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Come funziona il Var: Tecnologia e regolamento

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Negli anni passati abbiamo assistito a campionati di calcio davvero molto entusiasmanti e pieni di sorprese. Campionati dove nessuna squadra partisse favorita alla vigilia nonostante le grandi società come ci sono oggi ci sono state anche in passato. Lo spettacolo per i tifosi a casa e sopratutto per quelli che seguivano allo stadio la propria squadra, era garantito.

Nonostante le polemiche arbitrali o le società contro le terne arbitrali erano tutto molto regolare e moderato dal punto di vista delle battute. Tutto questo spettacolo era bello perché imprevedibile, perché ti teneva incollato alla partita fino alla fine perché i colpi di scena erano dietro l’angolo cose che forse oggi per cercare di migliorare si è finiti per rovinare il gioco più bello del mondo. La rovina del calcio del nuovo millennio e chiamata tecnologia, quella tecnologia voluta fortemente dai grandi del calcio per ovviare alle molteplici polemiche. Prima della tecnologia c’era la moviola del dopo partita nelle trasmissioni delle domeniche sere dopo le sfide dei campionati ora è scomparso tutto per dare spazio a questa tecnologia.

Goalline tecnology

Nei primi tempi c’erano molteplici problemi per quanto riguarda il goal – no goal o goal fantasma, cioè quel pallone che con il dubbio degli arbitri presente penalizzavano o avvantaggiavano le squadre concedendo o meno le realizzazioni dei calciatori. Gli addetti ai lavori del panorama calcistico mondiale hanno inventato la Goalline – Tecnology che consisteva in un microchip all’interno del pallone utilizzato per la gara in modo da non creare situazioni complicati in caso ci fossero dei goal fantasma durante la gara. Questa tecnologia entro in vigore nell’anno 2012 accettata dalla FIFA e messa in atto per la prima volta nel Mondiale per club 2012.

Nella massima competizione italiana, la Serie A, invece è stata introdotta ufficialmente nella stagione 2015. C’è da dire che prima di questa tecnologia del Goal-line, la FIFA aveva dato il via libera ad ulteriori assistenti arbitrali. Erano gli arbitri di linea che occupavano la zona accanto alla porta difesa dal portiere per controllare il possibile goal fantasma.

Il Var

Con questo tipo di tecnologia sembrava essere tornata la quiete nel movimentato mondo del calcio dal punti di vista delle sviste arbitrali. Ma da diversi anni a questa parte il problema principale non sembra essere superato, perché non si tratta solo di goal fantasma, ma anche di trattenute dubbie, falli in area, contrasti duri o meno, goal viziati da un fallo in precedenza, calci di punizione non assegnate, espulsioni non esibite. Insomma il problema principale delle gare non era stato del tutto risolto, causa anche i troppi social che potevano commentare ed alimentare un qualsiasi contatto banale in una vera e propria svista imperdonabile. Dopo anni di piccola quiete si riparte con il solito problema dei favoritismi alla squadre più blasonate.

Negli ultimi 3 anni si è arrivata finalmente alla conclusione di creare una vera e proprio moviola in campo, con assistenti fuori dal campo in grado di monitorare le situazioni più difficili della gara e avvisare il direttore di gara attraverso dei semplici auricolari di interrompere il gioco e visionare il tutto. Questa nuova tecnologia entrata in vigore già nel 2016 nella Coppa del Mondo per club è stata nominata dagli addetti ai lavori, VAR ( Video Assistant Refreee). Nel campionato italiano è stata ufficializzata giusto un anno dopo nel 2017 e man mano si è estesa anche nel campionato cadetto di Serie B.

