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I campioni in bianconero: Paolo Montero

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Paolo Montero

Tra i tanti campioni della Juventus, oggi parliamo di Paolo Montero. uruguaiano, oggi sulla bocca di tutti per altri motivi, sempre legati ai bianconeri

Paolo debutta a diciannove anni in serie A uruguagia con il Peñarol.
Rimane fino al 1991, totalizzando 34 presenze condito da un goal. Lo scopre l’Atalanta. Arriva in Italia nell’estate del 1992. Marcello Lippi, allora allenatore dei nerazzurri. Esordisce il 6 settembre a Bergamo contro il Parma: l’Atalanta vince per 2-1 e lui è fra i migliori in campo.
Ma a Bergamo devono innanzi tutto sistemare il bilancio. Pochi acquisti e tante cessioni provocano la retrocessione dell’Atalanta.
Non ha dubbi, invece, Lippi, allenatore della Juventus, che alla vigilia del campionato 1996-97, ne suggerisce l’acquisto. Lippi deve mettere a punto il reparto arretrato e la presenza di Montero è indispensabile.

Se la Juventus vuole continuare a vincere deve mettersi nelle mani di questo difensore tempestivo in fase di chiusura ed anche forte tecnicamente.
L’allenatore bianconero non si sbaglia; dopo il secondo posto del 1996, i bianconeri vincono subito lo scudetto e concedono il bis l’anno dopo: «Alla Juventus devo essere più pratico, qui il risultato arriva prima di ogni altra cosa; l’obiettivo è quello di vincere, sempre!».

Poi Paolo Montero ha fatto alcune considerazioni importanti: ” Ferrara è stato un grande maestro. Con Mark Iuliano, invece, è un discorso diverso. Lui è un grandissimo difensore, ma il rapporto che c’è con lui va oltre tutto questo. Mark lo considero come un membro della mia famiglia».
Secondo posto nel 2001, poi tornano i tempi gloriosi. Tra un acciacco e l’altro, è ancora suo lo scudetto del 2002 e quello del 2003, e c’è lo zampino di Paolo anche nello scudetto numero 28, nel maggio 2005.

Il rimpianto è quello di non aver mai vinto la Coppa dei Campioni: «Sarà stato il destino. Anche perché soprattutto nella finale contro il Borussia Dortmund dominammo quasi per tutta la gara. Anche la sconfitta con il Real accadde solo per una serie di eventi sfortunati. Di certo nessuno ci ha mai messo sotto. La finale contro il Milan invece merita un capitolo a parte. La lotteria dei calci di rigori è una roulette russa».

Il ricordo del 5 maggio 2002: «Quel pomeriggio fu fantastico. Da impazzire. Una gioia immensa. Non ci credevamo quasi più. Ma l’Inter di cosa si lamenta poi? Se era davvero la più forte andava a Roma e rifilava quattro pappine alla Lazio”.

Dopo il ritorno in Argentina e dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Montero ha iniziato la carriera da allenatore. Dopo alcune esperienze è tornato alla Juventus. Attualmente allena la formazione Primavera, e non è detto che…..

Le interviste

Orfeo Zanforlin: “Motta deve conquistare i tifosi” – VIDEO

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Orfeo Zanforlin

Intervista a Orfeo Zanforlin, allenatore ed opinionista televisivo, ora coordinatore del settore giovanile della S.C. Caronnese ai microfoni di Calciostyle.

 

Riportiamo le risposte di Orfeo Zanforlin alle nostre domande

Zanforlin

Orfeo, di Thiago Motta sei contento? Gioco nuovo, mentalità giovanile…

“Dobbiamo però pensare anche alle esperienze passate. Noi abbiamo già vissuto il cambiamento proprio il post Massimiliano Allegri. Tutti volevano un calcio spettacolare e siamo andati a cercare proprio dei profili congrui a questa richiesta, soprattutto da parte dei tifosi che volevano vedere… Non bastava più vincere i trofei, fare delle finali di Champions League o comunque giocartela sempre ad un certo livello. Non bastava più, siamo arrivati ad un punto che volevamo vincere ma anche giocare un bel calcio”.

