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CR7 e i suoi segreti

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Che Cristiano Ronaldo fosse instancabile e dedito agli allenamenti oltre che molto severo con se stesso nella sua dieta è risaputo, ma ora che è in Italia questi fatti si toccano con mano. Ha goduto di una lunga pausa dopo le sue escursioni in Coppa del Mondo, ma ora è con i suoi compagni della Juventus.

Affermazioni di Douglas Costa

Ronaldo con i suoi passi sta impressionando tutti nel club con un’intensa etica del lavoro. Si sta allenando senza sosta. Douglas Costa non ha mai visto niente del genere, chiamando praticamente Cristiano come un mostro della natura. “E’ impossibile seguire Cristiano Ronaldo in allenamento; quando arriviamo, si sta già allenando quando partiamo resta ad allenarsi, non ho mai visto un giocatore del genere” questa l’affermazione di Douglas Costa.

Età anagrafica ed età biologica

Ronaldo stesso ha detto di avere l’età biologica di un 23enne, all’anagrafe 33. Il suo stato fisico è stato paragonato a quello di poco più che ventenne, dopo che i risultati nel suo programma medico mostra che ha il 7% di grasso corporeo (la media dei calciatori è di circa 10-11%) e un’incredibile massa muscolare del 50% (la media è del 46%), che è significativamente migliore dei suoi colleghi professionisti di quel particolare gruppo di età. Non solo, ma Cr7 nella Coppa del Mondo, è stato il più veloce di chiuque in campo con la media di 33.98/km…..nonostante l’età anagrafica continua ad abbattere record. Prima del trasferimento alla Juventus, lo staff tecnico del Real Madrid ha eseguito una serie di test sul corpo di Ronaldo ed i risultati indicano effettivamente che aveva le condizioni fisiche di un 23enne. Incredibile!!!!.

Bruno Fernandes e le sue dichiarazioni

Il primo maestro di serie A, Cristiano Ronaldo lo ha conosciuto durante il Mondiale in Russia: «È capitato di parlare del campionato e della possibilità di approdare in Italia, ma niente di particolare», racconta Bruno Fernandes, trequartista dello Sporting ex Sampdoria, Udinese e Novara.

Sorpreso di vedere il suo connazionale più famoso alla Juventus? «Per niente. Cristiano è un ragazzo che ha bisogno di sfide, è un professionista vero e vuole dimostrare che a 33 anni sta bene, può fare la differenza ed è un fuoriclasse».

Al Mondiale ha conosciuto CR7 da vicino: dovesse descriverlo a un bambino? «Averlo come compagno è una fortuna, è impressionante: si allena sempre al massimo, duramente. E anche se al livello che ha raggiunto è difficile migliorarsi, lui vede ogni giorno un aspetto dove può progredire. Se è al top da tanti anni e ha vinto 5 Palloni d’oro è anche per questa sua mentalità. Non è un caso se ha conquistato il mondo. È un vincente».

Ma è davvero il primo a scendere in campo e l’ultimo ad andarsene? «Non l’ho controllato sempre… (risata). Però è vero, spesso arrivavo negli spogliatoi e Cristiano era già cambiato a lavorare in palestra. E quando uscivo magari lo vedevo in palestra o nella vasca gelata».

L’aspetto che l’ha impressionata maggiormente di Ronaldo? «La freddezza con cui ha calciato la punizione al 94’ contro la Spagna. Barriera alta, uno dei migliori portieri tra i pali: solo Cristiano poteva avere la freddezza e la capacità di segnare in quel modo».

Durante gli allenamenti è riuscito a rubare a Ronaldo qualche segreto sui calci piazzati? «No, perché ognuno ha il proprio stile di calcio. Ma abbiamo fatto tante sfide. Se Cristiano ne ha persa qualcuna non lo ricordo, ma di sicuro è successo poche volte. Le punizioni sono una sua specialità. Lavora davvero tanto sui calci piazzati».