Questa nuova tecnologia va utilizzata in diverse situazioni analoghe durante la gara, una possibile espulsione, un assegnazione di un goal, un assegnazione di un rigore, oppure visionare se nell’azione che ha portato al goal si fosse creata in precedenza un situazione fallosa. Il direttore di gara può sia essere contatto da ben quattro arbitri che sono in una sorte di regia con degli schermi, sia può essere lui stesso a fermare il gioco per rivedere una situazione dubbia. L’arbitro ha il potere di fermare la gara e visionare attraverso uno schermo posizionato a bordo del campo, la situazione dubbia durante la gara. Questo è il VAR, una vera e proprio moviola in campo, in grado di modificare comunque le decisioni arbitrali.

Il protocollo Var

L’utilizzo dei VAR in gare di calcio è vincolato a una serie di principi, che devono essere applicati in ogni gara in cui è previsto l’utilizzo dei VAR.

Un VAR è un ufficiale di gara, con accesso indipendente ai filmati della gara, che può assistere l’arbitro soltanto in caso di “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” in relazione a:

  • rete segnata / non segnata
    calcio di rigore / non calcio di rigore
    espulsione diretta (non seconda ammonizione)
    scambio d’identità (quando l’arbitro ammonisce o espelle il calciatore sbagliato)

L’arbitro deve sempre prendere una decisione, ciò vuol dire che all’arbitro non è consentito omettere una decisione e poi utilizzare il VAR per assumerla; la decisione di consentire al gioco di proseguire dopo una presunta infrazione può sempre essere riesaminata.

La decisione iniziale assunta dall’arbitro non sarà modificata a meno che la revisione video non mostri palesemente che la decisione era un “chiaro ed evidente errore”.

Solo l’arbitro può iniziare una “revisione”; il VAR (e gli altri ufficiali di gara) possono solo raccomandare una “revisione” all’arbitro.

La decisione finale viene sempre presa dall’arbitro, o in base alle informazioni del VAR o dopo che l’arbitro ha intrapreso una “revisione sul campo” (OFR = On Field Review).

Non c’è un limite di tempo per il processo di revisione poiché l’accuratezza della decisione è più importante della rapidità nel prenderla.

Quando una decisione viene riesaminata, i calciatori e i dirigenti non devono circondare l’arbitro o tentare di influenzare il processo di revisione o la decisione finale.

L’arbitro deve rimanere “visibile” durante il processo di revisione per garantire trasparenza.

Se il gioco prosegue dopo un episodio che poi viene riesaminato, qualsiasi provvedimento disciplinare assunto / dovuto durante il periodo susseguente l’episodio non viene annullato, anche se la decisione iniziale viene cambiata (tranne il caso di un’ammonizione o un’espulsione comminata per aver interrotto un attacco promettente o un DOGSO).

Se il gioco è stato ripreso, l’arbitro non può effettuare una “revisione” tranne che per un caso di scambio d’identità o per una potenziale infrazione da espulsione relativa a condotta violenta, all’atto di sputare, mordere o per gesti estremamente offensivi e/o ingiuriosi.

Il periodo di gioco che può essere rivisto prima e dopo un episodio è determinato dalle Regole del Gioco e dal protocollo VAR.

Poiché il VAR controllerà automaticamente ogni situazione / decisione, non vi è necessità che gli allenatori o i calciatori richiedano una “revisione”.

Come funziona il Var e gli episodi revisionabili 

L’arbitro può ricevere assistenza dal VAR solo in relazione a quattro categorie di decisioni / episodi che possono influenzare l’esito finale di una gara. In tutte queste situazioni, il VAR viene utilizzato solo dopo che l’arbitro ha preso una (prima / iniziale) decisione (compreso lasciar proseguire il gioco), o se un episodio grave non viene visto dagli ufficiali di gara.

La decisione iniziale dell’arbitro non sarà cambiata a meno che non ci sia un “chiaro ed evidente errore” (questo include qualsiasi decisione assunta dall’arbitro sulla base di informazioni ricevute da un altro ufficiale di gara, ad esempio: il fuorigioco).