“E da qui Sarri, Andrea Pirlo. C’è stata una svolta e se vogliamo non è che abbia portato benissimo al di là delle vittorie e dei risultati che comunque hanno ottenuto perché anche Andrea Pirlo nel suo piccolo qualcosa ha vinto, così come Sarri. Però sono risultati figli, come dire, di una squadra che disponeva di una macchina da guerra che faceva tanti goal, mi riferisco a Ronaldo. Era difficile anche capire il valore di questa squadra perchè avevamo un grandissimo giocatore, bastava mettere la palla lì davanti e ti risolveva tutti gli eventuali se vogliamo chiamarli o definirli problemi”.

“Quindi ha pagato bene ma relativamente, da momento che abbiamo perso Ronaldo sono cominciati i problemi, e lì si è visto! Adesso siamo di fronte ad un altro cambiamento, speriamo che questo invece porti bene, io sono contento che arrivi un altro allenatore e che arrivi soprattutto Thiago Motta per quello che ci ha fatto vedere, ma non solo quest’anno, Se facciamo un passo indietro ed analizziamo il suo, seppur breve, percorso in Serie A con Spezia… Insomma ha sempre fatto bene nelle difficoltà e mi sembra un allenatore preparato che produce un calcio interessante e moderno, molto aperto, basti pensare come utilizza Calafiori che parte difensore e durante la partita in situazioni dove lui si propone arriva addirittura a fare i goal! Ne abbiamo visti proprio un paio contro di noi”.

“Quello che deve fare innanzitutto non è tanto conquistare lo spogliatoio, secondo me ci riuscirà anche perché ci sono dei ragazzi, nel nostro spogliatoio, molto intelligenti che si renderanno disponibili, ma soprattutto deve conquistare i tifosi e cioè trasmettere entusiasmo, cosa che negli ultimi 3 anni è mancato! Questo entusiasmo che ha diviso la tifoseria. Oggi l’allenatore deve essere bravo a conquistare anche loro e lo deve fare soprattutto sul campo, non tanto col chiacchiericcio, con le conferenze stampa, ma proprio facendo divertire la Juventus che dobbiamo però considerare che non sarà facile. Non è che quando lui arriva ha la bacchetta magica e pronti via da un calcio si passa ad un altro, il suo pensiero lo dovrà trasmettere alla squadra proprio in situazioni di gioco!”

L’intervista completa ed integrale potete vederla e seguirla dal seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=aZGo9r0HCvg

 

 

 

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Competizioni

Paulo Dybala, niente Coppa America

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Paulo Dybala

Paulo Dybala escluso dai convocati dell’Argentina per la Coppa America 2024, questa è stata la scelta del tecnico della nazionale biancoceleste

La joya non parteciperà alla Coppa America

Paulo Dybala è il grande assente nella lista dei 29 convocati dell’Argentina per la Coppa America, in programma dal 20 giugno al 14 luglio 2024. Il commissario tecnico Lionel Scaloni ha deciso di escludere la Joya per motivi tecnici, una scelta che ha destato non poca sorpresa tra tifosi e addetti ai lavori.

Gli ‘italiani’ nella rosa

Nonostante l’assenza di Dybala, la Serie A italiana sarà ben rappresentata. Sono cinque, infatti, i giocatori militanti nel campionato italiano inclusi nella lista:

  • Martinez Quarta (Fiorentina)
  • Leandro Paredes (Roma)
  • Lautaro Martinez (Inter)
  • Nico Gonzalez (Fiorentina)
  • Valentin Carboni (Monza, ma di proprietà dell’Inter)

La presenza di Carboni è particolarmente sorprendente, vista la sua giovane età e la limitata esperienza internazionale. Tuttavia, il talento del Monza ha evidentemente convinto Scaloni grazie alle sue recenti prestazioni.

