprietà di investire perché ci sono anche dei blocchi per cui non è semplice, vedremo.
Ci auguriamo che possa iniziare un percorso migliore di quello che è stato fino fino ad oggi e possa competere fino alla fine, soprattutto in queste due competizioni sia quella di Coppa Italia che di questa a livello europeo, perché il campionato sembra un po’ più difficile, un po’ più distante da raggiungere una posizione per entrare in Europa”.
Adesso si disputa Roma-Napoli, che sarà una sfida molto impegnativa per i giallorossi…
A.T.: “Ma certo sarà impegnativa anche per il Napoli. Per la Roma, soprattutto perché viene da una partita importante giocata infrasettimanale, però io sono convinto che la Roma sicuramente farà la sua partita e darà del filo da torcere al Napoli.
Il Napoli sta dimostrando di essere una squadra che può lottare per il vertice, è avvantaggiata dal fatto che non disputa le coppe, per cui sicuramente sarà una bella partita e mi auguro che poi alla fine la possa spuntare la Roma”.
Qual è il giallorosso che può mettere seriamente in difficoltà i partenopei?
A.T.: “C’è un certo Dybala, mi sembra (ride, ndr), che se sta bene come stava bene l’altroieri sera potrebbe risolvere la partita in qualsiasi momento e ce lo auguriamo”.
G.G.: “Più o meno la penso anch’io allo stesso modo. Di solito le partite Roma-Napoli sono sempre diciamo di seguire da pareggi e quindi la vedo molto equilibrata la partita.
Anche se il Napoli arriva da una settimana, la può preparare meglio e ha recuperato perché non gioca perché non fa le coppe.
Oltretutto ha un allenatore vincente, che sta sul pezzo. Però credo che queste partite molte volte si finiscono in parità, quindi prevedo una partita da pareggio”.
Perché sarà molto combattuta…
G.G.: “Sì, E anche se a Roma ha giocato ieri ieri e quindi arriverà leggermente più affannata, però ha i giocatori per poter mettere in difficoltà, come diceva anche Tonino, Dybala e Saelemaekers sono giocatori che possono possono mettere in difficoltà la squadra di Conte”.
Secondo voi Rensch partirà titolare e potrà dare nuovamente il suo apporto?
G.G.: “Non lo so, probabilmente sì. È stato preso per giocare, però a questo punto bisogna vedere come si ambienterà con i compagni. Nella prima partita ha fatto abbastanza bene, adesso speriamo che possa ripetersi anche col Napoli”.
A.T.: “È un giocatore interessante, nella prima partita ha fatto capire che ha delle buone qualità, però poi bisogna capire come vorrà scendere in campo l’allenatore perché nell’ultima partita ha giocato come esterno, come braccetto.
Mancava Saelemaeker, invece ora è disponibile anche lui, per cui bisognerà capire come giocherà Ranieri, aspettiamo. Sicuramente, però, è un’alternativa valida”.
Ringraziamo il “Principe” Giannini e Tempestilli per la cortesia e il tempo che ci hanno dedicato.
Le interviste
ESCLUSIVA CS – De Bonis: “Motta deve prendersi le sue responsabilità. Giuntoli da 4, e sulla presidenza…”
Nicola De Bonis, speaker radiofonico e giornalista, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni in occasione dell’evento per la chiusura del calciomercato.
Lo speaker radiofonico e giornalista sportivo, Nicola De Bonis, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni in occasione dell’evento per la chiusura del calciomercato invernale all’hotel Hilton EUR La Lama a Roma.
De Bonis si è soffermato principalmente sulla situazione legata alla sua cara Juventus, che da inizio stagione vive su molti bassi e pochi alti, in Europa ed in campionato.
Juventus: che periodo sta vivendo la formazione di Motta?
“È un momento delicato per la Juventus. Le due belle prestazioni con Atalanta e Milan avevano un minimo risollevato il morale dopo i tanti pareggi, poi purtroppo dall’inizio dal secondo tempo del match con il Napoli al fischio finale della gara contro il Benfica si è rivista una Juventus in grande difficoltà. C’è molta confusione da parte del tecnico, un buon allenatore con buone idee di calcio, che però a questo punto deve prendersi delle responsabilità. Noi giornalisti lo abbiamo comunque abbastanza protetto a differenza di altri allenatori, vedasi le pesanti critiche verso Paulo Fonseca. Conosciamo benissimo questo tipo di situazioni all’interno della comunicazione nel calcio e ci sono allenatori che godono di più credito, nonostante non abbiano vinto nulla, ed altri invece, come Allegri, che vengono mortificati da personaggi che di calcio probabilmente ne sanno molto poco.