Reunion con Marcelo

Prima gli addii di Zinedine Zidane e Cristiano Ronaldo, poi i mal di pancia di Luka Modric e Mateo Kovacic. Toni Kroos nei giorni scorsi ha ammesso che sarà difficile compensare i 50 gol di CR7 e Marcelo, che di Cristiano è sempre stato l’uomo assist, è perfettamente consapevole della situazione. Sembra strano, perché si parla pur sempre del club che ha vinto le ultime tre Champions League, ma la temperatura resta altissima dalle parti del Bernabeu. Nonostante le rassicurazioni quotidiane del nuovo allenatore Julen Lopetegui, la scelta di Ronaldo di rimettersi in gioco alla Juventus non ha lasciato indifferenti alcuni dei senatori madridisti. Marcelo è un re a Madrid ma, stando a quanto filtra dal Sud America, gli entusiastici racconti juventini di Cristiano hanno aumentato ulteriormente la curiosità del terzino brasiliano. Marcelo al Real ha vinto tutto e più volte in dodici anni, però se negli ultimi giorni di mercato si presentasse la possibilità di riunirsi a CR7 probabilmente spingerebbe sull’acceleratore come è solito fare quando si sgancia sulla fascia sinistra. Strappare il laterale del Brasile al Real Madrid è complicato, ma nell’estate in cui anche l’impossibile diventa realtà negli ambienti bianconeri una piccolissima possibilità continuano a tenerla viva.

L’INCASTRO – Marcelo sarebbe la classica ciliegina di un mercato già così entusiasmante. Per la Juventus, ora come ora, il madridista non è una priorità, ma il fatto che la pista continui a essere monitorata è la diretta conseguenza degli spifferi parigini. Il Paris Saint Germain, seppur alle prese con cessioni che si stanno rivelando più faticose delle aspettative, non ha abbandonato l’idea di rinforzare il binario sinistro con Alex Sandro. Il mancino bianconero, nonostante un’ultima stagione con qualche basso in più rispetto agli standard, resta comunque uno dei migliori interpreti del ruolo: un mix di tecnica, forza ed esplosività. Al Psg le qualità di Alex Sandro sono chiarissime: il ds dei francesi, Antero Henrique, è il dirigente che ai tempi del Porto portò il brasiliano dal Santos al Dragao. La Juventus, soprattutto a questo punto del mercato, prenderebbe in considerazione soltanto una offerta irrinunciabile per Alex Sandro. Nel quartier generale della Continassa non si fanno prezzi però, secondo i ben informati, per far tremare i polsi a Beppe Marotta e Fabio Paratici servirebbe un assegno da non meno di 40-50 milioni, tenuto conto che un anno fa i bianconeri rifiutarono i 60 milioni del Chelsea.



																											

Le interviste

Orfeo Zanforlin: “Motta deve conquistare i tifosi” – VIDEO

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Orfeo Zanforlin

Intervista a Orfeo Zanforlin, allenatore ed opinionista televisivo, ora coordinatore del settore giovanile della S.C. Caronnese ai microfoni di Calciostyle.

 

Riportiamo le risposte di Orfeo Zanforlin alle nostre domande

Zanforlin

Orfeo, di Thiago Motta sei contento? Gioco nuovo, mentalità giovanile…

“Dobbiamo però pensare anche alle esperienze passate. Noi abbiamo già vissuto il cambiamento proprio il post Massimiliano Allegri. Tutti volevano un calcio spettacolare e siamo andati a cercare proprio dei profili congrui a questa richiesta, soprattutto da parte dei tifosi che volevano vedere… Non bastava più vincere i trofei, fare delle finali di Champions League o comunque giocartela sempre ad un certo livello. Non bastava più, siamo arrivati ad un punto che volevamo vincere ma anche giocare un bel calcio”.