Le categorie di decisioni / episodi che possono essere riviste nel caso di un potenziale “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” sono:

Rete segnata / non segnata

infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che ha portato alla segnatura o nel segnare la rete (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)
• pallone non in gioco prima della segnatura
• decisione sul gol / non gol
• infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere

Calcio di rigore / non calcio di rigore

    • infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che si conclude con l’episodio del calcio di rigore (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)

• pallone non in gioco prima dell’episodio

• posizione dell’infrazione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore)

• calcio di rigore erroneamente assegnato

• infrazione da calcio di rigore non sanzionata

Espulsioni dirette (non seconda ammonizione)

DOGSO (in particolare il punto dell’infrazione e la posizione degli altri calciatori) • grave fallo di gioco (o contrasto imprudente)

• condotta violenta, mordere o sputare

• usare gesti offensivi e/o ingiuriosi

Scambio d’identità (cartellino rosso o giallo)

Le modalità pratiche del Var

L’uso dei VAR durante una gara comporta le seguenti modalità pratiche:

Il VAR guarda la gara nella sala operativa video (VOR = Video Operation Room) assistito da un AVAR (Assistant VAR) e un operatore video (RO = Replay Operator)
• A seconda del numero di inquadrature delle varie telecamere (e di altre considerazioni) può essere prevista la presenza di più di un AVAR o di un operatore video
• Solo le persone autorizzate possono entrare nella sala operativa video o comunicare con VAR / AVAR / operatore video durante la gara
• Il VAR ha accesso indipendente e controllo dei replay delle riprese televisive
• Il VAR è collegato al sistema di comunicazione utilizzato dagli ufficiali di gara e può ascoltare tutto ciò che dicono; il VAR può solo parlare con l’arbitro premendo un pulsante (per evitare che l’arbitro venga distratto da conversazioni nella sala operativa video)
• Se il VAR è occupato con un “controllo” o una “revisione”, l’AVAR può parlare con l’arbitro soprattutto se il gioco deve essere interrotto o per assicurare che non venga ripreso

• Se l’arbitro decide di vedere il filmato, il VAR selezionerà l’inquadratura migliore e la velocità del replay; l’arbitro può richiedere ulteriori inquadrature / velocità.

La procedura

Decisione iniziale:

L’arbitro e gli altri ufficiali di gara devono sempre prendere una decisione iniziale (compreso qualsiasi provvedimento disciplinare) come se non ci fosse il VAR (tranne per un episodio non visto)
• All’arbitro e agli altri ufficiali di gara non è consentito non assumere una decisione poiché ciò darebbe vita a un arbitraggio “debole / indeciso”, a troppe “revisioni” e a problemi seri se ci dovesse essere un guasto alla tecnologia
• L’arbitro è l’unica persona che può prendere la decisione finale; il VAR ha lo stesso status degli altri ufficiali di gara e può solo assistere l’arbitro
• Ritardare una segnalazione con la bandierina o un fischio per un’infrazione è ammesso solo in una situazione di attacco molto chiara quando un calciatore sta per segnare una rete o corre indisturbato dentro / verso l’area di rigore avversaria
• Se un assistente ritarda una segnalazione per un’infrazione, dovrà alzare la bandierina se poi la squadra attaccante segna una rete, le viene assegnato un calcio di rigore, un calcio di punizione, un calcio d’angolo o una rimessa dalla linea laterale o se conserva il possesso del pallone dopo che l’attacco iniziale è terminato; in tutte le altre situazioni, l’assistente dovrà decidere se alzare la bandierina o no, in base alle esigenze della gara.