La verità sta nel mezzo. La verità è che per allenare la Juventus, da sempre, ci vuole una struttura piramidale. Tale struttura parte da un presidente ed un proprietario. La Vecchia Signora ha avuto queste due figure, come Gianni Agnelli e Giampiero Boniperti, poi ci siamo ritrovati Agnelli e John Elkann. Adesso la situazione è diversa, manca quel tassello: c’è il proprietario, Elkann, ma poi c’è una persona, Ferrero, che non è adatto al ruolo per tanti motivi. A seguire la figura di Scanavino, bravissimi nei loro rami, ma non capaci di essere determinanti in una Juventus in fase di ricostruzione.
Fase di ricostruzione che richiederebbe del tempo. Ma la storia dei grandi club ci insegna che è molto complicato aspettare. Personalmente credo bisogna attendere la fine della stagione per dare un giudizio definitivo. L’ho fatto con Allegri, con Sarri. Bisognerebbe farsi questa domanda: come far tornare quella juventinità?
Per farla tornare deve tornare un grande juventino alla guida”.
Quindi il problema riguarda una mancanza di personalità e di un leader forte all’interno della società?
“La Juventus vive gli anni più belli della sua storia con Giampiero Bonardi, con Andrea Agnelli, Gianni Agnelli, Umberto e Giampiero Boniperti.
Gli altri anni meravigliosi li vive con Antonio Giraudo, Roberto Bettega ma fino al 2003 con ancora Gianni e Umberto Agnelli alle loro spalle. La Juventus sente molto forte questo senso di appartenenza, più di qualsiasi altro club in Italia. È l’unico club che fa parte di una famiglia da più di 100 anni e dunque ci deve essere sempre un Agnelli dentro la Juventus. Le Juventus che hanno vinto avevano come proprietario o come presidente un Agnelli che amasse la Juventus. Il ramo Elkann non è il ramo Agnelli e purtroppo i risultati li vediamo anche sul campo.
Io continuo a credere che John Elkann possa far entrare nella Juventus tanti soldi. Ma i soldi non sempre servono”.
Un parere su questo calciomercato? Sono arrivati Veiga, Costa e Kolo Muani, ma la rosa a disposizione, causa infortuni, ha ancora qualche mancanza. Giuntoli?
“Per giudicare una sessione di mercato, i calciatori in entrata, bisogna averli visti all’opera. Ho visto solo Kolo Muani, ha impattato bene. La prima partita però conta poco, sono tanti fattori, psicologici soprattutto. Gli altri due non li conosco, devo dirti la verità. Veiga un pò di più l’ho visto giocare. Il terzino portoghese non lo conosco,
Giuntoli ad oggi 4. Un fallimento totale per ora. Un fallimento la scelta dell’allenatore, un fallimento l’investimento di calciatori, tra tutti Douglas Luiz. Koopmeiners è un ottimo giocatore, ma adesso gli investimenti importanti di questo buon portafoglio che aveva Cristiano Giuntoli, fino a questo momento, non hanno fruttato. Ha ora un portafoglio graffiato, purtroppo da buttare. Questo portafoglio è stato utilizzato male”.
Se la stagione dovesse concludersi con nessun trofeo, una campagna in Europa non brillante e un piazzamento in campionato che non garantirebbe l’accesso alla Champions, salterebbe qualche testa?
“Se la stagione dovesse concludersi con la Juventus fuori dalla Champions sarebbe un fallimento e non so cosa salterebbe, perché probabilmente salterebbe come spesso accade l’allenatore. Pagherebbe Thiago Motta e a Giuntoli verrebbe data un’altra possibilità”.
Cosa può dare secondo te la Juventus ancora in questa seconda parte di stagione?
“La rosa è buona, nonostante qualche problema. Kolo Muani è una buona occasione per dare comunque altre soluzioni. Vediamo anche la situazione di Vlahovic per diversi motivi. Spezzando una lancia a favore in questo caso della società, anche per demeriti del serbo, siamo ai titoli di coda. Alla firma del nuovo contratto non fui d’accordo. Ho espresso molte perplessità per questo accordo perché credo che fosse un ottimo prospetto ma ancora tutto da formare.
Mi aspetto che possono comunque far bene. Si può accendere qualcosa, una partita giusta, l’episodio che ti cambia la stagione in positivo, il gruppo si ricompatta, l’allenatore che fa un passo indietro perché da quanto ho saputo, il signor Motta è un grande presuntuoso ed essere presuntuoso a casa nostra è pericoloso farlo, molto rischioso”.
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