“E da qui Sarri, Andrea Pirlo. C’è stata una svolta e se vogliamo non è che abbia portato benissimo al di là delle vittorie e dei risultati che comunque hanno ottenuto perché anche Andrea Pirlo nel suo piccolo qualcosa ha vinto, così come Sarri. Però sono risultati figli, come dire, di una squadra che disponeva di una macchina da guerra che faceva tanti goal, mi riferisco a Ronaldo. Era difficile anche capire il valore di questa squadra perchè avevamo un grandissimo giocatore, bastava mettere la palla lì davanti e ti risolveva tutti gli eventuali se vogliamo chiamarli o definirli problemi”.

“Quindi ha pagato bene ma relativamente, da momento che abbiamo perso Ronaldo sono cominciati i problemi, e lì si è visto! Adesso siamo di fronte ad un altro cambiamento, speriamo che questo invece porti bene, io sono contento che arrivi un altro allenatore e che arrivi soprattutto Thiago Motta per quello che ci ha fatto vedere, ma non solo quest’anno, Se facciamo un passo indietro ed analizziamo il suo, seppur breve, percorso in Serie A con Spezia… Insomma ha sempre fatto bene nelle difficoltà e mi sembra un allenatore preparato che produce un calcio interessante e moderno, molto aperto, basti pensare come utilizza Calafiori che parte difensore e durante la partita in situazioni dove lui si propone arriva addirittura a fare i goal! Ne abbiamo visti proprio un paio contro di noi”.

“Quello che deve fare innanzitutto non è tanto conquistare lo spogliatoio, secondo me ci riuscirà anche perché ci sono dei ragazzi, nel nostro spogliatoio, molto intelligenti che si renderanno disponibili, ma soprattutto deve conquistare i tifosi e cioè trasmettere entusiasmo, cosa che negli ultimi 3 anni è mancato! Questo entusiasmo che ha diviso la tifoseria. Oggi l’allenatore deve essere bravo a conquistare anche loro e lo deve fare soprattutto sul campo, non tanto col chiacchiericcio, con le conferenze stampa, ma proprio facendo divertire la Juventus che dobbiamo però considerare che non sarà facile. Non è che quando lui arriva ha la bacchetta magica e pronti via da un calcio si passa ad un altro, il suo pensiero lo dovrà trasmettere alla squadra proprio in situazioni di gioco!”

L’intervista completa ed integrale potete vederla e seguirla dal seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=aZGo9r0HCvg

 

 

 

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Competizioni

Paulo Dybala, niente Coppa America

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Paulo Dybala

Paulo Dybala escluso dai convocati dell’Argentina per la Coppa America 2024, questa è stata la scelta del tecnico della nazionale biancoceleste

La joya non parteciperà alla Coppa America

Paulo Dybala è il grande assente nella lista dei 29 convocati dell’Argentina per la Coppa America, in programma dal 20 giugno al 14 luglio 2024. Il commissario tecnico Lionel Scaloni ha deciso di escludere la Joya per motivi tecnici, una scelta che ha destato non poca sorpresa tra tifosi e addetti ai lavori.

Gli ‘italiani’ nella rosa

Nonostante l’assenza di Dybala, la Serie A italiana sarà ben rappresentata. Sono cinque, infatti, i giocatori militanti nel campionato italiano inclusi nella lista:

  • Martinez Quarta (Fiorentina)
  • Leandro Paredes (Roma)
  • Lautaro Martinez (Inter)
  • Nico Gonzalez (Fiorentina)
  • Valentin Carboni (Monza, ma di proprietà dell’Inter)

La presenza di Carboni è particolarmente sorprendente, vista la sua giovane età e la limitata esperienza internazionale. Tuttavia, il talento del Monza ha evidentemente convinto Scaloni grazie alle sue recenti prestazioni.

L’ossatura dei campioni del mondo

La formazione argentina conferma gran parte dell’ossatura che ha portato la nazionale alla vittoria del Mondiale nel 2022. Tra i veterani spiccano Lionel Messi e Angel Di Maria, i quali potrebbero disputare il loro ultimo grande torneo con la maglia della Selección.