Controllo:

• Il VAR può fare un “controllo” a velocità normale e/o al rallentatore, ma in generale, dovrebbero essere usati replay rallentati per situazioni come ad esempio: posizione dell’infrazione o del calciatore, punto di contatto per infrazione fisica e fallo di mano, pallone non in gioco (incluso gol / non gol); la velocità normale dovrebbe essere usata per l’“intensità” di un’infrazione o per decidere se c’è stato un fallo di mano
• Se il “controllo” non indica un “errore chiaro ed evidente” o un “grave episodio non visto”, di solito non è necessario che il VAR comunichi con l’arbitro: si tratta di un “controllo silenzioso”; tuttavia, a volte aiuta l’arbitro / l’assistente per gestire i calciatori / la gara se il VAR conferma che non si è verificato un “errore chiaro ed evidente” o che non si è verificato un “grave episodio non visto”
• Se è necessario ritardare la ripresa del gioco per un controllo, l’arbitro segnalerà chiaramente ciò tenendo un dito sull’auricolare e stendendo in avanti l’altro braccio con la mano a mostrare il gesto di attendere; questo segnale deve essere mantenuto fino al completamento del controllo poiché comunica che l’arbitro sta ricevendo informazioni (dal VAR o da un altro ufficiale di gara)
• Se il “controllo” indica un “errore chiaro ed evidente” o un “grave episodio non visto”, il VAR comunicherà queste informazioni (ma non la decisione che deve essere assunta) all’arbitro che deciderà se iniziare o no una “revisione”

 Revisione:

    • L’arbitro può avviare una “revisione” per un potenziale “errore chiaro ed evidente” o un “grave episodio non visto” quando:

• il VAR (o un altro ufficiale di gara) raccomanda una “revisione”

• l’arbitro sospetta che qualcosa di grave non sia stato “visto”

• se il gioco è già interrotto, l’arbitro ne ritarda la ripresa

• se il gioco non è ancora interrotto, l’arbitro interrompe il gioco quando il pallone è in una zona / situazione neutra (di solito quando nessuna squadra è impegnata in un’azione d’attacco)

• in entrambe le situazioni, l’arbitro deve indicare che una “revisione” sarà effettuata mostrando chiaramente il gesto dello “schermo TV”

• il VAR descrive all’arbitro che cosa mostrano i filmati ma non la decisione da prendere, e l’arbitro poi:

• prende una decisione definitiva in base alla propria percezione e le informazioni

dal VAR e, se del caso, da ulteriori indicazioni degli altri ufficiali di gara

oppure

• va nell’area di revisione per vedere il replay del filmato – “revisione sul campo” – prima di prendere una decisione definitiva. Gli altri ufficiali di gara non rivedranno il filmato a meno che, in circostanze eccezionali, non sia l’arbitro a chiederglielo.

• Alla fine di entrambi i processi di revisione, l’arbitro deve mostrare nuovamente il gesto dello “schermo TV”, seguito immediatamente dalla decisione finale

• Per decisioni fattuali, ad esempio, posizione di un’infrazione o di un calciatore (fuorigioco), punto di contatto (fallo di mano / fallo), posizione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore), pallone non in gioco, ecc., è solitamente sufficiente una revisione del VAR, tuttavia una “revisione sul campo” può essere intrapresa per una decisione fattuale se aiuterà a gestire i calciatori o la gara o “rendere pienamente credibile” la decisione (ad esempio una decisione cruciale nel finale della gara)

• Per le decisioni soggettive, ad esempio intensità di un contrasto falloso, interferenza in un fuorigioco, considerazioni su un fallo di mano, una “revisione sul campo” è spesso appropriata

• L’arbitro può richiedere differenti inquadrature delle telecamere / velocità di replay ma, in generale, il replay rallentato deve essere utilizzato per fatti come, ad esempio, la posizione di un’infrazione o di un calciatore, il punto di contatto (fallo di mano / fallo), la posizione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore), pallone non in gioco (compreso gol / non gol); la velocità normale deve essere utilizzata per l’“intensità” di un’infrazione o decidere se c’è stato un fallo di mano