L’ossatura dei campioni del mondo

La formazione argentina conferma gran parte dell’ossatura che ha portato la nazionale alla vittoria del Mondiale nel 2022. Tra i veterani spiccano Lionel Messi e Angel Di Maria, i quali potrebbero disputare il loro ultimo grande torneo con la maglia della Selección.

Le amichevoli di preparazion

Prima dell’inizio della Coppa America, l’Argentina affronterà due partite amichevoli di preparazione:

  • Ecuador il 9 giugno
  • Guatemala il 14 giugno

Questi match saranno cruciali per Scaloni per definire gli ultimi dettagli e valutare la forma dei suoi giocatori. Il debutto ufficiale dei campioni del mondo è fissato per il 20 giugno contro il Canada.

Scaloni ha tempo fino al 12 giugno per presentare la lista definitiva dei convocati, che dovrà scendere da 29 a 26 giocatori. Tuttavia, salvo clamorosi cambiamenti, Paulo Dybala non farà parte del gruppo.

La lista dei convocati

Ecco la lista completa dei 29 pre-convocati dall’Argentina per la Coppa America:

Portieri:

  • Armani
  • Rulli
  • Martinez

Difensori:

  • Montiel
  • Molina
  • Balerdi
  • Romero
  • Pezzella
  • Martinez Quarta
  • Otamendi
  • Lisandro Martinez
  • Acuna
  • Tagliafico
  • Barco

Centrocampisti:

  • Guido Rodriguez
  • Paredes
  • Mac Allister
  • De Paul
  • Palacios
  • Enzo Fernandez
  • Lo Celso

Attaccanti:

  • Di Maria
  • Valentin Carboni
  • Messi
  • Angel Correa
  • Garnacho
  • Nico Gonzalez
  • Lautaro Martinez
  • Julian Alvarez

La decisione di escludere Dybala potrebbe avere ripercussioni significative, ma Scaloni sembra fiducioso nella forza del gruppo selezionato. La Coppa America 2024 sarà un banco di prova importante per confermare la superiorità dell’Argentina nel calcio continentale e mondiale.

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Lazio: nuovo stadio? Parla Giovanni Malagò

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Italia, Malagò

Nuovo Stadio della Lazio: Un Sogno al Flaminio

Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo a due tematiche di rilevanza nazionale nel mondo dello sport italiano: il progetto per il nuovo stadio della Lazio e il dibattito in corso sull’Authority nel calcio.

Giovanni Malagò

Durante la presentazione della Coppa del Mondo di softball, Malagò ha espresso il suo sostegno affettivo per il progetto del nuovo stadio della Lazio.

Pur ammettendo di non aver visionato il progetto in dettaglio, ha sottolineato la sua inclinazione a favore della realizzazione di una struttura dedicata alla squadra biancoceleste. “Sono un grande tifoso affinché la Lazio possa avere il suo stadio al Flaminio“, ha dichiarato, rimarcando così il suo sostegno alla causa.

Le parole del presidente del CONI rafforzano ulteriormente l’entusiasmo e l’interesse intorno alla possibile costruzione di una nuova casa per la squadra capitolina, confermando l’importanza del progetto non solo per i tifosi, ma anche per il panorama sportivo italiano.

Authority nel Calcio: Apertura al Dialogo

Malagò ha anche affrontato il tema dell’Authority nel calcio, evidenziando un’apertura al dialogo e alla discussione costruttiva. Pur evitando di confermare o smentire eventuali controproposte in fase di elaborazione, ha sottolineato l’importanza di considerare tutte le prospettive e di avviare un dialogo costruttivo su questo tema controverso.

Le sue parole riflettono un atteggiamento prudente ma aperto verso possibili sviluppi nel dibattito sull’Authority nel calcio, suggerendo la volontà di esaminare attentamente le proposte e di lavorare verso soluzioni che possano beneficiare l’intero panorama calcistico italiano.

In conclusione, le dichiarazioni del Presidente Malagò evidenziano il suo impegno verso lo sviluppo e il miglioramento dello sport italiano, con particolare attenzione a questioni cruciali come la costruzione di nuove infrastrutture sportive e la governance nel calcio.

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