Le amichevoli di preparazion

Prima dell’inizio della Coppa America, l’Argentina affronterà due partite amichevoli di preparazione:

  • Ecuador il 9 giugno
  • Guatemala il 14 giugno

Questi match saranno cruciali per Scaloni per definire gli ultimi dettagli e valutare la forma dei suoi giocatori. Il debutto ufficiale dei campioni del mondo è fissato per il 20 giugno contro il Canada.

Scaloni ha tempo fino al 12 giugno per presentare la lista definitiva dei convocati, che dovrà scendere da 29 a 26 giocatori. Tuttavia, salvo clamorosi cambiamenti, Paulo Dybala non farà parte del gruppo.

La lista dei convocati

Ecco la lista completa dei 29 pre-convocati dall’Argentina per la Coppa America:

Portieri:

  • Armani
  • Rulli
  • Martinez

Difensori:

  • Montiel
  • Molina
  • Balerdi
  • Romero
  • Pezzella
  • Martinez Quarta
  • Otamendi
  • Lisandro Martinez
  • Acuna
  • Tagliafico
  • Barco

Centrocampisti:

  • Guido Rodriguez
  • Paredes
  • Mac Allister
  • De Paul
  • Palacios
  • Enzo Fernandez
  • Lo Celso

Attaccanti:

  • Di Maria
  • Valentin Carboni
  • Messi
  • Angel Correa
  • Garnacho
  • Nico Gonzalez
  • Lautaro Martinez
  • Julian Alvarez

La decisione di escludere Dybala potrebbe avere ripercussioni significative, ma Scaloni sembra fiducioso nella forza del gruppo selezionato. La Coppa America 2024 sarà un banco di prova importante per confermare la superiorità dell’Argentina nel calcio continentale e mondiale.

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Lazio: nuovo stadio? Parla Giovanni Malagò

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Italia, Malagò

Nuovo Stadio della Lazio: Un Sogno al Flaminio

Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo a due tematiche di rilevanza nazionale nel mondo dello sport italiano: il progetto per il nuovo stadio della Lazio e il dibattito in corso sull’Authority nel calcio.

Giovanni Malagò

Durante la presentazione della Coppa del Mondo di softball, Malagò ha espresso il suo sostegno affettivo per il progetto del nuovo stadio della Lazio.

Pur ammettendo di non aver visionato il progetto in dettaglio, ha sottolineato la sua inclinazione a favore della realizzazione di una struttura dedicata alla squadra biancoceleste. “Sono un grande tifoso affinché la Lazio possa avere il suo stadio al Flaminio“, ha dichiarato, rimarcando così il suo sostegno alla causa.

Le parole del presidente del CONI rafforzano ulteriormente l’entusiasmo e l’interesse intorno alla possibile costruzione di una nuova casa per la squadra capitolina, confermando l’importanza del progetto non solo per i tifosi, ma anche per il panorama sportivo italiano.

Authority nel Calcio: Apertura al Dialogo

Malagò ha anche affrontato il tema dell’Authority nel calcio, evidenziando un’apertura al dialogo e alla discussione costruttiva. Pur evitando di confermare o smentire eventuali controproposte in fase di elaborazione, ha sottolineato l’importanza di considerare tutte le prospettive e di avviare un dialogo costruttivo su questo tema controverso.

Le sue parole riflettono un atteggiamento prudente ma aperto verso possibili sviluppi nel dibattito sull’Authority nel calcio, suggerendo la volontà di esaminare attentamente le proposte e di lavorare verso soluzioni che possano beneficiare l’intero panorama calcistico italiano.

In conclusione, le dichiarazioni del Presidente Malagò evidenziano il suo impegno verso lo sviluppo e il miglioramento dello sport italiano, con particolare attenzione a questioni cruciali come la costruzione di nuove infrastrutture sportive e la governance nel calcio.

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