• Per decisioni/episodi relativi a reti, calcio di rigore/non calcio di rigore ed espulsioni per DOGSO potrebbe essere necessario rivedere la fase di gioco d’attacco che porta direttamente alla decisione / all’episodio; ciò può includere le modalità con le quali la squadra attaccante ha guadagnato il possesso del pallone • Le Regole del Gioco non consentono che le decisioni relative alle riprese di gioco (calci d’angolo, rimesse dalla linea laterale, ecc.) possano essere cambiate una volta che il gioco è ripreso, pertanto non potranno essere oggetto di revisione

• Se il gioco è stato interrotto e poi ripreso, l’arbitro può avviare una “revisione”, e assumere i provvedimenti disciplinari appropriati, per un caso di scambio d’identità o per una potenziale infrazione da espulsione relativa a condotta violenta, all’atto di sputare, mordere e a gesti estremamente offensivi e/o ingiuriosi

• Il processo di revisione dovrebbe essere completato nel modo più efficiente possibile, ma l’accuratezza della decisione finale è più importante della rapidità con cui la si prende. Per questa ragione, e poiché alcune situazioni sono complesse con diverse decisioni / episodi revisionabili, non esiste un limite di tempo massimo per il processo di revisione

Decisione finale:

• L’arbitro poi assumerà / cambierà / annullerà eventuali provvedimenti disciplinari (laddove necessario) e riprenderà il gioco in conformità con le Regole del Gioco

Calciatori titolari, di riserva e dirigenti:

Poiché il VAR controllerà automaticamente ogni situazione / decisione, non vi è necessità che gli allenatori o i calciatori richiedano un “controllo” o una “revisione”.

• Durante il processo di revisione, i calciatori titolari devono rimanere sul terreno di gioco mentre i calciatori di riserva e i dirigenti delle squadre devono rimanere fuori del terreno di gioco

• I calciatori, titolari e di riserva, e i dirigenti non devono tentare di influenzare o interferire con il processo di revisione, compreso quando la decisione finale viene comunicata

• Un calciatore titolare, di riserva o sostituito o un dirigente che mostra insistentemente il gesto dello “schermo TV” o entra nell’area di revisione sarà ammonito

    • Un calciatore titolare, di riserva o sostituito o un dirigente che entra nella sala operativa video verrà espulso

Validità della gara:

In linea di principio, una gara non è invalidata a causa di:

  • malfunzionamento della tecnologia VAR così come per la tecnologia sulla linea di porta (GLT)

• decisioni sbagliate che riguardano il VAR (dato che il VAR è un ufficiale di gara)

• decisione/i di non rivedere un episodio

• riesame/i di una situazione / decisione non revisionabile.

In collaborazione con Roberto Landi.

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

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Le interviste

Orfeo Zanforlin: “Motta deve conquistare i tifosi” – VIDEO

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Orfeo Zanforlin

Intervista a Orfeo Zanforlin, allenatore ed opinionista televisivo, ora coordinatore del settore giovanile della S.C. Caronnese ai microfoni di Calciostyle.

 

Riportiamo le risposte di Orfeo Zanforlin alle nostre domande

Zanforlin

Orfeo, di Thiago Motta sei contento? Gioco nuovo, mentalità giovanile…

“Dobbiamo però pensare anche alle esperienze passate. Noi abbiamo già vissuto il cambiamento proprio il post Massimiliano Allegri. Tutti volevano un calcio spettacolare e siamo andati a cercare proprio dei profili congrui a questa richiesta, soprattutto da parte dei tifosi che volevano vedere… Non bastava più vincere i trofei, fare delle finali di Champions League o comunque giocartela sempre ad un certo livello. Non bastava più, siamo arrivati ad un punto che volevamo vincere ma anche giocare un bel calcio”.

“E da qui Sarri, Andrea Pirlo. C’è stata una svolta e se vogliamo non è che abbia portato benissimo al di là delle vittorie e dei risultati che comunque hanno ottenuto perché anche Andrea Pirlo nel suo piccolo qualcosa ha vinto, così come Sarri. Però sono risultati figli, come dire, di una squadra che disponeva di una macchina da guerra che faceva tanti goal, mi riferisco a Ronaldo. Era difficile anche capire il valore di questa squadra perchè avevamo un grandissimo giocatore, bastava mettere la palla lì davanti e ti risolveva tutti gli eventuali se vogliamo chiamarli o definirli problemi”.

“Quindi ha pagato bene ma relativamente, da momento che abbiamo perso Ronaldo sono cominciati i problemi, e lì si è visto! Adesso siamo di fronte ad un altro cambiamento, speriamo che questo invece porti bene, io sono contento che arrivi un altro allenatore e che arrivi soprattutto Thiago Motta per quello che ci ha fatto vedere, ma non solo quest’anno, Se facciamo un passo indietro ed analizziamo il suo, seppur breve, percorso in Serie A con Spezia… Insomma ha sempre fatto bene nelle difficoltà e mi sembra un allenatore preparato che produce un calcio interessante e moderno, molto aperto, basti pensare come utilizza Calafiori che parte difensore e durante la partita in situazioni dove lui si propone arriva addirittura a fare i goal! Ne abbiamo visti proprio un paio contro di noi”.

“Quello che deve fare innanzitutto non è tanto conquistare lo spogliatoio, secondo me ci riuscirà anche perché ci sono dei ragazzi, nel nostro spogliatoio, molto intelligenti che si renderanno disponibili, ma soprattutto deve conquistare i tifosi e cioè trasmettere entusiasmo, cosa che negli ultimi 3 anni è mancato! Questo entusiasmo che ha diviso la tifoseria. Oggi l’allenatore deve essere bravo a conquistare anche loro e lo deve fare soprattutto sul campo, non tanto col chiacchiericcio, con le conferenze stampa, ma proprio facendo divertire la Juventus che dobbiamo però considerare che non sarà facile. Non è che quando lui arriva ha la bacchetta magica e pronti via da un calcio si passa ad un altro, il suo pensiero lo dovrà trasmettere alla squadra proprio in situazioni di gioco!”

L’intervista completa ed integrale potete vederla e seguirla dal seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=aZGo9r0HCvg

 

 

 

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Competizioni

Paulo Dybala, niente Coppa America

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Paulo Dybala

Paulo Dybala escluso dai convocati dell’Argentina per la Coppa America 2024, questa è stata la scelta del tecnico della nazionale biancoceleste

La joya non parteciperà alla Coppa America

Paulo Dybala è il grande assente nella lista dei 29 convocati dell’Argentina per la Coppa America, in programma dal 20 giugno al 14 luglio 2024. Il commissario tecnico Lionel Scaloni ha deciso di escludere la Joya per motivi tecnici, una scelta che ha destato non poca sorpresa tra tifosi e addetti ai lavori.

Gli ‘italiani’ nella rosa

Nonostante l’assenza di Dybala, la Serie A italiana sarà ben rappresentata. Sono cinque, infatti, i giocatori militanti nel campionato italiano inclusi nella lista:

  • Martinez Quarta (Fiorentina)
  • Leandro Paredes (Roma)
  • Lautaro Martinez (Inter)
  • Nico Gonzalez (Fiorentina)
  • Valentin Carboni (Monza, ma di proprietà dell’Inter)

La presenza di Carboni è particolarmente sorprendente, vista la sua giovane età e la limitata esperienza internazionale. Tuttavia, il talento del Monza ha evidentemente convinto Scaloni grazie alle sue recenti prestazioni.

L’ossatura dei campioni del mondo

La formazione argentina conferma gran parte dell’ossatura che ha portato la nazionale alla vittoria del Mondiale nel 2022. Tra i veterani spiccano Lionel Messi e Angel Di Maria, i quali potrebbero disputare il loro ultimo grande torneo con la maglia della Selección.

Le amichevoli di preparazion

Prima dell’inizio della Coppa America, l’Argentina affronterà due partite amichevoli di preparazione:

  • Ecuador il 9 giugno
  • Guatemala il 14 giugno

Questi match saranno cruciali per Scaloni per definire gli ultimi dettagli e valutare la forma dei suoi giocatori. Il debutto ufficiale dei campioni del mondo è fissato per il 20 giugno contro il Canada.

Scaloni ha tempo fino al 12 giugno per presentare la lista definitiva dei convocati, che dovrà scendere da 29 a 26 giocatori. Tuttavia, salvo clamorosi cambiamenti, Paulo Dybala non farà parte del gruppo.

La lista dei convocati

Ecco la lista completa dei 29 pre-convocati dall’Argentina per la Coppa America:

Portieri:

  • Armani
  • Rulli
  • Martinez

Difensori:

  • Montiel
  • Molina
  • Balerdi
  • Romero
  • Pezzella
  • Martinez Quarta
  • Otamendi
  • Lisandro Martinez
  • Acuna
  • Tagliafico
  • Barco

Centrocampisti:

  • Guido Rodriguez
  • Paredes
  • Mac Allister
  • De Paul
  • Palacios
  • Enzo Fernandez
  • Lo Celso

Attaccanti:

  • Di Maria
  • Valentin Carboni
  • Messi
  • Angel Correa
  • Garnacho
  • Nico Gonzalez
  • Lautaro Martinez
  • Julian Alvarez

La decisione di escludere Dybala potrebbe avere ripercussioni significative, ma Scaloni sembra fiducioso nella forza del gruppo selezionato. La Coppa America 2024 sarà un banco di prova importante per confermare la superiorità dell’Argentina nel calcio continentale e mondiale.

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Media

Lazio: nuovo stadio? Parla Giovanni Malagò

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Italia, Malagò

Nuovo Stadio della Lazio: Un Sogno al Flaminio

Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo a due tematiche di rilevanza nazionale nel mondo dello sport italiano: il progetto per il nuovo stadio della Lazio e il dibattito in corso sull’Authority nel calcio.

Giovanni Malagò

Durante la presentazione della Coppa del Mondo di softball, Malagò ha espresso il suo sostegno affettivo per il progetto del nuovo stadio della Lazio.

Pur ammettendo di non aver visionato il progetto in dettaglio, ha sottolineato la sua inclinazione a favore della realizzazione di una struttura dedicata alla squadra biancoceleste. “Sono un grande tifoso affinché la Lazio possa avere il suo stadio al Flaminio“, ha dichiarato, rimarcando così il suo sostegno alla causa.

Le parole del presidente del CONI rafforzano ulteriormente l’entusiasmo e l’interesse intorno alla possibile costruzione di una nuova casa per la squadra capitolina, confermando l’importanza del progetto non solo per i tifosi, ma anche per il panorama sportivo italiano.

Authority nel Calcio: Apertura al Dialogo

Malagò ha anche affrontato il tema dell’Authority nel calcio, evidenziando un’apertura al dialogo e alla discussione costruttiva. Pur evitando di confermare o smentire eventuali controproposte in fase di elaborazione, ha sottolineato l’importanza di considerare tutte le prospettive e di avviare un dialogo costruttivo su questo tema controverso.

Le sue parole riflettono un atteggiamento prudente ma aperto verso possibili sviluppi nel dibattito sull’Authority nel calcio, suggerendo la volontà di esaminare attentamente le proposte e di lavorare verso soluzioni che possano beneficiare l’intero panorama calcistico italiano.

In conclusione, le dichiarazioni del Presidente Malagò evidenziano il suo impegno verso lo sviluppo e il miglioramento dello sport italiano, con particolare attenzione a questioni cruciali come la costruzione di nuove infrastrutture sportive e la governance nel calcio.

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